IL DILUVIO

IL DILUVIO UNIVERSALE

DILUVIO

Dopo la morte di Abele e l’esilio di Caino, gli Anunnaki si ritrovarono senza un pastore e privi di un coltivatore.
Adapa e Titi si si accoppiarono molte volte, ma ebbero sempre femmine, fino a quando finalmente gli nacque un maschio, che chiamarono Sati, “Colui Che fa Proseguire la Vita”; a partire da lui ebbe inizio il conto delle generazioni di Adapa.
In tutto Adapa e Titi ebbero trenta figli e trenta figlie.
Tutti lavorarono duramente come coltivatori della terra e pastori per gli Anunnaki.
Grazie a loro gli Anunnaki e i Terrestri Civilizzati conobbero di nuovo la sazietà.
A Sati nacque un figlio maschio, partorito dalla sua sposa Azura, lo chiamarono Enshi, Maestro dell’Umanità. A lui, come i suoi padri, venne insegnato tutto ciò che c’era da sapere.
Da allora in poi l’Uomo Civilizzato chiamò gli Anunnaki “signori”.
Quello fu il principio dei riti di venerazione degli Anunnaki.
Molti discendenti terrestri nacquero in quegli anni, e fu così che l’Umanità Civilizzata si sposò e si moltiplicò.

In quei giorni gli Igigi venivano più di frequente sulla Terra.
Un discendente importante di Seti fu Enki.Me, “Enki Colui Che Comprende i ME”. Saggio e intelligente egli era, in fretta comprendeva i numeri. Insaziabile era la sua curiosità sui cieli e su tutto ciò che li riguardava. Il dio Enki nutrì una spiccata predilezione nei suoi confronti, tanto da insegnargli ogni cosa e mandarlo su Lahmu.
Si dice di lui negli Annali che la seconda volta che partì alla volta dei cieli, lì rimase fino alla fine dei suoi giorni.
Enki.Me ebbe un figlio, Matushal, “Colui Che è Cresciuto accanto alle Acque Luminose”. Ednat, sua sposa, gli dette un figlio, Lamech, “Uomo possente” era il suo nome.
[8’Tav. “Discendenti di Adapa e Titi”]

In quei giorni le condizioni sulla Terra si erano fatte più dure, i lavoratori nei campi e nei pascoli si lamentavano.
Gli Anunnaki nominarono Lamech capo Lavoratore, affinché stabilisse delle quote per ridurre le razioni.
In quei giorni Lahmu fu avvolto da aridità e polvere.
In quei giorni si stava avvicinando ancora una volta il pianeta Nibiru, il cui ingresso nel sistema solare, e gli effetti turbativi sulla Terra, provocarono l’inizio della glaciazione di Wurm (75.000 anni fa) con il conseguente notevole abbassamento del livello del mare. Tipi regressivi di uomo vagano per la Terra. Sopravvive l’uomo di Cro-Magnon.
In quei giorni per Adapa giunse il momento della morte.
[8’Tav. “Morte di Adapa”]

Nell’Eden Lamech serviva gli Anunnaki come capo Lavoratore.
Nei giorni di Lamech iniziarono i matrimoni misti fra Anunnaki e i Terrestri.
Tutto ebbe inizio con Marduk, quando comunicò a suo padre di voler sposare Sarpanit, una figlia di Enki.Me, e quindi una discendente umana.
La notizia non fu ben accolta dai grandi signori, ma nonostante tutto e dato che non esisteva nessuna legge contro questo desiderio, Anu e i consiglieri di Nibiru decretarono che si, Marduk si saperebbe potuto sposare, ma che egli non sarebbe più stato un principe su Nibiru, ne avrebbe potuto più pretendere diritti sul trono del pianeta natale.

Il matrimonio fu celebrato a Eridu, e come dono di nozze, Enki e Ninki gli donarono un dominio lontano dall’eden, dato che come punizione Marduk fu allontanato dalle terre sacre, sopra l’Abzu si estendave il territorio, era la Terra dei Due Canali (quello che oggi chiamiamo l’Egitto).
Per il felice evento discesero da Lahmu anche gli Igigi, 200 in tutto, desideravano stare vicini al loro capo Marduk e assistere al suo matrimonio, questa fu la loro spiegazione, ma i capi della terra ignoravano quale era il loro vero intento; rapire e accoppiarsi con le terrestri.
Ordirono un complotto, e guidati da Shamgaz, subito dopo il matrimonio rapirono ognuno una fanciulla terrestre e si recarono al Luogo dell’atterraggio fra le montagne del Cedro, trasformandolo in una fortezza e sfidando così i capi; la loro benedizione o la guerra.
Enki e Ninmah diedero a malincuore il loro consenso, ma Enlil troppo infuriato, deluso e umiliato dal loro gesto, gli rifiutò la sua benedizione, in cuor suo meditava vendetta contro Marduk e i suoi Terrestri.

Per molto tempo gli Igigi restarono segregati fra le Montagne del Cedro e concepirono molti figli; Figli delle Navicelle Spaziali, così li chiamarono.
OSIRIDE E SETHAnche Marduk e Sarpanit, nel loro regno sopra l’Abzu, nel frattempo, ebbero dei figli, due maschi, Asar (Osiride) e Sati (Seth).
Marduk convocò gli Igigi perchè abitassero nelle due città che per i suoi figli aveva costruito.
Alcuni accettarono, Shamgaz e altri invece restarono tra le Montagne, altri invece si recarono verso le lontane terre dell’est, terre di montagne svettanti.
[9’Tav. “Matrimonio di Marduk”]

 

Nel frattempo Ninurta osservava attentamente come Marduk rafforzasse il proprio dominio fra i Terrestri, e per decisione del padre si recò dall’altro lato del mondo dove vivevano i figli di Caino, ed insegnò loro i segreti degli Anunnaki e creò un suo regno (Nazca,Perù).

Nell’Eden in quei giorni, Lamech era il capo lavoratore, il suo dovere era di imporre dei limiti e di ridurre le razioni dei Terrestri.
La sua sposa era Batanash, e della sua bellezza folgorante, Enki fu sedotto, e per poterla possedere fece convocare Lamech da Marduk nel suo regno col pretesto di insegnargli come far costruire una città ai terrestri.
Lamech per la sua partenza condusse la sua sposa a Shurubak, alla casa di Ninmah, affinché fosse protetta e al sicuro dalle orde di Terrestri infuriati.
Lesto fu Enki nel fare visita alla sorella Ninmah a Shurubak, e molto più lesto fu ad accoppiarsi con Batanash che restò incinta.
noe-sumer-gilgamesh-utnapishtim-543po2Da Shurubak la notizia raggiunse Lamech, e quando la sua sposa gli mostrò il figlio vide che aveva pelle e capelli bianchi come la neve, e i suoi occhi erano del color del cielo, brillavano di una luce straordinaria.
Stupito e impaurito si affrettò da suo padre Matushal, il quale con fare rassicurante gli disse che il bambino era un mistero, e che nel suo aspetto era rivelato un presagio; il destino lo ha scelto per svolgere un compito unico.
Fu chiamato Ziusudra (Noè biblico), “Colui dei Lunghi Giorni Lucenti”, e a Shurubak fu allevato.
Ninmah concesse il suo amore e la sua protezione al nuovo nato. Era dotato di molta comprensione, lei lo fece accedere alla conoscenza.
Enki lo adorava, gli insegnò a leggere gli scritti di Adapa.
Quando il bambino divenne un ragazzo imparò a osservare e a celebrare i riti sacerdotali.
A Shurubak crebbe e sposò Emzara, che gli dette tre figli; Cam, Sem e Jafet.
[9’Tav. “Come nacque Ziusutra (Noè)”]

In quei giorni le sofferenze sulla Terra aumentavano sempre più. I giorni si facevano sempre più freddi, i cieli trattenevano le piogge.
I campi davano minori raccolti e negli ovili gli agnelli erano pochi.
In quei giorni sulla Terra le tribolazioni aumentavano, fame e carestia si intensificarono.
Enlil vietò ai suoi parenti di dare qualsiasi aiuto agli umani.
Ziusudra, portavoce dei Terrestri viaggiò fino a Eridu, alla casa del dio Enki, che supplicò di aiutarlo a salvare la sua gente, ma Enki era vincolato dai decreti di Enlil.
In quei giorni gli Anunnaki erano preoccupati per la propria sopravvivenza ed anche le loro razioni si erano ridotte, essi stessi erano colpiti dai mutamenti sulla Terra.
In quei giorni tremiti e scossoni notavano nelle viscere della terra, uno strano rombare sentivano fra le nevi della Terra Bianca.
Nibiru faceva ritorno nella casa del Sole e la sua forza di attrazione disturbava la terra facendo scivolare i ghiacci dei poli causandone un’immane calamità. Da un’enorme ondata, da un Diluvio, la Terra verrà presto sopraffatta!

Il re e i consiglieri a queste notizie presero la decisione di evacuare la Terra e Lahmu.
Nell’ Abzu vennero presto chiuse le miniere d’oro, e a Bad.Tibira cessarono la fusione e la raffinazione, gli Anunnaki si raccolsero tutti nell’Eden, e tutto l’oro venne portato in alto, verso Nibiru.
Vuota e pronta all’evacuazione, una flotta di veloci Carri Celesti fece ritorno sulla Terra.
[9’Tav. “Avvicinamento di Nibiru”]

Fu allora che da uno dei Carri Celesti scese un Anunnaki dai capelli bianchi, Galzu, il Grande Conoscitore, questo era il suo nome.
Si presentò come emissario plenipotenziario del Re e del Consiglio, e a loro nome portava ordini segreti di come gestire la calamità.
Agli Anunnaki era stata data la possibilità di restare o lasciare la terra, per quanto riguardava i terrestri si era deciso di lasciarli perire.
[9’Tav. “L’Emissario Galzu”]

Così a Nibru.ki Enlil convocò il consiglio dei comandanti degli Anunnaki e degli Igigi.
La Missione Terra era giunta ad una triste fine, ed ognuno prese la sua decisione.
Enlil, Enki, Ninmah e i loro figli decisero di restare sulla terra, attendendo la Calamità a bordo di Carri Celesti che ruotano attorno al pianeta.
Marduk e alcuni degli Igigi che sposarono le terrestri si trasferirono su Lamhu, altri invece si dispersero nelle vette più alte della terra.
Infine Enlil decretò il completo silenzio sulla notizia del diluvio, nessun terrestre doveva sapere dell’imminente catastrofe.

Fu in quel periodo di ansiosa attesa che Enki assistito da Ningishzidda nell’Abzu, e Ninmah, aiutata da alcune delle sue assistenti a Shurubak, intrapresero un compito impegnativo.
Per evitare l’estinzione delle altre creature viventi, gli scienziati raccolsero le essenze vitali di maschi e femmine e le uova della vita, di ciascuna specie le conservarono due alla volta per poi ricombinarle al loro ritorno.

Uno dopo l’altro i veicoli si levarono da Sippar, rombando si diressero verso il cielo.
A Sippar gli Anunnaki si riunirono in attesa del Giorno del Diluvio.
[9’Tav. “Preparativi”]

Fu a quell’epoca, mentre cresceva la tensione dell’attesa, che il dio Enki, assopito nella sua dimora, ricevette in sogno una visione.
Gli apparve un uomo, era Galzu, il quale gli comunicò di andare da Ziusutra e comunicargli dell’immane evento, di costruire una barca e di salvare la sua famiglia e tutto ciò che è utile, piante e animali.
Subito dopo la visione si dissolse ed Enki si risvegliò con un brivido, e accanto al suo letto vide una tavoletta di lapislazzuli, sulla quale era inciso il disegno di una barca con tutte le sue misure.
In preda allo sgomento e alla speranza inviò i suoi emissari a cercare Galzu, ma egli, dissero, che aveva già fatto ritorno su Nibiru molto tempo prima.
Sconcertato, cercava di comprendere il mistero e il suo presagio. Non era in grado di risolvere il mistero, però il messaggio gli era chiaro!

sigillo enki-noèQuella notte Enki si recò furtivamente alla capanna di canne dove riposava Ziusudra.
Per non infrangere il giuramento, il dio Enki non parlò a Ziusudra, bensì alla parete della capanna, e gli raccontò gli eventi e gli spiegò il progetto.

Il mattino dopo Ziusutra chiese aiuto al suo villaggio e nel giro di pochi giorni finirono la barca.
Il sesto giorno Ninagal, il Signore delle Grandi Acque, giunse alla barca. Era un figlio di Enki, era stato scelto per essere il timoniere.
Teneva fra le mani una scatola di legno di cedro, contenente le essenze e le uova della vita delle creature viventi, raccolte da Enki e da Ninmah.
Ninagal e Ziusudra attesero così nella barca lo scoccare del settimo giorno.
[10’Tav. “Il sogno di Enki e l’Arca”]

Per giorni interi prima del Giorno del Diluvio la Terra rombava, gemeva, come se soffrisse.
Nel chiarore dell’alba una nube scura sorse dall’orizzonte, poi esplose il suono del rombo di un tuono, i lampi accesero i cieli, gli ultimi Anunnaki furono sollevati verso il cielo.
Quel giorno indimenticabile, con un tremendo boato il Diluvio ebbe inizio.

La coltre ghiacciata scivolò via dalle sue fondamenta spinta via dalla forza di attrazione invisibile della rete di Nibiru, nel mare del sud si andava a schiantare. la superficie della Terra Bianca si sgretolava come il guscio rotto di un uovo.
I venti spingevano il muro d’acqua verso nord, ormai già minacciava le terre dell’Abzu.
Da lì viaggiò poi verso le terre abitate, invase l’Eden.
Quando l’onda di marea, raggiunse Shurubak, il muro di acqua sollevò dagli ormeggi l’imbarcazione di Ziusudra.
diluviouniversalFuori, l’onda della tempesta colse di sorpresa le genti e come in un duello mortale li sconfisse.
Tutto ciò che un tempo era stato sul terreno fu spazzato via dalle acque impetuose.
Nelle loro barche celesti gli Anunnaki che orbitavano intorno alla Terra piangevano e si disperavano umiliati; avevano fame dei frutti della Terra. Guardando in basso laddove un tempo c’era terra asciutta, ora si stendeva un mare di acqua, laddove un tempo le montagne svettavano verso il cielo, ora le loro cime spuntavano come isole nel mare.
Dopo l’immensa ondata di marea, le cateratte dei cieli si aprirono in una pioggia torrenziale e per quaranta giorni e quaranta notti le piogge continuarono a cadere.
E dopo quaranta giorni le piogge si arrestarono.
Dopo quaranta giorni Ziusudra aprì il portello della barca, per capire dove si trovava.
Era un giorno luminoso, soffiava una brezza gentile, tutta sola, la barca dondolava in un mare sconfinato.
L’umanità e ogni forma vitale erano scomparse dalla faccia della Terra.

In quel momento Ninagal, costruì una vela e diresse la barca verso le vette gemelle di Arrata, la condusse verso il Monte della Salvezza.
Ziusudra però era impaziente; fece uscire degli uccelli che erano a bordo in ricognizione, per vedere se c’era terra asciutta; inviò una rondine, inviò un corvo; entrambi fecero ritorno alla barca.
poi fece volare fuori una colomba, con un ramoscello nel becco alla barca tornò.
Così Ziusudra seppe che la terra asciutta era emersa dalle acque.
Dopo alcuni giorni la barca si arenò contro alcune rocce.
Il cielo era sereno, il Sole splendeva, Ziusutra e la sua famiglia uscirono all’aperto, e insieme ai suoi figli eresse un’altare e con incenso aromatico offrì in sacrificio un’agnello al dio Enki.

Nel frattempo discereso sulla vetta Enlil ed Enki, ed Enlil fu incuriosito dall’odore del fuoco e della carne arrosto. Ma quando scorse i superstiti, fra i quali anche Ninagal, la sua furia non ebbe limiti.
Il giuramento era stato infranto, era pronto a uccidere il fratello con le sue stesse mani.
Ma Enki si giustificò che quello non era un semplice mortale, ma era suo figlio, e poi gli raccontò della visione di Galzu.
“La volontà del Creatore di Tutte le Cose deve dunque essere che l’Umanità sopravviva!” Così si sentì dire Enlil.
Allora Enlil prese per mano Ziusudra ed Emzara, sua sposa, e li benedisse: “Crescete e moltiplicatevi, e del vostro seme riempite la Terra! “
Così ebbero fine i Tempi Antichi.
[10’Tav. “Il Diluvio”]                                   da oggi anche in eBook ==>>

 

 

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