SINOSSI SESTA E SETTIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SINOSSI SESTA E SETTIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH

ENUMA ELISH

SINOSSI SESTA E SETTIMA TAVOLETTA

Nell’ultima parte della sesta Tavoletta e gran parte della Settima, i cinquanta Dei riuniti, iniziano a recitare i Cinquanta Nomi solenni che onoreranno Marduk, per dimostrare la gloria della sua persona e anche le sue opere, e che rappresentano anche la sintesi di tutte le divine prerogative conferitegli.

Sesta Tavoletta

I primi 10 dei cinquanta nomi di Marduk Versi 121-166

MARDUK SINOSSI SESTA E SETTIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH1/ Innanzitutto Marduk: così lo chiamò il nonno Anu fin dalla nascita.
Il primo e più potente nome in grado di evocare il Trono del Cielo.
Si sostiene che in un primo momento non c’era nulla e poi una scintilla della creazione formò il cielo per cui gli dei sono stati poi in grado di formare l’universo conosciuto.
Colui che con la sua arma “Diluvio” ha vinto i fautori dell’agitazione e salvato dal grande pericolo e dalla sofferenza gli dèi suoi padri!
Colui che è il Fornitore di pascoli e acquazzoni, colui che fa risorgere le stalle degli uomini e arricchisce le loro bancarelle.

2/ Mar.utu, il “Figlio Sole degli Dei”, perchè brilla e, nella sua luce sfolgorante, I Potenti viaggino in perpetuo.
Agli uomini che ha creato, esseri dotati di anima, ha imposto il lavoro degli dèi, per lasciare questi ultimi in ozio. Creare o annientare, liberare o punire è a suo piacimento. Tutti gli esseri viventi devono sempre contemplarlo.

3/ Marukka: il “Dio Verità” , “Creatore di Tutto”.
E’ il dio che ha creato gli umani, per la gioia degli Anunnaki e il piacere degli Igigi, dando così pace agli dèi.  E’ il Dio che allieta il cuore del Anunnaki (spiriti della terra) e placa i loro/gli spiriti.

4/ Marutukku: il “Sostegno del Paese, delle Città e delle Popolazioni”.
E’ il rifugio del territorio e la tutela della sua gente; A lui il popolo non smetta mai di celebrare e di dare lode.

5/ Maršakušu (Barašakušu): “Portato all’Ira, ma pur sempre tollerante”.
Irritato, ma che ragiona; infuriato ma che si contiene; tollerante e che tiene a freno la sua anima! Ampio è il suo cuore, scalda la sua simpatia.

6/ Lugal.dimmer.ankia: il “Re del Cosmo”.
E’ il nome proclamato nell’assemblea, “Re degli Dèi del Cielo e della Terra”, il Re, davanti a cui gli dèi hanno paura “in alto e in basso”.
Con questo nome si dà ancor più importanza alla sua parola che a quella degli dèi suoi padri.
Traducendo letteralmente il nome: “Lu.gal.dim.mer.an.kia” otteniamo “Grande Signore della violenta Tempesta che lega il Cielo alla Terra” o “Grande Signore della violenta Tempesta che squote il Cielo e la Terra”
In qualità di Nibiru, infatti, ha proiettato le stelle nelle loro orbite, e da allora gli “Dei Erranti” obbediscono alle leggi del suo passaggio. Nibiru, fermo al centro, é il dio che adorano; di questo splendente dicono: “Colui che un giorno attraversò il firmamento ora é il fulcro dell’ Universo”.

Da questo il prossimo nome…
7/ Nari.lugal.dimmer.ankia: il “Dio che si prende cura degli dèi”.
E’ il nome che gli hanno dato come reggente di tutti gli Dèi; colui che, nel Cielo e nella Terra, ha ristabilito la loro posizione, e assegnato i loro posti, agli Igigi ed Anunnaki!
“Che a questo nome gli dèi tremino e tremino ovunque si trovino!”

8/ Asallūḫi (Asaruludu): lo “Spirito Protettivo degli Dei e del Mondo”.
Tale è il (primo) nome che gli e stato conferito da Anshar (Saturno) poichè è la luce degli dèi, loro potente capofila, colui che, in accordo col suo nome, è il protettore degli dèi e del mondo e che, con un formidabile e feroce duello, ha salvato la situazione dal pericolo!

9/ Asallūḫi.namtila (Namtilaku): Così lo nominò Lahmu (Marte), “Dio che dona e mantiene la vita” (Il secondo nome che gli stato conferito).
Il Dio Vivificatore; egli che, in accordo con la propria natura, ha ripristinato tutti gli Dei perduti!
Il Signore che, con il suo santo incantesimo, ha reso la vita agli “Dèi Morti” e distrutto i loro ostinati avversari ribelli! Celebrano così il suo coraggio e valore.

10/ Asallūḫi.namru: il “Dio che Purifica la nostra Condotta”, “Il Dio Brillante che Illumina le nostre Vie”
(ancora per la terza volta nominato da Lahamu (Venere))Così lo proclamano Anshar (Saturno), Laḫmu (Marte) e Laḫamu (Venere).

Settima Tavoletta

I cinquanta nomi di Marduk versi 1-136

11/ Asari (Asaru): il “Donatore dell’Agricoltura”.
Che crea il terreno agricolo e che stabilisce i livelli dell’acqua. Il creatore dei cereali e della canapa, il produttore di tutta la verdura, colui che fa crescere l’erba.

12/ Asar.alim (Asar.ualim): “Colui che ignora la paura e che eccelle e prevale ed è onorato in Assemblea”.
Il suo consiglio è stimato e ben accolto, la sua opinione prevale, e tutti gli dèi lo seguono e lo temono.

13/ Asar.alim.nunna: “la Grazia, la Luce, il Venerabile, luce dei suoi Padri e Progenitori”.
E’ lui, il loro curatore, che assegna loro le loro posizioni, è lui che guida e dirige e porta a termine gli ordini, le decisioni e i decreti di Anu, Enlil ed Ea. Lui che, per il bene del paese, aumenta nei campi l’abbondanza.

14/ Tutu: “il Vero Autore del loro Rinnovamento”è la sua prima nomina.
Egli è supremo nel Assemblea degli dei e dei suoi padri. Nessuno tra loro potrà mai essergli pari.
Egli organizza il loro rinnovo e crea l’incantesimo, affichè gli Dèi si plachino e anche se si lanciassero, in corruccio, indietreggerebbero. Egli purifica e libera i loro Santuari affinchè stiano in ozio.

15/ Tutu.zi.ukkinna per secondo: “Colui che ha creato, per gli dèi, il cielo chiaro e puro, stabilendo le loro postazioni”.
Egli mantiene una stretta sui loro modi, prende carico della loro esistenza e determina il loro corso.
Egli non deve essere dimenticato ed accultato dai suoi sudditi.
Essi devono sempre ricordare e considerare le sue opere e le sue grandi gesta, indimenticabili, tra la moltitudine.

16/ Tutu.zi.kù: “il Dio del Soffio Benefico che Opera la Purificazione” lo chiamarono per terzo.
Il “Dio del Respiro Benigno”. Il “Custode della Purificazione”.
Il “Signore che si pone in Ascolto”. Il “Signore dell’Esaudimento e della Grazia”.
Il “Produttore della Ricchezza e dell’Opulenza”, e che “Stabilisce la Santità”.
Il “Consolidatore della Prosperità” e che “Decreta l’abbondanza”. Colui che rende abbondante tutto ciò che era raro.

17/ Tutu.aga.kù: per quarto, gli umani dovranno glorificare il padrone del Santo Incantesimo, il “Misericordioso nel cui Potere è la Resurrezione”.
Il Signore che fa rivivere i morti; il Vivificatore dei morenti, al quale è concesso ridare la vita.
Colui che ha avuto pietà degli dèi vinti, che li liberò dal giogo loro imposto; che ha sottratto la fatica agli dei, e che ha creato l’uomo; Possano le sue parole non essere dimenticate, e che la sua azione restino indimenticabili, sulle labbra delle Teste-Nere

18/ Tutu.tu.kù : “Colui che ha Estirpato ogni Male con il suo Scongiuro” quinta e ultima assegnazione.
Colui che con il suo Santo Incantesimo, ha sradicato i cattivi e arrestato tutto il male.

19/ Sà.zu: “Colui che non fa fuggire i malvagi e che diffonde la Verità”.
Il conoscitore del cuore degli dèi, che scruta le loro anime. Colui che dalle mani non si lascia sfuggire i malfattori. Il Custode e protettore dell’Assemblea degli Dei. Colui che ne appaga e allieta il cuore, e che sottomette l’indomabile. Colui che fa trionfare la verità e la giustizia, vanifica il parlare astuto e che riconosce, ovunque, menzogna e verità

Quindi lo si glorifichi come:
20/ Sà.zu.zi.si: “Colui che piega e impone il silenzio ai Rivoltosi”.
E che, nella persona degli dèi, suoi padri, ha generato stupore.

21/ Sà.zu.suh.rim in terzo luogo: “Colui che estirpò a mani armate tutti coloro che marciavano contro di lui”, ne dissipò le macchinazioni e li disperse nel vento.
Egli ha cancella tutti i malvagi che tremano davanti a lui.

22/ Sà.zu.gù.rim in quarto luogo: “Colui chesradicò i nemici, cancellandone la discendenza”.
Che ristabilì la sottomissione agli dèi suoi padri, e che estirpò le radici di tutti gli avversari ennientandone la discendenza.
Chi frustra le loro azioni e dissipa le loro manovre, senza risparmiare alcuno.

23/ Sà.zu.zàh.rim come quinto nome: “Colui che ridusse in nulla tutti ribelli e i disobbedienti”.
Colui che reintegrò tutti gli dèi in fuga nelle loro sale di cerimonia (orbite).

Per Shazu, inoltre, in sesto luogo, venga celebrato come
24/ Sà.zu.zàh.gù.rim: “Colui che annientò i nemici.
Colui che, personalmente, in un corpo a corpo annientò tutti gli avversari.

25/ En.bi.lulu ancora per prima designazione: il “Signore generoso per natura”.
Il Signore che fornisce la Ricchezza. Il Potente Pastore degli Dèi e che promuove le loro offerte.
Il Signore che fondò la Terra, che fece fiorire i pascoli e che fece prosperare gli acquazzoni.
Il Signore che creò i fiumi (qui si allude ai lavori di bonifica (terrapieni, canali, ecc.) che gli Anunnaki fecero in mesopotamia per permettere l’agricoltura) e che mise in funzione i canali e i luoghi di irrigazione; che ha aperto i pozzi fornendoli d’acqua e dopo averli ripartiti ne distribuì il fertilizzante.

Enbilulu, in secondo, che lo si glorifichi anche come E.pa.dun:
26/ En.bi.lulu.e.pa.dun: Il “Signore delle pianure, dei fiumi e dei canali”.
Il “Fontaniere” dell’universo e dei corsi d’acqua divini, il “Signore che spruzza il campo”; “Irrigatore” delle piantagioni degli Dei e del Cielo e della Terra.
Colui che fondò, in piena steppa, la santa agricoltura, e che allineò i pascoli, che arginò e regolò i canali e che definì le linee delle arature.

27/ En.bi.lulu.gù.gal: “Signore dell’abbondanza e dei grandi raccolti”, che lo si celebri per terzo.
signore dell’abbondanza, dell’opulenza e dei ricchi raccolti
Colui che istituì e fornisce la ricchezza, che arricchisce tutte le abitazioni facendo traboccare i beni dell’Ecumene (la parte della Terra dove si trovano condizioni ambientali favorevoli alla dimora permanente dell’uomo). Colui che concesse il frumento e creò il grano, che fornisce miglio, e fa apparire l’orzo.

28/ Infine, come En.bi.lulu.hè.gàl: “Colui che accumula abbondanza per tutte le popolazioni”.
Chi provoca piogge ricche piene di prosperità sulla Terra e che fa accumulare ricchezza abbondante agli uomini. Colui che fa crescere rigogliose le piante assicurandone verdura grassa.

29/ Sirsir: “Colui che spogliò con le sue armi il cadavere di Tiāmat” e ne ammucchiò montagne e bottino.
Colui che dirige e sorveglia la Terra; il vero pastore degli uomini.
Di chi i capelli sono piantagioni e campi coltivati e i solchi sono le sue corna.
Colui che, nel suo sdegno, traversava e riattraversava l’immensa Tiamat, passava e ripassava, come un ponte, nel luogo del duello con lei.

30/ Lo chiamarono anche Sir.sir.malah: poichè Tiamat era la nave ed egli era il suo “Nocchiero”.

31/ Gilim: “l’Ammucchiatore di cumuli di grano, il Creatore dei cereali e Procuratore di Greggi”.
Colui che garantisce la semenza nel paese e che produce orzo e miglio, per la terra.

32/ E ancora Gilim.ma: il “Consolidatore del legame tra gli Dei”, Il “Creatore del Buon Diritto” il “Creatore di sicurezza”.
Colui che, con la sua briglia, frenò i malvagi rendendo duratura la nobile associazione degli Dei e tutto il paese, inaugurando così il buon ordine.

33/ A.gilim.ma per la terza volta: “Chi crea le nuvole sopra le acque rendendo duraturi e stabili i cieli”.
Colui che controlla e allontana le inondazioni, che procura e tiene a bada la neve e che, consolidate le regioni superiori, ha creato la terra sull’acqua.

34/ Zu.lum: Il “Demiurgo dell’Universo e Colui che ne dirige la marcia”.
Che distrugge tutti i nemici e che mantiene buone le cose.
Chi concede e amministra i santuari e le sale da cerimonia, colui che assegna e distribuisce agli dèi i campi (terreno da pascolo), ne designa le porzioni e suddivide le offerte di cibo.

Come dio purificatore del cielo e della terra, lo chiamarono ancora Mummu
35/ Zu.lum.um.mu: il “Dio Creatore” e “Colui che santifica il cielo e la terra”, “Colui che, per potenza, non ha eguali fra gli Dei e che protegge i fuggiaschi”.
Tuono e fragore del mare, chi nessun altro tra gli dei può competere in termini di forza.

36/ Gis.numun.àb: il “Distruttore degli dèi di Tiamat e che ha fatto gli uomini di loro sostanza”.
Il fabbricatore dei continenti, colui che hanno fatto le regioni del mondo.
Colui che, annientando gli dei di Tiamat, ha creato i popoli della terra con le loro parti (qui si allude al fatto che Adamu, il primo uomo, venne creato per mezzo del sacrificio di un prigioniero alieno, di nome Kingu).

37/ Lagal.àb.du.bùr: il “Re che vanificò le manovre di Tiamat e ne strappò le armi”
Il suo fondamento è ovunque sicuro, il suo regno è solidamente stabilito; nell’avvenire come nel passato.

38/ Pa.gal.gu.enna: il più “Nobile fra gli Dei, il cui Potere è Eccelso”.
Chi è preminente tra tutti i Signori, i suoi fratelli, sovrano e maestro di tutti.

39/ Lugal.dur.mah: il “Re che costituì il legame tra gli Dèi, il Signore del sublime Legame”.
Infinitamente superiore agli altri dèi, il più maestoso, il più grande sul seggio reale, che stabilì il sacro legame dei Signori del Cielo e della Terra.

40/ A.rà.nunna: il “Consigliere di Ea, il “Creatore degli Dèi, suoi Padri”.
Le cui vie principesche, per principio, nessun Dio gli può essere comparabile.

41/ Dumu.du.kù: “Colui che rinnova Duku, il “Santo Monticello”, il suo puro luogo”.
Il “figlio del Santo Monticello”, senza il quale Ea, il “re della santa cappella” non prende alcuna decisione.

42/ Lugal.su.anna: “Forza di Anu”, “Re sublime tra gli Dei”.
Il Signore della forza di Anu (Urano), che divenne ancor più supremo di Anshar (Saturno); il Re il cui potere è eccezionale fra gli dei.

43/ Ir.ug.ga: “Colui che he ha unito ogni Sapere ad un’Intelligenza Infinita”.
Colui che abbraccia tutto l’equilibrio; ampia percezione, onnicomprensivo nella saggezza.

44/ Ir.Qin.gu: il “Combattente che imprigionò Quingu e che trasmette una guida per tutti”.
Colui che fece prigioniero Quingu durante il combattimento e lo portò via nel vivo della battaglia. Che ha derubato i suoi mari e portò tutti loro in mezzo alla lotta, e dentro Tiamat li ha fatti tutti prigionieri stabilendo il proprio dominio.
Il Re che organizzò le delegazioni del potere dell’universo e ne stabilì la sovranità e il dominio.

45/ Kin.ma: il “Governatore e Consigliere degli Dei”.
Colui che guida gli dèi, che ne dirige i passi e che dona consiglio, al cui nome tutti gli dèi vengono scossi dal timore e si piegano impauriti come di fronte ad una tempesta.

46/ E.siskur (Diĝir.e.siskur): il “Creatore di Meraviglie, delle Teste Nere suoi Figli”
In qualità di E.siskur, in maestà siederà sul Trono nella casa della benedizione e delle preghiere; e gli dèi, davanti a lui, introdurranno doni, mentre egli riceverà i loro omaggi e da lui ne riceveranno i compiti.
Nessun altro oltre a lui ha potuto creare tali prodigi; grazie a lui sono state create le Quattro Regioni delle Teste Nere (Sumeri, Egiziani, i popoli della Cultura dell’Indo e del Sinai).
Eccetto lui, nessun dio conosce la risposta e il numero dei loro giorni e ne sa guidare l’esistenza.

47/ Gibil (Girru): “Colui che assicurò la riuscita della guerra e che creò abili opere dopo la battaglia con Tiamat”.
Colui che mantiene la punta acuminata dell’arma e che dopo il corpo a corpo con Tiamat, con grande intelligenza, si mise a creare meraviglie.
Vasto è il suo intelletto, ampia la sua saggezza e capace la sua intelligenza. Tra tutti gli Dei, nessuno mai riuscirà a comprendere la sua mente e il suo cuore, tanto sono vasti e insondabili.

48/ Addu: “Il Signore che, il suo ruggito benefico, echeggia al di sopra della terra”.
Colui che ricopre la faccia intera del cielo e tuona sulla terra con la sua voce armoniosa e che, come tale possa egli diminuire la sostanza delle nubi piene di pioggia, così che quaggiù, possa fornire il sostentamento alle popolazioni.

49/ Asaru: “Colui che guida il Destino degli Dei e e che governa la condotta degli Uomini.”
In verità è il Sovrano che prende in carico tutto l’universo, e conformemente al suo nome, dà regole ai destini degli dèi e controlla la condotta dei popoli.

50/ Nebiru (Neberu): “E’ la stella più brillante del firmamento”, è “Colui che controlla i flussi delle stelle, del Cielo e della Terra”.
Il Re indiscusso dell’Universo, colui che tiene gli incroci del cielo (in alto) e della terra (in basso); coloro che attraversano “sopra” e “sotto” a lui devono sempre chiedere il permesso (Il termine Nibiru, significa “attraversare” o “colui che attraversa”. In qualità di “Nibiru” egli stabilisce le orbite dei pianeti. Questi devono obbedire alla “legge del passaggio”, che é facile identificare nelle leggi che governano le orbite e la gravitazione planetaria;)
Egli occupa il polo, il posto del Solstizio, e gli Dei lo ammirano; attraversa senza sosta l’interno (il centro) di Tiamat e lo domina: con questo passo si intende che l’orbita di Nibiru aveva (e ha tuttora) un perielio interno alla fascia dei pianeti terrestri, di cui faceva parte Tiamat. Nibiru, infatti, si trova “nel centro”, esattamente la posizione occupata dalla fascia degli asteroidi che divide il sistema solare in due gruppi di 5 elementi: da un lato: Mercurio ,Venere, Terra, Luna, Marte e dall’ altro: Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone.
Con questo “Titolo” egli determina e sostiene il corso e la traiettoria delle stelle del cielo; e come un gregge egli pascola tutti gli “Dei Stellari”; significa che nel Sistema Solare i pianeti Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno sistemano le proprie orbite in relazione a quella di Nibiru e quando quest’ultimo giunge dal suo afelio, ne sconvolge tutte le orbite.
E dal momento in cui il grande Re aveva creato il Cielo e fabbricato gli inferi, Enlil gli conferisce anche il nome di En.kur.kur (Bêl.Mātāti), il “Signore dei paesi”.


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SINOSSI SESTA TAVOLETTA

La creazione dell’uomo: versi 1-44

Ottenuta l’approvazione degli dèi, Marduk concepisce cose meravigliose.

Si rivolge a Ea, suo padre, definendolo “architetto” cioé ideatore e pianificatore delle sue azioni e gli comunica l’intenzione di creare Lullu (dal sumerico: LU2.LU7, LÙ. [v. 6] LU, il “primo uomo) e chiamarlo “uomo“, coagulando il suo sangue e formandogli le ossa.
Marduk vuole creare Lullu, l’uomo, affinché gli sia destinata la fatica che prima competeva agli dèi.
Il desiderio di Marduk, espresso al padre, é descritto nell’epica in modo formidabile nei versetti che vanno dal 5 al 10.

Ea, che i sumeri hanno sempre descritto come un saggio scienziato (e al quale Sitchin attribuisce notevoli conoscenze in campo medico – biologico), gli risponde di non voler usare il proprio sangue, ma di usare quello di uno dei servitori di Tiamat, e quindi che uno degli dèi deve perire per poter creare l’uomo [v. 13/16],
Allora Marduk, re degli dèi, convoca il consiglio degli dei e tutti gli Anunnaki, al quale presenziano anche i ribelli prigionieri e gli chiede chi abbia aizzato Tiāmat provocando la guerra divina; gli Igigi gli rispondono che è stato Kingu (che era stato messo a capo dell’ orda da Tiamat), quindi conducono, legato, lo sposo di Tiamat al cospetto di Ea [v. 17/30], gli aprono le vene e viene ucciso.KINGU UCCISO DA ENKI SINOSSI SESTA TAVOLETTA ENUMA ELISHCon il sangue di Kingu Ea, nella sua saggezza, crea l’umanità addossando a quest’ultima il lavoro che prima spettava agli dèi [v. 31/34].
Vennero così creati gli uomini, una meraviglia di finezza concepita da Marduk ed eseguita da Ea/Nudimmud.

Marduk suddivide quindi gli dèi: 300 Anunnaki stabilisce nel Cielo (Marte?), 300 li organizza per far funzionare la Terra [v. 39/44].

E’ evidente che in questi passaggi i nomi delle divinità, che prima appartenevano ai pianeti, adesso descrivono dei veri e propri personaggi in carne ed ossa che compiono azioni. Ciò é percepito inizialmente nella quinta tavoletta, quando nel versetto 139 e 148, vengono nominate le “provviste quotidiane“, ma ora l’intuizione viene confermata nel momento in cui Marduk decide di creare l’ uomo.
La presenza dell’uomo però, in questo poema, è solo una vicenda di contorno, di secondaria importanza, al contrario di altre epopee come “Il Libro Perduto di Enki“, dove viene spiegato nel dettaglio i vari passaggi che Ea compie per creare l’Uomo.
Gli Dei infatti non hanno nessuno che li serva, e così vengono formati gli uomini. Secondo questo mito dunque gli uomini sono stati creati per servire gli Dei. Anche per questo la religione babilonese prevedeva che il sacerdote nel tempio offrisse per quattro volte al giorno del cibo agli Dei.

Gli Anunnaki costruiscono Babilonia: versi 45-120

Gli Anunnaki intendono mostrare riconoscenza a Marduk per averli liberati dal pericolo. Per questa ragione Marduk li invita a costruire la città di Babilonia.
Gli Anunnaki impugnano allora le zappe e per un anno fabbricano i mattoni, poi, a partire dal secondo anno, finirono l’Esagila ed eressero la grande torre a gradoni, la Ziggurat e realizzando infine i santuari per Anu, Enlil ed Ea e gli altri Dei.
Quindi, finiti tutti i lavori, i 300 Igigi del cielo e i 600 dell’Apsu si stabiliscono tutti nell’Esagila [v. 45/69].BABILONIA-ESAGILA

Marduk organizza un banchetto con i cinquanta dèi maggiori, invitandoli a permanere gioiosamente in Babilonia, la loro residenza; di rimando Anu gli costruisce un Trono Regale, sul quale Marduk si insedia e gli dèi tutti si inchinano a lui e gli conferiscono la regalità.

Nel versetto 107 per la prima volta vengono nominati “le Teste Nere“, ossia i “Sumeri, che per estensione sono tutti i terrestri.


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SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 45/156

SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 45/156

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SINOSSI QUINTA TAVOLETTA 45/156

[v.45/66] Con la “saliva” di Tiamat , Marduk fabbrica gli Elementi Atmosferici, e ne nomina “Dio” il cugino Adad (figlio di Enlil).

ADAD
ADAD

Sopraggiungono così le nubi e le pioggie, i fiumi cominciano a scorrere, che con il calore del sole infine le acque di addensano aumentando così l’atmosfera.
Quindi apre il cranio di Tiamat riempendone la cavità di acqua e così facendo fa sgorgare dai suoi “Occhi” i fiumi Tigri ed Eufrate (fiumi della Mesopotamia).

La parte superiore di Tiamat comincia ad assumere una forma planetaria: le acque si raccolgono nella parte cava del pianeta (dove l’Oceano Pacifico è quella più grande e profonda), rivelando così le terre emerse; compaiono i continenti, vengono innalzate le montagne e i vulcani.

PANGEA-Panthalassa SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 45/156Nel petto della divina progenitrice predispone le montagne, e crea delle fonti che defluiscono in cascate. La restante metà la stende e la rende Terra.

Questi passi del poema sono in pieno accordo con le moderne scoperte che parlano di un primordiale supercontinente chiamato Pangea, emerso quando tutte le acque della Terra si riunirono in una sola grande massa d’acqua chiamata Panthalassa.

Compiuta l’opera con Tiamat, Marduk fa venire ad essere “il Tutto“.
In questa parte finale della creazione, Marduk stabilisce delle “leggi” (le “Regole-della-buona-marcia” e gli “Statuti-del-funzionamento” [v. 67]) per far sì che la Terra non si perdesse nel cosmo.
Egli infatti lega il giovane pianeta al “Grande Cavo“, il Durmaḫ, ossia la “Corda Cosmica” che tiene unite le parti del Cosmo. Allo stesso modo dispone il “sedere” per ancorare il cielo.

Rinnovata la creazione, e stabilite le regole, Marduk affida tutto ciò al padre Ea, e dona la Tavola dei destini (che aveva preso a Quingu) ad Anu .

Infine si ricorda delle “Undici Creature” di Tiamat, che si era legato al fianco.
Li prende e li Distrugge e predispone le loro “immagini” che appende come monito all’ingresso dell’Apsû. Viene ora creata la Fascia di Kuiper.Fascia di Kuiper

Tutto è dunque compiuto. Tiamat si sta trasformando in un pianeta vivente. I pianeti e le stelle hanno preso posto e il cosmo ha le sue Leggi.
La Terra è pronta per la Vita.

L’intronizzazione di Marduk: versi 77-156

88. poi, essendosi rialzati, davanti a lui si inchinarono, dicendo: “Ecco il Re!”

Marduk finalmente si può sedere sul suo trono e ricevere il riconoscimento della sua grandezza.

Il giubilo degli dèi per la vittoria di Marduk è grande.
Tutti gli dei e gli Igigi accorrono festosi e si presentano davanti a Marduk a portare i loro doni, compresa sua madre Damkina, il cui dono Marduk apprezza in modo particolare tanto che ….gli fece brillare il viso [v.82]

Marduk a questo punto parla ai suoi progenitori divini comunicandogli l’intenzione di edificare la sua “Dimora” sopra l’Apsû e sotto il Cielo (al di là di Gaga), e che intende chiamarla Babilonia, “la casa dei grandi dèi[v. 119/130], e lì intende organizzare la sua festa.

Questo ultimo passaggio, oltre ad essere una attestazione di grandezza della neoeletta Divinità Principale, sembra anche descrivere l’ effettiva presa di importanza del pianeta della battaglia celeste. Infatti egli prima, come “invasore” era solo un “amato figlio[v.109] generato da Ea e Damkina… ma dopo aver distrutto Tiamat e stabilito la propria orbita tra Marte e Giove ed equilibrando le orbite dei vari pianeti, diventò a tutti gli effetti il “Regolatore” del sistema solare, il “Grande Re[v.152].
E’ evidente comunque che in questi passaggi i nomi delle divinità, che prima descrivevano pianeti, ora descrivono veri e propri personaggi in carne ed ossa che compiono azioni.
Come ad esempio quando nel versetto 139 e 148, vengono nominate le “provviste quotidiane“; qui probabilmente è indicata la ragione e l’inizio della tradizione di sacrificare animali agli dèi, che erano il cibo degli Anunnaki.


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SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 1/44

SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

ENUMA ELISH

SINOSSI QUINTA TAVOLETTA 1/44

L’opera di creazione del Cosmo da parte di Marduk: versi 1-44

Il tema della quinta tavoletta dell’Enuma Elish è la creazione della Terra e del nostro Sistema Solare fatta da Marduk. Sappiamo infatti che fino ad allora c’erano si delle forze primordiali, ma non esisteva ancora nulla di definito.
Nell’attraversare di nuovo i cieli (3.600 anni dopo) e la regione di Apsu, Marduk ripensò con rimorso alla sposa del Sole che più non c’era e ispezionò quindi le regioni.

1. Vi sistemò le Stazioni per i grandi dèi;

Marduk così definisce le Vie Celesti e stabilisce il corso delle stelle, che danno ordine a questo universo.

Agli dèi, che lo avevano reso supremo, concede Stazioni Permanenti, decidendo che non dovessero trasgredire i confini dei propri circuiti, né darsi battaglia.
Divide poi il Cielo in Tre Zone e raggruppa le stelle in Costellazioni Zodiacali (Lumašu) dotandole di simboli, ne limita i confini e ne stabilisce l’anno.FASCIA ZODIACO SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISHQuindi colloca Neberu, la Stella Polare, che noi tutti conosciamo, decidendo in questo modo la distanza tra le stelle.
Decretato infine le varie posizioni e le svariate leggi, Marduk stabilisce lo Zenith in mezzo a tutti loro.

12/44. …Quando ebbe assegnato il giorno a Shamash
e affidato a Nanna la guardia della notte e del giorno…

Nannar
Nannar
utu
Utu/Shamash

In questa fase del Poema, viene attribuita a Marduk la fondazione dei “recinti del giorno e della notte” assegnando la notte alla Luna e il giorno alla Sole, creando così l’istituzione del calendario lunisolare.
Il mito qui affronta il tema della disposizione della Luna e del Sole nel cielo, viene descritto minuziosamente il modo in cui sono state “decise” le fasi lunari e come queste dovessero scandire il tempo.
Non ci sorprenda questa importanza rivestita dalla Luna rispetto al Sole, infatti il dio della Luna, Nannar, era figlio di Enlil, mentre il dio del Sole, Utu era suo nipote. E’ molto bella la descrizione del susseguirsi delle fasi lunari [12/17].

Marduk fa “apparireNanna (il dio Luna, Sîn, Nanna-Suen – ossia il Dio Morto Kingu [v. 12]) affidandogli la notte, che incoronandolo stabilisce il suo movimento e che con la sua rotazione, decide i giorni sulla Terra.
Successivamente dispone Shamash/Utu (il Sole), ad Est [v.18], che stabilisce il calcolo degli anni.

Nel successivo ciclo, Marduk (dopo i soliti 3600 anni) torna nel Sistema Solare, dalle parti della Cintura degli Asteroidi. Osserva di nuovo la metà ferita di Tiamat, e presta attenzione alla sua Parte Superiore.
Nell’area del polo nord ancora vi erano i segni dell’impatto (vulcani attivi e faglie aperte): vede le acque della vita, le sue ricchezze che stillano ancora dalle ferite e le vene d’oro, a cielo aperto, che riflettono i raggi di Apsu.
Allora si rende conto che, nell’impatto, i “Semi della Vita” (spore, batteri di Nibiru), sua eredità, erano passati su Tiamat ed avevano attecchito.
Quindi, dopo essersi occupato di tutte le questioni celesti, e dopo aver affidato i loro incarichi al Sole e alla Luna, Marduk rivolge la sua attenzione e la sua energia creativa alla trasformazione della nuova Tiamat (la Terra) per renderla abitabile e un posto più vivibile.
La disposizione della carcassa di Tiamat, viene descritta in maniera minuziosa.


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