Sinossi della 9′ Tavoletta del Libro Perduto di Enki
[E] “Preparativi”
Questo è ora il racconto di come gli Anunnaki decisero di abbandonare la Terra,
e di come fecero il giuramento di lasciar perire l’Umanità nel Diluvio.
A Nibru.ki Enlil convocò il consiglio dei comandanti degli Anunnaki e degli Igigi.
Erano presenti anche i figli dei capi e i loro figli.
Enlil rivelò loro in segreto notizia dell’imminente calamità.
La Missione Terra è giunta a una triste fine! Così affermò solennemente.
Tutti coloro che desiderano partire a bordo di navi celesti già approntate saranno evacuati a Nibiru.
Ma se hanno spose terrestri, senza di loro dovranno partire.
Che gli Igigi affezionati alle loro spose e ai loro figli, trovino rifugio sulle vette più alte della Terra!
Per quei pochi di noi Anunnaki, che decideranno di restare, il rifugio saranno le navi celesti, nei cieli della Terra.
Per attendere la calamità, per essere testimoni del fato della Terra!
In qualità di comandante, sarò il primo a restare! Così disse Enlil.
Che gli altri compiano ciascuno la propria scelta!
Scelgo di restare con mio padre per affrontare la calamità! Così annunciò Ninurta. Dopo il Diluvio farò ritorno alle Terre al di Là degli Oceani!
Nannar, primogenito di Enlil sulla Terra, espresse uno strano desiderio: di attendere il Diluvio non nei cieli della Terra, bensì in quelli della Luna. Così egli desiderava.
Enki alzò allora le sopracciglia; Enlil, pur se perplesso, acconsentì.
Ishkur, figlio più giovane di Enlil, prese la decisione di restare sulla Terra insieme a suo padre.
Utu e Inanna, figli di Nannar, nati sulla Terra, dichiararono che sarebbero rimasti.
Enki e Ninki scelsero di restare e di non abbandonare la Terra; con orgoglio la loro decisione annunciarono.
Gli Igigi e Sarpanit non abbandonerò! Così Marduk dichiarò infuriato.
Uno alla volta gli altri figli di Enki annunciarono la propria decisione di restare: Nergal e Gibil, Ninagal e Ningishzidda e anche Dumuzi.
Tutti gli occhi si puntarono su Ninmah! Con orgoglio annunciò la sua decisione di restare:
Qui è il lavoro di tutta la mia vita! Non abbandonerò i Terrestri, frutto della mia creazione!
Alle sue parole gli Igigi e gli Anunnaki si agitarono; si informarono sul fato dei Terrestri.
Che i Terrestri periscano per i loro abomini! Così proclamò Enlil.
Abbiamo creato un Essere mirabile, noi dobbiamo salvarlo! Così dichiarò Enki con voce tonante a Enlil.
A queste parole Enlil ribatté con altrettanta collera:
Sin dal principio, in ogni momento, hai modificato le decisioni prese!
Hai dato ai Lavoratori Primitivi la possibilità di procreare, a loro hai trasmesso il nostro Scibile!
Hai preso nelle tue mani il potere del Creatore di Tutte le Cose.
Da quel momento hai macchiato anche questo potere di abomini.
Con fornicazione hai concepito Adapa, hai dato così la Comprensione alla sua stirpe!
Hai condotto i suoi discendenti fino ai cieli, hai condiviso con loro la nostra Saggezza!
Hai infranto ogni regola, hai ignorato decisioni e ordini.
A causa tua un Terrestre Civilizzato è stato ucciso dal proprio fratello.
A causa di Marduk, tuo figlio, gli Igigi hanno celebrato matrimoni misti con le Terrestri.
Chi è divino da Nibiru, a chi solo appartiene la Terra, nessuno più lo sa!
Basta! Basta! Dico a tutto ciò!
Gli abomini non possono continuare!
Ora che una calamità è stata decretata da un destino sconosciuto, lasciamo che accada ciò che deve accadere!
Così Enlil infuriato asserì.
Che tutti i capi giurino solennemente di lasciar accadere gli eventi senza ostacolarli! Così Enlil chiese a tutti loro.
Il primo a fare il giuramento del silenzio fu Ninurta; seguirono gli altri che erano dalla parte di Enlil.
Nergal, fra i figli di Enki fu il primo a prestare giuramento; altri figli di Enki poi lo seguirono.
Al tuo comando obbedisco! Così disse Marduk a Enlil. Ma a che prò giurare?
Se gli Igigi abbandoneranno le proprie mogli, la paura non si diffonderà allora tra i Terrestri?
Ninmah era in lacrime; sottovoce sussurrò le parole del giuramento.
Enlil fissò Enki, suo fratello. E il volere del re e del consiglio! Così gli disse.
Perché mi vuoi legare con un giuramento solenne? Così chiese Enki al fratello.
Hai già preso la decisione, è un comandamento sulla Terra!
Non posso arrestare le acque del Diluvio, non posso salvare la moltitudine dei Terrestri.
Perciò a quale giuramento mi vuoi legare?
Così chiese Enki al proprio fratello. Che accada tutto, come decretato dal Fato, che sia nota come la decisione di Enlil.
Che solo su di lui ricadano per sempre le responsabilità! Così disse Enki rivolto a tutti.
Poi Enki si allontanò dall’assemblea; anche Marduk lo seguì.
Con ordini concisi Enlil riportò l’assemblea al silenzio.
Assegnò con ferma decisione i compiti che bisognava ancora portare a termine.
Divise il gruppo fra coloro che sarebbero partiti e coloro che sarebbero rimasti.
Affinché stabilissero un luogo per le riunioni, affinchè decidessero l’attrezzatura da portare, affinchè assegnassero i carri.
I primi a partire furono coloro che tornavano su Nibiru.
Fra molti abbracci, con gioia mista a dolore, salirono a bordo delle navi celesti.
Uno dopo l’altro i veicoli si levarono, rombando, da Sippar.
All’inizio coloro che restarono urlarono: Buon Viaggio! Poi, mute restarono le grida.
Dopo che furono completati i lanci verso Nibiru, fu la volta di Marduk, degli Igigi e delle loro spose terrestri.
Marduk li radunò tutti al Luogo dell’Atterraggio, offrì loro la scelta: di andare con lui, Sarpanit, i suoi due figli e le figlie a Lahmu, per attendere la calamità. Oppure di disperdersi nelle lontane regioni montuose della Terra, per trovare un rifugio dal Diluvio.
Allora Enlil prese nota di chi restava, formò dei gruppi e assegnò loro dei carri.
Enlil diresse Ninurta alle regioni montuose al di là degli oceani, affinché riferisse degli sconvolgimenti sulla Terra.
Enlil incaricò Nergal ed Ereshkigal di tenere sotto controllo la Terra Bianca.
Enlil affidò a Ishkur il compito di difendersi da un assalto dei Terrestri. Di sbarrare l’accesso, di erigere e rinforzare barriere e ostacoli.
Di tutti i preparativi Sippar, Luogo dei Carri Celesti, fu il centro.
Da Nibru–ki Enlil trasferì a Sippar le Tavole dei Destini, in quel luogo fu creato temporaneamente un Legame Cielo–Terra.
Enlil si rivolse allora a Enki, suo fratello, così gli disse:
In ogni caso, se si dovesse mai sopravvivere alla calamità, facciamo sì che tutto ciò che è accaduto, possa essere ricordato.
A Sippar, nelle viscere della Terra, seppelliamo tavolette con le registrazioni.
Che in futuro si possa svelare ciò che gli abitanti di un pianeta hanno fatto su di un altro!
Enki approvò le parole di Enlil, suo fratello. In scrigni d’oro riposero i ME e altre tavolette!
Per i posteri, nelle viscere della Terra, a Sippar, li seppellirono.
Così pronti, i capi attesero il segnale per la partenza. Osservarono con apprensione l’avvicinarsi di Nibiru al suo grande circuito.
Fu in quel periodo di ansiosa attesa che Enki si rivolse a Ninmah, sua sorella. A lei così Enki disse:
Nella sua preoccupazione per i Terrestri, Enlil si è dimenticato di tutti gli altri esseri viventi!
Quando la valanga d’acqua si riverserà sulle terre, anche le altre creature viventi, alcune originarie di Nibiru, per lo più invece evolute sulla Terra, in un sol colpo saranno condannate all’estinzione. Che noi, io e te, possiamo almeno preservarne il seme, che possiamo estrarne le essenze vitali per proteggerle! Ninmah, Colei Che dette la Vita, approvò le parole di Enki:
Io lo farò a Shurubak, tu lo farai con le creature che vivono nell’Abzu! Così disse a Enki.
Mentre gli altri erano seduti a oziare, Enki e Ninmah intrapresero un compito impegnativo. A Shurubak Ninmah fu aiutata da alcune delle sue assistenti. Nell’Abzu, nella vecchia Casa della Vita, Enki fu assistito da Ningishzidda.
Raccolsero essenze vitali di maschi e femmine e le uova della vita. Di ciascuna specie, due alla volta, due alla volta, a Shurubak e nell’Abzu le conservarono. Per ricrearle mentre erano portate nel circuito della Terra, per ricombinare in seguito gli esseri viventi.
Fu allora che giunsero notizie da Ninurta: il rombo della Terra è davvero infausto! Fu allora che giunsero notizie da Nergal e da Ereshkigal: la Terra Bianca è scossa!
A Sippar si riunirono tutti gli Anunnaki per attendere il Giorno del Diluvio.
CONTINUA ==> Sinossi della 10′ Tavoletta del Libro Perduto di Enki [A] “Il sogno di Enki e l’Arca”