5′ Tavoletta [D] “Anzu ruba i ME”

Sinossi della 5’Tavoletta  del Libro Perduto di Enki
[D] “Anzu ruba i ME”

Questo è ora il racconto di come Anzu fu condannato a morte,
di come fu punito per aver rubato le Tavole dei Destini.
Gli Anunnaki erano sfruttati sulla Terra, si lamentavano del lavoro e delle loro condizioni.
Mal tolleravano i cicli veloci della Terra, dell’elisir venivano date loro solo piccole porzioni.
Gli Anunnaki erano sfruttati nell’Eden, il lavoro nell’Abzu era ancora più estenuante.
Gli Anunnaki vennero rimandati in squadre su Nibiru, a squadre nuovi ne giungevano.
Gli Igigi, che lavoravano su Lahmu, più di tutti si lamentavano: quando da Lahmu scendevano sulla Terra, sulla Terra chiedevano un luogo ove riposare.
Enli ed Enki scambiarono parole con Anu, consultarono il re:
Che il loro capo venga sulla Terra, discutiamone con Anzu! Così disse loro Anu.
Anzu discese sulla Terra dai cieli, riferì a Enlil e a Enki delle lamentele.
Che Anzu sia informato delle nuove opere! Diceva Enki a Enlil.
Gli mostrerò l’Abzu, tu gli rivelerai il Legame Cielo–Terra!
Alle parole di Enki, Enlil acconsentì.
Ad Anzu Enki mostrò l’Abzu, gli fece vedere il duro lavoro nelle miniere.
Enlil invitò Anzu a Nibru–ki, gli permise di entrare nella sacra camera buia.
Nella parte più interna del santuario spiegò ad Anzu il significato delle Tavole dei Destini.
Ad Anzu venne mostrato quanto facevano gli Anunnaki nelle cinque città.
Promise sollievo agli Igigi che sarebbero giunti al Luogo dell’Atterraggio.
Poi tornò a Nibru–ki per discutere le lamentele degli Igigi.
Anzu era un principe fra i principi, i suoi antenati erano di seme regale.
Quando ritornò al Legame Cielo–Terra, pensieri malvagi riempirono il suo cuore.
Aveva in mente di rubare le Tavole dei Destini.
Progettava in cuor suo di assumere il controllo dei decreti della Terra e del Cielo.
Progettava in cuor suo di spodestare Enlil, il suo fine era di governare sia gli Igigi che gli Anunnaki!
Ignaro di ciò e nulla sospettando Enlil permise ad Anzu di restare all’entrata del santuario.
Ignaro di ciò e nulla sospettando Enlil lasciò il santuario, per rinfrescarsi con una nuotata se ne andò.
Con fine malvagio Anzu si impossessò delle Tavole dei Destini.
Scappò via a bordo di una nave celeste, velocemente si recò alla montagna delle camere celesti.
Lì, nel Luogo dell’Atterraggio, gli Igigi ribelli lo attendevano.
Si preparavano a dichiarare Anzu re della Terra e di Lahmu! Nel santuario di Nibru–ki il fulgore si spense, il ronzio si placò.
Il silenzio avvolse il luogo, sospese erano le formule divine.
A Nibru–ki Enlil era ammutolito, dal tradimento era sopraffatto.
A Enki pronunciò parole colme di rabbia, sugli antenati di Anzu lo interrogò.
A Nibru–ki i capi si riunirono, gli Anunnaki che decretano il fato si consultarono con Anu.
Anzu deve essere catturato, le Tavole devono tornare al santuario! Così sentenziò Anu.
Chi affronterà i ribelli? Chi recupererà le Tavole? Così i capi si interrogavano.
Con le Tavole dei Destini in suo possesso, Anzu è invincibile! Così commentavano.
Ninurta, incoraggiato dalla madre, si fece avanti:
Sarò il guerriero di Enlil, vincerò Anzu! Così disse Ninurta.
Ninurta fece rotta verso il fianco della montagna, intraprese il viaggio per catturare Anzu, il fuggitivo.
Anzu, dal suo nascondiglio, si faceva gioco di Ninurta: le Tavole sono la mia protezione, invincibile ora sono!
Ninurta scagliò contro Anzu dardi di luce; le frecce non riuscirono ad avvicinarsi ad Anzu: tornarono indietro.
La battaglia si placò, le armi di Ninurta non sconfissero Anzu!
Enki allora dette un consiglio a Ninurta: risveglia una tempesta con il tuo Turbine di Vento.
Che la polvere ricopra il volto di Anzu, che le ali del suo uccello del cielo vengano arruffate!
Enlil creò un’arma potente per il proprio figlio, un missile Tillum.
Attaccalo alla tua Arma della Tempesta, quando le ali sono l’una a fianco dell’altra, spara contro Anzu!
Queste istruzioni dette Enlil a Ninurta, suo figlio.
Quando le ali sono l’una a fianco dell’altra, come un fulmine fai volare il missile!
Ancora una volta Ninurta si alzò in volo a bordo del suo Turbine di Vento;
Anzu si levò a bordo del suo uccello del cielo per sfidarlo.
Ala contro ala! Urlò Anzu in preda alla rabbia. Questa battaglia segnerà la tua fine!
Ninurta segui le istruzioni di Enki; con il suo Turbine di Vento sollevò una tempesta di polvere.
La polvere coprì il volto di Anzu, le punte dell’ala del suo uccello del cielo erano esposte.
Al loro centro Ninurta scagliò il missile, un fulgore fiammeggiante avviluppò le punte delle ali di Anzu.
Le sue ali iniziarono a ondeggiare come farfalle; Anzu cadde al suolo.
La Terra tremò e i cieli si oscurarono.
Ninurta fece prigioniero Anzu, caduto al suolo; da lui recuperò le Tavole.
Dalla montagna gli Igigi osservavano la scena.
Allorché Ninurta giunse sul Luogo dell’Atterraggio, essi tremarono e gli baciarono i piedi.
Ninurta liberò il prigioniero Abgal e gli Anunnaki, la sua vittoria ad Anu e Enlil annunciò.
Fece allora ritorno a Nibru–ki, nella sua camera più interna le Tavole furono reinstallate.
La luminosità la pervase di nuovo, il ronzio dei ME nelle Tavole nuovamente si udì.

Per essere giudicato Anzu venne condotto al cospetto dei Sette Che Giudicano.
Enlil e la sua sposa Ninlil, Enki e la sua sposa Ninki, che prima si chiamava Damkina, e i figli Nannar e Marduk erano lì; anche Ninmah era fra i giudici.
Ninurta parlò della sua azione malvagia.
Non vi era giustificazione, che la morte sia la sua punizione! Così disse.
Gli Igigi si lamentavano a ragione, avevano bisogno di un luogo di riposo sulla Terra! Così replicò Marduk.
Con la sua azione malvagia Anzu ha messo in pericolo tutti gli Anunnaki e gli Igigi! Così disse Enlil.
Enki e Ninmah concordavano con Enlil; il maligno doveva essere eliminato! Così dissero.
I sette condannarono Anzu alla morte per esecuzione.
Che con un raggio letale il soffio della vita di Anzu sia spento. Che il suo corpo sia lasciato in pasto agli avvoltoi! Così disse Ninurta.
Che venga sepolto su Lahmu, in una grotta accanto a quella di Alalu sia posto a riposare! Così suggerì Enki.
I due discendevano dallo stesso seme ancestrale! Che Marduk porti il corpo su Lahmu, che Marduk ivi si stabilisca come comandante! Così Enki suggerì ai giudici. Che così sia! Così disse Enlil.
Nel venticinquesimo Shar Anzu venne giudicato e giustiziato.

CONTINUA ==> Sinossi della 5′ Tavoletta  del Libro Perduto di Enki [E] “Bad.Tibira”

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