5′ Tavoletta [F] “Ammutinamento”

Sinossi della 5’Tavoletta  del Libro Perduto di Enki
[F] “Ammutinamento”

Questo è ora il racconto dell’ammutinamento degli Igigi

Ciò che non era stata previsto era la rivolta dei nuovi Anunnaki sfruttati nell’Abzu!
A dire la verità Enki non prestava attenzione a quanto accadeva intorno a lui.
Nell’Abzu la sua attenzione era focalizzata su altre cose.
Nell’Abzu restò affascinato da tutto ciò che vi cresceva e viveva.
Desiderava conoscere e comprendere le differenze fra ciò che vi era su Nibiru e ciò che vi era sulla Terra.
Desiderava scoprire in che modo le malattie erano causate dai cicli della Terra e dell’atmosfera.
Eresse perciò nell’Abzu, accanto alle acque zampillanti, un luogo meraviglioso per studiare.
Lo attrezzò con ogni sorta di strumenti e di equipaggiamento.
Chiamò il luogo Casa della Vita, vi invitò suo figlio Ningishzidda.
Forgiarono insieme formule sacre, minuscoli ME, che possedevano i segreti della vita e della morte.
Cercarono di svelare i misteri della vita e della morte delle creature della Terra.
Enki era affascinato in particolare da alcune creature.
Vivevano fra gli alberi alti, usavano le zampe anteriori, come se fossero mani.
Nell’alta vegetazione della steppa si vedevano strane creature; sembravano camminare in posizione eretta.
Enki era assorto in questi studi; non notava perciò quanto stava accadendo fra gli Anunnaki.
Il primo ad accorgersene fu Ninurta: osservò una diminuzione dell’estrazione del minerale aureo a Bad–Tibira.
Enlil inviò allora Ninurta nell’Abzu, per scoprire quanto stava succedendo.
Ennugi, il Capo Ufficiale, lo accompagnò agli scavi.
Con le proprie orecchie udì le lamentele degli Anunnaki.
Dicevano calunnie e si lamentavano, degli scavi si lagnavano.
La fatica è insopportabile! Così dissero a Ninurta.
Ninurta riferì a suo zio Enki. Che sia convocato Enlil! Così disse Enki.
Enlil giunse allora nell’Abzu, venne ospitato in una dimora nei pressi delle miniere.
Provochiamo Enlil nella sua dimora! Così urlarono gli eroi minatori.
Che ci sgravi dal lavoro pesante!
Dichiariamo guerra, con le ostilità guadagnandoci il riposo! Così altri urlarono.
Gli Anunnaki della miniera dettero ascolto alle parole di incitamento, incendiarono i loro strumenti, dettero fuoco alle asce.
Attaccarono Ennugi, il Capo Ufficiale della Miniera, lo catturarono nelle gallerie della miniera.
Lo trascinarono con loro, si fecero strada fino alla porta dell’eroe Enlil.
Era notte, a metà del turno di guardia.
Circondarono la casa di Enlil, come torce brandivano i loro attrezzi in fiamme.
Kalkal, il guardiano del cancello, sprangò la porta e Nusku si svegliò.
Nusku, visir di Enlil, svegliò il suo padrone, lo fece alzare dal letto e così gli parlò:
Mio signore, la tua casa è circondata, Anunnaki in rivolta sono giunti alla tua porta!
Enlil convocò Enki, Enlil convocò Ninurta alla sua presenza:
Cosa vedono i miei occhi!
E contro di me che si ribellano?
Così diceva loro Enlil: Chi è l’istigatore di queste ostilità?
Gli Anunnaki restarono compatti: Ciascuno di noi ha dichiarato guerra!
La fatica eccessiva ci ha distrutti, troppo pesante era il lavoro, troppa la sofferenza!
Ecco cosa dissero a Enlil. Enlil irradiò notizia dell’accaduto ad Anu.
Di cosa è accusato Enlil? Così chiese allora Anu. Non è Enlil, bensì è il lavoro a creare probemi! Così riferì Enki ad Anu.
Ogni giorno levavano grandi lamenti, li sentivamo bene! L’oro si deve estrarre! Diceva Anu.
Il lavoro deve continuare! Liberate Ennugi per poterlo consultare!
Così disse Enlil agli Anunnaki ostili. Ennugi venne liberato; così parlò allora Ennugi ai capi: Da quando il calore sulla Terra è aumentato, la fatica si è fatta atroce, insopportabile! Che i ribelli facciano ritorno a Nibiru, che nuovi eroi arrivino in vece loro! Così disse Ninurta.
Sai forse creare nuovi attrezzi? Chiese Enlil a Enki.
Così da evitare agli eroi la permanenza nei tunnel? Convochiamo mio figlio Ningishzidda, desidero consultarmi con lui! Rispose allora Enki.
Convocarono Ningishzidda, giunse dalla Casa della Vita. Enki si consultò con lui, fra loro scambiarono parole.
Una soluzione c’è! Così asserì Enki: Lasciateci creare un Lulu, un Lavoratore Primitivo, che sia lui a portare il giogo. Che sia lui a sopportare le fatiche degli Anunnaki!

I capi assediati erano stupefatti, erano davvero ammutoliti. Chi aveva mai sentito di un Essere creato ex–novo, di un lavoratore in grado di svolgere il lavoro degli Anunnaki?

Convocarono Ninmah, colei che sapeva molte cose sulla guarigione e sul soccorso. Le ripeterono le parole di Enki:
Chi ha mai sentito una cosa del genere? Così le chiesero.
Nessuno ne ha mai sentito parlare! Così disse ad Enki.
Tutti gli esseri sono discesi da un seme. Nel corso del tempo un essere si è sviluppato da un altro, nessuno è mai nato dal nulla! Hai ben ragione mia cara sorella! Disse Enki, sorridendo.
Rivelo a tutti voi un segreto dell’Abzu: l’Essere di cui avete pronunciato il nome esiste già! Bisogna soltanto fissargli sopra la nostra immagine, l’immagine degli dèi. Un Lulu, un Lavoratore Primitivo, sarà così creato!
Così disse loro Enki. Prendiamo perciò una decisione, date la benedizione al mio piano: che sia creato un Lavoratore Primitivo, che sia creato grazie al segno della nostra essenza!
Che Ninmah sia la mia aiutante, lei ha conoscenza di queste cose! Così disse Enki, fissando Ninmah con desiderio.
Che così sia! Replicò Ninmah. Che così sia! Concluse Enki.
Ennugi comunicò la decisione agli Anunnaki nell’Abzu: Dovete tornare spontaneamente al lavoro fino a quando l’Essere non sarà creato! Così disse.
Vi fu delusione; non vi fu però ribellione; al lavoro gli Anunnaki fecero ritorno.

CONTINUA ==> Sinossi della 6′ Tavoletta  del Libro Perduto di Enki [A] “Creare un Lavoratore primitivo”

==> LIBRO PERDUTO DI ENKI

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