ENLILITI ed ENKILITI

ENLILITI ed ENKILITI

Gli Anunnaki aveva due fazioni in lotta tra di loro sul futuro dell’umanità. (Questo è stato codificato nei libri come il Giardino dell’Eden) :

Gli ENKILITI (seguaci di Enki) principalmente scienziati, coordinatori delle attività delle missioni quali genetisti, architetti, fisici, chimici, genetisti, ingegneri, simboleggiati dal caduceo dove possiamo distinguere il cerchio alato simboleggiante Nibiru accompagnato dalla doppia elica del DNA idealizzato da due serpenti, attraverso il quale è stato creato l’homo sapiens. Il simbolo del caduceo è utilizzato ancora oggi in ambito scientifico in particolare in medicina.

caduceo ENLILITI ed ENKILITIIl Caduceo, simbolo Enkilita (si notino i serpenti avvinghiati come il DNA)

Il retaggio della spiritualità Enkilita, necessaria a uno sviluppo sostenibile del genere umano in armonia con le risorse e le capacità del pianeta terra, è riscontrabile nelle tradizioni mistiche e spirituali di alcune culture misteriche e correnti esoteriche attuali (new age, nativi americani, tradizioni orientali,…)

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Sull’altro fronte abbiamo gli ENLILITI (seguaci di Enlil), appartenenti alla famiglia reale, principalmente soldati, generali, preposti al controllo delle attività della missione e a garanzia del raggiungimento degli obiettivi del governo Annunako presieduto da Anu.

ENLIL ENLILITI ed ENKILITIIl cerchio alato, simbolo della famiglia reale Anunnaka presieduta da Enlil

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Vi erano nella missione terra anche gli IGIGI (coloro che vedono e osservano), ovvero gli Annunaki preposti al lavoro in miniera, nelle fabbriche o nei campi agricoli. Gli Igigi sono anche i preposti agli spazioporti di Nazca, Baalbek, Isola di Pasqua e alle basi spaziali di Luna e Marte. In particolar modo da Marte, approfittando della ridotta gravità, partivano i razzi diretti verso Nibiru.
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Dopo la creazione dell’Uomo i lavori più pesanti vengono assegnati a quest’ultimo consentendo agli Igigi di concentrarsi sulle mansioni con maggiore valore aggiunto ottenendo così maggiore efficienza ed efficacia nel conseguimento degli obiettivi della Missione Terra Annunaka.

Gli Igigi allora si dividono tra Enkiliti ed Enliliti in egual misura a seconda della loro personale visione politica.

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Il problema della gestione del genere umano da parte Enkilita ed Enlilita.

Se è vero che Enki e i suoi scienziati e seguaci hanno risolto forse il più grave problema che stava per compromettere l’intera missione, è altresì vero che l’inserimento della nuova specie animale (Homo Sapiens) nell’ecosistema terrestre, circa 300.000 anni fa, comportava tutta una serie di nuove problematiche di gestione degli stessi.

Il dualismo tra Enkiliti ed Enliliti si accentua nel momento in cui gli Enkiliti contravvenendo al volere di Enlil, il quale rimaneva comunque il capo di tutta la missione e vicario di An, suo padre, con il conferimento all’uomo della capacità di procreare, fatto impossibile per le specie ibride. Ciò fu fatto per il semplice motivo che in questo modo si potevano ottenere numerosi nuovi lavoratori naturalmente, senza dover continuare al ricorso all’ingegneria genetica, costosa e poco efficiente. Rappresentava anche una necessità, considerando il ridotto ciclo vitale dei Sapiens.

Enlil e i suoi soldati percepivano invece una serie di grossi rischi che portarono alla cacciata dell’Uomo dai campi di Eden:
-Enlil non voleva gli esseri umani erano uguali a loro.
– la possibilità che Enki costituisse un esercito di Sapiens antagonista agli Enliliti per prendere il potere;
– l’incapacità dei sapiens di autogestirsi e il pericolo che questo comportava per il pianeta e le sue risorse (è importante notare come la Terra essendo un pianeta particolarmente adatto alla vita, viene tenuto in grande considerazione dagli Annunaki e non solo);
– la possibilità che i Sapiens, aumentati di numero possano un giorno ribellarsi al potere Annunako.

– Enki, invece, era favorevole a consentire agli umani un auto-dominio, il rispetto e l’uguaglianza, al fine di garantire ogni beneficio alla loro discendenza.
Gli Enkiliti, infatti, ritengono che gli uomini, se debitamente istruiti, possano diventare una risorsa importante per gli Annunaki e auspicano un futuro nel quale saranno proprio gli uomini a governare il pianeta in armonia con la natura e il proprio spirito sfruttando quelle capacità cerebrali insite nel DNA ibrido Homo-Annunaki. Certamente questo percorso prevede una ‘guida’ evolutiva di lungo periodo (decine di migliaia di anni) che però gli Annunaki Enkiliti desiderano voler percorrere.

Lo scontro tra le due fazioni e la rottura definitiva avviene verso la fine della missione Annunaka quando elementi Enkiliti si uniscono fisicamente con elementi Sapiens generando quelli che la tradizione biblica e cabalistica ebraica definisce come Nephilim, Giganti, Figli di Anak, ovvero i semi-dei, uomini famosi (così come la Bibbia stessa li descrive) che verranno utilizzati dagli Enkiliti per guidare l’evoluzione del genere umano trasferendo ad essi determinate conoscenze descritte nei miti di Lucifero, Prometeo e in generale di tutti quegli dei o semi-dei che portano luce (o fuoco) all’uomo conferendogli determinate particolari conoscenze.

Gli Enliliti non possono accettare ciò, ma non fanno in tempo a procedere altrimenti, poiché la morte di Anu e il concomitante passaggio di Nibiru, mettono fine alla missione Annunaka circa 100.000 anni fa.
Enki allora, approfittando della situazione, nonostante la decisione di Enlil di dichiarare conclusa la Missione e di ricondurre tutti gli Annunaki verso Nemesis, decide di rimanere sulla Terra avviando il suo sogno di condurre l’uomo a un livello evolutivo pari a quello dei creatori Annunaki. Enlil è contrario ma non può scatenare una guerra contro il fratello in una situazione particolare come quella che il popolo Annunako sta vivendo dopo la morte del sovrano Anu e pertanto concede a Enki questa libertà lasciando sul pianeta un avamposto con il compito di controllare l’operato di Enki, gli IGIGI; quegli stessi IGIGI celebrati dai Mohai sull’isola di Pasqua.
La permanenza di Enki e della sua fazione a partire da 100.000 anni fa darà il via a ciò che i miti ricordano come l’età dell’oro…
Questo dualismo, chiaro nelle religioni sumero-assiro-babilonesi, viene decisamente meno nella tradizione giudaico-cristiana, condizionata dalla cattività babilonese.

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In seguito al Diluvio Universale Enlil vide che nemmeno questa grande catastrofe fu in grado di estinguere l’uomo, e comprese la tenacia che questi possiedono e di conseguenza decise di concedere all’uomo la sovranità sul pianeta e vedere cosa succede.
La narrazione biblica in particolare si conclude con il dialogo tra Dio e Noè e i suoi figli con lui, dicendo:

(Genesi 9:8-11)
«Quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto con voi, con i vostri discendenti dopo di voi e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame e tutti gli animali della terra con voi; da tutti quelli che sono usciti dall’arca, a tutti gli animali della terra. Io stabilisco il mio patto con voi; nessun essere vivente sarà più sterminato dalle acque del diluvio e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra».

Il patto menzionato nel versetto biblico corrisponde al patto di tregua tra Enliliti ed Enkiliti dove i primi concedono all’umanità il pianeta Terra per un limitato periodo di tempo la cui scadenza è prevista in ciò che noi conosciamo come “Giudizio Universale”; agli Enkiliti è concesso di iniziare il genere umano alla civiltà nei luoghi che hanno resistito alla furia del diluvio.
L’accordo prevede:
– il divieto assoluto di conferire tecnologie Annunaki troppo evolute al fine di garantire armonia nello sviluppo della civiltà umana e evitare i potenziali rischi di un utilizzo spropositato.
– il divieto assoluto di perseguire unioni miste Annunaki-Umani
– e la riduzione graduale dell’intervento Annunako Enkilita nello sviluppo umano.
– infine il ruolo dell’avamposto Enlilita di controllo viene preso dagli uomini sumeri di Ur la cui discendenza diventerà, a partire da Abramo, gli Ebrei.

Se l’uomo si dimostrerà degno allora verrà concessa definitivamente la sovranità sul pianeta, in caso contrario verranno distrutti e nemmeno Enki questa volta potrà intervenire per salvarli; questo è quanto narrato nell’Apocalisse di Giovanni relativamente agli eventi dell’ultimo giorno e al Giudizio Universale, e viente rammentato dallo stesso Gesù Cristo anche nei vangeli gnostici.

Gli Enkiliti hanno tempo circa 3.600 anni, equivalenti a un’orbita di Nibiru, per portare a compimento la ‘Rinascita’ del genere umano (periodo post-diluviano), dopo di che anche gli Enkiliti torneranno su Nibiru e in patria, lasciando il pianeta in attesa del ‘Giudizio’ sugli uomini.

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