11′ Tavoletta [B] “Dumuzi e Inanna”

Sinossi della 11′ Tavoletta  del Libro Perduto di Enki
[B] “Dumuzi e Inanna”

Questa è ora la storia del perché, nel paese lontano, fu costruito un nuovo luogo dei carri…

Accadde dopo la contesa fra Horus e Seth e dopo la battaglia aerea nei cieli di Tilmun.

Enlil convocò i suoi tre figli in consiglio. Preoccupato per quanto stava accadendo, disse loro:
All’inizio creammo i Terrestri a nostra immagine e somiglianza. Ora, invece, i discendenti degli Anunnaki sono diventati a immagine e somiglianza dei Terrestri!
Prima Caino uccise suo fratello, ora un figlio di Marduk è l’assassino del proprio fratello!
Per la prima volta un discendente degli Anunnaki, dai Terrestri ha formato un esercito. Nelle loro mani ha posto armi di un metallo particolare, un segreto degli Anunnaki!
Dai giorni in cui la nostra legittimità venne sfidata da Alalu e Anzu, gli Igigi hanno continuato a creare problemi e a violare le regole.
Ora le vette che fungono da faro si trovano nella terra di Marduk,
il Luogo dell’Atterraggio è controllato dagli Igigi. Ora gli Igigi avanzano verso il Luogo dei Carri. In nome di Seth rivendicheranno per loro tutte le stazioni Cielo–Terra! Questo disse Enlil ai suoi tre figli;
propose dunque di adottare delle contromisure: Dobbiamo creare in segreto un’installazione alternativa Cielo–Terra! Che sia creata nella terra di Ninurta, al di là degli oceani, in mezzo a Terrestri a noi leali!

Fu così che la missione segreta venne affidata nelle mani di Ninurta.
Nella Terre delle Montagne, al di là degli oceani, accanto al grande lago, costruì un nuovo Legame Cielo–Terra, lo circondò con un recinto. Ai piedi delle montagne, dove erano disseminate le pepite d’oro, scelse una pianura con terreno stabile; vi tracciò i segni per l’ascesa e per la discesa.
Le stazioni sono primitive, ma serviranno bene allo scopo! Così dichiarò Ninurta al padre: Da lì possono proseguire le spedizioni di oro su Nibiru, anche noi, in caso di necessità, possiamo da lì ascendere!

…e dell’amore di Dumuzi e di Inanna,
che Marduk distrusse, causando la morte di Dumuzi.

Accadde dopo la contesa fra Horus e Seth e dopo la battaglia aerea nei cieli di Tilmun.

2′ GUERRA

A quel tempo ciò che ebbe inizio come un evento benedetto, culminò poi in una terribile sciagura.

A quel tempo Dumuzi, figlio minore di Enki, si innamorò di Inanna, figlia di Nannar. Inanna, nipote di Enlil, fu affascinata dal signore della pastorizia. Erano travolti da un amore che non conosce confini, la passione infiammava i loro cuori. Molte delle canzoni d’amore, cantate poi nei tempi a venire, Inanna e Dumuizi furono i primi a cantarle; con le canzoni narrarono il loro amore.
Enki destinò a Dumuzi, suo figlio più giovane, un grande dominio sopra l’Abzu.
Meluhhah, Terra Nera, questo era il suo nome: vi crescevano alberi degli altipiani, abbondanti erano le acque.
Tori possenti si aggiravano fra i canneti, lungo i suoi fiumi, numeroso pascolava il bestiame.
Argento era nelle sue montagne, il suo rame brillava lucente come Toro.
Dumuzi era molto amato; dopo la morte di Osiride era il prediletto di Enki.
Marduk era molto geloso del fratello minore.
Inanna era amata dai suoi genitori, Nannar e Ningal, Enlil sedeva vicino alla sua culla.
Era bella al di là di ogni immaginazione, nelle arti marziali gareggiava insieme agli eroi Anunnaki.
Da suo fratello Utu apprese di viaggi nei cieli e di barche celesti.
Gli Anunnaki le donarono una nave spaziale, tutta per lei, per vagare nei cieli della Terra.

Dopo il Diluvio, sulla Piattaforma di Atterraggio, Dumuzi e Inanna si invaghirono l’uno dell’altra.
All’inaugurazione dei monti artificiali forte fu la reciproca attrazione.
All’inizio erano esitanti, lui del clan di Enki, lei una discendente di Enlil.
Quando Ninharsag riunì i clan in conflitto per decretare la pace, Inanna e Dumuzi riuscirono a restare soli insieme; lontani dagli altri, si dichiararono il loro reciproco amore.
Mentre passeggiavano, si scambiarono dolci parole di amore appassionato.
Si sdraiarono l’uno accanto all’altra, un cuore parlava all’altro cuore.
Attorno alla vita di lei Dumuzi pose il braccio, come un toro selvaggio desiderava farla sua.
Lascia che ti insegni! Lascia che ti insegni! Così Dumuzi supplicava Inanna.
Dolcemente lei lo baciò, poi di sua madre gli parlò.
Quale bugia potrei raccontare a mia madre? Cosa dirai a Ningal?
Lascia che parliamo a mia madre del nostro amore, per la gioia ci aspergerà di profumo del cedro!
Gli amanti si recarono alla dimora di Ningal, madre di Inanna.
A loro Ningal impartì la propria benedizione, la madre di Inanna approvò Dumuzi.
Dumuzi, mio signore, sei degno di essere il genero di Nannar! Così gli disse.
Dumuzi come sposo fu ben accolto da Nannar.
Che così sia! Anche Utu, fratello di Inanna, approvò.
Forse il matrimonio sigillerà la pace fra i clan rivali! Così disse a tutti loro Enlil.
Quando Dumuzi parlò al padre e ai fratelli dell’amore e del fidanzamento, Enki pure pensava alla pace che avrebbe fruttato il matrimonio; impartì così la propria benedizione a Dumuzi.
Tutti i fratelli furono felici del matrimonio, tutti tranne Marduk.
Gibil costruì un letto nuziale d’oro, Nergal inviò lapislazzuli blu.
Accanto al letto deposero una ciotola ricolma di datteri dolci, il frutto preferito di Inanna.
Sotto i frutti nascosero le perle di lapislazzuli, perché Inanna potesse in seguito scoprirle.
Com’era usanza, una sorella di Dumuzi venne incaricata di profumare e abbigliare la sposa.
Geshtinanna era il nome della futura cognata di Inanna.
A lei Inanna aprì il cuore, le parlò della sua vita futura con Dumuzi.
Ho la visione di una grande nazione, Dumuzi sarà così elevato al rango di Grande Anunnaki.
Il suo nome su quello degli altri sarà esaltato, io sarò la sua sposa regina.
Condivideremo la posizione regale, insieme sottometteremo i paesi ribelli.
Darò la posizione regale a Dumuzi, io governerò il paese!
A suo fratello Marduk Geshtinanna riferì la visione di Inanna di regno e gloria.
Marduk fu molto infastidito dalle ambizioni di Inanna; con Geshtinanna ordì un piano segreto.

Geshtinanna si recò allora da suo fratello Dumuzi, alla dimora del Pastore.
Dall’aspetto incantevole e tutta profumata, così parlò a suo fratello Dumuzi:
Prima di giacere abbracciato con la tua giovane moglie, devi avere un erede legittimo, figlio di tua sorella!
Il figlio di Inanna non avrà diritto alla successione, non verrà cresciuto sulle ginocchia di tua madre!
Prese la mano di lui nella sua mano, premette il suo corpo contro quello di lui.
Fratello mio, giacerò con te!
Sposo, potremo insieme procreare un pari di Enki!
Queste parole Geshtinanna sussurrò a Dumuzi, per generare dal suo grembo un nobile erede.
Nel suo grembo Dumuzi riversò il proprio seme, con le sue carezze si addormentò.
Durante la notte Dumuzi fece un sogno, ebbe una premonizione di morte:
nel sogno vide giungere alla sua dimora sette banditi malvagi.
Il Padrone ci ha inviati per punirti, figlio di Duttur! Così gli dissero.
Fecero fuggire via le sue pecore; i suoi agnelli, insieme agli agnellini, mandarono via.
Dalla sua testa tolsero la corona della signoria, gli abiti regali gli strapparono di dosso.
Presero e ruppero il bastone della pastorizia, gettarono a terra la coppa dal suo piedistallo.
Nudo e a piedi scalzi lo afferrarono, con catene gli legarono le mani.
Lo lasciarono morire in nome dell’Uccello Principesco e del Falco.
Angosciato e agitato Dumuzi, si risvegliò nel cuore della notte, il sogno raccontò a Geshtinanna.
Il sogno non è un buon auspicio!
Così disse Geshtinanna a Dumuzi ancora sconvolto.
Marduk ti accuserà di avermi violentata, ti invierà degli emissari malvagi per arrestarti.
Ordinerà di giudicarti e di disonorarti, per impedire il legame con una Enlilita!
Come una bestia ferita Dumuzi proruppe in un urlo: Tradimento! Tradimento! Così egli urlò.
Chiese allora aiuto a Utu, fratello di Inanna: Aiutami!
Come fosse un talismano, invocò il nome di suo padre Enki.
Dumuzi si affrettò a scappare attraverso il deserto di Emush, il Deserto dei Serpenti.
Per sfuggire ai malvagi corse a nascondersi nel luogo delle maestose cascate.
Laddove le acque zampillanti rendevano le rocce lisce e sdrucciolevoli, Dumuzi scivolò e cadde.
In una schiuma bianca le acque vorticose ne trascinarono via il corpo ormai esanime.
Questo è ora il racconto della discesa di Inanna all’Abzu Inferiore.

Quando dalle acque del grande lago Ninagal recuperò il corpo esanime di Dumuzi, il corpo fu portato alla dimora di Nergal e di Ereshkigal, nell’Abzu Inferiore.
Il corpo esanime di Dumuzi, figlio di Enki, su di una lastra di pietra venne deposto.
Quando venne informato dell’accaduto, Enki gli lacerò gli abiti, la fronte gli cosparse di cenere.
Figlio mio! Figlio mio! Così Enki piangeva Dumuzi.
Che peccato ho commesso per ricevere questa punizione? Così si chiedeva a gran voce.
Quando da Nibiru giunsi sulla Terra, il mio nome era E A, Colui la Cui Casa è l’Acqua.
Grazie alle acque i Carri Celesti ottennero la forza di propulsione, nelle acque ammarai.
Poi la Terra fu devastata da una valanga d’acqua.
Nelle acque Osiride, mio nipote, annegò, dalle acque ora anche Dumuzi, il mio amatissimo figlio è stato ucciso!
Tutto ciò che ho fatto, l’ho fatto per una giusta causa.
Perché mai devo essere punito, perché mai il Fato si è rivolto contro di me? Così Enki piangeva e si lamentava.

Quando venne a sapere da Geshtinanna la verità su quel tragico evento, ancora maggiore fu l’agonia di Enki: ora anche Marduk, il mio primogenito, soffrirà a causa della sua azione!

Inanna era preoccupata per la sparizione e la morte di Dumuzi, infine il dolore prese il sopravvento.
Si affrettò allora nell’Abzu Inferiore, per recuperare il corpo di Dumuzi e dargli sepoltura.
Quando Ereshkigal, sua sorella, ricevette notizia dell’arrivo di Inanna ai cancelli del sacro recinto, sospettò che Inanna nutrisse in cuor suo un subdolo progetto.
A ciascuna delle sette porte, una ad una le bardature e le armi vennero sottratte a Inanna.
Rimase, svestita e impotente, davanti al trono di Ereshkigal.
Fu accusata di tramare di avere un erede da Nergal, fratello di Dumuzi!
Tremante di collera, Ereshkigal non volle ascoltare le spiegazioni della sorella.
Che siano liberate contro di lei le sessanta sofferenze! Così Ereshkigal ordinò infuriata a Namtar, suo visir.
I genitori di Inanna erano molto angosciati per la sua scomparsa nell’Abzu Inferiore.
Nannar ne parlò con Enlil, Enlil inviò un messaggio a Enki.
Da Nergal, suo figlio, sposo di Ereshkigal, Enki apprese quanto era accaduto.
Con l’argilla dell’Abzu Enki creò due emissari, esseri senza sangue, incolumi ai raggi di morte.
Li inviò nell’Abzu Inferiore, affinché riportassero indietro Inanna, viva o morta.
Quando giunsero al cospetto di Ereshkigal, le loro sembianze suscitarono le sue perplessità:
Siete Anunnaki? Siete Terrestri?
Così con stupore Ereshkigal chiese loro.
Namtar rivolse contro di loro le magiche armi del potere, ma i due rimasero illesi.
Li condusse allora al corpo senza vita di Inanna, da un palo esso pendeva.
Gli emissari di argilla diressero allora sul corpo Impulso e Lampo.
Poi spruzzarono su di lei l’Acqua della Vita, nella sua bocca deposero la Pianta della Vita.
Allora Inanna si mosse, aprì gli occhi: dai morti Inanna si risvegliò.
Quando i due emissari furono pronti a riportare Inanna al Mondo Superiore, Inanna ordinò loro di portare via anche il corpo esanime di Dumuzi.
Alle sette porte dell’Abzu Inferiore a Inanna vennero restituite tutte le bardature e tutte le armi.
Ordinò agli emissari di portare l’amante della sua gioventù alla dimora di Dumuzi, nella Terra Nera.
Di lavarlo con acqua pura, di ungerlo con oli profumati.
Di vestirlo con un sudario rosso, di deporlo su di una lastra di lapislazzuli.
Infine di scavare nella roccia un luogo per farlo riposare, per attendere lì il Giorno del Risveglio.

CONTINUA ==> Sinossi della 11′ Tavoletta  del Libro Perduto di Enki [C] “Seconda Guerra della Piramide”

==> LIBRO PERDUTO DI ENKI

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