GENESI

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Michelangelo,_Fall_and_Expulsion_from_Garden_of_Eden_002

Coerentemente con quanto descritto dalla scienza ufficiale, l’Homo Sapiens compare circa 300.000 anni fa in Africa, ossia esattamente 200.000 anni dopo l’arrivo degli Annunaki, in inseguito all’ammutinamento da parte degli Igigi; quindi la creazione del primo ADAM non è avvenuta nell’Eden orientale in Mesopotamia, come ci dice la Bibbia, ma ad Occidente dell’Eden ossia in Africa nell’ABZU.

Quando Enlil chiede al fratello Enki di costruire nuovi macchinari che potessero evitare la permanenza degli Igigi nei tunnel, Enki propose invece di plasmare un essere vivente che già viveva sulla Terra, e di renderlo più intelligente così da poter capire i loro comandi.

Così asserì Enki: “Lasciateci creare un Lavoratore Primitivo … l’Essere di cui ci serviremo esiste già! Bisogna soltanto fissargli sopra la nostra immagine…”

Enlil, molto titubante della proposta del fratello, sottopose la decisione ad Anu e al Consiglio di Nibiru, e dopo lunghe e accese discussioni si arrivò alla decisione finale. Creare un Lavoratore primitivo.

Enki chiese aiuto a Ninmah ed insieme a Ningishzidda si recarono Nella Casa della Vita nell’Abzu, mentre Ennugi, fece tornare nelle miniere i lavoratori comunicandogli la decisione; vi fu delusione, ma non vi fu però ribellione, al lavoro gli Anunnaki fecero ritorno.
[6’Tav. “Creare un Lavoratore primitivo”]

I due scenziati, osservando le specie già presenti sul pianeta, e scelsero quella che al contrario delle altre, talvolta riusciva anche a camminare sulle due zampe posteriori, stabilendo che, modificando opportunamente la sua struttura genetica, e riproducendola in quantità, avrebbero potuto avere tutti i lavoratori necessari per svolgere il lavoro delle milizie senza mai protestare, e quindi divenire degli aiutanti efficienti e sottomessi.

panspermia-diagramQuesto primate condivideva con gli dei un simile DNA poichè anke la terra condivideva simili “mattoni della vita” del loro pianeta a causa della “Panspermia Primordiale” (questa “panspermia” è magistralmente descritta, in prosa figurata, nel poema babilonese ENUMA ELISH).

 

Furono così catturate svariate scimmie, sulle quali vennero attuati molti tentativi scientifici per renderle idonee ai loro bisogni. 

MIX GENETICOIbridarono il DNA Anunnako modificandolo geneticamente, fecondando una femmina terrestre, ma il risultato dei primi ominidi però non fu soddisfacente, quindi vennero distrutti, ma Enki che cominciò ad affezionarsi e a impietosirsi per il loro destino, quando un esperimento non riusciva a dovere e i suoi colleghi erano subito pronti ad eliminare i deformi, egli cercava il modo per rendergli la vita egualmente sopportabile; e se un uomo nasceva cieco gli insegnava un mestiere in cui la vista non era necessaria, come il canto, il suonare la lira e così via.
[6’Tav. “Primi Ominidi”]

I tre scienziati si resero conto ben presto che c’era un ultimo passaggio in cui sbagliavano. Enki allora propose di inserire l’ovulo modificato nel grembo di una femmina Anunnaka. Ninmah offrì il suo corpo.
Enki inserì l’ovulo così fecondato nell’utero di Ninmah e vi fu concepimento.
Il neonato era era l’immagine stessa della perfezione, non era irsuto come gli esemplari selvatici,
i capelli erano corvini. Liscia era la pelle, era liscia come quella degli Anunnaki.
II colorito era come il sangue rosso scuro, era come l’argilla dell’Abzu, ma solo il suo fallo era diverso da quello degli Anunnaki, e da allora in poi sarebbe satto segno distintivo tra terrestri e Anunnaki.
LABORATORIOLa Dea Madre mostrò così tra le sue mani la nuova creatura;
“Le mie mani l’hanno fatto!” Così esclamò vittoriosa! “Adamo lo chiamerò! Colui Che è l’Argilla della Terra.”

Dopodichè Ninmah convocò sette guaritrici e da loro nacquero sette Terrestri di sesso maschile.
Ma ripetere la procedura sarebbe stato un compito al quanto faticoso per le guaritrici, quindi si decise di creare una femmina, così che potesse procreare con l’Adam.
DAMKINA-ENKI-TIAMATDi nuovo venne modificato il DNA, e l’ovulo questa volta venne impiantato nell’utero di Ninki, moglie di Enki. Vi fu concepimento e al tempo previsto Ninki ebbe una femmina. Ancora più perfetta di Adamo nacque, i capelli erano del colore della sabbia della spiaggia, e liscia era la pelle del colore di quella degli Anunnaki; Ninki la chiamò Ti.Amat “la Madre della Vita”, in onore del vecchio pianeta (Tiamat) dal quale si formarono Terra e Luna.
Dopo che Ti.Amat fu creata nel grembo di Ninki, in sette contenitori, forgiati con l’argilla dell’Abzu, Ninmah introdusse gli ovuli delle femmine bipedi. Estrasse l’essenza vitale di Ti.Amat, frammento dopo frammento nei contenitori li inserì.
Gli ovuli fecondati vennero inseriti nell’utero delle sette eroine madri.
Ci fu concepimento, al tempo previsto ebbero luogo le nascite, le loro caratteristiche fisiche erano perfette.
Al tempo previsto, sette femmine terrestri vennero alla luce, sette copie per i Lavoratori Primitivi.
[6’Tav. “Adamo e Ti.Amat”]
Adamo e Ti.Amat vennero portati nell’Eden, mentre i sette maschi e le sette femmine restarono nell’Abzu.
Quando raggiunsero la maturità, i tre scienziati videro che le loro creature si accoppiavano ma non avveniva nessun concepimento, si accorsero quindi che nel loro DNA mancava il frammento della procreazione. Questo essere creato in serie, come tutti gli ibridi, non era quindi in grado di riprodursi.
Ningishzidda, esperto in queste faccende, propose allora una soluzione, i tre rimasero soli con i due Terrestri.
Sui quattro Ningishzidda fece calare un profondo sonno, e dalla costola di Enki estrasse l’essenza vitale (Dna/zelem), nella costola di Adamo inserì l’essenza vitale di Enki.
Dalla costola di Ninmah estrasse l’essenza vitale (Dna/zelem); nella costola di Ti.Amat inserì l’essenza vitale di Ninmah.
Due rami sono stati aggiunti al loro Albero della Vita.
“Le loro essenze vitali sono ora intrecciate con i poteri della procreazione! Che possano vagare liberamente, che le loro carni diventino una sola!” Così disse Ninmah.
[6’Tav. “L’Essenza Vitale,Dna”]

Con l’ultimo miglioramento fatto da Ningishzidda, il DNA di Adamo ed Ti.Amat era stato modificato in modo da potersi riprodurre, e quando i geni del sesso iniziarono a farsi sentire, i due ominidi cominciarono a provare cose che gli Adam precedenti non potevano sentire perchè sterili, non provavano infatti alcun disagio, poichè erano ad un livello inferiore di sviluppo rispetto agli Anunnaki, non solo erano nudi, ma erano anche ignari di ciò che questo comportava.
Adamo e Ti.Amat furono così lasciati liberi di vagare nei frutteti dell’Eden, e della loro nudità ora divennero coscienti, capirono la differenza fra maschio e femmina, e si coprirono con delle foglie per distinguersi dalle bestie selvatiche, e questo fu il primo segno della manifestazione esteriore della nuova “presa di coscenza”.
Ma i due ancora non sapevano come affrontare i nuovi sentimenti, e fu Enki che li iniziò.
Si accoppiò con Ti.Amat, ed ella poi si congiunse con Adamo.

Fu a questo punto che, nella calura del giorno Enlil camminava nel frutteto e si godeva l’ombra, inaspettatamente incontrò i due Ibridi e notò che si erano coperti i fianchi.
Chiese quindi chiarimenti al fratello, e resosi conto dell’ennesimo cambiamento che i due avevano subito, grande fu la sua collera.
Non fu mai daccordo con la creazione di questa nuova creatura, e alla luce dei nuovi fatti la sua ira fu enorme.
052Il quadro idilliaco si tramutò rapidamente in una scena drammatica (quella che teologi e commentatori biblici chiamano la Caduta dell’Uomo; Il Serpente tentatore, che tuttavia dice la verità, comparso dal nulla, osò sfidare i solenni avvertimenti divini),  e fu così che Adamo e Ti.Amat furono cacciati dall’Eden ed esiliati nell’Abzu, (200.000a.c.) dove poco tempo dopo ebbero due gemmelli, un maschio ed una femmina.
Quando Adamo e Ti.Amat ebbero altri figli e altre figlie, i primi, a loro volta, stavano essi stessi procreando!
Prima ancora che fosse trascorso uno Shar di Nibiru, i Terrestri si stavano moltiplicando.
Questi Lavoratori Primitivi furono dotati di comprensione e imparavano facilmente le loro facili funzioni.
Non si lamentavano del caldo e della polvere, non borbottavano per il lavoro massacrante, sollevando così la fatica dei loro padroni.
L’oro vitale giungeva a Nibiru, lentamente l’atmosfera si andava risanando.
La Missione Terra procedeva con soddisfazione di tutti.
[6’Tav. “Cacciata di Adamo e Ti.Amat”]
Grandi quantità di oro venivano trasportate su Nibiru e il lavoro degli Anunnaki si ridusse notevolmente grazie ai nuovi schiavi creati.
UTU E INANNAFra gli Anunnaki vi furono matrimoni e nascite, i figli di Enlil e di Enki presero moglie fra sorelle e sorellastre e fra le eroine guaritrici, e grande festa fu quando Nannar e Ningal ebbero due gemelli, Utu e Inanna; con loro sulla Terra iniziava la terza generazione di Anunnaki.
Ma i momenti felici declinarono ben presto con il ritorno di Nibiru, dal primo ammaraggio, erano trascorsi ottanta Shar.(212.000ac)
Con esso infatti il clima torna a riscaldarsi, le pioggie erano violente e i fiumi e gli oceani traboccavano, i vulcani aumentavano le loro eruzioni, e le nevi si scioglievano, ad ogni istante il suolo tremava.
Anche Lahmu venne sconvolta dal suo passaggio danneggiando l’atmosfera; venti forti che sollevavano fastidiose tempeste di polveve, interferivano con la vita e il lavoro.
[7’Tav. “Passaggio di Nibiru”]

Il luogo di partenza delle navicelle così fu incerto, ed Enlil riesaminò le sue carte; Enki propose di prendere in considerazione la Luna come nuovo Luogo di passaggio, e vi si recò con suo figlio Marduk per vederla da vicino.
[7’Tav. “Enki e Marduk sulla Luna”]

Porto_spaz3Al loro ritorno il responso fù negativo ed Enlil decise quindi che il nuovo Luogo dei carri sarà costruito nei pressi di Bad.Tibira, al di là delle cinque città. Da lì i carri colmi d’oro partiranno direttamente per Nibiru.
Il nuovo porto spaziale venne chiamata Sippar, e Il suo comando venne affidato all’eroe Utu, nipote di Enlil, e venne inoltre nominato comandante degli Igigi.
Ninurta mantenne il comando di Bad.Tibira, mentre Marduk viaggiò per un pò su tutte le terre.
[7’Tav. “Sippar”]

Tutto sembrava seguire il suo corso e i capi sulla Terra nutrivano grandi aspettative: speravano che gli Anunnaki lavorassero con rinnovata energia così da ammucchiare in fretta l’oro e fare presto ritorno su Nibiru, ma un nuovo problema si presentava loro.
Dopo la cacciata di Adamo e Ti.Amat, il “nuovo schiavo” venne utilizzato solo nelle miniere dell’ Ab.Zu, e di conseguenza nell’Eden la fatica aumentava gravosamente, più dimore e più rifornimenti erano quindi necessari; gli Anunnaki/Igigi reclamavano anche loro il lavoratore.
Quindi Enlil, malvolentieri considerò di condurre alcuni di questi Homo Sapiens in Eden per occuparsi dei campi e fornire cibo agli Annunaki, evitando così il rischio di un altro ammutinamento .

La situazione si stabilì per un pò di tempo.
In uno shar le generazioni degli adam si moltiplicò velocemente addossandosi la fatica degli Anunnaki; per sette Shar la sorte degli Anunnaki era di molto migliorata, il loro malcontento era diminuito.
In quei giorni i cereali non erano stati ancora coltivati, non c’era la pecora, l’agnello non era stato ancora creato.
Nelle città e nelle campagne, nelle valli e nelle colline, i Terrestri procacciavano di continuo il cibo.
Enki era compiaciuto del moltiplicarsi dei Terrestri, Enki, però, era anche preoccupato.
A causa della moltiplicazione dei Terrestri, quanto cresceva spontaneamente non bastava per saziare tutti.
Dopo altri tre Shar vi fu penuria di pesci e di volatili, di ciò che cresce spontaneamente Anunnaki e Terrestri non riuscivano più a saziarsi, inoltre per colpa dei loro ripetuti accoppiamenti stavano regredendo al livello dei loro incivili progenitori.
In cuor suo Enki andava progettando una nuova impresa; ideò di creare l’Umanità Civilizzata, che potesse autonomamente seminare i cereali e pascolare le greggi.
[7’Tav. “Gli Adam nell’Eden”]

E fu un giorno che, sulle rive di un fiume, Enki notò dei terrestri che facevano il bagno, fra loro vi erano due femmine di una bellezza sconvolgente.
Con esse Enki si accoppio, e da esse ebbe due figli; il maschio lo chiamò Adapa “il Trovatello”, e Titi, “Colei che ha la vita”, la femmina. Questo accadde circa 165.000 anni fa.
I due erano diversi da tutti gli altri Terrestri, crescevano più lentamente degli altri ibridi ed erano molto più svelti nel comprendere.
Erano dotati di un’intelligenza superiore, ma sempre inferiore a quella degli Anunnaki (ed ecco spiegato perché ancora oggi l’uomo medio sfrutta soltanto il 10% del suo potenziale mentale, il genio ne sfrutta il 20 e noi non possiamo neanche immaginare come sarebbe l’uomo che ne sfruttasse almeno il 50%), Enlil stesso ne rimase sorpreso vedendoli.
Enki con orgoglio ammirava i risultati; dal suo seme è stata creata una nuova specie di Terrestri, una specie a sua immagine e somiglianza. Enki ha creato l’Uomo Civilizzato, ma l’accoppiamento con le terrestri doveva restare un segreto, così ai suoi pari egli spiegò che i due terrestri erano nati allo stato brado, e che furono trovati da Isimud, suo Visir, in ceste di vimini fra i giunchi di una palude.
ADAPA E TITIBella e cortese cresceva la bambina, le sue mani erano molto abili e Ninki la sposa di Enki, le insegnò le arti, mentre Adapa veniva istruito da Enki stesso; a Eridu Adapa e Titi rimasero con Ningishzidda, ad Adapa insegnò i numeri e la scrittura.
Alla loro maturità i due si accoppiarono, e Titi diede alla luce due gemmeli.
[7’Tav. “L’Uomo civilizzato – Adapa e Titi”]

Anche Anu e gli abitanti di Nibiru restarono affascinati da questa nuova creatura.
[8’Tav. “Adapu su Nibiru”]

Nel fratempo Ninurta fece da mentore al primo gemello nato che chiamò Caino, “Colui Che nel Campo Coltiva il Cibo”. Lo portò con sé nella sua città, Bad.Tibira. Gli insegnò a scavare canali per irrigare, gli insegnò la semina e il raccolto dell’ Anshan (cereali). Per Caino Ninurta costruì un aratro perché potesse diventare coltivatore del suolo.
L’altro gemello invece fu affidato a Marduk che chiamò Abele, “Colui dei Terreni Allagati”.
Marduk gli insegnò l’arte di allevare e pascolare pecore e agnelli e a costruire stalle. Insieme attesero il ritorno di Dumuzi per dare il via alla pastorizia.
Nel frattempo I capi Anunnaki, Enlil ed Enki, Ninmah e Ningishzidda, costruirono la Casa della Creazione. La collocarono  sulla collina pura del Luogo dell’Atterraggio, fra le Montagne del Cedro.

Al completamento dello Shar, Dumuzi fece ritorno sulla Terra portando con sé i Lahar “bestiame lanoso” (pecore) da allevare.
Iniziò così l’agricoltura e l’allevamento.
(Gli studiosi sono molto perplessi quando si tratta di spiegare le caratteristiche genetiche delle prime piante coltivate; prima di allora, infatti, il grano che una volta piantato si moltiplica, non era stato ancora creato, ma nell’arco di soli 2.000 anni i cereali hanno raddoppiato, triplicato e quadruplicato le coppie di cromosomi fino a diventare il grano e l’orzo che noi conosciamo, capaci di crescere pressoché ovunque e di assicurare due raccolti l’anno; e questa è una cosa impossibile nel mondo vegetale.)
Quando le prime colture vennero raccolte e le prime pecore raggiunsero l’età fertile, grandi festeggiamenti furono organizzati.
Al cospetto degli Anunnaki riuniti vennero presentati i primi cereali e i primi agnelli.
Ai piedi di Enlil ed Enki, Caino con Ninurta e Abele con Marduk deposero le loro offerte.
Enlil dette ai fratelli una gioiosa benedizione, lodò il loro lavoro.
Enki abbracciò Marduk, suo figlio, sollevò e lodò l’agnello offerto.
Terminata la Celebrazione Caino era cupo in volto, profondamente addolorato dalla mancata benedizione di Enki.
Quando i fratelli tornarono ai loro compiti, Abele si vantava davanti al fratello; i gemelli continuarono a litigare, per tutto l’inverno

Quando ebbe inizio l’estate, non aveva piovuto, i prati erano aridi e i pascoli diminuivano.
Abele condusse il suo gregge nei campi del fratello affinché si dissetasse con l’acqua dei solchi e dei canali.
CAINO E ABELEImmensa fu la collera di Caino e ordinò al fratello di portare via le greggi.
Contadino e pastore, fratello e fratello, si scambiarono parole di accusa, si trattarono con disprezzo, giunsero perfino a prendersi a pugni.
Fuori di sé Caino raccolse una pietra, con essa colpì forte Abele alla nuca, ripetutamente lo colpì, fino a quando Abele cadde morto, il sangue grondava copioso dal suo capo.
Accanto a suo fratello per lungo tempo rimase a piangere.
Quella notte Titi, la loro madre, ebbe una premonizione, e al mattino con Adapa lasciò Eridu e andarono a cercare il luogo dove si trovavano Caino e Abele.
Nei campi trovarono Caino, ancora seduto accanto al corpo di Abele.
Caino venne condotto a Eridu per essere giudicato, i quali volevano condannarlo a morte, ma per intercessione di Enki gli fu risparmiata la vita e venne esiliato.
Prima di partire, Ningishzidda modificò la sua essenza vitale (DNA), sulla sua faccia non crebbe più la barba, così da poter, in futuro, essere distinta, per il suo atto violento, tutta la sua discendenza (vedi gli indiani d’america).
Con sua sorella Awan, come sposa, Caino partì dall’Eden e si diresse verso la Terra di Vagabondaggio (America).
[8’Tav. “Caino e Abele”]                           da oggi anche in eBook ==>>

 

 

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