ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

ENUMA ELISH

IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

Le parole Enûma Eliš o Enuma Elish, equivalgono alle prime parole del poema “Quando lassù…”.
E’ un poema Teogonico e Cosmogonico, in lingua accadica, appartenente alla tradizione religiosa babilonese, che tratta in particolar modo il Mito della Creazione e le Imprese del Dio Marduk.
E’ il testo scritto più antico mai documentato sulla creazione e, invece di essere annoverato tra i più validi testi di studio, viene censurato e dimenticato come tutta l’Epica Babilonese e Proto-Babilonese.

marduk e tiamat ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONELa versione originale di questo poema, è di data incerta e di autore totalmente sconosciuto, poichè presso i babilonesi non si teneva conto della paternità delle opere letterarie di nessun tipo (=>Vedi Datazione).

Dal punto di vista letterario ha un linguaggio altamente poetico e molto raffinato, che fa pensare alle classi colte. Ogni distico (strofa formata da una coppia di versi) consta di due emistichi (ciascuna delle due parti in cui un verso è suscettibile di ripartizione), separati da una specie di cesura (è la denominazione che in metrica definisce ogni demarcazione ritmica statisticamente significativa all’interno di un verso sufficientemente lungo), che non coincide solo con la pausa del ritmo e del respiro, ma anche con il senso di ciò che si dice.
I racconti Babilonesi contenuti nell’Enuma Elish, come nel caso dell’ “Epopea di Gilgamesh”, derivano da una versione originale ancora più antica; quella “Sumera”, alla quale, dopo l’improvvisa e inspiegabile scomparsa (o forse evacuazione) della Sumeria a causa del “Vento di Ur” (Esplosione atomica, di cui ne troviamo traccia anche nella Bibbia), i Babilonesi ne saranno i loro diretti prosecutori.

Come abbiamo già accennato prima, l’Enuma Elish si rivela essere un misto di Teogonia e di Cosmogonia. Essendo ogni Divinità associata ad un Pianeta o a una Stella secondo le usanze sumere e babilonesi; infatti i Sumeri solevano descrivere la creazione di tutte le cose in “Chiave Mitologica”, ma nello stesso tempo conoscevano perfettamente il Sistema Solare e la sua origine. Anzi, conoscevano qualcosa che oggi noi stentiamo a credere: la presenza di un pianeta chiamato Nibiru.

Inoltre, l’Enuma Elish, riesce a conformare le vicende degli dei e le loro battaglie rispettivamente alla fisica dei corpi celesti e alle loro collisioni,
I protagonisti sono gli “Dei” che, attraverso battaglie e divine alleanze, donano all’opera una struttura epica e avvincente, con tanto di ribellioni, uccisioni e trionfi.
I nomi di questi Dei sono attribuibili ai nomi dei pianeti; le azioni degli dei, le loro decisioni, le loro alleanze, le uccisioni coincidono incredibilmente con i moti dei corpi celesti, con le attrazioni reciproche dovute alle forze di gravità, con le loro orbite, con le loro inevitabili collisioni.
Si ottiene così un forte parallelismo tra epica e documentazione scientifica di cosmologia.

AKITù
Akītu

Queste divinità presentano caratteri antropomorfici, ma il racconto è permeato di Simbologie Astrali dell’ultimo periodo della religione mesopotamica, anche se non conosciamo con precisione il significato di questi riferimenti astrali.
Ogni dio rappresenta un carattere naturale, e lo si vede specialmente nel conflitto fra Marduk e Tiamat; il primo rappresenterebbe la primavera, il secondo l’inverno.
Il mito infatti si celebrava in primavera, per propiziare il favore degli dei sulle seminagioni: può essere il racconto del sorgere del sole (Marduk) e del suo affermarsi all’orizzonte, con riferimento all’anno che sorge. Ma l’antropomorfizzazione è talmente evoluta che si fatica a riconoscere il significato che sta dietro al racconto. Anche le prime divinità, che si riferiscono all’acqua, potrebbero avere un significato legato al ciclo delle stagioni, ma potrebbero avere anche un significato di vittoria del bene sul male, dell’ordine sul disordine.

L’Enuma Elish o “Poema della Creazione” veniva recitato durante “l’Akītu“, il quarto giorno della Festa del Capodanno di Babilonia, come Inno di Propiziazione.
L’Urigallu, il Gran Sacerdote, lo declamava davanti alla statua di “Baal” (Marduk), verso sera. In quell’occasione le statue degli altri dei dovevano restare coperte, per deferenza verso il Dio Nazionale, Marduk. Lo scopo dell’inno era pertanto celebrativo, della capacità di Marduk come ordinatore del cosmo, capacità che gli ha permesso di salire da un secondo rango di divinità fino ad essere di diritto il capo del Pantheon.
le sette tavolette dell'enuma elishL’opera è composta da Sette Tavole (la settima parte, ricordiamo, è la celebrazione dei nomi di Marduk e appare quasi come a se stante) contenenti tra le 115 e le 170 versi ciascuna e, oltre a quello celebrativo, ha anche un significato astrale con lo scopo di descrivere la cosmogonia.
Per conservare la divisione il Poeta a volte chiude nel bel mezzo di un’azione una certa parte, per proseguire l’azione nella parte successiva.

L’epopea può essere divisa in Cinque Parti:
⦁ la Genealogia degli Dei, che è certamente sumera, con qualche lieve aggiunta,
⦁ la Vicenda di Ea e Apsu (Mito Eridiano del Drago),
⦁ il Mito del Drago,
⦁ il Racconto della Creazione,
⦁ e l’Inno dei Cinquanta Nomi.

La sua traduzione ci regala una delle versioni più affascinati della creazione; è un patrimonio dell’umanità di inestimabile valore!!!


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I RACCONTI BIBLICI NON SONO ALTRO CHE COPIE DEI RACCONTI MESOPOTAMICI

BIBBIA: COPIATA E RIVEDUTA

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# IL PLAGIO DELL’EDEN E DEL PARADISO TERRESTRE

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TORNA SU

I GATTI NELL’ARTE DI TUTTO IL MONDO

I GATTI NELL’ARTE DI TUTTO IL MONDO

I GATTI NELL’ARTE DI TUTTO IL MONDO

Quale, tra i numerosi piccoli felini selvatici che vivono in Europa, Asia, Africa o America, avrà dato origine al gatto domestico? In quale periodo sarà avvenuta la domesticazione? La risposta a queste domande non è ancora sicura: vi sono infatti moltissime ipotesi.

FOSSILE GATTOAlcuni Fossili attestano la presenza del gatto in tempi antichissimi. Ossa di gatto risalenti a 10.000 anni fa, per esempio, sono state ritrovate assieme a quelle di altri animali in una grotta sui Monti Sandia, nel Nuovo Messico. Reperti archeologici di 8.000 anni fa, venuti alla luce nell’Anatolia sud-occidentale, ci dimostrano che a quell’epoca tra l’uomo e il gatto vi era già amicizia. La paleontologia, tuttavia, può accertare la presenza di un animale in un certo periodo, ma non aiuta a stabilire quando iniziò l’addomesticamento.

Arte orientale

In Oriente i gatti hanno sempre goduto di molta considerazione da parte degli artisti, dalla Persia e dall’India fino alla Cina divennero simboli di potere e comando. Man mano che si diffondeva verso est il gatto domestico conquistava un posto nell’arte.

Gatto dell’Antico Egitto.egitto.okkio

statuetta bronzea 722-332 a.C,
statuetta bronzea 722-332 a.C,

Le prime rappresentazioni pittoriche sono quelle che lo immortalano nelle vesti di una divinità, nell’antico Egitto, e da qui probabilmente trae origine il suo atteggiamento altezzoso e impertinente. 
 Animale sacro nell’Antica civiltà Egizia, il gatto veniva venerato e rappresentato, bellissimo e regale, in numerosi manufatti ed opere d’arte. Sono tante le antiche statuette feline provenienti dall’Antico Egitto: alcune di queste erano oggetti votivi, altre delle vere e proprie urne per piccole mummie di gatti. Quella in foto è una statuetta bronzea databile al periodo 722-332 a.C, conservata oggi al Museo Egizio di Torino.La dea Bast, conosciuta anche come dea Bastet, era il simbolo della femminilità nell’antico Egitto.

La dea Bastet o Bast era un’antica divinità della mitologia egizia raffigurata generalmente con il corpo di donna e la testa di gatto: una divinità dai tratti solari, simbolo della vita, della fecondità e della maturità, venerata per la sua forza e la sua agilità. Per ottenere un favore dalla dea Gatta gli Egizi avevano la consuetudine di offrire del pesce prelibato al proprio gatto, che amavano tenere in casa, vezzeggiato e trattato con ogni riguardo.

Talmud Babilonese

Non ci è giunta nessuna testimonianza di pitture o sculture Assiro Babilonesi che attestino o neghino l’esistenza dei gatti in quel periodo: sono stati rappresentati cani, tori e leoni, ma non c’è traccia di questi felini. Solo l’ antico Talmud Babilonese, uno dei testi sacri dell’ Ebraismo, redatto in aramaico nelle accademie rabbiniche della Mesopotamia, tra il III e il V secolo, tra i suoi insegnamenti civili e religiosi parla delle ammirevoli qualità dei gatti e ne incoraggia l’allevamento “per aiutare a mantenere pulite le case”.

Arte Araba

MUEZZAI musulmani tenevano il gatto in grande considerazione perché animale di Maometto, secondo un’antica leggenda. Le immagini dei gatti provenienti dal Medio Oriente sono molto rare perché l’Islam non ammette il concetto di arte figurativa. Nei dipinti di anonimi artisti ottomani del Trecento sono raffigurati gatti domestici in scene della Bibbia ma in ruoli secondari. Nell’arte orientale i gatti più ritratti sono quelli bicolore e gli squama di tartaruga con bianco, probabilmente perché i preferiti dai viaggiatori dell’epoca.

In Indiashashthi gatto

In India il gatto è simbolo di nobiltà e ricchezza. La maggior parte delle opere artistiche che ritraggono questi felini sono di natura religiosa, come ad esempio un’opera che ritrae la dea della fertilità Shashthi  a cavallo di un gatto.

In Thailandia

I thailandesi hanno sempre amato i gatti tanto che dipingevano magnifiche scene su papiri per illustrarne la varietà di colori e forme. Le numerose copie manoscritte dei Cat Book Poems, risalenti al Cinquecento, rappresentano gatti pointed e dai tanti colori.
Cat Book PoemsDurante la Dinastia Sung (960/1279) i gatti comparvero per la prima volta nell’arte cinese come simbolo di corte e prestigio, come nell’opera “Commedia Primaverile” in un giardino Tang che raffigura micetti che giocano tra i fiori. Nel Cinquecento il gatto diventò un soggetto comune negli smalti e nelle lampade di porcellana.

gatti giapponeIn GiapponeCatsTokaidoKUNIYOSHI

Nei dipinti e nelle xilografie dell’antico Giappone compaiono i gatti a squama di tartaruga in compagnia di bellissime donne. L’artista più rappresentativo fu Utagawa Kuniyoshi (1797/1861) che dipinse gatti con estrema precisione, la sua opera più celebrè Cinquantatre stazioni di Tokaido, dove ogni stazione è rappresentata da un gatto.

Nell’arte Americana

Nelle opere americane il gatto non era che una figura secondaria presente occasionalmente in quadri d’arte popolare. Daniel Merlin (Francia, 1861-1933)Ma l’inizio del Novecento segnò una nuova era, gli artisti americani scelsero spesso proprio i felini come soggetti delle loro opere. In America verso la fine dell’Ottocento il gatto non è più simbolo di paganesimo ma diventa simbolo di bellezza e modernità. I gatti sono ritratti nelle opere spesso in compagnia di bambini. L’opera più famosa a tema felino è Cats and Kittens di Daniel Merlin (Francia, 1861-1933) che raffigura una scena domestica con una gatta e i suoi cuccioli.

Nell’arte Europea

In epoca greco-romana i gatti passarono in secondo piano dopo leoni e tigri.

Cipro

E’stata scoperta una tomba risalente al 7.500 a. C. nella quale fu seppellito un gatto selvatico accanto a un essere umano.

Erotodo e Antica Grecia

gatto greciaNell’ antica Grecia il ruolo del gatto non fù mai così importante come quello del leone o del cane. Il gatto si ritagliò però un piccolo spazio nella letteratura greca di Erotodo (484-430 a. C.) che lo descrisse con senso favolistico e gusto estetico. Erotodo raccontò anche l’arrivo e la diffusione dei gatti in Grecia grazie ad abili mercanti che li rapirono agli egiziani causando non pochi incidenti diplomatici tra i due paesi. Persi i privilegi ed il suo ruolo divino, arrivando in Grecia il gatto venne apprezzato più come animale curioso, da compagnia, ma non come animale da utilità, poichè per la caccia ai topi si preferivano le piccole e fameliche donnole, solo più tardi si capì che il gatto poteva essere più adatto a questo scopo.

Antica Roma

Se i Greci furono i primi ad importare il gatto dall’Egitto, i Romani lo conobbero molto più tardi, ma ne seppero apprezzare subito le doti sia come animale da lavoro che da compagnia. In particolare negli scavi di Ercolano e Pompei, importanti città di epoca romana, sono stati rinvenuti resti di ogni genere di animale, ma non del gatto a dimostrazione che i felini, animali arguti, fuggirono alle prime avvisaglie del terremoto, mettendosi in salvo. Ma la loro esistenza è testimoniata dal ritrovamento di un mosaico che raffigura un gatto mentre afferra un volatile.

gatto pompei
Gatto della Casa del Fauno

 

Su un pannello musivo rinvenuto della casa del Fauno di Pompei, risalente al II secolo a.C., oggi al Museo Archeologico di Napoli, un piccolo gatto, in una forma antica di natura morta, azzanna un volatile per divorarlo. Piccolo e agile, il felino di epoca romana sta in realtà rubando dalla dispensa la cacciagione, ma è qui rappresentato con occhi dolci e con tenerezza che suggeriscono l’amore e l’indulgenza per il gatto, ormai già animale domestico.

Antica Francia

Gatto e nimismatica 1I GATTI NELL'ARTE DI TUTTO IL MONDONumismatica: Medaglia francese del 1968 con gatto. Sul dritto è rappresentato il muso di un gatto in basso rilievo visto di fronte. Sul retro è raffigurato un gatto in primo piano che doma un cobra. Sullo sfondo si stagliano le piramidi con i due simboli del sole e della luna e la scritta “Ami du Soleil Venu de la Nuit des Temps”.

Alcune tradizioni del Nord Europa prevedevano il seppellimento di gatti,vivi, nelle fondamenta della casa, in modo che il loro spirito potesse poi vegliare su chi abitava all’interno delle mura e in Polonia erano arsi vivi durante alcune cerimonia nuziali, come simbolo di buon augurio.


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FONTE ==>> http://www.tuttosuigatti.it/arte.html
FONTE ==>> http://www.veterinariogennaro.it/news.php?id=36
FONTE ==>> http://www.fanpage.it/i-gatti-piu-famosi-della-storia-dell-arte/
FONTE ==>> http://web.tiscali.it/acquabranda/origini_e_storia_del_gatto.htm

10 FATTI CHE NON SAI SULLA BIBBIA

10 FATTI CHE NON SAI SULLA BIBBIA

10 FATTI CHE NON SAI SULLA BIBBIA


La Bibbia è un Testo Sacro della religione Ebraica e Cristinana ecc… ecc…
…e come tutti i Libri “Sacri” dovrebbe essere letto in “chiave allegorica” non letterale! Ok! …ma siete sicuri di AVERLA LETTA?!!! Perchè queste 10 curiosità non ci sono proprio scritte in questo Grande Libro Ispirato da Dio!!!

1) Da nessuna parte sta scritto che Adamo ed Eva mangiarono una mela. 

mela

Leggendo il terzo capitolo di Genesi (il primo libro della Bibbia) si parla solo ed esclusivamente di “albero” e di “frutto”. Che poi la mela sia un frutto particolarmente diffuso, rappresentato e famoso…è ben altra cosa, ma la Bibbia non cita mai la mela quale frutto proibito da Dio.

2) Gesù aveva dei fratelli.

gesù e fratelli

Ebbene sì. Ma non è una rivelazione da documentario pro-ateismo, bensì è scritto chiaramente nei vangeli (nel Vangelo di Giovanni si parla apertamente dei fratelli di Gesù ben 7 volte). Fu il concilio di Costantinopoli del 553 d.C a istituire il dogma della verginità perpetua di Maria, mai giustificata apertamente dai Vangeli. Considerando che ai tempi non avere figli o averne uno solo era considerata quasi una maledizione…anche in questo caso un invezione dell’uomo è alla base di questa credenza popolare molto diffusa.

3) Non esistono i 7 peccati capitali.

peccati capitali

Invidia, Ira, Accidia, Lussuria, Gola, Superbia e Avarizia furono introdotti secoli dopo la morte di Gesù da alcuni monaci tra cui Giovanni Climaco ed Evagrio Pontico. La Bibbia non ne parla, anzi, Gesù specifica che i due comandamenti più importanti sono “Ama il Signore Dio tuo con tutto il corpo, l’anima e la mente” e “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Difatti, rispettando entrambi, vengono rispettati tutti gli altri 8 di conseguenza. Solamente Paolo poi, nelle sue lettere aggiunge i detti “frutti dello Spirito” e i “frutti della carne” che rappresentano l’uomo nel suo essere carnale e spirituale.

4) I magi non erano tre.

re magi

Nel Vangelo di Matteo sta scritto “alcuni magi”, “dei magi”, “i magi”. Gesù ricevette tre doni (oro incenso e mirra), ma da nessuna parte sta scritto che i magi erano 3.

5) Il purgatorio non esiste.

purgatorio

Nella Bibbia non vi è alcun versetto che vi faccia riferimento. La dottrina cattolica del Purgatorio venne definita la prima volta nel 1274 durante il concilio di Lione. E neanche troveremo nella Bibbia alcun riferimento al “limbo” famoso posto incluso dal cattolicesimo dove finivano i bambini non battezzati morti.

6) Nessun bambino viene battezzato, solo adulti.

battesimo

Gesù stesso si battezzò a 30 anni. Nel Vangelo di Marco sta scritto chiaramente “Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato.” Prima bisogna credere, dunque. Come può un neonato prendere una decisione così importante? Il battesimo dei bambini fu introdotto sempre dalla chiesa cattolica. L’atto del battesimo è un atto dimostrativo, serviva alle persone per testimoniare della loro fede, serviva per far capire come si aveva creduto…un bambino può arrivare a tale concetto?

7) Il pane spezzato.

pane spezzato

Nella tradizione ebraica, spezzare il pane a tavola e bere il vino annunciava una partenza e auspicava (o meglio, prevedeva) un ritorno. Gesù spezzò il pane proprio per sottolineare il fatto che sarebbe morto e risorto, associando simbolicamente il pane e il vino al suo sacrificio di corpo e sangue. La “transustanziazione” (ossia la vera e propria trasformazione del pane e del vino in corpo e sangue di Gesù) fu introdotta (a questo punto non è più un gran mistero) dalla chiesa cattolica tra il 1200 e il 1500.

8) Gesù non è nato il 25 dicembre.

25-dicembre

O forse sì, con una probabilità di 1 a 365/366. Da nessuna parte nei vangeli sta scritta una data precisa. Ma abbiamo dei riferimenti che non confermamo il 25 dicembre. Nei vangeli troviamo infatti che nella notte della nascita c’erano i pastori che pascolavano le pecore…in inverno questo, nel deserto è impossibile!

9) Età degli apostoli:

apostoli

Nei film o negli scenggiati sono sempre rappresentati come degli affascinanti 30/40enni. In realtà potevano essere poco più che adolescenti. Quando gli apostoli andarono a Capernaum (Vangelo di Matteo capitolo 17) le guardie chiesero loro di pagare il tributo. Pagarono solo Pietro e Gesù. Ciò significa che gli altri apostoli ne erano esenti, come ogni giovane dell’epoca.

10) Non vi è intermediario tra Dio e gli uomini se non Gesù.

bibbia

E’scritto a chiare lettere nel Nuovo Testamento. Per cui, se vi sentite strani quando vi impongono di andarvi a confessare… tranquilli, è tutto ok. Potete parlarne con Dio direttamente.



“…Questi sono solo alcuni esempi di “credenze popolari” portate avanti da migliai di anni, gente, RIFLETTETE E STUDIATE, NON FATE LE PECORE 😉….”

FONTE ==>> www.semplicementelavorando.it/ 😉

Mauro Biglino

Mauro BiglinoMauro Biglino

Mauro Biglino

Studioso di storia delle religioni è stato traduttore di ebraico antico per conto delle Edizioni San Paolo, collaborazione che si è conclusa una volta iniziata la carriera da scrittore in cui porta alla luce le sorprendenti scoperte fatte in 30 anni di analisi dei cosiddetti testi sacri che da sempre sono state omesse. Da oltre 10 anni, Mauro Biglino, si occupa inoltre di Massoneria in quanto …. continua

 

    

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EZECHIELE E IL CARRO DEGLI ELOHIM

EZECHIELE E IL CARRO DEGLI ELOHIM

EZACHIELE

Ancora più famoso e certamente meglio descritto, è il carro celeste che vide uno fra i più importanti profeti biblici, il profeta Ezechiele.

Nel 580 a.c. viveva in un ghetto di Babilonia il profeta biblico Ezechiele, un membro delle tribù israelitiche lì deportate qualche anno prima da parte del Re Nabucodonosor dopo la presa di Gerusalemme.
Nell’anno 584 Ezechiele, ancor giovane, durante una delle sue peregrinazioni nel deserto, vive un’avventura straordinaria, ed è testimone oculare di un avvenimento incredibile tanto da descriverlo per un intero capitolo:

“Un carro celeste” si posa al suolo davanti ai suoi occhi; in cima ad esso egli scorge la figura, che di li a poco incominciava a rivolgergli la parola.

Nel testo biblico si legge:

<< Il cinque del quarto mese dell’anno trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si aprirono ed ebbi “visioni divine” >>…….


Quello che Ezechiele vide era unentità con sembianze umane, avvolta da un alone di luce, seduta su un trono che poggiava su un “firmamento” di metallo all’interno del carro. Il veicolo stesso che poteva muoversi in tutte le direzioni per mezzo di ruote concentriche e sollevarsi verticalmente da terra, era descritto dal profeta come un turbine splendente.

La frase “visioni divine” è molto generica ed infatti viene sempre tradotto in questo modo, ma la differenza sostanziale sta proprio nel Testo Originale dove è espressamente indicato il termine “ELOHIM” ovvero “Quelli dell’alto”, quindi è chiaro che il Profeta ha visto una moltitudine di soggetti quando il “cielo si aprì”.

<< Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente.>>

Ezechiele osserva un oggetto nel cielo che emette luce propria, e fino a pochi decenni fa poteva sembrare tutto inspiegabile ciò che Ezechiele aveva visto ma già oggigiorno con molte più conoscenze ingegneristiche è più facile comprendere che non si tratta di un evento inventato o per lo meno inspiegabile.

Ezechiele ci dice che questa grande massa di fuoco era posizionata nel mezzo, quindi quale termine migliore poteva trovare quest’uomo nel descrivere un “sistema di propulsione?”

Cerchiamo ora di immedesimarci nella situazione che visse Ezechiele: un sacerdote degli Israeliti, ha improvvisamente uno straordinario incontro con un “carro celeste”, ma noi sicuramente lo avremmo identificato con la parola UFO ma a quel tempo non si conosceva tale epiteto. Ma sono solo lo incontra, ma lo studia bene perchè ne riconosce la struttura, che lui denomina “ali”, “gambe metalliche”, “ruote”, un corpo centrale ed infine un essere posto al centro sulla sommità, seduto su di un trono che gli si rivolge verbalmente.

EZACHIELE aEzechiele descrive quindi quattro corpi, che ai suoi occhi avevano sembianze umane, in ognuno dei quali egli ravvisa quattro ali e quattro facce.
E’ bene precisare che Ezechiele non li definisce umani ma SIMILI, e oggi noi li definiremo “umanoidi”.
Nel testo originale è scritto che avevano sembianze di “Adam” ovvero diEZECHIELE SCAFANDRO “terrestri” per farci intendere che aveva visto personaggi dall’aspetto umano.
Inoltre è da notare che il Profeta dice “quattro FACCE” e no quattro TESTE…..quindi possiamo dedurre che potevano essere le “facce” di un qualche tipo di casco spaziale?
Gli scafandri da sommozzatori, ad esempio, a modo loro hanno quattro “facce”!

<< Da questi corpi si sprigionavano a più riprese dei lampi e avevano qualcosa di simile a mani umane sulle loro “gambe”. Tali “gambe” erano dritte e presentavano dei “piedi” arrotondati come dei piedi di un vitello che rilucevano come “rame lucido”>>.

Le “gambe diritte” potrebbe essere un effetto tubolare della presunta “tuta spaziale” che indossavano questi esseri? E per quanto riguarda l’aspetto dei loro piedi “arrotondati come dei piedi di un vitello che rilucevano come rame lucido”, non sembra che stesse descrivendo proprio degli stivali indossati dagli astronauti che sono appunto arrotondati e che presentano delle bande fluorescenti alla base?

Tutto questo è molto probabile visto che ai tempi di Ezechiele e parliamo del 600 a.c., esistevano solo sandali aperti, quindi immaginiamoci vedere delle scarpe a forma di tubolare!
E sicuramente se nel 1969 ci fosse stato un Ezechiele sulla Luna e avesse visto Amstrong, Aldrin e Collins sbarcare sul suolo lunare con le loro tute spaziali, forse li avrebbe descritti, magistralmente, allo stesso modo, e in effetti i tre astronauti erano tutti e tre “uguali”!

Ancora poi Ezechiele ci dice che questi esseri avevano quattro ali:

<< Le loro ali erano spiegate verso l’alto ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo>>.

Per la prima coppia di “ali che si toccavano” forse Ezechiele ha notato un qualche tipo di bombole di respirazione, proprie degli astronauti?….e la seconda coppia di ali che coprivano il corpo forse aveva notato qualcosa che indossavano questi esseri e non sapendo cosa fosse le ha chiamate impropriamente “ALI”…….ma la traduzione letterale di questo passo è questa:

<< le loro facce e le loro ali erano separate dal di sopra ciascuno aveva due uniti uno all’altro e due coprenti il loro corpo>>.

Alcuni studiosi sostengono che quando Ezechiele dicesse “al di sopra” intendesse dire “dalle spalle”, quindi non erano normali ali come per gli uccelli….
Infatti i versetti successivi ci aiutano a capire meglio la strumentazione che gli Elohim usavano per spostarsi e la loro velocità nei movimenti…

A questo punto sorge una domanda…..Ezechiele parla espressamente di Elohim ma li descrive con un aspetto nettamente diverso dagli altri personaggi biblici che ne hanno parlato….perchè?
Forse Ezechiele ha visto degli Elohim che indossavano speciali tute e maschere? E perchè se così fosse?

Forse la risposta viene dal luogo e contesto storico in cui Ezechiele si trovava al momento della visione.
Ricordiamoci che Ezechiele e gli altri Israeliti erano in schiavitù a Babilonia, in un territorio governato sicuramente da altri Elohim di fazione opposta agli Elohim degli Israeliti.
E se essi erano, come dice Ezechiele, gli “Angeli mandati dal Dio degli Israeliti”, forse erano una specie di militari in territorio nemico, potremmo dire oggi senza alcun problema “una spedizione”….

Ezechiele pregava da tempo il Dio degli Israeliti di liberarli dalla schiavitù in cui si trovavano, e sembra che questa visita fu fatta apposta per dare un messaggio ad Ezechiele….anche se per un semplice messaggio sembrano tanti quattro Elohim, ma se pensiamo che si trovavano in territorio ostile allora abbiamo una spiegazione logica sul numero e sicuramente sull’equipaggiamento che indossavano.

<< Sotto le ali ai quattro lati avevano mani d’uomo tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali e queste ali erano unite l’una all’altra. Essi avanzavano senza girarsi ciascuno avanzava diritto davanti a se. Procedevano dove tirava “quel vento” dello spirito senza girarsi>>.

Qui abbiamo una descrizione tipica degli apparecchi spinti da motori a razzo, infatti la parola “VENTO” è preceduta da “QUEL”, che indica la frase precedente e fa capire che non è il vento normale dell’aria, bensì il fuoco che esce dai “propulsori” che li spinge in direzione.

<< Le loro facce erano di uomo poi fattezza di leone a destra di toro a sinistra e ognuno dei quattro fattezze d’aquila. >>

Qui notiamo sempre una descrizione del loro abbigliamento o forse perchè era una loro simbologia ufficiale oppure perchè forse sempre in base al luogo dove si trovavano, per passare inosservati, avevano scelto di adottare una specie di travestimento indossando simboli tipici degli Elohim babilonesi in modo da passare inosservati e confondersi con loro, difatti “toro”, “aquila”, “leone” erano i simboli più ricorrenti della metropoli mesopotamica, ma queste sono solo delle ipotesi.

<< Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. Gli esseri andavano e venivano come un baleno. Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco di tutti e quattro>>

Qui Ezechiele fa capire che loro i “quattro” si muovevano in aria con molta velocità forse dall’alto controllavano che la zona fosse tranquilla ovvero che non ci fossero altri intrusi oltre Ezechiele.

<< e l’aspetto delle ruote era come il topazio tutt’e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un’altra ruota. Potevano muoversi in quattro direzioni senza aver bisogno di voltare nel muoversi >>

EZACHIELEruotaEzechiele magistralmente non dice che la ruota è come il topazio, ma bensì la struttura e per gli ebrei antichi “topazio” è un’estensione, un gergo per dire: “portare l’anello al dito”, quindi intendendo un qualcosa di circolare e ancora con l’espressione << una ruota in mezzo un’altra ruota >>, quale meglio descrizione di un odierno disco volante? << senza aver bisogno di voltare nel muoversi >> Che può muoversi in quattro direzioni senza voltarsi?
Ricordiamoci che siamo nel 593 a.c. e si cercava di descrivere ciò che si vedeva, in base a ciò che si conosceva a quel tempo.

Se non si è convinti che Ezechiele stesse descrivendo un disco volante allora aspettate di leggere cosa dice ora….

<< La loro circonferenza era assai grande
e i cerchi di tutt’è quattro erano pieni di occhi tutt’intorno >>

Quindi Ezechiele sta descrivendo un oggetto circolare assai grande con una serie di oggetti luminosi tutt’intorno che lui identifica con l’appellativo di occhi.

<< Quando quegli esseri viventi si muovevano anche le ruote si muovevano accanto a loro e quando gli esseri si alzavano da terra anche le ruote si alzavano. Dovunque lo spirito le avesse spinte le ruote andavano e ugualmente si alzavano perchè lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote. Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste >>

Qui abbiamo una chiara e precisa descrizione di quei tempi di qualcosa simile ad un cristallo splendente, noi avremmo detto un casco o oblò riflettente, difatti se immaginiamo un casco da astronauta ci rendiamo subito conto di come la visiera di vetro del casco rifletta come uno specchio.

<< e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese l’una di contro all’altra ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. Quando essi si muovevano io udivo il rombo delle ali simile al rumore di grandi acque come il tuono dell’Onnipotente come il fragore della tempesta come il tumulto d’un accampamento. Quando poi si fermavano ripiegavano le ali >>

Sicuramente Ezechiele stava ammirando questi esseri che si accingevano a scendere sul terreno con le loro tute dotate di qualche sistema di propulsione ad “endoreattori”… << ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo >> quindi ogni tuta era dotata di due endoreattori localizzati ai fianchi delle tute che con il loro movimento dall’alto al basso permettevano a questi esseri di muoversi liberamente in aria.

<< Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste >>, qui Ezechiele sente subito un altro rumore e ci parla di un altro “firmamento” ma questa volta non “disteso sulle loro teste”, ma bensì “sopra le loro teste”, come se per guardare abbia dovuto alzare lo sguardo….

<< E al di sopra della volta posta sulle loto teste, si scorgeva una specie di trono brillante come uno zaffiro, sul quale sedeva un essere simile ad un uomo >>

Ezechiele ci parla di una specie di trono che dall’alto sembra scendere in basso con sopra un essere che somigliava ad un uomo….forse Ezechiele stava osservando una specie di sedile con comandi direzionali come usano gli astronauti nello spazio o qualcosa di simile?

<< Era circondato da uno splendore il cui aspetto era simile a quello dell’arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l’aspetto della Gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava >>

Ezechiele ci dice di essere entrato in un arcobaleno di colori e di esserne rimasto estasiato e dopo di aver sentito la voce di qualcuno che parlava.

Il tutto avvenne in forma telepatica infatti Ezechiele scrive: << Mi disse: “Figlio dell’uomo, alzati, ti voglio parlare”. Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. >>

Nulla di strano se il giovane profeta, di fronte ad un tale spettacolo cade in preda ad uno shock per l’esperienza vissuta; parecchi giorni dopo infatti scrive: << Mi riunii agli esiliati che vivevano lungo il fiume Kebar, a Tel Abib. Rimasi con loro sette giorni, completamente sconvolto>>.

Ezechiele descrive nel suo libro i ripetuti incontri che ebbe con tale veicolo spaziale ed il suo equipaggio. Per due volte egli venne preso a bordo, per essere portato in un luogo lontano.

Nel 40° capitolo scrive:

<< Nel venticinquesimo anno della nostra prigionia, all’inizio dell’anno, al decimo giorno del mese, la mano del Signore venne verso di me, per portarmi laggiù; là essa mi ripose su di un’alta montagna, ove stavano edificando qualcosa di simile ad una città rivolta verso sud>>.

Ezechiele, che non può sapere dove in realtà è stato portato, pensa di trovarsi in una qualche regione di Israele. Davanti al tempio, sotto la porta di accesso, stazionava un uomo di aspetto “metallico”, che in mano aveva una squadra ed un cordoncino di seta.

Quanto segue nel libro di Ezechiele è una dettagliata descrizione, di numerose pagine, relativa ad una strana struttura provvista di mura esterne, atri, cortili, interni, porte di accesso, scale, camere e dell’intero tempio. Di tale edificio si sono avuti nel passato ripetuti tentativi di ricostruzione, ma essi fallirono per l’imprecisione dei dati forniti da Ezechiele in merito alle dimensioni complessive ed al perimetro e la mancanza di indicazioni relative all’altezza delle strutture.

Pertanto i teologi si sono sinora accontentati della versione ufficialmente nota, secondo la quale Ezechiele non si sarebbe trovato di fronte ad un tempio vero e proprio, ma alla visione del futuro tempio di Gerusalemme. Che queste siano conclusioni quanto meno frettolose e semplicistiche, è stato sinora ampiamente dimostrato. Una cosa è certa: il tempio di Ezechiele più che “visione”, pare un qualcosa di realmente esistito: le misure da lui riferite sono esatte, risultano tra loro coerenti e descrivono un grande edificio costruito in qualche regione del nostro pianeta intorno all’anno 580 a.c.

Ma la domanda che si pone è: dove si trova attualmente questa struttura? Certamente non in Israele, non a Gerusalemme e forse neppure nel Medio Oriente, in quanto in tal caso essa sarebbe già stata scoperta. Il tipo di edificazione fa pensare ad un complesso sito in qualche regione del Sud o del Centro America. Una simile scoperta avrebbe sensazionali implicazioni. E se il tempio veniva effettivamente usato dagli extraterrestri come base logistica, è possibile che nella sua zona di ubicazione ancora oggi siano reperibili resti delle strutture di ricovero dell’astronave, vale a dire delle vestigia di una tecnologia extraterrestre.

In tal modo la ricerca del tempio di Ezechiele potrà affermarsi come uno dei più straordinari ed importanti compiti per la futura paleoastronautica.

Un esempio è il libro “Chariots of the gods” (I carri degli dèi) dello svizzero Erich von Daniken (ciò vale anche per il film che è stato tratto dal suo libro). L’autore sosteneva che il libro biblico di Ezechiele, al capitolo 1 conterrebbe una descrizione di dischi volanti provenienti dallo spazio che visitano la terra. Mentre recentemente alcuni studiosi (tra cui Josef F. Blumrich della NASA) si sono occupati di questo passo della Bibbia e hanno concluso che il carro visto da Ezechiele era un elicottero formato da una cabina poggiata su quattro sostegni, ciascuno dei quali munito di ali rotanti un vero e proprio turbine.


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FONTE ==> http://www.art-litteram.com/index.php?option=com_content&view=article&id=60%3Ai-nefilim-il-popolo-dei-razzi-fiammeggianti&catid=31%3Alo-scrigno-dellarcano&Itemid=36&showall=1

 

GIONA: BALENA O SOTTOMARINO?

GIONA: BALENA O SOTTOMARINO?

GIONA

Nella Bibbia troviamo frequentemente riferimenti ad oggetti strani che ci portano ad immaginare ad oggetti volanti artificiali.

Giona, probabilmente, era figlio di Amittai profeta in Ninive in Mesopotamia (Iraq).
Il racconto di Giona è uno dei più corti della Bibbia, composto da soli 4 capitoli di 48 versetti, ma non per questo meno interessante.
Il profeta Giona è menzionato nel II° Libro dei Re ed è contemporaneo di Gereboamo II (783-743) quarto re di Israele della dinastia JEHU.

Nel Capitolo 1 il Signore comanda a Giona di andare a predicare in Ninive, ma egli disobbedisce all’ordine e si dirige verso Tarsis.
La città biblica di Tarsis era conosciuta come “la città delle navi” proprio per la flotta navale di Re Salomone, ed è ancora oggi una località oggi sconosciuta.

Si presuppone però che Tarsis potrebbe essere una località a nord di Cipro, dato che Giona, dovette prendere una nave sulle coste di Giaffa in Canaan, località marittima a pochi km a sud dell’attuale Tel Aviv.
Tarsis è presente sin dal libro della Genesi mentre l’ultima citazione temporale è appunto nel libro di Giona.

Ma veniamo al racconto….nel capitolo 1 leggiamo: “Il Signore parlò a Giona figlio di Amittai..Va a Ninive la grande città e parla chiaro ai suoi abitanti. Io so che è gente perversa”.
Ma Giona non ne voleva sapere di andare e quindi si diresse dalla parte opposta verso Tarsis appunto.

Leggiamo….:”C’era a Giaffa una nave diretta verso quella città. Egli pagò il prezzo del viaggio e s’imbarcò con i marinai. Ma il Signore mandò sul mare un forte vento che scatenò una grossa tempesta. Tutti pensarono che la nave stesse per sfasciarsi. I marinai ebbero paura e ciascuno chiese aiuto al suo Dio. Per non affondare gettarono in mare il carico della nave. Giona, invece, era sceso nella stiva e dormiva. Allora gli chiesero:’Dunque sei tu la causa di questa disgrazia? Che cosa fai qui? Da dove vieni? Qual’è il tuo paese? Qual’è il tuo popolo? Io sono ebreo, rispose Giona, e credo nel Signore, Dio del cielo, che ha fatto la terra e il mare”.
Quindi raccontò che si era imbarcato per fuggire lontano dal Signore.

Leggiamo….:”Gli uomini si spaventarono e gli dissero…Hai commesso un’azione terribile. Intanto la tempesta aumentava, e i marinai gli chiesero…che cosa dobbiamo fare di te perchè il mare si calmi e noi possiamo salvarci? Giona rispose…gettatemi in acqua così il mare si calmerà e vi salverete.
I marinai invece, remando con tutte le loro forze, tentarono di portare la nave a una spiaggia; ma non ci riuscirono perchè la tempesta infuriava sempre di più.
Buttarono Giona in mare e la tempesta si calmò”.

Da questo ultimo passo potremmo dedurre che la tempesta era stata provocata artificialmente.

Nel capitolo II leggiamo: “Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona. Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse….Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto.
Tu mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto. Le acque mi hanno sommerso; l’abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa. Sono sprofondato fino alle radici dei monti; Poi il Signore diede un nuovo ordine e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.
Dalla Bibbia ebraica di Gerusalemme invece leggiamo:” Il Signore disse al pesce, che sgorgasse Giona in su l’asciutto; e così fece”.

GIONA 2

Nel Capitolo III Giona si dirige verso la città di Ninive, per essere emissario della sua divinità così come gli era stato ordinato.

Possiamo ipotizzare che la “Balena”, che ha inghiottito Giona per tre giorni e tre notti e che lo ha portato in fondo agli abissi circondandolo di onde e alghe e che lo ha “risputato” sulla costa dopo averlo portato fino alle “radici dei monti” e avendo modo di dialogare da dentro il “ventre”, poteva benissimo trattarsi di un sofisticato sottomarino?

E che per gli uomini di allora, non conoscendo e contemplando questi oggetti, identificarlo con una balena era il modo più facile per descrivere ciò che stavano osservando?

Sono tanti i racconti biblici che descrivono oggetti dalla elevata tecnologia.

Leggende e cronache dei tempi antichi riferiscono di navi volanti, sfere, scudi e altri grandi oggetti che uscivano dal mare e dai grandi laghi.

Il MAHABHARATA, ad esempio, la grande storia di BHARATA, uno dei testi sacri più importanti della religione induista, è pieno di descrizioni, anche minuziose, di oggetti volanti, i “VIMANA”, per passare dai greci Nereo e Poseidone, al romano Nettuno, ai gernami Hler e Frigg, che abitavano in palazzi posti sotto la superficie del mare e si muovevano grazie a veicoli sottomarini.

Anche la mitologia cinese descrive un grande pesce che combattè, presso Lei-Chou, contro il Dio della tempesta.

La balena di Giona descritta nell’Antico Testamento, ricorda semplicemente un avanzatissimo sommergibile.

 

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FONTE ==> MISTERI E VERITA’

MOSE’ E LA “GLORIA” DI YAHWHE

MOSE’ E LA “GLORIA” DI YAHWHE

 

MOSE' SINAI 1Sappiamo che Mosè parlava con il suo Elohim (Dio) chiamato “Yahwhe” sul monte Sinai, e in un incontro particolare Mosè fa una richiesta precisa al suo Dio, quello di dare un segno della sua potenza, di modo da far capire a tutta la gente che lo seguiva che era in grado di mantenere tutte quelle promesse che egli aveva fatto e quindi convincerli a seguirlo nel deserto. Mosè quindi chiede espressamente che, se deve persuaderli, dovrebbe vedere personalmente questa sua potenza, quella che tradizionalmente viene sempre indicata come la “Gloria di Dio”. In realtà dalle traduzioni bibliche Mosè dice a Yahwhe << Mostrami il tuo “Kavod”>>, che in termini ebraici significa letteralmente “qualcosa di pesante”, un oggetto potente e pesante che non ha niente a che vedere col significato astratto di Gloria. Questo Kavod è talmente pesante e potente che Yahwhe dice a Mosè che quando glielo farà vedere non potrà passargli vicino altrimenti morirebbe a causa della potenza dell’oggetto (Esodo 33,18-23).

E qui si pone una prima riflessione sulla questione…..possibile che la Gloria di Dio uccide? Potremmo rispondere a primo avviso di si…..ma se è possibile che Dio non riesca a controllare gli effetti devastanti della sua Gloria? Evidentemente no…..non ne aveva le capacità e quindi è da ritenere che quando Yahwhe passava con il suo Kavod vicino ad un uomo questi ne moriva, e Dio stesso non era in grado di controllare e gestirne la potenza. Yahwhe  era cosciente di questa cosa, tanto e vero che dice a Mosè di nascondersi in una fenditura della roccia quando passerà accanto a lui (Esodo 33,22), e qui ci viene da supporre che la roccia sia più potente della “Gloria di Dio” in quanto capace di fermare gli effetti mortali del suo Kavod.

Ci viene anche da supporre che questa “Gloria” non era sempre a disposizione del “Dio” in quanto alla richiesta di Mosè di mostrargli un segno, Yahweh risponde << Tieniti pronto per domani mattina:…>>. Quindi la cosa andava programmata, e quando Dio si fece vedere con questa sua Gloria, il popolo che era ai piedi della montagna udì forti rumori e vide grosse nubi, quindi oltre ad uccidere se le stavi vicino faceva anche molto rumore

Ma torniamo all’incontro: sappiamo che, nonostante l’espediente della roccia, Mosè ne esce comunque toccato da questi effetti, e quando ridiscese il monte, il suo popolo vede sul suo volto gli effetti dell’esposizione al Kavod, poiché era bruciato in viso. E sappiamo anche che in seguito Mosè doveva coprirsi il volto con un velo quando stava all’aperto, e lo poteva scoprire solo quando stava in tenda o di notte. (Esodo 34)

Quindi possiamo affermare che la “Gloria di Yahweh” non è altro che un potente veicolo con chissà quali effetti, capace di poter procurare bruciature a parti scoperte del corpo,  o peggio ancora di uccidere chiunque ne entri in contatto diretto.

 

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FONTE ==> MISTERI E VERITA’

UFO NELLA BIBBIA

UFO NELLA BIBBIA

UFO BIBBIA

Negli ultimi tempi stiamo sorprendentemente apprendendo dal Vaticano che l’esistenza di civiltà extraterrestri è perfettamente compatibile con Dio e quindi con la dottrina cristiana, ma di certo non viene assolutamente accettata la “tesi” che una di queste sia scesa migliaia di anni fa e che ci abbia creato; questo infatti andrebbe a contrastare col “credo” dell’Unico Dio nostro creatore, e che di conseguenza farebbe crollare tutto il sistema.

Ma “purtroppo” per loro, la Bibbia, come gli altri testi sacri antichi, è piena di riferimenti ad “oggetti” strani che ci portano ad immaginare ad “oggetti” volanti arificiali, descritti, come meglio potevano, da popoli senza cognizione scientifiche.

Nuvole luminose, carri volanti, serpenti piumati, colonne e sfere di fuoco, non sono altro che dischi, sigari e sfere volanti, in altre parole UFO.

I primi a sostenere ufficialmente che le sacre scritture contenessero episodi UFO furono l’astronomo statunitense Morris Jessup e lo scienziato sovietico Matest Agrest; come ad esempio nella circostanza che riguarda la distruzione di Sodoma e Gomorra, descritta da un osservatore dell’epoca che nominò “zolfo” e “fuoco”, e che richiama a alla nostra mente un’esplosione nucleare, ed in particolarmodo la descrizione dell’onda d’urto che spazzò via i giacimenti di salgemma del Mar Morto ed infine ha investito la moglie di Lot trasformandola in una “statua di sale”.

Ma andiamo nello specifico:

EZACHIELEIl più famoso e ceramente meglio descritto è il “carro celeste” che apparve nel deserto al patriarca Ezechiele e che poi lo trasportò a Gerusalemme; questo veicolo, che ci dicono sia la “Gloria di Dio”, poteva muoversi in tutte le direzioni per mezzo di ruote concentriche e poteva anche sollevarsi verticalmente da terra.

Recentemente alcuni studiosi, tra cui Josef F. Blumrich della Nasa, si sono occupati di questo passo della Bibbia, concludendo che il “carro” visto da Ezechiele era probabilmente un elicottero formato da una cabina poggiata su quattro sostegni, ciascuno dei quali munito di ali rotanti.

ELIA 2AUn’altro mortale che ebbe il privilegio di salire al cielo fù il profeta Elia, che fu sollevato da terra da un “carro di fuoco”, un “turbine di vento”; ma l’evento non fu improvviso ed inaspettato ma anzi accuratamente preparato. Fu detto ad Elia di andare a Beth-El “la casa del Signore” in un determinato giorno, e tra i suoi discepoli si era già diffusa la voce che egli stava per essere “assunto” in cielo. Quando chiesero se l’evento fosse la verità, gli fu risposto che si, in effeti <<oggi il Signore porterà via il Maestro>>…<<Quindi apparve un carro di fuoco, e cavalli di fuoco…ed Elia salì al cielo portato da un turbine di vento>>.

Poi abbiamo il profeta Giona che venne inghiottito da un “grosso pesce” per tre giorno e tre notti, e <<Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio>>…<<E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull’asciutto>>.

Ma oltre al “pesce” di Giona, la Bibbia ci parla che di un’alro mostro marino, ssia il serpente alato Leviatan, che viene descritto con un corpo cilindrico capace di muoversi in acqua, come un mezzo anfibio, ed in cielo (come una specie di portaerei) per lanciare piccoli ordigni.

MOSè fuocoUn’altro personaggio biblico che fu più volte testimone diretto della visione della “Gloria” di Dio fu certamente Mosè, che ad indicargli la via dell’esodo fu una misteriosa “colonna di fuoco”, che di giorno assomigliava ad una nube; o ancora sul monte Sinai, dove Mosè chiede a Yahweh di fargli vedere la sua “Gloria”, << Ma tu non potrai vedere il mio volto, perchè nessun uomo può vedermi e restare vivo…quando passerà la mia Gloria, ti coprirò con la mano finchè sarò passato…e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere>> .

Ma la Gloria non è fatta di luce e soavità e si espande da tutte le direzioni??….come mai se la guardi dal da vanti muori??!!

Ma andiamo avanti!

kos1Mosè narrava anche che il Signore (Yahweh) discendeva dal cielo con il suo “Cherubino” <<si librava in volo su ali di vento>> e da qui possiamo palesemente dedurre che i “cherubini” erano veri e propri “carri celesti”, altro che angeli santificati; inoltre si spostava da un luogo all’altro con la sua “Gloria”, o come propriamente trascritto dai testi antichi originali, si spostava sul suo “KAVOD”.

Per secoli il significato di questa parola ci viene spiegata ed infiocchettata come il “peso dell’essere”, “l’essere trascendente di Dio” ecc.. ma in realtà il suo vero e letterale significato è “oggetto pesante o grosso”.

E qui è d’obbligo nominare il prof. Mauro Biglino che da anni ormai si occupa dell’argomento e che ha tradotto letteralmente l’antico testamento direttamente da Codice Masoretico (dal quale derivano le Bibbie che ognuno di noi ha a casa).

Sulla parola Kavod egli afferma:

<<Da alcuni anni sostengo che il termine biblico Kavod – che viene tradotto con “gloria” dagli esegeti teologi – indica in realtà “oggetto pesante” con cui Yahweh si muoveva e sicuramente combatteva.

Stessa affermazione fa il Dr. Jeff Benner, fondatore dell’Ancient Hebrew Researc Center.

Questo ovviamente non viene accettato dagli esegeti giudaico-cristiani che devono sostenere la presenza nella Bibbia del Dio spirituale e della sua presunta “gloria”.>>

Poi abbiamo la parola RUACH, che ci viene tradotta come “Spirito”, ma che in realtà significa ” ciò che si sposta nell’aria” o ” aria che si sposta rapidamente”; indica inoltre il volo classico dei rapaci che si fanno trasportare dall’aria senza muovere le ali.

ruachQuesta parola non è originaria ebraica, ma è stata presa dalla cultura Sumero-Accadica, una lingua sillabica dove RUACH è scritto RU.A e le due sillabe sono rappresentate da due figure ben distinte per la rappresentazione di RU.A.

Il secondo versetto della Genesi ci dice infatti che << In principio…e lo spirito (Ruach) di Dio (Elohim) aleggiava sulle acque>>, e i Sumeri ce lo raffigurano nello stesso modo.

Infine vi è la parola MERKAVA’ che significa “carro/strumento per trasportare uomini e merci” (oggi abbiamo un bell’esemplare di carro armato con questo nome!!…alla faccia della gloria di dio!!)

Quindi, se uniamo i 3 termini, Kavod, Ruach e Merkavà, con il loro significato reale, “oggetto pesante” “che si sposta nell’aria” e che “trasporta uomini o meci”, possiamo benissimo pensare ad un aereo o a un elicottero; il concetto è lo stesso.

Per concludere, possiamo affermare che è alquanto evidente l’analogia tra le descrizioni bibliche e gli avvistamenti moderni; questi veicoli, chiamati “carri”, “uccelli volanti”, “turbini di vento” ecc…, che erano in grado di alzarsi in volo ed emettere luce brillante, erano senza dubbio delle macchine volanti!

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BIBBIA, Dubbi e Domande

BIBBIA, Dubbi e Domande

BIBBIA

La BIBBIA è un testo tramandato di generazione in generazione e il punto di riferimento è il cosiddetto Codice di Leningrado dei Masoreti, che sono i custodi della tradizione, dal quale derivano tutte le bibbie così come noi le conosciamo.

Secondo la religione cattolica il vecchio testamento è composto da 46 libri, “libri ispirati da Dio” e che “dobbiamo ritenere veri”, mentre secondo l’ebraismo i libri da ritenere attendibili sono soltanto 39.
Secondo la comunità cristiana-copta invece sono veri dei libri, che sia per il cristianesimo sia per l’ebraico sono falsi, come ad esempio il libro di Enoch.
Nelle nostre bibbie odierne sono citati ben 11 libri; libri che gli antichi autori biblici conoscevano e menzionavano e quindi ritenevano attendibili perché ispirati da Dio, ma che oggi sono scomparsi dalle Bibbie attuali. Questo perché nel corso della storia chi aveva in mano il potere di decidere della bibbia, decideva in base al momento storico quali erano le verità che dovevano essere conosciute e quindi di veicolare le masse verso una verità piuttosto che un’altra.
Ma allora se tutta la bibbia è ispirata da Dio quali sono i libri da ritenere attendibili? Perché non tutti i libri sono ritenuti veri? Chi decide quali sono i libri veri e quelli falsi?

Svelare la Bibbia è stato un esercizio secolare, e la maggior parte delle religioni e delle filosofie, che stanno ancora cercando queste verità assolute, hanno dato vita a incongruenze e contraddizioni tanto da rendere difficile la sua comprensione.
Ma chiunque abbia studiato la storia da vicino si rende conto che ogni vicenda viene inclinata a vantaggio degli autori stessi, e in questo caso gli eruditi Biblici l’hanno offuscata col mistero, abbandonandosi in spiegazioni utopistici tanto da imbambolare e spaventare l’umanità.

Quindi la Bibbia è realmente la Parola di Dio che non contiene errori di sorta?? In altre parole, la Bibbia è l’infallibile?

La chiesa ribadisce che la Bibbia va compresa, che quando leggiamo un versetto questo dev’essere interpretato, insomma quando dice una cosa ne intende dirne un’altra.
Ma se non fosse proprio così?? E se prendessimo atto che quando la Bibbia dice una cosa, sta esattamente dicendo quella cosa??!!

Così facendo possiamo scoprire cose molto interessanti, come ad esempio la cosa più semplice, ossia che la Bibbia è uno dei tanti libri di storia scritti nell’antichità, inoltre scopriremmo che quando ci parla di Elohim non si riferisce ai “Giudici”, agli “Idoli di Pietra” ecc.., ma semplicemente ad una molteplicità di individui dotati di un corpo materiale che camminavano, mangiavano, si riposavano e si lavavano come tutti; ma sopratutto quando ci racconta del “Dio Unico” o ” Signore Iddio” “YAHWEH”, non siamo di fronte “Alla Divinità Trascendentale” che ci hanno sempre fanno credere, ma egli è solamente uno degli Elohim fatti di carne ed ossa.
Di esso infatti, anche durante le messe, vengono letti dei passi in cui viene definito come” il Signore degli eserciti” … ma la gente deve interpretare, e quindi sorvola come se nulla fosse!!

Ma l’abbiamo mai davvero interpretata la Bibbia?? O meglio..l’abbiamo mai letta sul serio??

Si sa che la BIBBIA è il libro più venduto al mondo, ma è anche un dato di fatto che essa sia il testo meno letto dalla società, e per meno letto si intende il non limitarsi alla meccanica lettura dei Salmi durante la Messa.
Nessuno di noi ha mai avuto la necessità di leggerla poichè l’educazione religiosa a noi impartita, a scuola o in chiesa, è ricca di narrazioni colorite, e quindi quasi nessuno si è mai preso la briga di verificare ciò che ci è sempre stato raccontato in maniera così pittoresca e allegorica; e se poi aggiungiamo anche la cinematografia che ha contribuito ad arricchire la “nostra” conoscenza del testo biblico, non si vede effettivamente il perché si dovrebbe leggere ciò che si conosce così “bene” generando, in questo modo, in ognuno di noi l’errata convinzione di conoscere la materia senza alcuna ombra di dubbio.

Se riflettiamo, di interrogativi ce ne sono parecchi!

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IRONIA BIBLICA

IRONIA BIBLICA

Secondo l’Art. 107 del Catechismo della Chiesa Cattolica I libri della Bibbia insegnano la verità. “Poiché‚ dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono, è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, si deve dichiarare, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio per la nostra salvezza volle fosse consegnata nelle sacre Lettere” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 21].”

“fedelmente e senza errori”??!!….vediamo….


Dio ha creato prima l’uomo o gli animali?

Prima gli animali e poi l’uomo…
Genesi 1:25,26,27 “Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie….E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra (?) immagine, a nostra somiglianza, e domini [su tutti gli animali]. ….Dio creò l’uomo a sua immagine….”
…no, Prima l’uomo e poi gli animali!
Genesi 2:18,19 “Poi il Signore Dio disse: Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile. Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati”

Uomo e donna insieme?
Genesi 1:27 Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
…no, Prima l’uomo e poi la donna!
Genesi 1:21,22 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto… Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.


 

Mangiando il frutto si muore?

Si!!
Genesi 1:16,17 “Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: “Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti”.
…proviamo…
Genesi 3:6 Allora la donna …. prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò.
..No!!
Gensi 5:5 “L’intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì.


Serpente: maledetto o sacro?

Maledetto!
Genesi 3:14 Allora il Signore Dio disse al serpente: “Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di….. tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.
…..o forse no??…
Esodo 7:8,9 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne:”Quando il faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! ….Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!” …..Allora …anche i maghi dell’Egitto, …Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni.
…..mmmm….
Esodo 34:17 Non ti farai un dio di metallo fuso.
Deuteronomio 5:8,9 Non ti farai idolo né immagine alcuna …Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio, sono un Dio geloso.
….quindi … sacro??
NUMERI 21,8 Il Signore disse a Mosè: “Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita”.


Quanti animali sono saliti sull’arca?

Solo due paia per ogni specie…
Gensi 6:19 Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell’arca
due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina.
…no, Sette Paia di ogni specie
Genesi 7:2,3 D’ogni animale mondo prendine con te sette paia, …degli animali che non sono mondi un paio,…Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia, ….per conservarne in vita la razza su tutta la terra.


Lingua “unica” pre-distruzione della Torre di Babele?

No…
Genesi 10:31 Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro territori, secondo i loro popoli.
… Si!
Genesi 11:1 Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.


Quanti erano i parenti di Giuseppe?

70!
Genesi 46:27 ……Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta.
…Si 70!
Esodo 1:5 Tutte le persone nate da Giacobbe erano settanta,…
…..No 75!!!
Atti 7:14 Giuseppe allora mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela, settantacinque persone in tutto.


Saul consulto’ il Signore?

Certo!!
1Samuele 28:6 Saul consultò il Signore e il Signore non gli rispose né attraverso sogni, né mediante gli Urim, né per mezzo dei profeti.
No.
1Cronache 10:13,14 Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per consultarlo. …Non aveva consultato il Signore; per questo il Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide figlio di Iesse.


Quanti erano i figli di Iesse?

8
1Samuele 16:10,11 Iesse presentò a Samuele i suoi sette figli … e Samuele chiese a Iesse: “Sono qui tutti i giovani?”. Rispose Iesse: “Rimane ancora il più piccolo (Davide) che ora sta a pascolare il gregge”
…No, 7!
1Cronache 2:13/15 Iesse generò Eliàb il primogenito, Abinadàb, secondo, Simèa, terzo, Netaneèl, quarto, Raddài, quinto, Ozem, sesto, Davide, settimo.


Furono allontanate le alture?

Si
2Cronache 14:1,2 Asa fece ciò che è bene e giusto agli occhi del Signore suo Dio. Allontanò gli altari stranieri e le alture; spezzò le stele ed eliminò i pali sacri.
No
1Re 15:13,14 ….Asa abbatté l’obbrobrio e lo bruciò nella valle del torrente Cedron. …Ma non scomparvero le alture,…


Chi spinse Davide al censimento?

Satana
1Cronache 21:1 Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a censire gli Israeliti.
Dio
2Samuele 24:1 La collera del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: “Su, fa’ il censimento d’Israele e di Giuda”.

…E QUANTI ERANO?
1.570.000 (1.100.000+470.000)
1Cronache 21:5 Ioab consegnò a Davide il numero del censimento del popolo. In tutto Israele risultarono un milione e centomila uomini atti alle armi; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini atti alle armi.
1.300.000 (800.000+500.000)
2Samuele 24:9 Ioab consegnò al re la cifra del censimento del popolo: c’erano in Israele ottocentomila guerrieri che maneggiavano la spada; in Giuda cinquecentomila.


Quanto e’ costato il campo?

600 sicli d’oro…
1Cronache 21:24,25 Ma il re Davide disse a Ornan: “No! Lo voglio acquistare per tutto il suo valore;… E così Davide diede a Ornan seicento sicli d’oro per il terreno.
…oppure 50 sicli d’argento?!!
2Samuele 24:24 Ma il re rispose ad Araunà: “No, io acquisterò da te queste cose per il loro prezzo ….Davide acquistò l’aia e i buoi per cinquanta sicli d’argento;


Quanto erano alte le colonne della reggia di Salomone?

18 cubiti
1Re 7:15 Fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e dodici di circonferenza.
…No, 35 cubiti!
2Cronache 3:15 Di fronte al tempio eresse due colonne, alte trentacinque cubiti;


I peccati del padre li scontano anche i figli?

CERTO CHE NOO!!
Deuteronomio 24:16 Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.
… e invece Si!!!
Esodo 20:5 Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, …
Deuteronomio 23:3 Il bastardo non entrerà nella comunità del Signore; nessuno dei suoi, neppure alla decima generazione,
2Samuele 12:13,14 Allora Davide disse a Natan: “Ho peccato contro il Signore!”. Natan rispose a Davide: “Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore…, il figlio che ti è nato dovrà morire”. 18 Ora, il settimo giorno il bambino morì ….
Isaia 14:21,22 Preparate il massacro dei suoi figli a causa dell’iniquità del loro padre …Io insorgerò contro di loro – parola del Signore degli eserciti


Chi fu il successore di Giosia?

Iocaz!
2Cronache 36:1 Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia e lo proclamò re, al posto del padre, in Gerusalemme.
…No…Sallùm!
Geremia 22:11 Poiché dice il Signore riguardo a Sallùm figlio di Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia suo padre: …


Come morì Saul?

Suicida.
1Samuele 31:4 Allora Saul disse al suo scudiero: “Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi … Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra.
Ucciso da un Amalecita.
2Samuele 1:6,10 Il giovane (Amalecita) che recava la notizia rispose: …vidi Saul appoggiato alla lancia e serrato tra carri e cavalieri. …. Mi disse: Gettati contro di me e uccidimi: …Io gli fui sopra e lo uccisi,

…E DOVE FU SEPOLTO ??
…a Iabes??!!
1Cronache 10:12 12 tutti i loro guerrieri andarono a prelevare il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli e li portarono in Iabes; seppellirono le loro ossa sotto la quercia in Iabes,
…o a Zela?
2Samuele 21:14 14 Le ossa di Saul e di Giònata suo figlio, …furono sepolte nel paese di Beniamino a Zela, nel sepolcro di Kis, padre di Saul;


Dio può essere visto?

Si certo!!
Genesi 32:31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel “Perché – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva”.
Esodo 24:10 Essi videro il Dio d’Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro,
Esodo 33:11 Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. …
…e invece No!!
Esodo 33:20 “Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo”.
….confermato dai Vangeli!
Giovanni 1:18 Dio nessuno l’ha mai visto:….
1Timoteo 6:16 il solo che possiede l’immortalità, che abita una luce inaccessibile; che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere….


LA PROMESSA DI DIO!!

Genesi 17:8 Darò a te (Abramo) e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio”.

….secoli dopo….
Isaia:38:7 Da parte del Signore questo ti sia come segno che egli manterrà la promessa che ti ha fatto.
…e dopo….
Geremia 29:10 Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo.
…e dopo….
Baruc 2:34 Io li ricondurrò nella terra promessa con giuramento ai loro padri, ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe;
…e dopo….
Atti 7:17 Mentre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto
…e dopo….
Atti 26:6,7 (Paolo) Ed ora mi trovo sotto processo a causa della speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri,… e che le nostre dodici tribù sperano di vedere compiuta, servendo Dio notte e giorno con perseveranza.
…e dopo….
Ebrei 11:8/13 Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, …Per fede soggiornò… in una regione straniera, …come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. …Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. …Per questo da un uomo solo, …nacque una discendenza numerosa…Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e
salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra.
….ma sta Terra “Promessa”????!!!!

————————————–
“Poiché‚ dunque tutto ciò che gli autori……asseriscono, è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, si deve dichiarare, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità di Dio…..”

…..a voi le conclusioni!!!!

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FONTE ==> http://xoomer.virgilio.it/cosimama/

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LA NASCITA DI SATANA parte 2

LA NASCITA DI SATANA parte 2

Ogni religione è sempre stata accompagnata da conquiste territoriali e di potere, come ad esempio le crociate o la conquista degli spagnoli del centro america, sotto il comando della Chiea Cattolica, e la stessa cosa è accaduta millenni fa quando i primi re di popolazione semita riuscirono ad unificare sotto una unica bandiera, politica e religiosa, le terre del medioriente.
I primi semiti, infatti, dovevano ritrovare la propria identità dopo la distruzione di Gerusalemme e fu proprio durante questo periodo che vennero a conoscenza delle tradizioni babilonesi, che a loro volta avevano ereditato dai Sumeri, ma che loro riportareranno in chiave monoteista.
Questo nuova stirpe che si andava formando era il popolo Ebraico, il quale nella sua fase iniziale (II millennio a.C.) era per lo più una religione enoteista, cioè che aveva una divinità principale (El/Enlil), ma che riconosceva anche le divinità dei paesi in cui si diffondeva, come quella Camita di stampo Enkita (che adoravano Enki, fratello di Enlil), che comprendeva le popolazioni libanesi, egiziane, e dell’Africa centro-orientale, e col passare del tempo, quindi, l’ebraismo ebbe la meglio sulle altre religioni, imponendo il loro “Protettore” Yahwe come unico dio, per finire con la demonizzazione e col bando assoluto degli altri Dei non affini.

L’epilogo, se così si può dire, avvenne dopo l’Esodo, quando gli Israeliti che fuggirono dall’Egitto e quindi dal territorio Enkita, si ritrovarono in Mesopotamia che era territorio Enlilita, ed ecco che, automaticamente in virtù di questo trasferimento, Enki diventò “Saytan”, Satana per la Bibbia, ma che in lingua originale aramaica, significa semplicemente “Avversario”!
Poi successivamente la propaganda Cristiana Cattolica ha fatto tutto il resto.

EVOLUZIONE SATANA 2

Alla luce di tutto questo, possiamo comprendere che “Satana” non è altro che una e più divinità adorate da quei popoli che furono soggiogati dai semiti, i quali gli imposero il loro unico Dio.

E chi erano queste “divinità”??
Ma naturalmente le entità enkite, che vennero organizzate in una struttura gerarchica con a capo Enki/Satana (shaytan) il quale comandava le orde di “demoni”, cioè i suoi figli, più tutte le altre divinità minori loro seguaci, mentre dal punto di vista dell’iconografia questo passaggio viene evidenziato dalla reppresentazione dell’icona identificativa di Satana, il Serpente, che nella cultura mesopotamica rappresentava appunto Enki, divenendo così il simbolo dispregiativo per i nemici politici enkiti.

Nonostante, però, la figura di Satana sia stata identificata con Enki, il personaggio più demonizzato dall’ebraismo fu Marduk il ribelle, figlio di Enki.
Egli, infatti, fu protagonista di molte vicende che riguardano le contese Anunnake, dalla causa della Prima Guerra della Piramide, fino ad arrivare alla distruzione nucleare del Sinai; tutto questo perchè gli fu sempre negato il diritto di successione, e questo risentimento se l’è portato dietro per secoli.
Una vicenda famosa che accomuna Marduk con il Satana della Bibbia è nell’undicesimo capitolo della Genesi che parla della distruzione della Torre di Babele.
Sappiamo che Marduk aveva al suo seguito il popolo egiziano, il quale lo adorava come Ra, e che volle ribellarsi al dominio enlilita conquistando Babilonia, così insieme a suo figlio Nabu, prese la città dove edificò la sua dimora (L’Esagila) e per affermare la sua supremazia fece edificare una torre.
Fu a questo punto che, secondo la Bibbia, Yahwe/Enlil distrusse la torre di Babele e “confuse le lingue degli uomini”.

Tornando all’ebraismo, la sua fase monoteista si affermò anche quando tutti gli attributi e le opere di tutte le divinità precedenti vennero associati alla divinità unica Yahwe, non solo quelle enlilite ma anche quelle enkite. Troviamo quindi da una parte la demonizzazione della fazione enkita e della sua stirpe, e allo stesso tempo la privazione di queste divinità delle loro caratteristiche peculiari e delle loro opere, che vennero così attribuite a Jahwe.

Primo esempio tra tutti riguarda la creazione dell’uomo.
Paradossalmente, secondo gli scritti sumero-accadici fu proprio Enki (Satana), assieme a sua sorellastra Ninmah (La levatrice degli dei sumeri) a creare il primo uomo, e successivamente fu Enlil (Yahwe) a porlo nell’ E.Din/Eden, ed è comico come, nella fase di creazione del monoteismo ebraico, questa azione fu attribuita a Yahwe e immediatamente il creatore dell’uomo Enki fu chiamato “Satana”, cioè avversario di Jahwe.
(e da qui allora mi annovera una riflessione… secondo i racconti sumero-accadici l’uomo è una creazione di Satana?!!)
Sigillo della TentazioneLa storia continua con la vicenda della tentazione; il Serpente/Enki tenta Eva e gli fa mangiare il frutto dell’Albero della Conoscenza, poi Dio/Enlil caccia i due umani per impedirgli di mangiare anche dall’Albero della Vita.
Inutile dire che esiste un cilindro sumero, quello della “sigillo della tentazione”, realizzato molti secoli prima della stesura della Bibbia, che mostra la stessa scena!

Altro esempio eclatante è la storia del diluvio universale, dove Dio decide di sterminare la razza umana peccatrice, ma che subito dopo “cambia idea” e sceglie di salvare Noè con tutta la sua famiglia, poichè egli era “Puro” dinnanzi ai suoi occhi.
sigillo enki-noèQuesto dilemma ci viene spiegato accuratamente andando a leggere il “mito” sumero di Atra Hasis, e riportato in modo chiaro nel “sigillo del diluvio” (qui Enki, come nel sigillo precedente, viene rappresentato metà uomo e metà serpente), dove Ziusudra, la figura corrispondente a Noè, viene avvertito da Enki dell’imminente decisione di Enlil di sterminare l’umanità.
Quindi; Yahwe (Enlil) decide di sterminare l’umanità perchè peccatrice, ma subito dopo “cambia idea” (?) e avverte (Enki) noè.
(!!!)
Questa succinta narrazione ci costringe ad affrontare una nuova verità; fin quando vorremmo considerare i miti come semplici fantasie dei nostri progenitori e non come cronache di fatti realmente accaduti, troppe cose ci resteranno incomprensibili.
Purtroppo “nella storia delle religioni” abbondano le interpretazioni unilaterali e di conseguenza aberranti, mentre invece sembra proprio che tutte le più recenti scoperte dell’uomo non facciano altro che confermare le verità insite nei miti pagani e che in questo caso la religione cattolica collega il Serpente a Lucifero, il quale non fece altro che sciogliere i segreti degli “dei”.
Dopo l’attenta valutazione di tali letture è giocoforza accettare le nuove teorie dell’ultimo mezzo secolo, secondo cui gli antichi dèi non sarebbero altro che essere mortali di civiltà più evolute di noi, che ci hanno creato a loro immagine e somigliana attraverso l’utilizzo del loro e del nostro DNA.
Forse il loro compito è stato di elevare il livello spirituale di altri mondi, o forse il loro intento era semplicemente servirsi di noi per i loro scopi.
Sta di fatto che questo malizioso Serpente, non era nient’altro che un coraggioso e brillante astronauta che dopo averci creato “aprì gli occhi all’automa”, per dare così agli uomini quelle conoscenze che gli altri “dei” volevano serbare esclusivamente per loro, divenendo secoli dopo l’avversario di Dio, e quindi Satana.

FONTI ==> http://ningizhzidda.blogspot.it/2012/10/la-nascita-di-satana.html

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LA NASCITA DI SATANA

LA NASCITA DI SATANA

Siamo tutti abituati a considerare Satana come un’entità malvagia, dotata di determinati poteri che ha lo scopo fondamentale di combattere Dio, sottrargli le nostre anime, e per mezzo della tentazione ci fa peccare e quindi ci condanna all’Inferno.
Questo “essere maligno” ci viene sempre descritto, e raffigurato, come un essere ferino, mezzo uomo e mezzo animale, con gambe e corna da caprone, e a volte munito di ali piumate o di pipistrello, ma stranamente egli era l’Angelo più amato e splendente di Dio, che in seguito alla sua ribellione è stato cacciato dal paradiso e “buttato giu” sulla terra.
Quindi questo Satana/Lucifero/Belzebù, che ci racconta la Chiesa, è un essere “splendido”? o è una “bestia immonda”??

Immagine
Risposta….. “Era Bellissimo e Perfetto” e dopo la caduta, è diventato “Immondo”!! (??) …
… e questa “mutazione”, infatti, la osserviamo perfettamente col passare dei secoli, e vediamo che, inizialmente, all’epoca paleocristiana, aveva un bell’aspetto ed era più incantevole, fino ad tramutarsi nel tardo medioevo in quell’essere animalesco che tutti conosciamo (simile all’antico dio agreste Pan? …si, esso influì moltissimo a conferire l’aspetto bestiale e terrificante al diavolo).

Ma da dove arriva questo mito?
In effetti, della sua origine ne sappiamo ben poco, o meglio ancora per sentito dire.
Nella Bibbia la parola “Satana” appare solo 47 vole, e si vuole attribuire la sua origine nei versetti di Isaia, 14,12 “Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino (Lucifero), figliuol dell’aurora?! Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni?!”
Ma questi versetti, che continuano fino al num. 20, in realtà alludono alla caduta del re di Babilonia, Baldassar, che va in rovina con tutta la sua arroganza (ennesima incongruena -copiata, scritta e riveduta- del Libro Sacro ispirato da Dio).

Ma passiamo ora ad un Simbolo/Icona fondamentale di Satana, cioè il “Serpente”.

Inannzitutto è doveroso dire che il serpente in passato e in moltissime culture, ha sempre avuto un valore positivo, esso cambia le pelle e si rinnova, ma in ognuno di noi richiama alla memoria il “tentatore” per antonomasia, colui che tentò Eva nell’Eden.
Nelle prime raffigurazioni sumere, questo animale, viene chiamato Bur o Buzur, parola che in quell’antica lingua significa “dio che scioglie i segreti”.
In ebraico serpente viene tradotto “Nahash”, ma in realtà il suo vero significato è, guarda caso, “colui che scioglie i segreti”.
In arabo invece lo stesso termine si dice “Al Ayyah” che darà poi inizio al culto di ad Allah e significa “vivificante” ossia “colui che da la vita”.

Ma solo se andiamo ad analizzare la storia archeologica possiamo capire cosa sia successo 4000 anni fa quando iniziò a diffondersi l’ ebraismo, e ad avere il sopravvento sulle altre religioni della Mesopotamia.

Sappiamo che l’ebraismo, nella sua fase iniziale (II millennio a.C.) era per lo più una religione enoteista, cioè che aveva una divinità principale (El/Enlil) ma che riconosceva anche le divinità dei paesi in cui si diffondeva, come quella camita di stampo Enkita (che adoravano Enki, fratello di Enlil), ma col passare del tempo questa ebbe la meglio sulle altre religioni finendo per bandire le divinità non affini e quindi diventare monoteista, fino ad arrivare a qualche secolo fa, con un gruppo di individui che ha voluto creare due personaggi fittizzi, Yahweh e Satana, che hanno portato avanti, con metodi subdoli, una nuova concezione di “Santo” e “Demone” e che dura fino ai giorni nostri.

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Pur essendo Satana un personaggio “relativamente nuovo”, che nasce iconograficamente con il Cristianesimo, le antiche e recenti fonti ci vengono in aiuto per quanto riguarda l’ identificazione dei due personaggi principali; la personalità di Yahweh viene creata fondendo diversi “dei” Anunnaki, di entrambe le stirpi, mentre per forgiare il personaggio di Satana ne sono stati usati fondamentalmente quattro, i cui caratteri sono stati fusi in un’ unica entità dalle presunte e molteplici sfaccettature. 

Questi sono Enki e i suoi tre figli, Marduk, Ningishzidda e Dumuzi.

enkiIl primo e più importante dei 4 è Enki, uno dei massimi signori Anunnaki, il grande scienziato, sapiente signore che conosceva ogni cosa (…se c’era, a Sumer, un personaggio dal quale Yahweh poteva rubare la caratteristica dell’onniscenza, era proprio Enki), e figlio maggiore di Anu, ma non era l’ erede ufficiale poichè il titolo spettava ad Enlil (Signore del vento); ed Enlil era il padre di Ishkur (anche loro identificati con Yahweh).

Enki era un signore benevolo, giusto, rigoroso anche se parecchio libertino, ben disposto nei confronti degli uomini, fu lui infatti, insieme alla sorellastra Ninmah, a creare l’ uomo, inoltre salvò l’ umanità dal Diluvio, e donò ai popoli due importanti conquiste: la scrittura e il calcolo del tempo.

Nei sigilli veniva rappresentato quasi sempre con dei getti d’ acqua che fuoriuscivano dalle spalle contenenti dei pesci, ma il simbolo che lo rappresentava per antonomasia era il SERPENTE.
Sigillo della TentazioneLa sua più famosa raffigurazioni è forse quella di una tavoletta chiamata ‘Sigillo della Tentazione’, in cui Enki compare seduto dinanzi a una donna, tra loro un albero, e dietro il dio appunto un serpente.
(Facile dedurre che Enki é il ‘proto-satana’ per eccellenza)

 


Poi abbiamo MARDUK, che era il figlio primogenito di Enki, nato dall’ unione con Damkina. Sposato con Sarpanit (mezza umana) aveva almeno un figlio: Nabu.

marduk con dragoneMarduk era assocciato all’ ariete in Egitto, ove era venerato con il nome di Ra e poi Amon-Ra (il Ra nascosto / lontano), e nelle sue rappresentazioni é quasi sempre accompagnato dal serpente dragone Mushushu.
Eterno rivale della fazione Enlilita, Marduk caratterialmente era iracondo, guerrafondaio, superbo, orgoglioso e ribelle, ed è dunque servito a modello per la creazione di Satana.

Un’altro modello perfetto per identificare Satana, è Ningishzidda, ma non nella concezione di “diavolo” o “demone” medievale, ma piuttosto in quella di “donatore di luce” e quindi il Lucifero Paleocristiano.

Tutti i sumerologi concordano nel collegare Ningishzidda all’Abzu, il “mondo inferiore”, territorio enkita.
Una delle sue rarissime rappresentazioni lo ritrae con due serpenti cornuti che spuntano dalle sue spalle, oppure con un bastone al quale stanno attorcigliati due serpenti (Caduceo).
A questo signore Anunnako si attribuisce la costruzione di almeno tre centri megalitici sparsi per il globo: le piramidi di Giza, Teotihuacan, e Stonehenge.
drago apocalisse-alatoPer gli Egiziani egli era il dio Thot, mentre per per gli Aztechi era Quetzalcoatl, il dio ‘serpente piumato’ o ‘serpente alato’. Il serpente era il simbolo della sua appartenenza alla dinastia enkita mentre l’ uccello rappresentava il falco degli dei sumeri e l’Ibis egiziano (in effetti non possiamo non pensare al Drago Leviatano e al fatto che Satana nell’ Apocalisse venga descritto come drago con 7 teste, 10 corna, e 7 diademi).

Quindi ciò che lega Ningishzidda a Satana/Lucifero sono le sue sapienti conoscenze, il suo essere così pratico del “mondo di sotto” (espressione e figura mitologica che serviranno secoli dopo a creare il concetto di “Inferno”) e l’ associazione con i serpenti cornuti e con i draghi. 
 

dumuziInfine abbiamo DUMUZI figlio minore di Enki e famoso per il suo fidanzamento con Inanna.
Nella lista degli Dei sumeri egli viene ricordato come “il Dio Pastore”, egli era infatti strettamente legato ai campi, agli animali, alle attività della terra.
Anche lui era associato al serpente, ma anche agli animali come la capra, e non c’ é dubbio che sia stato proprio lui a servire per la creazione del dio Pan e, forse, addirittura del Kernunno.
Era quindi il personaggio perfetto dal quale attingere per creare quel lato ‘pagano’ di Satana tanto caro a stregoni, studiosi di occultismo e di paganesimo inteso come contatto con le “forze della natura”.

EVOLUZIONE SATANA

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Dunque finora abbiamo trovato le tracce di alcune delle caratteristiche fondamentali di Satana:
 – il Serpente, simbolo che contraddistingue tutta la stirpe enkita.
 – la parte creatrice e libertina attraverso Enki;
 – la parte guerrafondaia, superba, orgogliosa, battagliera attraverso Marduk;
 – il legame con il mondo di sotto e la sapienza delle cose scientifiche e civilizzanti attraverso Ningishzidda;
 – e infine il lato Pagano delle forze della natura di Dumuzi;
Le basi per un’entità ostile ci sono, manca solo la demonizzazione del “Serpente”; e questo avvenne a Babilonia durante la schiavitù ebraica.

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GLI DEI DELLA BIBBIA

Gli dèi della Bibbia

Negli elenchi di divinità mesopotamiche, compilati dagli Assiri intorno al 1000 aC, figurano circa 2000 nomi; altrettanti se ne contano in Egitto.
A volte le nuove e le vecchie divinità si sono fuse in una sola figura, a volte si sono “specializzate” differenziandosi in più figure, hanno cambiato nome o hanno moltiplicato le proprie competenze.

inanna-ishtarPer fare un solo esempio, Inanna (Ishtar), una delle principali divinità sumerico-assiro-babilonesi, era considerata la dea del sesso, delle prostitute, dell’amore, della fecondità femminile, della guerra, delle tempeste, del tuono, dei magazzini, della lana, della carne, del calendario, della pioggia, della fertilità, dei datteri, della morte, dei disastri, degli incendi, della gioia e delle lacrime, dell’amicizia e dell’ostilità.

Mai prima del cristianesimo, che si sappia, un popolo ha cercato di imporre ad altri i propri dèi; al contrario, gli dèi stranieri sono stati aggiunti a quelli tradizionali. Così è stato anche nella regione di Canaan, dove gli Israeliti erano presenti probabilmente prima del 1200 aC ed avevano adottato i culti di alcune importanti divinità: il dio-toro era presente in Egitto (col nome di Apis) ed in tutto il Vicino Oriente (come immagine di Baal e di Yhwh).
In Canaan il dio El è descritto come un vecchio, padre dell’umanità e di tutte le specie, dotato a volte di due grandi corna di toro.
El è anche uno dei nomi del dio della Bibbia ebraica (tradotto in italiano con Dio); le sue immagini come dio-toro sono chiamate “vitelli”, ma si riferiscono anche ad Yhwh e forse ad Api.
 Il sommo sacerdote Aronne costruisce un vitello d’oro, gli erige un altare e proclama che “domani sarà festa in onore dell’Eterno” (cioè di Yhwh, Esodo 32,5)
 
Il re Geroboamo istituisce il culto di due “vitelli” d’oro nei templi di Dan e di Betel, con sacerdoti e festa annuale: “O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno fatto uscire dal paese d’Egitto! (…) e il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli.” (1Re, 12:28-30).
 
Il culto del “vitello” venne mantenuto anche dal virtuoso re Jeu, che”non abbandonò i vitelli d’oro che erano a Betel e in Dan”. Da notare che fu premiato da Yhwh: “perché ti sei compiaciuto di fare ciò che è giusto ai miei occhi (…) i tuoi figli – fino alla quarta generazione – siederanno sul trono di Israele” (2Re, 10:28-30).
 
Si legge anche come l’eroe Sagmar sconfisse 600 Filistei usando “un pungolo per buoi”. Strano strumento di guerra, ma la traduzione esatta del testo è probabilmente “per mezzo del dio-toro” (per le possibilità d’interpretare il testo ebraico in diversi modi, v. testi biblici)
 
El (“il più alto”) era un antichissimo dio siriano (circa 2500 aC) presente in tutta l’area semitica, fino al nord della Mesopotamia (Hurriti). In Palestina era messo in relazione con l’egiziano Ptah (dio della capitale Menfi), del quale il dio-toro Apis (altrettanto antico di El) era un’incarnazione.
Per i Fenici era padre di Dagan, quindi nonno di Baal, forse identificabile con Baal-Ammone, suprema divinità di Cartagine.
Nella Bibbia ebraica compare circa 2000 volte come Eloah (plurale Elohim), El, Elahh.
Si trova al primo posto in tre liste di divinità ugaritiche (Siria), chiamato ripetutamente “El il toro” o “dio-toro”, abu bani ili (“padre degli dei”, gli Elohim) e abuadami (“padre dell’uomo”, v. l’Adamo della Bibbia).
In un inno hurrita è chiamato “El dell’alleanza”, cosa che lo collega al cananeo “Baal del patto” ed alle numerose “alleanze” di Yhwh-El-Elah-Elohim con gli eroi della Bibbia.
Sembra che a volte sia stato fuso con Baal.
In un testo ugaritico, Yhwh è citato come “figlio di El”. Giacobbe acquistò dal padre di Sichem un pezzo di terra, dove piantò la tenda e dove eresse un altare e lo chiamò “El, Dio d’Israele” (Genesi 33:20).
 
baal02Baal (Bel, Belo, El), altra figura centrale della religione ugaritica, era una delle divinità principali di Siriani, Fenici, Assiri, Babilonesi ed Israeliti. In Canaan era Baal Berit (Baal del patto), a cui era dedicato il tempio di Sichem, dove poi fu adorato anche Yhwh. E’ probabile quindi che l’altare eretto da Giacobbe in realtà fosse dedicato a Baal, poi “aggiustato” come El.
Citato 63 volte nella Bibbia, sempre come divinità alla quale il popolo ebreo rimane ostinatamente fedele, ma forse anche con il significato generico di “idolo” e con intenzione dispregiativa.

asherah02Asherah, citata 6 volte nella Bibbia (Asera), “sposa” di Baal e di Yhwh, è la Madre semitica che compare in numerosi testi in accadico e in ittita, dove è chiamata “creatrice degli dèi (Elohim)” ed è una delle diverse versioni della divinità conosciuta soprattutto come la fenicia Astarte (citata 43 volte nella Bibbia), l’egiziana Qadesh, la sumera-assira Inanna-Ishtar o la siriana Anath. In Grecia prese i nome di Afrodite, a Roma quello di Venere.
Questo personaggio, che nel perbenismo dei testi moderni è definito come dea “dell’amore”, era in realtà la dea del sesso a oltranza. Nei suoi templi si praticava laprostituzione sacra, che risale ai Sumeri (almeno dal 2000 aC), usanza cara anche agli Israeliti che poi fu proibita dalla Bibbia (Deuter. 23:17; 1Re 14:24, 15:12, 22:46; 2Re 23:7).
La Bibbia dice che era venerata dagli Ebrei come Astarte e come “Regina del cielo”.
“Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo” (Geremia, 7:17-18)
 “(…) bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme” (geremia, 44:17)
 La Regina del cielo è superiore ad Yhwh, un buono a nulla che non ha saputo evitare le carestie e le sconfitte in guerra: …allora avevamo abbondanza di pane, stavamo bene e non vedevamo nessuna calamità; ma da quando abbiamo smesso di offrire profumi alla regina del cielo e di farle delle libazioni, abbiamo avuto mancanza di ogni cosa; siamo stati consumati dalla spada e dalla fame.
E le donne aggiunsero: “Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?” (Geremia, 44:18-19)
 

anath01Anath, anche lei moglie, ma anche sorella, di Baal, è nota soprattutto dai testi di Ugarit, dove in origine appare anche come vergine guerriera. Più tardi il suo culto e il suo stesso nome si fusero con quelli di Astarte. Infatti la si ritrova associata a Yhwh nel tempio di Elefantina, evidentemente come variante della coppia Yhwh-Asherah.
Fino all’epoca della riforma, a Gerusalemme veniva celebrato annualmente ilmatrimonio sacro tra Yhwh e Anat, interpretati rispettivamente dal sommo sacerdote e da una donna, forse una prostituta sacra (Raphael Patai, Man and Temple, citato da Belloni, pag. 62).

Ci sono dunque diversi elementi di analogia tra Baal e Yhwh, che hanno in comune le mogli, i templi e l’animale sacro; e sembra che il culto di Baal sia sopravvissuto per secoli, nonostante la sanguinosa opposizione dei sacerdoti di Yhwh.

APIS- DIO TOROApi o Apis era una delle più antiche divinità egiziane (3000 aC), un toro nero che poi fu considerato l’incarnazione di Ptah, protettore della capitale Menfi. E’ possibile che la sua figura abbia contribuito alla rappresentazione di Baal come dio-toro; se si accetta l’ipotesi che alcune tribù israelite provenivano dall’Egitto, potrebbe essere lui il “vitello d’oro” fabbricato da Aronne (v. sopra) mentre suo fratello Mosè si è assentato per parlare con Yhwh (Esodo, 32:5)

Moloch_the_godMolok (Moloch, Moloc, Molek) è una divinità cananea inventata dai redattori della Bibbia per attribuirle i sacrifici umani che in realtà erano compiuti dagli Ebrei in onore di Yhwh.
Altre invenzioni della Bibbia sembrano essere gli “abominevoli” Milcom (la versione ammonita di Moloch) e Chemosh, divinità analoga dei Moabiti. Di costoro non si hanno notizie da altre fonti. Il re Salomone aveva fatto erigere templi a questi dèi cannibali, come pure ad Astarte (2Re, 23:13, 1Re, 11:7). Molok era invece il nome del rito, le cui vittime erano bambini molto piccoli, che ad un certo punto venne proibito.

Nella Bibbia, Elohim compare circa 2000 volte. E’ un plurale maschile, e significa “gli Dèi”. In diverse occasioni viene usato per indicare collettività come gli angeli della corte celeste (Salmo 138,1) o i “figli di Dio” (Giobbe 1,6; 29,1; 89,7). Compare anche nelle forme singolari (Eloah, El, Elahh). Viene interpretato in diversi modi: per es. “colui che esiste di per sè”, oppure “colui che è forte e incute timore”, oppure “la loro potenza”. Per i devoti ebrei, questo nome è troppo sacro per essere pronunciato
A volte il plurale non è stato nascosto: Dio disse: “facciamo l’uomo, con la nostra immagine, a nostra somiglianza” […] “Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi” (Genesi 1,26; 3,22)
La trovata della “immagine e somiglianza” diventò abbastanza imbarazzante quando Darwin (1871) dimostrò che i primi uomini somigliavano molto alle scimmie. Non si sa fino a che punto i credenti ne furono turbati, ma il rischio che ne emergesse l’ipotesi di un dio-scimmia con le corna da toro provocò una certa agitazione negli ambienti ecclesiastici.
 Yhwh compare circa 7000 volte ed è il “tetragramma” (quattro lettere) che è proibito pronunciare; non risulta che questo nome sia stato usato in altre religioni ed il suo significato, che sembra analogo a quello di “essere” o “esistere”, è stato reso con espressioni del genere “io sono chi sono”, oppure “io sono colui che è”. 
yahweh_asherahNei templi di Kuntillet Ajrud (Sinai) e di Lachis (costa della Palestina) il nome di Yhwh compare solo due volte, e in entrambi i casi per invocare la benedizione sua, di Asherah, di El e di Baal (tutte divinità cananee).

In un graffito del tempio di Taanach (Israele settentrionale) due figure in piedi sono accompagnate da un’iscrizione, interpretata nel senso che si tratta di Asherah e del suo consorte Yahweh.
Adonai: compare 439 volte. Significa “Eterno” ma viene tradotto anche con “Signore”. Non potendo pronunciare nè Elohim nè Yhwh, quando leggono questi termini i devoti se la cavano dicendo Adonai. Se si ammette l’ipotesi che almeno una delle tribù israelite (Beniamino) proveniva dalla Siria, Adonai potrebbe essere Adon, dio siriano del ciclo morte/rinascita che era adorato anche dai Fenici e che corrisponde all’egiziano Osiride ed al greco Adonis (Adone a Roma).
 

arca dell'alleanzaAngeli: in generale, appaiono come divinità minori al servizio di Yhwh. Va notato che non sono stati creati dagli Elohim (la Genesi li ignora completamente). 
Intesi in questo senso, provengono certamente dalla mitologia babilonese. in cui i cherubini sono sfingi alate messe a guardia dei templi, come fanno anche gli Ebrei nell’Arca dell’Alleanza e nel tempio di Gerusalemme; nelle raffigurazioni cristiane gli angeli sono identici a quello rappresentato in un bassorilievo della biblioteca di Assurbanipal (650 aC).
A quanto pare, queste divinità minori erano di sesso maschile ed apprezzavano le grazie delle donne mortali: Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero (…)
C’erano sulla terra i giganti a quei tempi – e anche dopo – quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi” (Genesi, 6:2-4)
Degli Angeli ebbe modo di occuparsi anche la chiesa cristiana, quando nel Concilio di Efeso (431) stabilì che essi erano dotati di tre paia (!!!) di ali piumate: per volare, per velarsi il volto e per nascondere il proprio sesso, sul quale però i venerabili Padri conciliari non riuscirono a mettersi d’accordo: imperdonabile ignoranza della Genesi, che già aveva chiarito tutto. Conclusero che comunque il loro sapore era squisito.
In Mesopotamia, come poi anche in Grecia e quasi dappertutto, questi “matrimoni” misti erano frequenti: in genere i re si vantavano di essere figli o sposi di qualche divinità. Esempi celebri sono il re Gilgamesh, il pastore Dumuzi (Tammuz), Ercole, il re Minosse, Castore e Polluce, Elena di Troia, il re Creso, Enea, Achille.
 L‘Angelo del Signore invece è la forma umana sotto cui Yhwh si manifesta in alcune occasioni: si presenta inizialmente come messaggero, ma d’improvviso si mette a parlare in prima persona come dio.
L’Angelo ferma Abramo che sta per sacrificare Isacco, poi gli dice:Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio” (Genesi, 22:10)
Un angelo preannuncia ai genitori la nascita di Sansone; alla fine del colloquio, il futuro padre dice a sua moglie:Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio” (Giudici, 13:22)
Analoghi episodi si trovano in Genesi 16:7 e 21:18 (Agar e Ismaele), in Genesi, 19:1-21 (Lot e la distruzione di Sodoma), in Giudici, 6:11-23 (Gedeone).

…Alla faccia del “Dio” unico!!

FONTE ==> http://www.webalice.it/gangited/_A/Bibbia_B1.html

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