FASE 2 – CONVERGENZA POSITIVA

Fase 2 – Convergenza Positiva

Fase 2 – Convergenza Positiva

In sintesi, osservando l’espansione della larghezza di banda della vostra consapevolezza, romperete le forme negative di convergenza, con effetti migliori sul tuo cervello e sull’anima. Tornare al tuo “centro” consente di scegliere in modo opportuno cosa pensare, sentire, o fare in quel momento. Senza la consapevolezza di sé non c’è scelta, ma solo una reazione meccanica ad un dato stimolo. Per impostazione predefinita, ci comportiamo come le macchine, ma in qualsiasi momento possiamo ritrovare la lucidità e disinserire il pilota automatico.

Sembra quindi che, il ricordo di sé, la consapevolezza, o la lucidità, abbiano bisogno di sviluppare spiritualmente, ma purtroppo questo non è sufficiente. Alcune scuole esoteriche di pensiero si fermano qui e si preoccupano di “deprogrammare il ricordo di sé” nel tentativo di raccogliere le erbacce della mente e dell’anima. Tuttavia senza piantare i semi, e con l’aggiunta di acqua e sole, ciò che rimane è un campo immacolato e sterile di sporcizia.

Si noti che di per sé, la lucidità è semplicemente uno stato di consapevolezza che reprime la reattività meccanica e permette di pensare a cosa fare dopo, ma non necessariamente offre un’influenza trascendente di indirizzarvi verso il risultato ideale. “La spada è liberata dalla pietra ma nessuna mappa o bussola è prevista per la ricerca.”

E così c’è bisogno di un secondo stadio dello sviluppo consapevole che va oltre il semplice ricordo di sé. Mentre la prima fase ha lo scopo di interrompere la convergenza negativa, la seconda fase prevede l’avvio di convergenze positive con gli aspetti più alti del vostro essere.

Fase 2 - Convergenza Positiva

Partendo dal tuo cuore, seguendo la vostra intuizione, e toccando il subconscio, virtualmente “canalizzerete” il vostro “Sé Superiore”; questi sono tutti esempi di convergenza positiva, dove cercare volentieri gli impulsi superiori, e se fatti scorrere, la vostra auto-consapevolezza passerà in secondo piano, e riflettendo su momenti in cui le parole fluiscono da voi, percepirete che provengono da qualcosa di più elevato, e mentre le parole fluiscono, sarai a conoscenza di te stesso come in trance (non privo di sensi, ma “non consapevole” ). Allora ciò che hai detto sarà più saggio e più utile.
Questo è uno stato di “essere nel flusso”, nella cosiddetta “zona”.

Questo tipo di convergenza è produttiva e accade di volta in volta anche senza essere addestrato in auto-osservazione. Tuttavia, l’osservazione di sé ti aiuta a fare queste connessioni in modo più coerente e intenzionale, riducendo le interruzioni per periodi di convergenza negativa, principalmente attraverso il vostro notarli stroncandoli sul nascere.



La funzione principale della seconda fase è il potenziamento del collegamento con i centri superiori, i “chakra superiori”, e ascendere al vostro “Sé Superiore” o “Mente Superiore”. Esercitandosi su questi aspetti superiori attraverso l’uso regolare degli esercizi, le loro influenze diventano più permanenti.
Questo è importante perché in questa seconda fase, diventando più lucidi si resta di più nel “flusso”, ma succedere ancora che momentaneamente il collegamento potrebbe interrompersi. Per esempio, parlando con il cuore improvvisamente diventiamo consapevoli di noi stessi ed interromperemo così temporaneamente la connessione.

La “lucidità” quindi ostacola tutti i tipi di convergenza, anche quelli positivi. Cioè, se il flusso è sufficientemente forte la lucidità non interrompererà il flusso.
Per capire meglio, facciamo l’esempio di quando andiamo a dormire la notte; se ci siamo appena addormentati ma immediatamente ci svegliamo, lo stato di sonno iniziale non è abbastanza forte per resistere alla mente cosciente e quindi improvvisamente si ritira dalla convergenza.
Tuttavia, una volta che si è entrati in un sonno più profondo e iniziato a sognare, è possibile diventare “lucidi” e continuare a sognare e rendersi conto di continuare a sognare, mentre coloro che non sono qualificati nel sogno lucido hanno difficoltà a mantenere la loro lucidità, e continuano a sognare inconsapevoli. Con la pratica lo stato di sogno lucido può essere prolungata. 

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FONTE ==>> http://montalk.net/metaphys/117/stages-of-conscious-awakening

FASE 3 – LUCIDITA’ POSITIVA

Fase 3 – Lucidita’ Positiva

Fase 3 – Lucidita’ Positiva

Riguardo alla convergenza positiva diciamo che è un mezzo per effettuare la connessione con i propri “aspetti superiori” sufficientemente permanente (attraverso l’esposizione ripetuta e la pratica, che a sua volta cambia la struttura del cervello e l’anima per creare una connessione più cablata), in modo che si può finalmente avere la consapevolezza di sé e non interrompere la connessione.

Questa è la terza tappa: essere connessi contemporaneamente e lucidi.

Ci sono due categorie di meditazione, una abbassa la coscienza e l’altra la solleva. Entrambi cercano di unificare la mente conscia con il subconscio e, quindi, realizzare l’integrazione di tutto l’essere. Ma mentre la prima categoria è regressiva, la seconda è progressiva.

meditazione regressiva

La meditazione regressiva cerca di dissolvere l’ego del subconscio in modo che, in teoria, si diventa un’estensione inconscia delle fonti più elevate. Se si entra quindi nella convergenza positiva, allora ciò è buono.

Ma il subconscio è semplicemente una “porta” che da sul nulla o sul tutto al di fuori del sé inferiore, e senza impostare deliberatamente una destinazione vera e positiva questa porta potrebbe facilmente condurre verso il diventare il burattino di complessità del subconscio o di entità negative.

Ciò significa che le pratiche regressive comportano il rischio di perdere l’ego a favore delle influenze potenzialmente malevoli: cantare alcuni mantra, concentrarsi su un guru esterno, praticare canalizzazione senza filtri in atto e scivolare in stati alterati di coscienza per il bene di novità, sono esempi di cose che portano questo rischio, se non si è impegnati in convergenze positive con il vostro nucleo spirituale per essere e sentirsi.
Alcune forme di meditazione commercializzati in Occidente dovrebbero essere chiamati “meditazioni imprudenti” poichè questo è esattamente ciò che compiono: un abbassamento della consapevolezza in uno stato oscuro di incoscienza che termina solo con il creare insensati stati di trance e quindi portati a manipolazioni da parte delle forze deliranti o malevoli; funziona per alleviare lo stress ma non è appropriato per lo sviluppo spirituale dal momento che nel migliore dei casi soltanto inebria e tranquillizza e nel peggiore dei casi porta a diventare un pupazzo senza cervello.

Tecnicamente parlando, la convergenza positiva è regressiva perché ci mette di nuovo in uno stato infantile ingenuo di innocenza divina come prima della Caduta. La consapevolezza di sé si abbassa in mera consapevolezza, e si diventa espressione di una volontà superiore. Ma finché questo rimane un mezzo allora va bene.
Nonostante sia regressiva, questo stato è meglio dell’essere in convergenza negativa, ossia in uno stato sterile di lucidità non collegata a nulla di positivo e vivere in una società sonnambula e senza cervello.

senza sentimenti

Ad alcuni accade infatti che praticando il “ricordo di sé” per anni, non riusciranno mai a formare la loro capacità di amare, non avranno empatia nè intuizione e altre facoltà spirituali. Diventeranno, si molto lucidi, ma saranno anche molto freddi e induriti, e ciò sta a significare l’inizio di ossificazione o disarmonizzazione dell’anima.

Così come un mezzo, la convergenza positiva (fase 2) è più utile come un trampolino di lancio verso l’emergere nella coscienza divina attiva (fase 3). L’obiettivo è in funzione con la consapevolezza del sé intatto in modo che, invece di essere un prolungamento inconscio di una fonte superiore, uno evolve in quella fonte più alta.

In questa terza fase, si pratica la consapevolezza senza interrompere il flusso di impressioni derivanti dai centri superiori. Ciò equivale a un’osservazione passiva e reintegrazione dolce dell’influenza del vostro Sé Superiore che esercita sopra i vostri pensieri, sentimenti, parole e azioni.



Perché è di nuovo importante la lucidità dopo che è stata messa da parte nella seconda fase? Perché rimanere lucidi, lasciando le influenze positive che lavorano all’interno, è semplicemente un atto di sovrintendere al processo, in modo da poter intervenire se necessario per correggere deviazioni o iniziare una nuova linea di indagine e di azione.

Il problema con la Fase 2 è che la convergenza positiva passa facilmente in negativo, perché non si è sempre consapevoli di sé in modo sufficiente da catturarne il passaggio. La convergenza positiva è fragile, proprio come Adamo ed Eva erano in uno stato fragile che era buono finché è durato, ma l’ignoranza è beatitudine. il che ha permesso loro di essere facilmente influenzati da forze negative.

E ‘abbastanza difficile ottenere la lucidità senza interrompere il flusso, che è il motivo per cui la lucidità deve dapprima essere passiva all’inizio della terza fase, ossia “guardare te stesso ma non interferire con l’espressione del tuo cuore”, al contrario invece della seconda fase cioè “esprimere il tuo cuore dimenticando te stesso”.
Quest’ultimo è comunque un mezzo per realizzare la prima, ma che tuttavia ci si può bloccare nella prima fase al punto di diventare più lucida ma simultaneamente più freddo internamente, deve quindi praticare molto ed entrare in convergenza positiva. Ciò significa che allenare e assorbire se stessi in attività positive, produttive, creative, empatiche, rivelatrici, e generalmente spirituali.

Fase 3 - Lucidita' Positiva

Una volta che il sé inferiore è libero da convergenze negative e il Sé Superiore ha un collegamento di comunicazione chiara e permanente e quindi sia il superiore che l’inferiore sono presenti allo stesso tempo, un flusso reciproco di comunicazione è possibile. Il sé inferiore diventa un adepto e assimila la saggezza e l’essenza del Sé Superiore, salendo così al suo livello. In questo modo il minore si fonde con il superiore e raggiunge la totale integrazione dell’essere.


Evoluzione Non Lineare

In pratica, queste fasi di risveglio cosciente non sono sequenziali come le classi a scuola, ma sono delle tappe che possono spontaneamente avere dei picchi nei livelli superiori oppure avere una caduta in quelli inferiori.

picchi coscienza

Le fasi più alte sono le più difficili da accedere e mantenere, ma questo non significa che il loro accesso sia escluso, solo senza pratica si accede meno frequentemente.
Gli scorci che catturiamo negli stadi più alti ci dovrebbero motivare sempre di più per riuscire ad acquisire in modo permanente questo nostro nuovo “centro di gravità”, il quale però rimane incomprensibile fino alla totale padronanza delle fasi più basse.

Bisogna ricordare che c’è una differenza tra i sistemi di coscienza dell’evoluzione e sistemi di consapevole risveglio.
Non siamo qui per far crescere le nostre anime da zero, in quanto non vi è più tempo per questo, ma piuttosto per risvegliare noi stessi in pieno ricordo spirituale, dato che non abbiamo iniziato la nostra vita come una tabula rasa ma anzi il nostro spirito è piuttosto condito da incarnazioni precedenti.
I centri superiori dell’anima, possono semplicemente essere latenti o atrofizzati a causa di fattori biologici e sociali di programmazione che riceviamo dalla nascita, che causano abbandono e quindi il dimenticare.
Il processo può essere spiegato con la seguente storia.
“Un principe lascia il regno di suo padre e subisce una perdita di memoria e conduce poi la vita di un contadino fino a che non si stanca della povertà. Nel suo desiderio di una vita migliore, si ricorda improvvisamente che lui è un principe e torna a vedere suo padre. Da lontano osserva suo padre esercitare le funzioni di un re, poi, quando si accerta della propria identità, il principe raccoglie il coraggio di parlare con il padre. Negli anni successivi questa riunione, il re insegna al figlio tutta la sua saggezza finché un giorno il principe stesso diventa re.”

Quindi l’obiettivo è quello di recuperare ciò che è stato rinchiuso dentro di noi, per ristabilire il contatto con i nostri centri superiori, e, infine, ricordare chi siamo.
E tutto comincia con l’auto-osservazione e l’ascolto del tuo cuore.

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