LA VALUTAZIONE DEL CONSCIO

La valutazione del conscio

La valutazione del conscio

Il primo passo per la valutazione del quiz è la somma dei punteggi delle voci di ogni domanda. Gli elementi appartenenti alle domande specifiche sono riportate in tabella:


Elementi:
Dimensioni dell’Ego
8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15
Superare le funzioni di Ego
1, 3, 4, 7
Coscienza sveglia nel Presente
2, 5, 6, 16


I risultati raggiunti del quiz possono essere interpretati nel modo seguente:

Dimensioni dell’Ego

8-21 punteggi: siete in possesso di un piccolo Ego, che esiste a mala pena. In realtà non insistete su aver ragione in una lite. Siete simpatici con gli altri. Siete solitamente calmi, equilibrati, e siete soddisfatti con le cose intorno a voi, nel modo in cui lo sono. Non avete la smania per gli apprezzamenti.

22-35 punteggi: Il vostro Ego ha medie ambizioni e desideri.

36-48 punteggi: avete un grande Ego. Tendete a pensare di aver sempre ragione, mentre gli altri hanno torto. Vi offendete facilmente, e non accettate volentieri la verità. Siete molto inquieti, insoddisfatti, avete sempre voglia di qualcosa di più, qualcosa di diverso. Vi circondate di oggetti pensando che sarte apprezzati molto di più dagli altri.

Superare le funzioni di Ego

4-10 punteggi: siete completamente identificati con i vostri pensieri e sentimenti. Finora non potete superare il funzionamento del Ego. Per voi, è l’Ego ad interpretare la realtà e il contenuto che lo compone.

11-18 i punteggi: A volte è possibile superare il funzionamento dell’Ego. In questi momenti, sotto l’influenza dell’apparire spazio-coscienza, si può vedere e sentire l’insensibilità dei pensieri, ossia quel caos emotivo interno . Ma momenti come questo scompaiono rapidamente grazie alla vostra identificazione con l’ego e con le sue dichiarazioni di funzionamento.

19-24 punteggi: Avete superato il funzionamento dell’Ego. Non siete più completamente identificati con i vostri pensieri e sentimenti, lo spazio-coscienza è apparso dentro di te. Vi rendete conto di non ritrovarvi a vostro agio con le cose esteriori, quindi tentate di esplorare l’essere dietro i vostri pensieri e sentimenti.

Coscienza sveglia nel Presente

4-10 punteggi: la presenza della coscienza vigile, non è ancora efficace nella tua vita. È ancora intensamente identificata con il vostro ego. La maggior parte delle vostre energie sono spesi principalmente su come ottenere l’attenzione e il riconoscimento nel mondo delle forme.

11-18 punteggi: la presenza, la coscienza vigile si sta svegliando in voi. Ci sono momenti che prende forma nella vostra vita. Tuttavia, questi sono solo momenti evanescenti, l’Ego torna presto e rivendica la sua partecipazione.

19-24 punteggi: la presenza, la coscienza vigile è già apparsa nella vostra vita, e colpisce sempre più. Vivete il vostro corpo-vigilanza; sentite che la pienezza della vostra vita interiore e il campo di energia, sono intensamente vividi. Le identificazioni dell’Ego legate al mondo delle forme stanno gradualmente diventando più deboli.

La valutazione del conscio 1


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(C) Frank M. Wanderer, 2013-2016 Tutti i diritti riservati
FONTE ==>> http://powerofconsciousness.blogspot.it/p/the-evaluation-of-conscious-alertness.html

QUIZ – SEI CONSAPEVOLMENTE SVEGLIO?

QUIZ – Sei Consapevolmente Sveglio?

QUIZ – Sei Consapevolmente Sveglio?

Al giorno d’oggi sempre più persone si stanno svegliando dal loro sonno profondo e sempre più persone sono preoccupate per questo: “chi o cosa sono io?” “Sono solo la somma della mia vita personale?” La storia, i ricordi, le esperienze, i pensieri e le sofferenze?” O “E’ nascosta in me una dimensione di una coscienza misteriosa, che si sovrappone dal rumore delle mie storie personali di vita?”

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Secondo l’opinione di Eckhart Tolle, la nostra coscienza attuale si apre una porta su una misteriosa dimensione umana della coscienza pura. L’individuo deve vivere il momento presente, mentre la prontezza della sua coscienza permette alla persona di visualizzare i pensieri propri, emozioni e reazioni innescate dagli stimoli dell’ambiente.

La Presenza così creata (attenzione cosciente) determina il senso di tranquillità e pace interiore. L’attenzione cosciente avvia il processo spirituale di transustanziazione che porta l’individuo alla vigilanza cosciente; nuove prospettive e nuovi modi di osservazione. Questo processo, trasformando la coscienza della persona, cambia l’intera personalità dell’individuo.

La trasformazione della coscienza, l’inizio della coscienza spirituale, è quando la persona sperimenta che lui o lei è la coscienza che percepisce l’operazione di Ego. A parere di Tolle, quando una persona è consapevole del fatto che lui/lei sta pensando, la coscienza che sperimenta questo, non fa parte del pensiero della persona. Questa è un’altra dimensione della coscienza.

Il risveglio spirituale significa per la persona ha la capacità “di vedere chiaramente ciò che percepisce” (esperienza, pensare o sentire). Non appena una persona riconosce che lui o lei “non è”, subito arriva il riconoscimento di ciò che lui o lei è in realtà; “la luce della coscienza, in cui le percezioni, esperienze, pensieri ed emozioni vanno e vengono. Questa coscienza in fondo, è il più profondo “vero sé”.

Il più importante fattore che ostacola in questo processo, è l’Io. Significa che il convenzionale “io”, costituisce l’errore comune in cui è radicata la convinzione illusoria nell’identità personale. Questo auto-illusorio sarà poi la base di tutti i processi mentali, le relazioni umane e l’interpretazione della realtà. Solo la coscienza del momento attuale è in grado di interrompere l’illusorio auto-interpretazione ed elevare la coscienza della persona ad un livello più spirituale più elevato.

Eckhart Tolle ritiene che questo “cosciente sveglia” è già apparso in una piccola, ma in rapida crescita, parte del genere umano.


Sei sveglio?

QUIZ - Sei Consapevolmente Sveglio

Tutto quello che dovete fare è compilare il seguente Quiz, il quale è assemblato secondo i rigorosi criteri dello sviluppo di un metodo di ricerca scientifica.
I risultati del quiz rappresentano la realtà solo quando si risponde onestamente agli elementi.

Si prega di leggere tutte le istruzioni con attenzione e segnare l’alternativa che meglio descrive le vostre emozioni e il comportamento per il numero di ogni affermazione, secondo i seguenti criteri:


SCALE:  1 = mai o quasi mai,   2 = raramente,   3 = talvolta,   4 = la maggior parte dei giorni,   5 = ogni giorno,   6 = molte volte al giorno


DOMANDE:
1. Credo che il flusso continuo dei miei pensieri è ricorrente e inutile.
2. Sono sopraffatta dalla gioia e tranquillità, senza alcun motivo particolare.
3. Credo che non sono in grado di trovare me stesso nelle cose esterne (casa, auto, denaro).
4. Credo che i miei pensieri e le emozioni costituiscono solo un piccolo frammento di quello che realmente sono.
5. Credo che dietro la forma esterna del mio corpo c’è una vitalità interiore, campo intensamente vivido di energia.
6. Credo che le cose intorno a me, anche le inanimate hanno un’anima.
7. Io non reagisco ai miei pensieri ed emozioni, semplicemente le faccio accadere.
8. Penso che ho ragione in molte cose, ma gli altri non lo riconoscono.
9. Vengo offeso facilmente
10. Nelle conversazioni, menziono le cose che possiedo sembrare più prezioso agli occhi degli altri
11. Ho la sensazione che nulla è abbastanza per me, voglio sempre qualcosa di più, qualcosa di diverso
12. Mi sembra un onere il dover fare quello che sto facendo.
13. Tendo a rimuginare sugli sbagli che faccio.
14. Penso che di essere imprudente e insoddisfatto.
15. Tendo a lamentarmi di altre persone.
16. Credo che io sono la coscienza dietro i miei pensieri e le emozioni.


Il Quiz rivela tre dimensioni del Risveglio:

 – Dimensioni dell’Ego.
 – Superare le funzioni di Ego.
 – Coscienza sveglia nel Presente.


Troverete la valutazione del Quiz  ==>> QUI

Sulla base del quiz completato, come si potrebbe descrivere la vostra presenza?

Non dimenticare, che questo è solo un gioco! Il risultato del quiz riflette la realtà solo se le domande del quiz sono state risposte onestamente .


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(C) Frank M. Wanderer, 2013-2016

FONTE==>>http://powerofconsciousness.blogspot.it/2015/04/the-consciousness-of-present-moment.html

EGO – AMICO O OSTACOLO?

EGO – AMICO O OSTACOLO?

L’Ego – Amico o un ostacolo?

Nel nostro presente, singolo stato di coscienza, ci identifichiamo con i pensieri e le emozioni che appaiono nella nostra mente, credendo così di essere una persona “illusoria” separata, un “Ego”.

EGO - AMICO O OSTACOLO

La verità è che siamo l’incarnazione della vita, siamo nati in questo mondo come risultato di un miracolo, e poi ci siamo persi in mezzo alla moltitudine di insegnamenti e dogmi. Dopo l’identificazione con le nostre credenze e convinzioni, ci dimentichiamo chi siamo veramente, della persona nata in noi nel mondo, al fine di sperimentare l’esistenza e conoscere tutti gli insegnamenti.

Un segno di risveglio è quando ci rendiamo conto che lo stato in cui ci identifichiamo con il nostro Ego è a basso ordine, molto povera, e non ci sono misteri più significativi dietro la nostra esistenza. Solo la consapevolezza del momento presente è in grado di interrompere l’illusoria auto-interpretazione, ed elevare la coscienza della persona ad un livello spirituale più elevato.

Che cosa è un Ego?

L’Ego è la figura centrale della nostra storia personale, basata sul passato e guardando al futuro.
I componenti del Ego sono pensieri, emozioni, memorie (con il quale la persona si identifica come “la mia storia”), fissi ruoli inconsci e collettiva identificazione (nazionalità, religione, etc.). la maggior parte delle persone si identificano completamente con queste componenti del Ego, e per loro non esiste niente “al di fuori” di questo.

L’Ego è la forma del passato, che determina la sua struttura e i suoi contenuti.
La struttura del Ego è un fattore inconscio, che costringe l’individuo a rafforzare la sua identità unendo un “oggetto esterno”. Il contenuto dell’Ego sarà quindi la cosa con cui l’individuo lui/lei (la mia casa, la mia macchina, il mio bambino, la mia intelligenza, la mia opinione, ecc) si è identificato. Il contenuto dell’Ego (con cui i singoli identifica) è plasmato dall’ambiente e dall’educazione della persona, cioè, la cultura in cui la persona diventa un adulto.

 

L’identificazione del Ego con le cose (oggetti, proprio il corpo della persona, il modo di pensare) crea il legame dell’individuo alle varie cose.
egoL’Ego (e quindi la persona spiritualmente inconscia) sperimenta il la sua esistenza attraverso il possesso di vari oggetti. La soddisfazione fornita dal senso di possesso è, tuttavia breve, così l’individuo si porta di solito alla ricerca di nuovi oggetti.
Vi è una forte motivazione alla base di questa attività dell’individuo, una domanda psicologica per ottenere di più, l’inconscio senso di “non è ancora abbastanza”, e questo sono le superficiali sensazioni di un bisogno di “più”. Questa mancanza è la forza trainante più potente per l’Ego cioè il desiderio di possedere. il disagio dei sentimenti, l’imprudenza, la noia, lo stress e l’insoddisfazione sono tutti in gran parte i prodotti del desiderio insoddisfatto che si ha di più.

I pensieri del tipo “è mio”, “lo voglio”, “ne ho bisogno”, “non è sufficiente”, appartengono alla struttura dell’Io. Il contenuto del Ego cambia con il tempo; è sostituito con nuovi contenuti. Nessun contenuto è, comunque, in grado di soddisfare durevolmente l’Ego finché la struttura del Ego rimane al suo posto. L’individuo continua la ricerca di qualcosa di diverso, qualcosa che promette una maggiore soddisfazione, rendendo il senso di sé dell’individuo più completa.

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Questa struttura determina le varie funzioni dell’Io. A parere di Eckhart Tolle la più importante delle funzioni sono i seguenti:

· L’Ego si sforza di proteggere, sostenere ed espandersi;
· Le funzioni dell’Io in modalità di sopravvivenza.

Una delle più importanti strategie della Ego per sostenere e rafforzare se stessa è l’esperienza di “ho ragione”. Questa è l’identificazione di un’idea, di posizione, di valutazione. Niente dà all’Ego più potere di quanto sperimenta che “ho ragione”.

Una delle strategie preferite di auto-rafforzamento della Ego è il “lamentarsi” e questo implica il senso del “ho ragione”.  Quando un altro Ego si rifiuta di accettare che “ho ragione”, questa diventa “un’offesa” al lamentarsi dell’Ego, che a sua volta, rafforza ulteriormente la propria auto-consapevolezza.

L’affermazione delle funzioni dell’Io, in una modalità di sopravvivenza, significa che si fa fatica continuamente a rimanere “psicologicamente vivi”, e vede gli altri Ego come rivali o addirittura nemici. E ‘il desiderio del Ego di avere ragione, e, quindi, di superare l’altro, assicurando la propria superiorità.

L’Ego è una piccola parte della personalità.

Se vogliamo capire come funziona l’Io, non bisogna trascurare il fatto che “Ego” è solo una piccola parte della nostra personalità.
Ego è una parte della personalità, e il suo contenuto viene dalle nostre percezioni e ricordi sensoriali; la nostra storia di vita e conoscenze e le esperienze raccolte in tutta la nostra vita. Ego è il pensiero, sentimento e parte del rilevamento.
La parte del nostro ego ci mostrano il mondo esterno, definito da Carl G. Jung, come la recitazione della personalità, ossia quella parte dell’Io che è in primo piano quando siamo in compagnia di altre persone, e che infatti, è la raccolta delle nostre maschere.

Una gran parte della personalità è costituita dal’Ego inconscio, definito da Freud come l’Io istintivo. È qui che la maggior parte degli istinti di base (mangiare, la sessualità ecc) si trovano, ed è anche la parte della personalità descritta da Carl Gustav Jung come ombra. “L’Ombra” è modellata e sviluppata dalla società, quasi in contemporanea con il nostro gioco di ruolo della personalità.

ego maschere

I bambini, quando vogliono soddisfare l’Ego dei genitori, e/o attraverso di loro le aspettative della società, cominciano a svilupparsi queste maschere. Rifiutare certi stimoli offerti dall’ambiente, innesca la disapprovazione dei nostri insegnanti, così l’intenzione di respingere gli stimoli è soppressa. È così che la nostra “ombra-personalità” si sviluppa; non esiste all’interno della nostra personalità, ma la nostra educazione la relega nel nostro subconscio.

Freud ritiene che la terza componente importante della nostra personalità è il “Super-Io”. Esso comprende i valori sociali che la cultura in cui siamo cresciuti siano importanti reperti. Nel corso di un processo lungo e complicato questi valori sono incorporati nella nostra personalità e si manifesta come il sé ideale (la persona che vorremmo essere). Questi valori diventano integrali, parti interne della personalità, e la superficie come opinione e convinzione.

I risultati della ricerca psicologica suggeriscono che più del 90% delle funzioni della personalità sono inconsce. Ampie parti della Istinto-Ego, la Persona e il Super-Io sono inconsce. Le funzioni dell’Io sono anche in gran parte inconscio.

L’Ego è responsabile per l’integrità della personalità, per il nostro benessere interiore. Questo non è un piccolo compito per l’Ego, in quanto è costantemente bombardato da aspettative inconsce dall’istinto Io e l’ombra, che tentano di influenzare il suo comportamento. Esso genera angoscia all’Ego (vale a dire, in noi stessi), che si manifesta come il disagio (non ci sentiamo a posto). L’Ego vuole fuggire dall’angoscia e utilizza anche i meccanismi inconsci. Tale meccanismo è, per esempio, la proiezione. L’Ego proietta i desideri inaccettabili e le funzioni provenienti dal ombra e l’istinto Ego sugli altri (per esempio “io non sono aggressivo”, “si sono aggressivo”). Queste proiezioni del subconscio, di protezione e di angoscia, eliminandoli sono le fondamenta di alcuni dei giochi di mente per essere discussi in seguito.

Al di là del Ego

L’Ego non è male, è semplicemente privo di sensi. Ego è il sogno più profondo della Coscienza . Se un individuo è in grado di notare e osservare le funzioni dell’Io, lui o lei sarà in grado di trascenderlo. In tal caso, l’individuo che è alla ricerca di una percezione più completa del sé, riconoscerà che è sempre stato lì, ma le funzioni dell’Io-identificazione con gli oggetti e pensieri, l’ha spinto in secondo piano.

Uno dei modi di trascendere l’Ego non è reagisce con tutto il cuore al caleidoscopio mutevole di pensieri ed emozioni, ma concentrandosi sulla coscienza vigile in sottofondo.

liberarsi dell'ego

Nella maggior parte delle persone, il termine “coscienza” si identifica con quella dell’Ego socialmente condizionata. In un certo numero di persone questa identificazione è così potente che non sono a conoscenza che la loro vita è governata da una mente socialmente condizionata.

Coloro che sono in grado di andare al di là dell’identificazione riconoscono con la mente questo stato di essere socialmente condizionati, e sono anche in grado di lasciare il condizionamento sociale alle spalle. Una tale persona non identificherà con la mente, ma, sempre più, con la Coscienza (la testimonianza di presenza). La presenza deve, quindi, controllare la mente in misura crescente e si manifesterà attraverso la mente tranquillizzata.


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FONTE ==>> http://powerofconsciousness.blogspot.it/2015/07/ego-friend-or-obstacle.html

FASE 3 – LUCIDITA’ POSITIVA

Fase 3 – Lucidita’ Positiva

Fase 3 – Lucidita’ Positiva

Riguardo alla convergenza positiva diciamo che è un mezzo per effettuare la connessione con i propri “aspetti superiori” sufficientemente permanente (attraverso l’esposizione ripetuta e la pratica, che a sua volta cambia la struttura del cervello e l’anima per creare una connessione più cablata), in modo che si può finalmente avere la consapevolezza di sé e non interrompere la connessione.

Questa è la terza tappa: essere connessi contemporaneamente e lucidi.

Ci sono due categorie di meditazione, una abbassa la coscienza e l’altra la solleva. Entrambi cercano di unificare la mente conscia con il subconscio e, quindi, realizzare l’integrazione di tutto l’essere. Ma mentre la prima categoria è regressiva, la seconda è progressiva.

meditazione regressiva

La meditazione regressiva cerca di dissolvere l’ego del subconscio in modo che, in teoria, si diventa un’estensione inconscia delle fonti più elevate. Se si entra quindi nella convergenza positiva, allora ciò è buono.

Ma il subconscio è semplicemente una “porta” che da sul nulla o sul tutto al di fuori del sé inferiore, e senza impostare deliberatamente una destinazione vera e positiva questa porta potrebbe facilmente condurre verso il diventare il burattino di complessità del subconscio o di entità negative.

Ciò significa che le pratiche regressive comportano il rischio di perdere l’ego a favore delle influenze potenzialmente malevoli: cantare alcuni mantra, concentrarsi su un guru esterno, praticare canalizzazione senza filtri in atto e scivolare in stati alterati di coscienza per il bene di novità, sono esempi di cose che portano questo rischio, se non si è impegnati in convergenze positive con il vostro nucleo spirituale per essere e sentirsi.
Alcune forme di meditazione commercializzati in Occidente dovrebbero essere chiamati “meditazioni imprudenti” poichè questo è esattamente ciò che compiono: un abbassamento della consapevolezza in uno stato oscuro di incoscienza che termina solo con il creare insensati stati di trance e quindi portati a manipolazioni da parte delle forze deliranti o malevoli; funziona per alleviare lo stress ma non è appropriato per lo sviluppo spirituale dal momento che nel migliore dei casi soltanto inebria e tranquillizza e nel peggiore dei casi porta a diventare un pupazzo senza cervello.

Tecnicamente parlando, la convergenza positiva è regressiva perché ci mette di nuovo in uno stato infantile ingenuo di innocenza divina come prima della Caduta. La consapevolezza di sé si abbassa in mera consapevolezza, e si diventa espressione di una volontà superiore. Ma finché questo rimane un mezzo allora va bene.
Nonostante sia regressiva, questo stato è meglio dell’essere in convergenza negativa, ossia in uno stato sterile di lucidità non collegata a nulla di positivo e vivere in una società sonnambula e senza cervello.

senza sentimenti

Ad alcuni accade infatti che praticando il “ricordo di sé” per anni, non riusciranno mai a formare la loro capacità di amare, non avranno empatia nè intuizione e altre facoltà spirituali. Diventeranno, si molto lucidi, ma saranno anche molto freddi e induriti, e ciò sta a significare l’inizio di ossificazione o disarmonizzazione dell’anima.

Così come un mezzo, la convergenza positiva (fase 2) è più utile come un trampolino di lancio verso l’emergere nella coscienza divina attiva (fase 3). L’obiettivo è in funzione con la consapevolezza del sé intatto in modo che, invece di essere un prolungamento inconscio di una fonte superiore, uno evolve in quella fonte più alta.

In questa terza fase, si pratica la consapevolezza senza interrompere il flusso di impressioni derivanti dai centri superiori. Ciò equivale a un’osservazione passiva e reintegrazione dolce dell’influenza del vostro Sé Superiore che esercita sopra i vostri pensieri, sentimenti, parole e azioni.



Perché è di nuovo importante la lucidità dopo che è stata messa da parte nella seconda fase? Perché rimanere lucidi, lasciando le influenze positive che lavorano all’interno, è semplicemente un atto di sovrintendere al processo, in modo da poter intervenire se necessario per correggere deviazioni o iniziare una nuova linea di indagine e di azione.

Il problema con la Fase 2 è che la convergenza positiva passa facilmente in negativo, perché non si è sempre consapevoli di sé in modo sufficiente da catturarne il passaggio. La convergenza positiva è fragile, proprio come Adamo ed Eva erano in uno stato fragile che era buono finché è durato, ma l’ignoranza è beatitudine. il che ha permesso loro di essere facilmente influenzati da forze negative.

E ‘abbastanza difficile ottenere la lucidità senza interrompere il flusso, che è il motivo per cui la lucidità deve dapprima essere passiva all’inizio della terza fase, ossia “guardare te stesso ma non interferire con l’espressione del tuo cuore”, al contrario invece della seconda fase cioè “esprimere il tuo cuore dimenticando te stesso”.
Quest’ultimo è comunque un mezzo per realizzare la prima, ma che tuttavia ci si può bloccare nella prima fase al punto di diventare più lucida ma simultaneamente più freddo internamente, deve quindi praticare molto ed entrare in convergenza positiva. Ciò significa che allenare e assorbire se stessi in attività positive, produttive, creative, empatiche, rivelatrici, e generalmente spirituali.

Fase 3 - Lucidita' Positiva

Una volta che il sé inferiore è libero da convergenze negative e il Sé Superiore ha un collegamento di comunicazione chiara e permanente e quindi sia il superiore che l’inferiore sono presenti allo stesso tempo, un flusso reciproco di comunicazione è possibile. Il sé inferiore diventa un adepto e assimila la saggezza e l’essenza del Sé Superiore, salendo così al suo livello. In questo modo il minore si fonde con il superiore e raggiunge la totale integrazione dell’essere.


Evoluzione Non Lineare

In pratica, queste fasi di risveglio cosciente non sono sequenziali come le classi a scuola, ma sono delle tappe che possono spontaneamente avere dei picchi nei livelli superiori oppure avere una caduta in quelli inferiori.

picchi coscienza

Le fasi più alte sono le più difficili da accedere e mantenere, ma questo non significa che il loro accesso sia escluso, solo senza pratica si accede meno frequentemente.
Gli scorci che catturiamo negli stadi più alti ci dovrebbero motivare sempre di più per riuscire ad acquisire in modo permanente questo nostro nuovo “centro di gravità”, il quale però rimane incomprensibile fino alla totale padronanza delle fasi più basse.

Bisogna ricordare che c’è una differenza tra i sistemi di coscienza dell’evoluzione e sistemi di consapevole risveglio.
Non siamo qui per far crescere le nostre anime da zero, in quanto non vi è più tempo per questo, ma piuttosto per risvegliare noi stessi in pieno ricordo spirituale, dato che non abbiamo iniziato la nostra vita come una tabula rasa ma anzi il nostro spirito è piuttosto condito da incarnazioni precedenti.
I centri superiori dell’anima, possono semplicemente essere latenti o atrofizzati a causa di fattori biologici e sociali di programmazione che riceviamo dalla nascita, che causano abbandono e quindi il dimenticare.
Il processo può essere spiegato con la seguente storia.
“Un principe lascia il regno di suo padre e subisce una perdita di memoria e conduce poi la vita di un contadino fino a che non si stanca della povertà. Nel suo desiderio di una vita migliore, si ricorda improvvisamente che lui è un principe e torna a vedere suo padre. Da lontano osserva suo padre esercitare le funzioni di un re, poi, quando si accerta della propria identità, il principe raccoglie il coraggio di parlare con il padre. Negli anni successivi questa riunione, il re insegna al figlio tutta la sua saggezza finché un giorno il principe stesso diventa re.”

Quindi l’obiettivo è quello di recuperare ciò che è stato rinchiuso dentro di noi, per ristabilire il contatto con i nostri centri superiori, e, infine, ricordare chi siamo.
E tutto comincia con l’auto-osservazione e l’ascolto del tuo cuore.

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FONTE ==>> http://montalk.net/metaphys/117/stages-of-conscious-awakening

FASE 2 – CONVERGENZA POSITIVA

Fase 2 – Convergenza Positiva

Fase 2 – Convergenza Positiva

In sintesi, osservando l’espansione della larghezza di banda della vostra consapevolezza, romperete le forme negative di convergenza, con effetti migliori sul tuo cervello e sull’anima. Tornare al tuo “centro” consente di scegliere in modo opportuno cosa pensare, sentire, o fare in quel momento. Senza la consapevolezza di sé non c’è scelta, ma solo una reazione meccanica ad un dato stimolo. Per impostazione predefinita, ci comportiamo come le macchine, ma in qualsiasi momento possiamo ritrovare la lucidità e disinserire il pilota automatico.

Sembra quindi che, il ricordo di sé, la consapevolezza, o la lucidità, abbiano bisogno di sviluppare spiritualmente, ma purtroppo questo non è sufficiente. Alcune scuole esoteriche di pensiero si fermano qui e si preoccupano di “deprogrammare il ricordo di sé” nel tentativo di raccogliere le erbacce della mente e dell’anima. Tuttavia senza piantare i semi, e con l’aggiunta di acqua e sole, ciò che rimane è un campo immacolato e sterile di sporcizia.

Si noti che di per sé, la lucidità è semplicemente uno stato di consapevolezza che reprime la reattività meccanica e permette di pensare a cosa fare dopo, ma non necessariamente offre un’influenza trascendente di indirizzarvi verso il risultato ideale. “La spada è liberata dalla pietra ma nessuna mappa o bussola è prevista per la ricerca.”

E così c’è bisogno di un secondo stadio dello sviluppo consapevole che va oltre il semplice ricordo di sé. Mentre la prima fase ha lo scopo di interrompere la convergenza negativa, la seconda fase prevede l’avvio di convergenze positive con gli aspetti più alti del vostro essere.

Fase 2 - Convergenza Positiva

Partendo dal tuo cuore, seguendo la vostra intuizione, e toccando il subconscio, virtualmente “canalizzerete” il vostro “Sé Superiore”; questi sono tutti esempi di convergenza positiva, dove cercare volentieri gli impulsi superiori, e se fatti scorrere, la vostra auto-consapevolezza passerà in secondo piano, e riflettendo su momenti in cui le parole fluiscono da voi, percepirete che provengono da qualcosa di più elevato, e mentre le parole fluiscono, sarai a conoscenza di te stesso come in trance (non privo di sensi, ma “non consapevole” ). Allora ciò che hai detto sarà più saggio e più utile.
Questo è uno stato di “essere nel flusso”, nella cosiddetta “zona”.

Questo tipo di convergenza è produttiva e accade di volta in volta anche senza essere addestrato in auto-osservazione. Tuttavia, l’osservazione di sé ti aiuta a fare queste connessioni in modo più coerente e intenzionale, riducendo le interruzioni per periodi di convergenza negativa, principalmente attraverso il vostro notarli stroncandoli sul nascere.



La funzione principale della seconda fase è il potenziamento del collegamento con i centri superiori, i “chakra superiori”, e ascendere al vostro “Sé Superiore” o “Mente Superiore”. Esercitandosi su questi aspetti superiori attraverso l’uso regolare degli esercizi, le loro influenze diventano più permanenti.
Questo è importante perché in questa seconda fase, diventando più lucidi si resta di più nel “flusso”, ma succedere ancora che momentaneamente il collegamento potrebbe interrompersi. Per esempio, parlando con il cuore improvvisamente diventiamo consapevoli di noi stessi ed interromperemo così temporaneamente la connessione.

La “lucidità” quindi ostacola tutti i tipi di convergenza, anche quelli positivi. Cioè, se il flusso è sufficientemente forte la lucidità non interrompererà il flusso.
Per capire meglio, facciamo l’esempio di quando andiamo a dormire la notte; se ci siamo appena addormentati ma immediatamente ci svegliamo, lo stato di sonno iniziale non è abbastanza forte per resistere alla mente cosciente e quindi improvvisamente si ritira dalla convergenza.
Tuttavia, una volta che si è entrati in un sonno più profondo e iniziato a sognare, è possibile diventare “lucidi” e continuare a sognare e rendersi conto di continuare a sognare, mentre coloro che non sono qualificati nel sogno lucido hanno difficoltà a mantenere la loro lucidità, e continuano a sognare inconsapevoli. Con la pratica lo stato di sogno lucido può essere prolungata. 

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FASE 1- ROTTURA DELLA CONVERGENZA NEGATIVA

Fase 1 – Rottura della Convergenza negativa

FASE 1- Rottura della Convergenza negativa

Il primo passo per il risveglio richiede la rottura di questa convergenza negativa, guadagnando così un grado di lucidità, una valutazione di auto-consapevolezza.
In qualsiasi momento è possibile addurre la vostra concentrazione verso l’interno e osservare così meglio se stessi, ponendo con fermezza la vostra attenzione nel momento presente.

Fase 1 - Rottura della Convergenza negativa

Noterete così i vostri pensieri – analizzerete i vostri sentimenti – presterete più attenzione alle sensazioni nel vostro corpo – sentirete il vostro respiro – vi impegnerete in un auto-esame analizzando la vostra situazione da una prospettiva più elevata.
In tal modo, ci si rende rapidamente conto che tutte queste percezioni in ultima analisi provengono dal di fuori e che stanno giocando all’interno della vostra stessa mente; questo perché il centro stesso della vostro intelletto è un centro di percezione che definisce il vero te, mentre il territorio periferico della tua mente è popolata da pensieri che possono o non possono essere il proprio.

Questo “nucleo interno” è l’osservatore silenzioso, la coscienza che guarda attraverso gli occhi e pensa attraverso la vostra mente.

Diventare “lucidi” dipende quindi dall’essere conscio della propria consapevolezza; alcuni chiamano questo primo grado di risveglio “il ricordo di sé” in quanto la “convergenza negativa” è lo stato di auto-dimenticanza .
La lucidità una volta raggiunta è semplice come giocare.
Quindi ricordare se stessi nel momento presente ferma la convergenza negativa, e l’arresto di quest’ultima è il primo passo per balzare fuori da ciò che soffoca la vostra identità spirituale.
Una cosa è sapere “Che” Sei, un altro è sapere “Chi” Sei.
Con il tempo, la prima porta al secondo.

neurotrasmettitori

Essere consapevoli del momento presente è facile da attivare ma difficile da mantenere.
Il problema è sia fisico che metafisico.
Aumentare il proprio stato di consapevolezza richiede sia energia vitale che un adeguato apporto di neurotrasmettitori, i quali però dopo un breve periodo di sforzo, si riducono notevolmente scivolando così di nuovo nella coscienza abbassata.
Ma la mente è come un muscolo che va allenato, e con molta concentrazione mentale esso cresce e si trasforma, così come i corpi fisici e sottili si adattano ad una maggiore richiesta di energia.

Mantenere la lucidità diventa sempre più facile con la pratica, aumentando gradualmente la lunghezza e la profondità di fuoco. Praticando la lucidità in un ambiente controllato, lo stesso stato di consapevolezza può più facilmente essere raggiunto e mantenuto in condizioni più naturali. Quindi alcune forme di meditazione aiutano la formazione di consapevolezza di sé.

A differenza della meditazione trascendentale in cui il canto di un mantra per ore porta ad auto-ipnosi e quindi ad un abbassamento della coscienza; un metodo comune di esercitare la lucidità e sollevare la coscienza è la meditazione della consapevolezza, dove si presta attenzione ai propi pensieri e sensazioni per essere un osservatore calmo e lucido.

Vipassana

Un’altra pratica chiamata Vipassana (detta anche meditazione di visione penetrativa) richiede che ci si rilassi e quindi si presti attenzione ad ogni sensazione nel vostro corpo, a partire dalla parte superiore della testa fin giù alle dita dei piedi, e poi di nuovo verso l’alto. Il vantaggio principale di questo tipo di meditazione è che diventiamo consapevoli dei segnali che vengono altrimenti ignorati e dimenticati. Questo è utile perché in questa età moderna, non solo noi normalmente ci dimentichiamo di noi stessi, ma tendiamo a dimenticare i nostri corpi.
Per esempio, guardando la televisione o utilizzando Internet la nostra attenzione viene spostata dal nostro corpo a quello virtuale, provocando così una scissione tra il sé e la mente. La dissociazione di questo tipo è il nemico maggiore della nostra coscienza, ma se osserviamo e riconosciamo queste sensazioni fisiche rammenderemo lo scisma, integrando così la consapevolezza tra corpo e mente.

onde cerebrali

È interessante notare che, praticando nel tempo questa meditazione, tale “lucidità” cambia letteralmente la struttura encefalica, aumentando sempre di più l’attività delle onde cerebrali gamma, che sono 40Hz, oscillazioni del cervello intero risonante con coerenza quantistica.

Oltre al Vipassana vi sono altri tipi di esercizi che si possono eseguire, come il metodo “dell’Orbita Microcosmica“, di Yoga Taoista o quello descritto da Robert Bruce in “New Energy Ways”tutti hanno l’effetto di stimolare le strutture non fisiche e i circuiti all’interno del corpo eterico, che se non altro può contribuire a rimuovere i blocchi e le energie stagnanti. Se correttamente eseguito con sufficiente regolarità della pratica, tuttavia, questi possono anche risvegliare certe capacità extrasensoriali.

Trattare con Emozioni Negative

Diventare consapevoli dei vostri pensieri, sentimenti e sensazioni fisiche, è utile anche nel trasmutare interno dell’energia emotiva negativa. Osservando le emozioni negative che si presentano e oggettivamente notando le sensazioni fisiologiche che evocano, si ritiene di entrare in un ciclo di reazioni in fuga tra pensieri ed emozioni, che altrimenti esploderebbero in un eccesso di reattività e generare così un senso distorto della percezione e del giudizio. In altre parole, questa pratica può rompere la convergenza delle provocazioni esterne.

emozione negativa-positiva

Se l’emozione negativa è innescata da qualche tasto (persona o episodio) che spinge l’evento in modo automatico, la lucida consapevolezza dell’emozione stessa è un modo per disinnescare l’energia negativa senza sopprimerla. D’altra parte, se la negatività è più una pressione costante senza alcuna causa automatica specifica, la consapevolezza aiuta a stare in posizione verticale contro la forza della gravità emozionale.
In mezzo a queste tempeste, attraverso la lucidità, riuscirete a percepire dove si trovi l’occhio del ciclone, quell’osservatore impersonale che sta al di sopra e al di là di tutto. Questo è il livello critico che disarma e trasmuta l’energia.
Così, la lucidità è la chiave per mantenere la propria compostezza. Solo quando hai ottenuto il sopravvento su un’emozione crescente sarete in grado di fare una scelta informata sul fatto di andare con lui o regnare da soli; senza consapevolezza, la reazione sarà semplicemente come quella di un animale.



Sopprimere le emozioni, girarsi dall’altra parte, consente loro di crescere, il che li farà
divampare all’improvviso in modo inaspettati. Questo non è sano; le emozioni devono essere affrontate, non ignorate.
Diventando consapevoli “dell’energia emotiva grezza”, la si può sfruttare in modo appropriato:
in un momento d’ira, convinti di essere spinti dalla saggezza e dalla necessità, daremo sicuramente sfogo alla rabbia, e questo è sintomo di debolezza, poichè sarà l’emozione a prendere il sopravvento, ma se ci prenderemo cura di quell’emozione allora saremo noi a prenderne il sopravvento. mostrando così la vera saggezza e lucidità dell’osservatore trascendentale.
Così se si disinnescata e si sfrutta l’energia verso l’azione necessaria questa verrà trasmutata in una forma più alta di energia positiva, un grado superiore di combustibile spirituale per la vostra anima.

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FONTE ==>> http://montalk.net/metaphys/117/stages-of-conscious-awakening

3 FASI DEL RISVEGLIO COSCIENTE

3 Fasi del risveglio cosciente

3 FASI DEL RISVEGLIO COSCIENTE

E ‘imperativo che ci dobbiamo risvegliare dalla banale consapevolezza che ci ha attanagliato fino ad oggi, per rievocare in pieno il ricordo spirituale di ciò che siamo realmente.
Il problema è che anche quando siamo fisicamente svegli, possiamo essere ancora mentalmente addormentati, ignari di noi stessi e del tutto assorbiti da qualunque impulso meccanico o stimolo esterno che cattura la nostra attenzione.
Questo stato di convergenza o assorbimento mentale, ci mantiene in uno stato di sogno improduttivo.

3 Fasi del risveglio cosciente

La comune comprensione di ciò che significa essere “svegli” nasconde però la verità, e cioè che, nonostante siano in giro con gli occhi aperti, le persone tendono ad essere comunque ipnotizzati, vagamente coscienti, sognano ad occhi aperti, insomma “sonnambuli” in uno stato di trance.
Ciò che tutti questi stati hanno in comune è che il nucleo cosciente dell’individuo è assente o passivo; soffia come una foglia nel vento trasportato dagli stimoli ambientali.

I nostri sogni non hanno “logica”, associamo cose e fatti in modo strano, stiamo osservando noi stessi, ma nella realtà, questi sogni, li trasformiamo e li ottimizziamo alla “logica” della società. Ciò che ci accade, l’impulsività il parlare ecc.. li modifichiamo totalmente, non riuscendo più a mettere in discussione chi siamo realmente.
Confrontando questo, vediamo come le persone tendono a comportarsi nella vita quotidiana:
si esprimono con aneddoti e pettegolezzi imitando frasi banali senza pensiero cosciente o originalità; prendono in prestito e comunicano attraverso interpretazioni di linee di film o spettacoli televisivi assumendo una personalità sciocca; si impegnano in comportamenti programmati stilando piccoli drammi ridicoli.
Per loro, i sogni non finiscono al mattino.



Il mondo è un manicomio e la società è troppo addormentata per notarne la follia, le implicazioni di sonnambulismo di massa è evidente: miliardi di persone dormono mentre chi detiene il potere è sveglio e quindi ha il vantaggio. Le persone addormentate sono facilmente controllabili, dato che il loro nucleo cosciente esiste all’interno di una prigione mentale che ruba tempo, lavoro ed energia. Essi possiedono poco o nessun libero arbitrio perché hanno abbandonato la consapevolezza necessaria per sfruttare la propria coscienza.

La mente e il corpo possono essere svegli o addormentati indipendentemente l’uno dall’altro.
Esistono quattro gradazioni di Stadi che vanno da ipnosi e trance al sognare ad occhi aperti e vari dimensioni di coscienza:
1 – con la mente e il corpo sveglio, uno è veramente sveglio;
2 – con la mente e il corpo addormentato, si sogna;
3 – con la mente sveglia e il corpo addormentato, uno è lucido ma sogna;
4 – infine con la mente addormentata e il corpo sveglio, uno è sonnambulo.

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FONTE ==>> http://montalk.net/metaphys/117/stages-of-conscious-awakening

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