GATTI E METAFISICA

Gatti e Metafisica

GATTI E METAFISICA

I Gatti sono ritenuti essere in grado di prevedere il tempo:

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Quando un Gatto trascorre l’intera giornata guardando fuori da una finestra, potrebbe significare che la pioggia è in arrivo;
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Quando il Gatto trascorre la giornata con la schiena al fuoco, indica una ondata di freddo;

 

 

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I marinai li tenevano sulle navi e ne osservavano spesso il comportamento per predire eventi meteorologici;

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Un gatto che si pulisce il pelo contro il grano sta predicendo grandine o neve.

 

 

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Molti Starnuti significa che un temporale è imminente;

Alcune persone credono che i Gatti possono predire la Morte. 

GATTI E METAFISICA

 

 

In Irlanda, c’è un racconto che se un Gatto Nero attraversa la Strada al chiaro di Luna significa che ci si cade vittima di un’epidemia o di peste.

 

 

 

 

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Nelle parte orientale dell’Europa invece si racconta la fiaba di un gatto che miagola continuamente nella notte e che avverte che il destino è in arrivo.

In molte tradizioni neopagane, gli operatori segnalano che i gatti passano spesso attraverso le aree designate dalla magia, come i Nodi di Hartmann, in cerchi, o in punti particolari, e che spesso sembrano curiosi di attività magiche e il più delle volte si posizionano nel mezzo di un altare o a volte si addormentano sulla cima di un Libro delle Ombre .


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FONTE==>> http://paganwiccan.about.com/od/othermagicspells/p/Cat-Magic-Legends-And-Folklore.htm

IL MISTERO DEL GATTO

IL MISTERO DEL GATTO

IL MISTERO DEL GATTO

Il mondo del fantastico, non sapendo mai esattamente dove finisce e dove inizia, è sorprendentemente ricco di Entità Fatate, anche di molti esseri simili agli animali che, per via della loro forma o della loro dimensione, o per gli atteggiamenti che assumono o per il ruolo che rivestono in storie e leggende, possono essere definiti “Animali Fatati”.
Tra tutti gli animali fatati la figura del Gatto assume un’eco particolare: esso viene definito l’animale più misterioso tra tutti, ed è come se fosse un “ponte tra la nostra dimensione e la dimensione del Fato”.

ponte tra la nostra dimensione e la dimensione del Fato

Chi possiede uno di questi animali può capire…Il Gatto è un animale speciale. A dirlo non sono solo gli amanti di questo felino da compagnia, ma una lunga storia di miti e leggende.
Un grande legame esoterico dal punto di vista della mitologia e della religione ha sempre caratterizzato il rapporto tra uomo e Gatto. In tutti i tempi e in tutti i luoghi, i Gatti hanno sempre rappresentato quel meraviglioso anello di congiunzione tra il mondo umano e qualcosa che va verso la trascendenza dello spirito, qualcosa che per noi è invisibile, ma forse per i nostri compagni felini non è poi così celato ai loro sensi. Basta osservare un Gatto, anche il più piccolo ed appena nato, per assimilare questa verità.
Una lunga tradizione di pensiero assegna al Gatto poteri magici, in quanto la sua sensibilità va oltre quella dei cinque sensi e gli permette di intuire cose che sfuggono alla nostra percezione.
La capacità di avvertire calamità naturali prima dell’uomo (molti hanno dichiarato di essere stati avvertiti dai propri gatti dell’arrivo di un terremoto), o la capacità di accorgersi di “presenze” immateriali, naturali o sovrannaturali che siano, sono solo alcune delle speciali qualità che vengono attribuite ai Gatti. Possiamo crederci o meno, ma è difficile rimanere impassibili di fronte al fascino felino. Fatevi catturare dal loro mistero, non potrete che venirne arricchiti…

Ben più che un luogo comune sono poi le proprietà terapeutiche dei Gatti. Rispetto ad altri animali il Gatto è dotato di una sensibilità particolare, riesce ad entrare in sintonia con l’uomo, comprenderne lo stato d’animo ed agire di conseguenza. Inoltre, accarezzare un gatto, così come un cane, fa sentire meglio, libera delle endorfine che agiscono positivamente sul nostro cervello, soprattutto quando siamo un po’ giù di morale.

La magia del Gatto consiste nella straordinaria e sorprendente capacità di affascinare, di farsi amare, di coinvolgere e di “imporsi” nel mondo degli uomini. Il Gatto è il simbolo vivente della bellezza, dell’invincibilità, della meraviglia, dell’orgoglio, della libertà, dell’autosufficienza, della squisita individualità e del godersi le cose piacevoli. Attraverso i suoi occhi di profondo osservatore e critico imparziale, egli intuisce profondamente ed accetta con indifferenza vizi e virtù del suo amico umano.
Non giudica mai ed è meno che mai un moralista, bensì un complice nella buona e nella cattiva sorte. Non è un compagno passivo, però. L’arrivo di un Gatto nella vita di un uomo ha significato sempre una svolta sia a livello esistenziale, sia creativo.
Perché un Gatto è una presenza magica, sempre, nella nostra vita. Molti si sono chiesti che cosa stiano guardando i Gatti quando si siedono così, fermi, apparentemente persi nei loro “pensieri”, o forse “a sognare ad occhi aperti”.

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Loro stanno guardando dentro, guardano la trama della vita attraverso loro stessi. Stanno osservando l’affascinante connessione, lo svolgersi di vite dentro alle vite, mondi dentro ai mondi. Stanno ascoltando la dolce canzone della trama della vita, che li rassicura della bellezza senza fine. Quando vedete un Gatto in profonda meditazione, la ragione è sempre la stessa: ha la mente perduta in rapimento e in contemplazione del pensiero.

Esiste una canzone che nutre la trama della vita, è un ritornello bellissimo a cui tutti gli esseri aggiungono il proprio ritmo. Gli animali sono sempre connessi alla trama della vita, non ne perdono mai la consapevolezza, mai. Loro sanno esattamente in che modo la loro stessa “voce” si adatti nella canzone.
Questa voce, o la loro canzone personale, è semplicemente il loro modo di vibrare. Proviene da loro in ogni momento, e conoscendo questa canzone, essi sanno sempre in che modo adattarsi, sanno esattamente qual è la loro relazione con ogni altra forma di vita, istantaneamente. Perciò, diversamente dagli umani, loro non si perdono mai. Perché, non soltanto sanno in che modo relazionarsi con tutto ciò che li circonda, ma sanno anche in che modo la canzone del loro essere sublima la Creazione. Lo possono sentire, lo possono percepire sempre, in ogni momento. E tutta la creazione a loro risponde, mentre essi vivono e si muovono attraverso la loro vita.

IL MISTERO DEL GATTO | Gatto Mistico

Ogni volta che una persona si avvicina ad un animale con amore, si trova proprio davanti ad un’apertura verso l’esperienza della trama della vita, la trama della canzone, la trama dell’Amore, in cui ogni cosa vivente sa esattamente in che modo si adatta nel piano del Creatore.

Se lo guardate negli occhi e andate da lui con un cuore aperto, il Gatto può diventare il vostro portale verso la trama della vita. Allora vi potrà mostrare la meraviglia dei corridoi tra le stelle, i portali verso le altre dimensioni, e l’esistenza magica che gli esseri umani hanno dimenticato.
Le sue zampe possono davvero camminare attraverso il cielo stellato. Il sentiero della sua vita lo ha portato avanti e avanti e avanti, mentre è tenuto nelle braccia invisibili del Creatore. Questo sentiero su cui cammina continua per sempre, ma le impronte delle sue zampe diventano a volte più chiaramente visibili e, altre volte, di meno. Ci sono dei momenti in cui è in forma fisica (quando le impronte sono chiare e fisiche), ed altri in cui non lo è. Ma la cosa più importante è che la sua vita non cambia, continua sempre a giocare, è sempre vivo. È sempre un Gatto, vivo e sveglio, ed esprime ciò che è.
Quando è “qui”, come un essere fisico, questa parte di lui ha, ugualmente, soltanto una piccola parte della sua attenzione. Il resto della sua attenzione è sveglio verso tutta la Gloria dell’altra parte del cerchio. Poiché “Tutto Ciò Che È”, è un insieme in cui la coscienza, come anche ogni altro aspetto della vita, è completa. Rotonda. Una sfera della vita. Così, quando lui guarda o si ferma, quando è consapevole, lo è di tutto quanto in una volta.
Noi non siamo separati da loro, noi facciamo intimamente parte di questa “vita gloriosa”, pertanto loro ci possono facilmente mostrare quello che ci manca. E, oltre a vivere nella pienezza della trama della vita, che è un grande dono che ci possono portare, hanno un valore ancora maggiore nel periodo della trasformazione umana, in quanto sono un linguaggio di Dio attraverso cui Dio si manifesta.
Così, i Gatti, maestosi come sono, possono facilmente condurci alla contemplazione di Tutto Ciò Che È. TUTTO.

Se li osserverete attentamente, con una mente vuota, eccetto la ricerca del Tutto, la luce, ed un cuore completamente aperto, sarete attratti verso l’interno, attraverso il vostro Gatto come portale, nella trama della gloriosa e magnifica vita. Cambierete velocemente la vostra energia, riorganizzerete i vostri valori e capirete quale minuscola parte della realtà sia la vostra esistenza fisica. Nel momento in cui lo farete, sarete in armonia con la trama. Sentirete i toni vibranti dell’Amore mentre questi si muovono, vorticando, dentro e fuori da ogni essere vivente.

Pensate forse che il vostro Gatto stia seduto per delle ore a fissare semplicemente lo spazio?

Entrate… andate attraverso questo portale che lui è, che i Gatti sono, a conoscere la meravigliosa, gloriosamente viva danza e canzone di Amore in movimento, che è la verità della vostra esistenza, come anche della loro. Piangerete per la gratitudine… vi domanderete se il vostro cuore riuscirà ad espandersi abbastanza da contenerlo. Sarete meravigliati del fatto di poter vivere una tale magnificenza di Amore, di bellezza, di tenera cura ed elevazione e, più di tutto, di profonda, incrollabile connessione.
Allora capirete, partendo da qui, dal portale del loro mondo, la verità della vita, che è Unità. Afferrerete immediatamente che, ogni forma che voi avete usato per percepire qualunque forma di vita come separata da voi, è falsa, costruita su un’illusione. Voi tenderete, con il vostro cuore, ad abbracciare il Tutto e allora conoscerete Dio.

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Il Gatto è alla costante ricerca di dormire sopra i cosiddetti “Nodi di Hartmann”, ossia quelle particolari intersezioni delle linee del campo magnetico terrestre che avviluppano tutto il pianeta ad intervalli regolari.
Se un uomo sostasse a lungo sopra uno di questi nodi, proverebbe una sensazione di spossatezza e via via di malessere: non così il Gatto, che sembra al contrario rilassarsi in questi nodi evitati da tutti gli altri animali. Perché? Questa percezione del magnetismo è nota in tanti animali, come ad esempio tutti i migratori, ma il Gatto fa di più, è come se fosse in connessione con l’Energia Oscura che permea tutto l’Universo. È questo il segreto dei Gatti? È questo il calore curativo che ci trasmette quando stiamo male?
Se pensiamo che questa energia, teorizzata e dimostrata attraverso calcoli matematici ma non ancora “avvistata” per il deficit sensoriale degli esseri umani, è in relazione con i riti magici ancestrali legati al concetto della Dea Madre, si comprende come gli Egizi avessero potuto divinizzare il Gatto come esponente terreno della stessa divinità femminile universale.

Occorre dunque considerare il Gatto come un essere evoluto, intelligente e sensibile, forse anche più dell’Uomo a livello emotivo, e bisogna trattarlo in maniera sempre rispettosa e riverente, comportamento peraltro che si dovrebbe tenere con tutti gli esseri viventi. Ma più di tutto, occorre cogliere ed osservare le sue sfumature, per imparare da lui a percepire i mondi sottili, le dimensioni invisibili che ci circondano.

Chiunque viva con un Gatto non ha alcuna difficoltà a riconoscere le sue facoltà psichiche ed extrasensoriali. I Gatti, spesso, sono portatori di messaggi e presagi; medium e veggenti sono i primi a riconoscere in loro una capacità soprannaturale di percezione ed empatia, tale da indurli ad averli sempre al loro fianco come compagni fidati, ed utilizzarli come mezzi di collegamento tra ciò che è visibile e ciò che non lo è.

In molte culture ai Gatti viene riconosciuta la capacità di vedere e percepire l’invisibile, spiriti e fantasmi inclusi. Gli improvvisi scatti di gioco verso presenze invisibili, che spesso vengono spiegati con la presenza di moscerini od insetti a noi impercettibili, sono invece la manifestazione più emblematica di questo misterioso potere.
Alcune dottrine antroposofiche spiegano inoltre che molti animali e i Gatti in particolare, possiedono la capacità di vedere l’aura che circonda gli esseri umani, il corpo sottile, ovvero i colori che circondano una persona e che sono lo specchio dei suoi stati d’animo, delle sue paure e convinzioni, del suo stato emotivo e fisico. Questo spiega come spesso gli animali siano diffidenti nei confronti di alcune persone, mentre si dimostrano amichevoli e bendisposti nei confronti di altre.

La storia è costellata di episodi che confermano il forte valore simbolico ed evocativo del Gatto. Nessun animale ha conosciuto vicende tanto alterne, dalla venerazione come divinità alla persecuzione come incarnazione demoniaca, come questo animale.

MUEZZA
MUEZZA

Si narra il mito del Gatto di Maometto, Muezza, il primo Gatto con nove vite della storia. Questo Gatto privilegiato si addormentò sulla manica del padrone quando lo stesso dové allontanarsi e, non volendo disturbare il Gatto così profondamente addormentato, si tagliò la manica sulla quale esso dormiva.
Al ritorno di Maometto, Muezza s’inchinò in senso di gratitudine nei confronti del Profeta, e Maometto, commosso, gli riservò un posto in Paradiso, poi lo accarezzò tre volte sul dorso, e secondo alcune leggende questo gesto donò al Gatto la meravigliosa capacità di atterrare sano e salvo dall’alto sulle sue quattro zampe, senza farsi male. Il numero tre ha un significato importante poiché tre per tre volte, indica l’infinito, donando così al Gatto una vita infinita.

Bisogna chiedersi, per comprendere fino in fondo il significato della leggenda, che cosa potesse rappresentare il taglio della manica della veste, effettuato dal Profeta come offerta simbolica al Gatto. La manica destinata a Muezza altro non era che un dono destinato ai Gatti di tutto il mondo e di tutti i tempi, ma che cosa vi fosse racchiuso, nessuno lo sa.
Comunque apprezzabile è il fatto che sia stato destinato ai domestici felini quale segno di riconoscenza; analizzata in questo contesto la sacra eredità risulta essere veramente notevole, perché conferisce al Gatto dalle nove vite un’eternità di virtù: le azioni risultano essere sempre più forti delle parole.
Nella leggenda non è però molto chiaro il tipo di razza a cui appartenesse Muezza, pare potesse essere un’Abissino perché Gatto sacro ufficiale dell’antico Egitto.

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Ma il suo fascino nasce anche dalla sua somiglianza con i feroci cugini felini (leoni, ghepardi, tigri, leopardi…), dalla fierezza con la quale preserva la sua indipendenza, ed anche perché capace di conquistarsi gesti di affetto e di tenerezza.

Occhi vivaci, un corpo snello, lucido, forte, un animo affettuoso e fiducioso, indipendenza, raffinatezza ed uno spirito saggio e saccente al contempo. Che il Gatto accanto a noi abbia il pelo lungo o corto, che sia soriano o color tartaruga, la nostra reazione è sempre la stessa: ne restiamo affascinati. I Gatti sono curiosi e complessi, “affettuosi” ma “indipendenti”, “addomesticati” ma “selvatici”, “riservati” e “premurosi”
Affascinante ed enigmatico, il Gatto ama il calore e la tranquillità, è un osservatore attento ma discreto, curiosissimo, che adora ficcare il muso nei nostri affari: si siede sul giornale quando lo stiamo leggendo, o su un foglio proprio nel momento in cui siamo intenti ad appuntarvi sopra qualcosa. È fatto così, non lo fa per dispetto, ma per un irrefrenabile desiderio di essere al centro delle nostre attenzioni.
Misteriosi ed eleganti, giocherelloni e teneri, i gatti sono le creature più “ingannatrici” che la nostra specie abbia mai “civilizzato”, ma, nel corso dei tempi, tutte le civiltà hanno faticato a capire i Gatti. Dolci, o riservati? Solitari, o socievoli? Meditativi, o funerei? Fisicamente i Gatti sono cambiati ben poco, è cambiato il nostro modo di vederli. Diversamente (e quanto diversamente…) dal cane, uno dei primi animali domestici, i Gatti si sono avvicinati all’uomo relativamente tardi, tuttavia si sono rifatti dei tempo perduto ed hanno occupato ben presto un posto non solo nelle nostre case, ma anche nei nostri cuori…

Il Gatto infatti non suscita sentimenti tiepidi: creatura magica e misteriosa, o lo si ama, o lo si detesta


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FONTE ==>> https://giardinodellefate.wordpress.com/creature-magiche/il-gatto/

COMUNICARE CON I GATTI

COMUNICARE CON I GATTI

COMUNICARE CON I GATTI

Gli animali “sentono”, “vedono”, “comunicano” con altri sensi. Numerosi esperimenti incruenti dimostrano come gli animali percepiscano in modo nitido gli avvenimenti anche se “privati” dei normali sensi.
Vi sono montagne di prove che indicano le capacità extrasensoriali degli animali: animali domestici che sanno quando il padrone muore o è in pericolo anche se è lontano centinaia di chilometri; capacità di leggere nella mente; predizioni di terremoti, temporali e perfino bombardamenti molto tempo prima che abbiano luogo; capacità di attraversare un continente alla ricerca del padrone perduto; il loro ritorno dall’aldilà per avvisare i padroni di un pericolo; perfino preveggenza, come nello strano caso di Missie, il Boston Terrier che sapeva contare e dialogare con gli esseri umani secondo un linguaggio convenzionale.
Sono poteri che pochi di noi, la razza “superiore” del pianeta, possiedono. E forse gli animali fanno uno sforzo maggiore per comunicare con noi di quanto noi ne siamo consapevoli, e la maggior parte dei loro messaggi non ricevono mai la nostra attenzione.
COMUNICARE CON I GATTILa capacità degli animali a trasmettere e a ricevere messaggi telepatici, è una proprietà acquisita dell’organismo animale che precede la coscienza sensoriale. La telepatia potrebbe spiegare l’improvviso cambio di direzione di uno stormo d’uccelli che volano assieme, e potrebbe anche aiutarci a capire come mai cani e gatti sono in grado di ritrovare i loro padroni anche a grandi distanze, in luoghi dove non sono mai stati.

A coloro che convivono con cani e gatti si dà il seguente suggerimento: per abituare il vostro beniamino a capire la parola seduto, per esempio, chiedetegli di sedersi mentre lo visualizzate in quella posizione. Presto l’animale risponderà al “comando”, se lo desidera, quando avrà ricevuto l’immagine da voi. Mentre viene dato questo tipo di istruzione, avviene un tipo di comunicazione ESP, ovvero si conversa nel linguaggio degli animali. Quando diventerete abili, diventerà naturale “chiacchierare” col vostro Gatto (attraverso le immagini ESP). I Gatti, più di qualsiasi altro animale, sono in grado di leggere nel pensiero e di comunicare a livello inconscio con gli esseri umani, ma accade solo quando le onde elettromagnetiche di entrambi coincidono.

Nel corso della nostra vita quotidiana tutti noi sperimentiamo diversi “stati di coscienza”. Nell’arco di una giornata, tra la luce del mattino e il buio della notte, ci muoviamo da uno stato ordinario di veglia ai diversi stadi del sonno, tuttavia anche gli stati di coscienza “straordinari” fanno parte della nostra comune esperienza: quando ci sentiamo particolarmente “creativi”, insolitamente “intuitivi”, eccezionalmente “lucidi”, profondamente “rilassati”.
Ordinari o straordinari che siano, tutti gli stadi della nostra coscienza sono dovuti all’incessante attività elettrochimica del cervello, che si manifesta attraverso onde elettromagnetiche, le onde cerebrali, appunto.

La frequenza di tali onde, calcolata in cicli al secondo, o Hertz (Hz), varia a seconda del tipo di attività in cui il cervello è impegnato, e può essere misurata con apparecchi elettronici. Gli scienziati suddividono comunemente le onde inquattro bande, che corrispondono a quattro fasce di frequenza e che riflettono le diverse “attività del cervello”.

Tutti noi, anche se ignari, siamo dotati di uno strumento eccezionale che emette e capta onde elettromagnetiche. Uno strumento che, chiamato in gergo “corna del cervello”, rappresenta la proiezione della forza psichica al di fuori del corpo. Gli stati delle onde elettromagnetiche nell’uomo si dividono in:

Onde Delta (Centro di Potere Psichico)
ONDE DELTAStato di Coscienza: Sonno Profondo
Hanno una frequenza tra 0,1 e 4 Hz, e sono associate al più profondo rilassamento psicofisico. Le onde cerebrali a minore frequenza sono quelle proprie della mente inconscia, del sonno senza sogni, dell’abbandono totale; in questo senso vengono prodotte durante i processi inconsci di autogenerazione e di autoguarigione.
Come le Theta, sono l’elettricità nervosa del Centro di Potere Psichico, o della personalità inconscia.

Onde Theta (Potere Psichico)ONDE THETAStato di Coscienza: Sonno (REM)
La loro frequenza è tra i 4 ed i 8 Hz, e sono proprie della mente impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa. Tendono ad essere prodotte durante la meditazione profonda, il sogno ad occhi aperti, la fase REM del sonno (cioè, quando si sogna).
Nelle attività di veglia le onde Theta sono il segno di una conoscenza intuitiva e di una capacità immaginativa radicata nel profondo. Genericamente vengono associate alla creatività e alle attitudini artistiche.

Onde Alfa (Mente Subcosciente)ONDE ALPHAStato di Coscienza: Dormiveglia (Stato Alfa)
Hanno una frequenza che varia da 8 a 14 Hz, e sono associate ad uno stato di coscienza vigile, ma rilassata. La mente, calma e ricettiva, è concentrata sulla soluzione di problemi esterni, o sul raggiungimento di uno stato meditativo leggero.
Le onde Alfa dominano nei momenti introspettivi, o in quelli in cui più acuta è la concentrazione per raggiungere un obiettivo preciso. Sono tipiche, per esempio, dell’attività cerebrale di chi è impegnato in una seduta di meditazione, yoga, taiji. Esse sono l’elettricità nervosa del subcosciente, ovvero l’elettricità nervosa della personalità subconscia.

Onde Beta (Mente Cosciente)ONDE BETAStato di Coscienza: Veglia e Attenzione.
Hanno una frequenza che varia da 14 a 30 Hz, e sono associate alle normali attività di veglia, quando siamo concentrati sugli stimoli esterni. Le onde Beta sono infatti alla base delle nostre fondamentali attività di sopravvivenza, di ordinamento, di selezione e valutazione degli stimoli che provengono dal mondo che ci circonda.
Per esempio, leggendo queste righe il vostro cervello sta producendo onde Beta. Esse, poi, ci permettono la reazione più veloce e l’esecuzione rapida di azioni.
Nei momenti di stress o di ansia, le Beta ci danno la possibilità di tenere sotto controllo la situazione e dare veloce soluzione ai problemi. Sono l’elettricità nervosa della mente cosciente, cioè delle regioni dei sensi e dei muscoli del cervello. Esse sono anche l’elettricità nervosa della personalità conscia.

Onde Gamma (Potere Psichico Profondo)ONDE GAMMAStato di Coscienza: Iperattività.
Onde eccezionali, le onde Gamma sono le onde cerebrali del medium in «trance», e provengono dal Potere Psichico. Esse hanno una frequenza da 30 a 90 Hz e sono rarissime, sono l’elettricità nervosa della personalità totalmente inconscia.

ONDE CEREBRALI

I Gatti viaggiano sulle onde Alfa che, come abbiamo visto, altro non sono che uno stato di dormiveglia, esse sono proprie dello stato di leggero dormiveglia e di molte delle pratiche di auto-aiuto (autoipnosi, meditazione, training autogeno, e via dicendo).
Le Streghe “vivono” sempre questo stato, generalmente, ecco perché comunicano con i Gatti e sono loro più “affezzionati” amici (famiglio).
La frequenza delle fusa dei Gatti coincide con il limite di 30 Hz, circa, delle onde Beta.
In base ad un articolo del 18 Marzo 2001 del Telegraph di Londra di David Harrison:

“Le fusa dei gatti hanno un meccanismo naturale curativo … tra 27 e 44 Hz … sono le frequenze dominante per un gatto domestico, e 20/50 Hz per il puma, ocelot, serval, ghepardo e caracal.
Questi dati confermano che l’esposizione a frequenze di 20/50 Hz rinforza le ossa umane e le aiuta a crescere. Quasi tutti i gatti fanno le fusa, inclusi leoni e ghepardi, non le tigri.”

Comunque, in base alle informazioni sulla Tigre del Bengala:

Le tigri (del Bengala) fanno le fusa. I gatti domestici fanno le fusa quando inspirano ed espirano, le tigri fanno le fusa solo quando espirano. … Il ruggito della tigre del Bengala può essere sentito a 2 miglia di distanza. … La tigre Siberiana, cugina della tigre del Bengala, è il gatto più grande del mondo.”


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I GATTI HANNO POTERI PARANORMALI SECONDO SHELDRAKE

I GATTI HANNO POTERI PARANORMALI SECONDO SHELDRAKE

I GATTI HANNO POTERI PARANORMALI

SECONDO SHELDRAKE

I gatti hanno poteri paranormali: lo dice uno scienziato!
Che fossero animali a dir poco sorprendenti, dotati di una personalità ricca di sfumature e di una sensibilità spiccata ce n’eravamo accorti da tempo. Che avessero un’intelligenza fuori dal comune, paragonabile a quella umana, per i gattofili non è un argomento nuovo. Che sappiano consolarci nei momenti più tristi e riescano a percepire le nostre emozioni lo si sapeva.

Ma che addirittura potessero avere dei poteri paranormali questo no, non ce l’aspettavamo!
rupert sheldrakeNon si tratta dell’ultima trovata del web, di una pubblicità o del “fanatismo” del primo “gattaro” di turno. Questa tesi è stata dimostrata da Rupert Sheldrake, un biologo della Cambridge University secondo cui gatti e cani avrebbero dei poteri di chiaroveggenza e sarebbero in grado di percepire in anticipo emozioni e stati d’animo dei loro cari.
Secondo lo scienziato cani e gatti riuscirebbero anche a percepire il momento in cui al proprio padrone succede qualcosa di particolarmente brutto, come ad esempio un incidente o addirittura la morte.

Il dottor Sheldrake, a supporto della sua teoria, ha raccolto una serie di storie e testimonianze. Una in particolare narra di una sua vicina di casa, vedova, con un figlio marinaio. Il giovane aveva l’abitudine di tornare a casa senza avvisare, per non fare preoccupare la madre in caso di eventuali ritardi. Il loro gatto, molto affezionato al suo giovane padrone, riusciva a prevedere il suo arrivo e già un paio d’ore prima che facesse la sua comparsa, il gatto se ne stava seduto sullo zerbino ed iniziava a miagolare. Secondo quanto raccontato dallo studioso, il gatto non ha mai sbagliato nelle previsioni e sistematicamente dopo un paio d’ore la massimo il suo padroncino faceva ritorno a casa e suonava il campanello.
“Questa fantastica dote potrebbe aiutare l’uomo a prevedere e quindi prevenire delle catastrofi naturali quali terremoti e tsunami” ha dichiarato lo scienziato.I GATTI HANNO POTERI PARANORMALI SECONDO SHELDRAKE

E voi cosa ne pensate? Avete mai riscontrato questa dote nel vostro micio?


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FONTE ==>> http://www.amoremiao.it/2779-i-gatti-poteri-paranormali-dice-scienziato/

L’ENERGIA MAGICA DEI GATTI

L’ENERGIA MAGICA DEI GATTI

L’ENERGIA MAGICA DEI GATTI

I Gatti hanno una connessione al mondo invisibile della magia.
Come i cani sono i nostri guardiani nel mondo fisico, i gatti sono i nostri protettori del mondo dell’energia.
Durante il tempo che passa sveglio, il gatto va a “ripulire” la casa dai poteri intrusivi, dalle energie negative.
Quando dorme, filtra e trasforma questa energia. Il gatto può stare spesso in luoghi con scarsa circolazione dell’energia vitale Prana o Chi e attiva questa zona.
Molte volte il gatto è totalmente concentrato che vede cose che noi non vediamo, come insetti microscopici o esseri di altre dimensioni.
Molte volte il gatto va in un posto isolato dalla casa e comincia a miagolare, non è solo attenzione che vuole, è una sorta di avvertimento che sta dando: deve migliorare la qualità dell’energia in quel posto.

I nostri problemi, il nostro sforzo quotidiano sono assorbiti dal gatto. Quando il posto è molto carico di energia negativa, non è raro che il gatto si ammala. Chiaro che il gatto non è il solo responsabile per il bilancio energetico della casa.
Quanto più armonia esiste nel vostro ambiente, meno energia negativa avrà bisogno di filtrare e di conseguenza sarà più felice, più sano.

Quando dormiamo i nostri corpi astrali sono separati dal corpo fisico e vanno nella quinta dimensione, la dimensione senza tempo e spazio: la dimensione in cui siamo quando sogniamo.
A causa della mancanza di formazione e preparazione, grande la maggior parte del tempo non vediamo questa dimensione come lei è, ma tendiamo a “travestire e codificare i contenuti inconsci e psichici”.
I gatti spesso ci accompagnano in questi viaggi astrali o proteggono il nostro corpo astrale, oltre a proteggerci da spiriti indesiderati quando noi stiamo dormendo. Queste sono le ragioni perché a loro piace dormire nel letto con noi.

L'ENERGIA MAGICA DEI GATTI

I Gatti monitorizzano la nostra evoluzione.

Durante la convivenza con noi, trasmettono informazioni a dimensioni superiori, perché fungono da radar e trasmettitori.
Inoltre, come trasformatori di potenza aiutano nella guarigione, giocando un ruolo simile a quello dei cristalli.

I Gattini sono insegnanti, ci insegnano ad amare. Un amore libero e non sottomesso, rispettosa delle differenze.
Perché così tante persone hanno difficoltà a vivere con i gatti?
In primo luogo, devi conquistare la fiducia del gatto. Poi, devi imparare a rispettarla. Esso vi mostrerà affetto quando davvero ve la meritate .
I Gatti riflettono amore.

Dal punto di vista energetico, le persone che hanno un’allergia ai gatti sono persone che hanno difficoltà a lasciare che l’amore entri nella loro vita.
Secondo Caroline Connor, se ci sono molte persone nella famiglia e un gatto unico, esso può essere sovraccaricato di tutte le negatività. Quindi è bene avere più di un gatto per dividere il carico – Se non avete un gatto e improvvisamente ne hai uno nella tua vita, è perché hai bisogno di un gattino in quel momento specifico. Il gatto è venuto a voi per qualche motivo.


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FONTE ==>> http://www.rivelazioni.com/riflessioni/gatti.shtml

SUPER VISIONE DEI GATTI

SUPER VISIONE DEI GATTI

SUPER VISIONE DEI GATTI

I gatti possono vedere qualcosa che noi non possiamo vedere. Ce lo dice la scienza.
Da sempre i gatti sono considerati animali mistici e misteriosi grazie al loro corpo elegante e super atletico e al loro sguardo in grado di catturare l’attenzione di chiunque.

Oggi ci sono degli studi che dimostrano che i gatti sono ancora più misteriosi e intriganti: riescono infatti a vedere cose che i ai nostri occhi sono invisibili come “striature psichedeliche” sui fiori e “colori stupendi” sulle ali degli uccelli.
Il segreto dietro la “Super Visione” dei nostri amici a quattro zampe è la luce UV . Secondo un recente studio i gatti , così come i cani e altri animali , possono percepire questo tipo di luce completamente invisibile all’occhio umano.

ronald douglas“Ci sono un sacco di cose che riflettono i raggi UV che alcuni animali sono in grado di vedere mentre noi no”

ha detto Ronald Douglas , professore di biologia della City University di Londra, autore dello studio . Per esempio i gatti possono vedere alcuni pattern sui fiori che mostrano dov’è il nettare e le tracce di urina di un animale. Inoltre , le renne vedono gli orsi polari immersi nella neve perchè quest’ultima riflette i raggi UV, al contrario della neve.
Quindi gatti, cani e renne sono in grado di individuare un animale con la pelliccia bianca laddove un essere umano vedrebbe solo una distesa di neve bianca.

ultraviolettiDa parecchi anni ormai la scienza ha confermato che molti invertebrati (ad esempio le Api) sono in grado di vedere la luce ultravioletta mentre si pensava che i mammiferi non ne fossero in grado perchè non hanno un pigmento visivo sensibile ai raggi UV bensì simile a quello umano che impedisce alla luce ultravioletta di penetrare nella retina.

Il professore ha spiegato che i pigmenti visivi assorbono la luce e la trasformano in attività elettrica che a sua volta viene trasmessa alle cellule nervose . Il suo studio però ha dimostrato che non sono sempre necessari per vedere la luce ultravioletta, in alcuni casi la cornea e il cristallino sono in grado di assolvere il compito dei pigmenti.
Questi risultati potrebbero spiegare come mai i gatti mostrano tanto interesse per oggetti comuni come un foglio di carta: le sostanze chimiche aggiunte alla carta, ai tessuti, ai detersivi per bucato , agli shampoo ecc rendono gli oggetti più brillanti e una volta che hanno assorbito la luce ultravioletta risultano molto interessanti agli occhi dei gatti bili ai raggi UV
E noi che pensavamo che fossero solo un po’ pazzerelli! Quante volte è capitato di fermarsi a osservare un gatto che faceva cose strane come osservare una parete bianca per 5 minuti di seguito?! Ora sappiamo il perchè.super visione dei gatti


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I GATTI HANNO POTERE DI GUARIGIONE E TRASFORMAZIONE

I GATTI HANNO POTERE DI GUARIGIONE E TRASFORMAZIONE

I GATTI HANNO POTERE DI GUARIGIONE E TRASFORMAZIONE

I Gatti con il loro misterioso fascino popolano i miti di tutto il mondo fin dall’antichità, ritenuti possedere poteri magici e qualità soprannaturali. La scienza oggi dimostra che non sono solo leggende, i gatti possono migliorare la qualità della nostra vita e dell’ambiente in cui viviamo.bastet_shasti

Nell’antico Egitto il gatto era legato principalmente alla dea Bast (o Bastet) ed era simbolo della femminilità, della sensibilità e della magia; proteggeva, inoltre, i bambini, l’amore, la fertilità, la famiglia e la casa. In tutte le culture antiche troviamo riferimento ai gatti e ad esempio in India la dea Shasti è una divinità felina simbolo di fertilità e maternità.

Gli scienziati hanno analizzato gli effetti terapeutici delle fusa scoprendo qualcosa che può davvero sorprendere chi non ha mai avuto gatti.

Le fusa, infatti, vibrano tra i 25 e i 50 hertz, dando sollievo a chi soffre di reumatismi infatti è la stessa frequenza usata in ortopedia. Per quanti soffrono di pressione alta, invece, può rivelarsi utile semplicemente accarezzare il proprio micio per veder diminuire il ritmo cardiaco. E’ stato dimostrato essere un valido rimedio contro lo stress, l’ansia e la depressione. Molto benefico anche per l’insonnia, la sua vicinanza costituisce uno dei più potenti sonniferi naturali.

veronique aiacheVéronique Aiache nel libro La Terapia delle Fusa afferma: “Sapevamo che accarezzare un gatto fa abbassare la pressione arteriosa e il ritmo cardiaco. Avevamo constatato anche che le fusa del gatto hanno un effetto calmante sul bambino che si muove nel ventre della madre. Studi più recenti rivelano che le fusa faciliterebbero inoltre la guarigione di disturbi osteoarticolari, muscolari, tendinei e respiratori”.

Ma il gatto avrebbe un ruolo ancora più sottile nel migliorare la nostra vita e koban maneki nekoproteggere la nostra casa. Sebbene non sia stato ancora dimostrato, nella cultura orientale dove sono comunemente accettati concetti di Prana e chi che descrivono l’energia sottile che penetra tutta la realtà, è risaputo che il gatto è fonte di energia positiva, assorbe le energie negative e le purifica armonizzando l’ambiente. Nella cultura orientale sono molto diffuse le statuine di “Maneki-neko” (il gatto portafortuna) oppure dei “bar dei gatti” giapponesi, veri e propri locali dove, oltre a prendersi un tè, si può accarezzare un gatto.

loris castagnoliLoris Castagnoli, terapeuta e dedito da anni al lavoro con le energie sottili, spiega come i gatti ci proteggono e assistono: “Proprio come i cani, che sono i nostri guardiani nel mondo fisico e darebbero la loro vita per salvarci, i gatti sono i nostri protettori dell’energia spirituale e farebbero di tutto per proteggerci quando la nostra energia si abbassa. Quando siamo svegli, il gatto “ripulisce” la nostra casa dalle energie intruse. Quando dormiamo, filtra e trasforma quest’energia. Spesso il gatto cerca e guarda nel “nulla”… vede le cose che noi non vediamo. Spesso, il gatto che va in una casa che non conosce inizia a miagolare, non lo fa solo per attirare l’attenzione, è una sorta di avvertimento che sta dando: sente che la qualità di energia deve migliorare in quel posto”.

I gatti di solito ci accompagnano e ci proteggono in questi Viaggi Astrali [durante il sonno il corpo astrale e fisico si staccano], oltre a prendersi cura di noi contro le energie spirituali indesiderate mentre dormiamo. Queste sono le ragioni per il quale a loro piace dormire con noi nel letto.
I GATTI HANNO POTERE DI GUARIGIONE E TRASFORMAZIONEIl gatto è un trasformatore di energia che aiuta nella guarigione. Ci insegna ad amare. Non a sottometterci, ci insegna quell’Amore gratuito che fa la differenza. Infatti tante persone hanno difficoltà a vivere con i gatti trovandoli “animali interessati”. In primo luogo, si deve guadagnare la fiducia del gatto. Quindi bisogna imparare a rispettarla. Dopo di ché vi mostrerà affetto quando si è realmente pronti.
Dal punto di vista energetico, le persone che sono allergiche ai gatti sono persone che nella loro vita hanno difficoltà a lasciarsi andare all’amore e alla sensibilità e sensualità. Secondo Caroline Connor, se ci sono molte persone nella famiglia e un solo gatto, questo può sovraccaricarsi ad assorbire tutte le negatività. In questi casi è bene avere più di un gatto per dividere il carico tra loro.
“Ho parecchi gatti attorno casa e la loro presenza silenziosa è decisamente positiva. Adoro accarezzarli e sentirli fare le fusa, sono momenti davvero gioiosi nella loro semplicità. Se non avete dei gatti forse ora avete parecchie buone ragioni per prenderli”.


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I GATTI NELL’ARTE DI TUTTO IL MONDO

I GATTI NELL’ARTE DI TUTTO IL MONDO

I GATTI NELL’ARTE DI TUTTO IL MONDO

Quale, tra i numerosi piccoli felini selvatici che vivono in Europa, Asia, Africa o America, avrà dato origine al gatto domestico? In quale periodo sarà avvenuta la domesticazione? La risposta a queste domande non è ancora sicura: vi sono infatti moltissime ipotesi.

FOSSILE GATTOAlcuni Fossili attestano la presenza del gatto in tempi antichissimi. Ossa di gatto risalenti a 10.000 anni fa, per esempio, sono state ritrovate assieme a quelle di altri animali in una grotta sui Monti Sandia, nel Nuovo Messico. Reperti archeologici di 8.000 anni fa, venuti alla luce nell’Anatolia sud-occidentale, ci dimostrano che a quell’epoca tra l’uomo e il gatto vi era già amicizia. La paleontologia, tuttavia, può accertare la presenza di un animale in un certo periodo, ma non aiuta a stabilire quando iniziò l’addomesticamento.

Arte orientale

In Oriente i gatti hanno sempre goduto di molta considerazione da parte degli artisti, dalla Persia e dall’India fino alla Cina divennero simboli di potere e comando. Man mano che si diffondeva verso est il gatto domestico conquistava un posto nell’arte.

Gatto dell’Antico Egitto.egitto.okkio

statuetta bronzea 722-332 a.C,
statuetta bronzea 722-332 a.C,

Le prime rappresentazioni pittoriche sono quelle che lo immortalano nelle vesti di una divinità, nell’antico Egitto, e da qui probabilmente trae origine il suo atteggiamento altezzoso e impertinente. 
 Animale sacro nell’Antica civiltà Egizia, il gatto veniva venerato e rappresentato, bellissimo e regale, in numerosi manufatti ed opere d’arte. Sono tante le antiche statuette feline provenienti dall’Antico Egitto: alcune di queste erano oggetti votivi, altre delle vere e proprie urne per piccole mummie di gatti. Quella in foto è una statuetta bronzea databile al periodo 722-332 a.C, conservata oggi al Museo Egizio di Torino.La dea Bast, conosciuta anche come dea Bastet, era il simbolo della femminilità nell’antico Egitto.

La dea Bastet o Bast era un’antica divinità della mitologia egizia raffigurata generalmente con il corpo di donna e la testa di gatto: una divinità dai tratti solari, simbolo della vita, della fecondità e della maturità, venerata per la sua forza e la sua agilità. Per ottenere un favore dalla dea Gatta gli Egizi avevano la consuetudine di offrire del pesce prelibato al proprio gatto, che amavano tenere in casa, vezzeggiato e trattato con ogni riguardo.

Talmud Babilonese

Non ci è giunta nessuna testimonianza di pitture o sculture Assiro Babilonesi che attestino o neghino l’esistenza dei gatti in quel periodo: sono stati rappresentati cani, tori e leoni, ma non c’è traccia di questi felini. Solo l’ antico Talmud Babilonese, uno dei testi sacri dell’ Ebraismo, redatto in aramaico nelle accademie rabbiniche della Mesopotamia, tra il III e il V secolo, tra i suoi insegnamenti civili e religiosi parla delle ammirevoli qualità dei gatti e ne incoraggia l’allevamento “per aiutare a mantenere pulite le case”.

Arte Araba

MUEZZAI musulmani tenevano il gatto in grande considerazione perché animale di Maometto, secondo un’antica leggenda. Le immagini dei gatti provenienti dal Medio Oriente sono molto rare perché l’Islam non ammette il concetto di arte figurativa. Nei dipinti di anonimi artisti ottomani del Trecento sono raffigurati gatti domestici in scene della Bibbia ma in ruoli secondari. Nell’arte orientale i gatti più ritratti sono quelli bicolore e gli squama di tartaruga con bianco, probabilmente perché i preferiti dai viaggiatori dell’epoca.

In Indiashashthi gatto

In India il gatto è simbolo di nobiltà e ricchezza. La maggior parte delle opere artistiche che ritraggono questi felini sono di natura religiosa, come ad esempio un’opera che ritrae la dea della fertilità Shashthi  a cavallo di un gatto.

In Thailandia

I thailandesi hanno sempre amato i gatti tanto che dipingevano magnifiche scene su papiri per illustrarne la varietà di colori e forme. Le numerose copie manoscritte dei Cat Book Poems, risalenti al Cinquecento, rappresentano gatti pointed e dai tanti colori.
Cat Book PoemsDurante la Dinastia Sung (960/1279) i gatti comparvero per la prima volta nell’arte cinese come simbolo di corte e prestigio, come nell’opera “Commedia Primaverile” in un giardino Tang che raffigura micetti che giocano tra i fiori. Nel Cinquecento il gatto diventò un soggetto comune negli smalti e nelle lampade di porcellana.

gatti giapponeIn GiapponeCatsTokaidoKUNIYOSHI

Nei dipinti e nelle xilografie dell’antico Giappone compaiono i gatti a squama di tartaruga in compagnia di bellissime donne. L’artista più rappresentativo fu Utagawa Kuniyoshi (1797/1861) che dipinse gatti con estrema precisione, la sua opera più celebrè Cinquantatre stazioni di Tokaido, dove ogni stazione è rappresentata da un gatto.

Nell’arte Americana

Nelle opere americane il gatto non era che una figura secondaria presente occasionalmente in quadri d’arte popolare. Daniel Merlin (Francia, 1861-1933)Ma l’inizio del Novecento segnò una nuova era, gli artisti americani scelsero spesso proprio i felini come soggetti delle loro opere. In America verso la fine dell’Ottocento il gatto non è più simbolo di paganesimo ma diventa simbolo di bellezza e modernità. I gatti sono ritratti nelle opere spesso in compagnia di bambini. L’opera più famosa a tema felino è Cats and Kittens di Daniel Merlin (Francia, 1861-1933) che raffigura una scena domestica con una gatta e i suoi cuccioli.

Nell’arte Europea

In epoca greco-romana i gatti passarono in secondo piano dopo leoni e tigri.

Cipro

E’stata scoperta una tomba risalente al 7.500 a. C. nella quale fu seppellito un gatto selvatico accanto a un essere umano.

Erotodo e Antica Grecia

gatto greciaNell’ antica Grecia il ruolo del gatto non fù mai così importante come quello del leone o del cane. Il gatto si ritagliò però un piccolo spazio nella letteratura greca di Erotodo (484-430 a. C.) che lo descrisse con senso favolistico e gusto estetico. Erotodo raccontò anche l’arrivo e la diffusione dei gatti in Grecia grazie ad abili mercanti che li rapirono agli egiziani causando non pochi incidenti diplomatici tra i due paesi. Persi i privilegi ed il suo ruolo divino, arrivando in Grecia il gatto venne apprezzato più come animale curioso, da compagnia, ma non come animale da utilità, poichè per la caccia ai topi si preferivano le piccole e fameliche donnole, solo più tardi si capì che il gatto poteva essere più adatto a questo scopo.

Antica Roma

Se i Greci furono i primi ad importare il gatto dall’Egitto, i Romani lo conobbero molto più tardi, ma ne seppero apprezzare subito le doti sia come animale da lavoro che da compagnia. In particolare negli scavi di Ercolano e Pompei, importanti città di epoca romana, sono stati rinvenuti resti di ogni genere di animale, ma non del gatto a dimostrazione che i felini, animali arguti, fuggirono alle prime avvisaglie del terremoto, mettendosi in salvo. Ma la loro esistenza è testimoniata dal ritrovamento di un mosaico che raffigura un gatto mentre afferra un volatile.

gatto pompei
Gatto della Casa del Fauno

 

Su un pannello musivo rinvenuto della casa del Fauno di Pompei, risalente al II secolo a.C., oggi al Museo Archeologico di Napoli, un piccolo gatto, in una forma antica di natura morta, azzanna un volatile per divorarlo. Piccolo e agile, il felino di epoca romana sta in realtà rubando dalla dispensa la cacciagione, ma è qui rappresentato con occhi dolci e con tenerezza che suggeriscono l’amore e l’indulgenza per il gatto, ormai già animale domestico.

Antica Francia

Gatto e nimismatica 1I GATTI NELL'ARTE DI TUTTO IL MONDONumismatica: Medaglia francese del 1968 con gatto. Sul dritto è rappresentato il muso di un gatto in basso rilievo visto di fronte. Sul retro è raffigurato un gatto in primo piano che doma un cobra. Sullo sfondo si stagliano le piramidi con i due simboli del sole e della luna e la scritta “Ami du Soleil Venu de la Nuit des Temps”.

Alcune tradizioni del Nord Europa prevedevano il seppellimento di gatti,vivi, nelle fondamenta della casa, in modo che il loro spirito potesse poi vegliare su chi abitava all’interno delle mura e in Polonia erano arsi vivi durante alcune cerimonia nuziali, come simbolo di buon augurio.


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FONTE ==>> http://www.tuttosuigatti.it/arte.html
FONTE ==>> http://www.veterinariogennaro.it/news.php?id=36
FONTE ==>> http://www.fanpage.it/i-gatti-piu-famosi-della-storia-dell-arte/
FONTE ==>> http://web.tiscali.it/acquabranda/origini_e_storia_del_gatto.htm

I GATTI NELLE EPOCHE

I GATTI NELLE EPOCHE

I GATTI NELLE EPOCHE

Origine del gatto domestico

Il gatto domestico ha origini africane ed è autorevole membro dei Felidi, probabile risultato dell’incrocio tra il Felis Sylvestris e il Felis Lybica. Appartiene ai mammiferi, all’ordine dei carnivori, alla famiglia dei felini, al genere Felis, alla specie Felis catus. Quando si insediò nell’Egitto dei Faraoni il gatto aveva sulle spalle cinquanta milioni di anni di vita e di esperienza ma di tutta la famiglia dei Felidi è il solo rappresentante ad aver accettato di convivere con l’uomo. Per questo il nome scientifico del gatto è “Felis domestica”. Una volta che l’uomo ne ha capito l’utilità il gatto è diventato presenza importante nella società, soprattutto per la caccia ai topi, portatori di epidemie.

50 Milioni di Anni Fa

MiacisCinquanta milioni di anni fa viveva un animale selvatico dal corpo allungato e dalle zampe corte denominato dalla scienza Miacis. Questa specie era l’antenato del gatto, del cane e dell’orso. Da una ramificazione di questa famiglia, oggi estinta, si è sviluppato il genere Felis al quale appartiene il gatto. Dal gruppo di questi Felidi e con la conseguente sua evoluzione si è sviluppato un felino chiamato Dinictis, un autentico gatto simile a quello moderno, ma di proporzioni più grandi, dalla forte dentatura e dal cervello non molto sviluppato. Attraverso lo studio di alcuni reperti si fa risalire la comparsa del Gatto Dinictis in alcune aree della terra a circa 10 milioni di anni fa, ancor prima dunque dell’apparizione dell’uomo, del cane, del cavallo, del bue, del maiale. Quando però questi animali iniziarono a far parte della vita dell’uomo nella preistoria, del gatto non si percepiva ancora la presenza. Il gatto continuava ad evolversi autonomamente, in modo indipendente senza lasciarsi schiavizzare. Nel momento in cui nel corso dei secoli il gatto si è avvicinato all’uomo lo ha fatto ad alto livello da “signore di corte”.

25 Milioni di Anni Fa

Smilodon_fatalis_SergiodlarosaCompare lo Smilodon detto anche “gatto con i denti a sciabola”, animale considerato antenato del gatto anche se somigliante di più ad una tigre che ad un gatto per la sua lunghezza superiore anche al metro. In Nord America furono trovati molti scheletri di Smilodon, esemplare di mammifero con denti grossi e cervello piccolo, diretto discendente dell’evoluzione dei “Titanotheres”, mammiferi del primo Cenozoico.

18 Milioni di Anni Fa

Pseudaelurus-11

Lo “Smilodon” si evolse in “Pseudaelurus”, molto più simile nell’aspetto al gatto dal quale derivò poi il primo animale moderno del genere Felis da cui discendono tutti i gatti: “l’Acinonyx“.

10 Milioni di Anni Fapallas

Nelle foreste iniziarono a vedersi felini come il leone, le tigri ed i leopardi mentre tra i primi gatti moderni comparve il Martelli, oggi estinto, e il gatto di Pallas”, esemplari con un corpo simile a quello degli attuali gatti con un cervello grande.

Tra i 900.000 ed i 600.000 Anni Fa

Nelle foreste c’era il Felis Silvestris, gatto selvatico europeo, dal carattere riservato e selvatico. Con le glaciazioni si spinse verso le regioni più interne diminuendo le sue dimensioni. Con il ritirarsi dei ghiacci questo gatto rimase isolato nei vari continenti. In Africa diventò Gatto del Deserto e Gatto Selvatico Africano, in Asia Gatto del Deserto Cinese e Gatto della Giungla. Mentre il gatto selvatico Europeo rimase a debita distanza dall’uomo, il gatto selvatico africano, Felis Lybica, iniziò ad avvicinarsi anche ai centri abitati, ragion per cui si pensa sia il gatto selvatico africano, originario della valle del Nilo, il progenitore dell’attuale gatto domestico.Tra i 900.000 ed i 600.000 Anni Fa

Nel 3000 a.C.

Questo antico animale intraprende il suo alto e dignitoso rapporto con l’uomo, facendosi persino divinizzare dagli antichi egizi. Gli antichi Egizi erano convinti che alcune divinità assumessero le sembianze del gatto e i grandi sacerdoti dal comportamento del gatto traessero messaggi divini. Era il Felis Lybica, il primo esemplare non ancora del tutto civilizzato ma molto vicino ad esserlo. Gli fu attribuito un nome onomatopeico “Mau”. Nel III millennio a.C. nasce l’Identità Domestica del gatto.

Dall’Egitto, alla Grecia, all’Europa, all’Asia

Tramite i contatti commerciali con gli Egizi il gatto fu conosciuto dai Greci. Allora in Europa i topi venivano combattuti dalle donnole e dalle puzzole, animali selvatici poco gradevoli.
Quando si scoprirono le qualità del gatto, bello, domestico, pulito, inodore e ottimo cacciatore, in Grecia lo avvolsero con entusiasmo. Siccome gli Egizi non vendevano i gatti perché considerati divini, i Greci furono costretti a rubarne cinque o sei coppie per portarle in patria.
Dopo qualche anno furono in grado di vendere gatti ai Romani, ai Galli, ai Britanni.
Dall’Egitto così il gatto arrivò in tutta Europa e in Asia.
In Giappone il gatto fu apprezzato per la sua bellezza e come simbolo di pace e fortuna. Anche gli Arabi ben presto iniziarono ad accogliere il gatto con stima e rispetto. Amato e divinizzato dagli Egizi, tenuto in alta considerazione estetica e spirituale in Asia, utilizzato e difeso in Europa, il gatto era tuttavia atteso da un periodo drammatico: il Medioevo.
In questo periodo venne coinvolto in stragi e persecuzioni perché considerato simbolo del Demonio e delle streghe.

Il Gatto e la Superstizione nel Medioevo

Gatti medioevoDurante il Medioevo i gatti furono solitamente temuti e odiati, soprattutto a causa delle loro abitudini notturne e solitarie, per le quali si credeva fossero degli inviati del demonio sulla terra. Nella mentalità popolare i gatti, soprattutto se neri, erano considerati animali satanici al servizio di streghe e fattucchiere. Questo accostamento con l’occulto e la stregoneria è stato responsabile di molti atti di crudeltà e persecuzione nei confronti dei gatti che subirono ingiustamente atroci sevizie e torture di ogni sorta, condividendo spesso il martirio con i loro padroni.

Nel ‘700

Demonizzato dalla Chiesa cattolica fin dal Medioevo il gatto dovette aspettare il Settecento per occupare un posto di rilievo nell’arte europea.
In epoca medievale infatti il gatto era visto come simbolo del maligno e compare in miniature di origine pagana più che cristiana. Nell’arte cristiana il gatto simboleggia l’inganno e il peccato come raffigura il Ghirlandaio e il Tintoretto nelle loro rappresentazioni dell’Ultima Cena dove il gatto si trova ai piedi di Giuda. Nella xilografia “Adamo ed Eva” di Durer il gatto viene associato ad Eva come simbolo di malvagità e peccato. Nel Settecento cambia lo stereotipo del gatto come immagine del peccato e compare nelle nature morte di J.B. Chardin dove viene evidenziata la golosità e l’opportunismo dei gatti. Nelle contemporanee stampe di W. Hogart vengono mostrati gli abusi fatti sui gatti dall’uomo. Il Tiepolo invece ne sottolinea la sensualità e frivolezza. Leonardo da Vinci prima e J.B.Oudry dopo raffigurano il gatto con estremo realismo e precisione. (( PER VEDERE LE OPERE CLICCA QUI))

Nell’800

PRIMA ESPOSIZIONE GATTI LONDRA 1871Nel 1800, superate le stragi del Medioevo, comincia il riscatto del gatto che torna ad essere un animale da compagnia, compagno dell’uomo e apprezzato per la sua bellezza e regalità tanto che ebbero inizio anche le Prime Esposizioni, la prima a Londra il nel 1871.
L’Ottocento vede emergere l’interesse per i ritratti di gatti soprattutto tra i pittori olandesi così come l’attenzione per il loro comportamento. La sensualità del felino sarà invece al centro della pittura degli impressionisti come Renoir e Manet, ad esempio nell’opera Olympia dove una prostituta è raffigurata accanto al gatto.

Nel ‘900

david-hockney-mr-and-mrs-clark-and-percy (1)Nel Novecento rinasce l’attenzione dell’arte verso il mondo felino. Gli espressionisti come F. Marc esasperano e stilizzano alcuni aspetti del comportamento dei gatti mentre in opere di P. Picasso vengono messe in luce le doti da predatore. Pittori surrealisti come l’inglese Leonora Carrington sono attratti dal fascino mistico del gatto. Marc Chagall combina invece l’arte popolare russa con le influenze di Parigi dando una interpretazione più personale. Il gatto più famoso dell’arte contemporanea è il bianco protagonista di “Mr and Mrs Clark and Percy”, opera molto amata dal pittore britannico David Hockney.


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GATTI E ARTE

GATTI E ARTE

GATTI E ARTE

I gatti sono apparsi nella storia dell’arte sin dall’antichità. La simbologia associata al felino ed i suoi significati positivi o negativi, le superstizioni e i misteri legati a lui sono cambiati nel corso dei secoli, ma la rappresentazione dell’animale non è mai mancata, forse perché in fondo, oggi come ieri, i gatti piacciono tanto e piacciono a tutti.

Augusto_sfondo_trasparenteLa Gatta dell’Imperatore Ottaviano Augusto

Nell’anno 10 a. C. l’ imperatore romano Ottaviano Augusto mentre stava dettando ai suoi liberti le sue memorie, si abbandonò ad una insolita manifestazione di ammirazione per la sua gatta:

“La mia gatta dal pelo lungo e dagli occhi gialli, la più intima anima della mia vecchiaia, il cui amore per me è sgombro da pensieri possessivi, che non accetta obblighi più del dovuto….E’ mia pari come pari agli dei, non mi teme e non se la prende con me, non mi chiede di più di quello che sono felice di dare…. Com’è delicata e raffinata la sua bellezza, com’è nobile e indipendente il suo spirito; com’è straordinaria la sua abilità di combinare la libertà con una dipendenza restrittiva”.

La gatta di Maometto 600MUEZZA

Maometto, profeta dell’Islam, possedeva una bellissima gatta di nome Muezza alla quale era molto affezionato e che gli riposava sempre accanto. La leggenda narra che un giorno la gatta si fosse addormentata sulla manica dell’abito del profeta; Quando la campana suonò l’ora della preghiera e Maometto si dovette alzare, non volendo svegliarla, preferì tagliare il lembo della sua veste sul quale Muezza era sdraiata e si recò a pregare.

Il Gatto di Otranto

Gatto di otrantoUn Mosaico raffigurante un gatto rossiccio si trova nella Cattedrale di Otranto. Esso fa parte di un ciclo che decora interamente il pavimento dell’edificio religioso, voluto nel 1163/1165 dal vescovo della città ed eseguito dal monaco Pantaleone
L’esecuzione del Gatto di Otranto perde quella perfezione raggiunta con i romani e dimenticata a seguito delle orde barbariche, a vantaggio di una resa più semplicistica e stilizzata. L’animale è stato in alcuni punti “umanizzato”: le zampette sembrano mani, gli occhi sembrano quelli di un uomo, addirittura su due zampe indossa un paio di calzature.

I Gatti in uno studio di Leonardo da Vincigatti da vinci

Nel Rinascimento il gatto riacquisì la sua dignità come animale da compagnia nell’ambito di una rivalutazione a carattere scientifico di tutti gli animali. Anche Leonardo da Vinci, agli inizi del XVI secolo, dedicò parte della sua geniale attenzione agli atteggiamenti e al comportamento dei gatti lasciandoci uno studio molto affascinante. Nei suoi disegni rappresentò il gatto in tutte le sue movenze ed espressioni svelandone nel contempo carattere e temperamento e definendolo un capolavoro della natura.

Trittico del Giardino delle Delizie – Hieronymus Bosch.

Trittico del Giardino delle Delizie – Hieronymus BoschUn po’ grottesco e buffo, il gatto del pittore fiammingo Bosch ha appena catturato un rettile e lo porta via stringendolo tra i denti. Il felino boschiano abita il Paradiso Terrestre: l’artista lo rappresenta infatti nell’Eden del Trittico del Giardino delle Delizie (1480-1490), al Museo Prado di Madrid, proprio vicino alle figure di Adamo, Dio ed Eva, a rappresentare probabilmente la tentazione, in quanto nel Medioevo il gatto era associato a figure diaboliche.

Annunciazione – Lorenzo Lotto.Annunciazione – Lorenzo Lotto

Il gatto con la schiena inarcata nel dipinto di Lorenzo Lotto del 1534, oggi conservato a Recanati, evoca un essere diabolico e negativo: infatti il felino, al gesto di Annunciazione dell’arcangelo Gabriele, fugge a nascondersi, il che simboleggia la sconfitta del male. Al contempo è innegabile che qui il gatto funga anche da elemento ironico e familiare all’interno della scena sacra.

Natura morta con gatto e pesce –  Jean-Baptiste-Siméon Chardin.Natura morta con gatto e pesce

Il gatto dipinto da Chardin nel 1728 è un discreto e attento ladruncolo, che nella tipica atmosfera elegante del pittore francese sta per rubare un grosso trancio di pesce. Il felino qui torna ad essere inserito nella realtà di tutti i giorni: Chardin, maestro delle nature morte, ricercava la bellezza negli aspetti comuni e quotidiani; non è una caso che molti suoi dipinti rappresentino felini.

Olympia – Eduard Manet.

Edouard Manet OlympiaNero con gli occhi gialli, provocatorio e inquietante è il gatto rappresentato ai piedi di Olympia, la prostituta dipinta da Manet nel 1863 sulla tela delle collezioni del Musée d’Orsay. Il quadro rappresenta un’eccezione in quanto il felino è visto di nuovo come attributo demoniaco, simbolo in questo caso dell’estrema libertà e della famelicità della donna.

Bambina con gatto (Julie Manet) – Pierre Auguste Renoir.Bambina con gatto (Julie Manet)

Nel 1887 Renoir dedica un ritratto alla nipote del collega pittore Manet. In questa tela del Musée d’Orsay il gatto è finalmente e totalmente riabilitato: già dal ‘600 infatti, con le dovute eccezioni, il gatto diventa tipico animale domestico da compagnia e nel 1800 le sue rappresentazioni pittoriche rendono pienamente quest’idea. Il micio di Julie Manet, che lei abbraccia disteso sul suo grembo, è buffo, tenerissimo, dal pelo morbido e dal carattere dolce: quasi sorride e fa le fusa, avrebbe avuto un successo strepitoso sui social network!

Chat noire – Théophile-Alexandre Steinlen.Chat noire – Théophile-Alexandre Steinlen

Non può mancare, nella lista dei gatti più famosi della storia dell’arte, il celeberrimo Chat Noir, la più inflazionata immagine artistica dedicata al felino. È bizzarro scoprire che l’autore di questa immagine Théophile-Alexandre Steinlen era uno sfegatato gattofilo e per questo aveva realizzato la litografia (1896) che pubblicizzava il cabaret parigino del Gatto Nero e la sua tournée, creando quella che è diventata un’icona per gli amanti dei gatti e per gli amanti di Parigi.

The King of Cats – Balthus.The King of Cats – Balthus

Tra gli artisti notoriamente appassionati di felini, ai primi posti va di certo Balthus, che in numerosissimi suoi quadri ha rappresentato gatti, sempre protagonisti o co-protagonisti delle sue scene domestiche dall’atmosfera sospesa. Emblema di questa passione è probabilmente il suo autoritratto con gatto, intitolato “The King of Cats” (1935),  dove l’artista rappresenta se stesso a figura intera ed un gattone ai suoi piedi in cerca di coccole.
Brown-The-adolescent-cat2Artisti come Joan Brown (1939/1990) dipingono il gatto dandogli un ruolo centrale nelle opere, come in “The Adolescent Cat”, dove compare uno sbarazzino gatto rosso come simbolo metafisico più che rappresentazione di stile decorativo. Donald, il suo gatto tigrato, compare in molti dipinti di A. Warhol, uno dei massimi esponenti della Pop Art, come nell’opera Sam dove il gatto è viola!

Il gatto Sam – Andy Warhol.IL-PRESEPE-DI-ANDY-WARHOLil gatto sam - andy warhol

Infine non si può dimenticare Warhol che nella sua casa di New York aveva ben 25 gatti, tutti di nome Sam. Tanti sono i disegni che l’artista ha dedicato ai suoi felini, rappresentati con colori vivaci e accesi ed in stile un po’ naif. Così tanto amava questo animale da inserirlo anche in contesti insoliti, ad animare in modo buffo e dolce alcune iconografie tradizionali, come per esempio quella della Natività 1957.

La Nebulosa” Occhio di Gatto”

cats-eye-nebula-1098160_960_720La Nebulosa “Occhio di gatto” è una nebulosa planetaria visibile nella costellazione boreale del Dragone a circa 3000 anni luce dalla Terra. Strutturalmente è una delle più complesse nebulose attualmente conosciute: il nucleo centrale contiene al suo interno varie strutture simmetriche che lo fanno assomigliare all’iride di un gatto e fanno pensare che l’oggetto stellare che occupa la posizione della pupilla sia in realtà una stella binaria.


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FONTE ==>> http://www.tuttosuigatti.it/arte.html
FONTE ==>> http://www.veterinariogennaro.it/news.php?id=36
FONTE==>> http://www.fanpage.it/i-gatti-piu-famosi-della-storia-dell-arte/

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