SETTIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SETTIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SETTIMA TAVOLETTA

ENUMA ELISH

SETTIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH

[v. 1-144] I cinquanta nomi di Marduk.

1. Asari: il donatore dell’Agricoltura, il fondatore della lottizzazione dei campi,
2. il creatore dei cereali e della canapa, il produttore di tutta la verdura!
3. Asar.alim: prevalente nella Sala del Consiglio, dove la sua opinione prevale!
4. Colui che gli dèi rispettano e che ignora la paura!
5. Asar.alim.nunna: il venerabile, luce dei suoi padri e progenitori!
6. Colui che porta a termine gli ordini di Anu, di Enlil e di Ea il principe.
7. E’ lui, il loro curatore, che assegna loro le loro posizioni;
8. lui che, per il bene del paese, aumenta nei campi l’abbondanza!
9. Tutu, il vero autore del loro rinnovamento!
10. Sì, ha liberato i loro santuari, affinchè stiano in ozio;
11. creato l’incantesimo, affichè gli dèi si plachino
12. e anche se si lanciassero, in corruccio, indietreggerebbero!
13. Ha il posto più elevato nell’assemblea degli dèi, suoi padri!
14. Nessuno tra loro potrà mai essergli pari!
15. Tutu.zi.ukkinna: la vita dei suoi sudditi!
16. Colui che ha creato, per gli dèi, il cielo chiaro,
17. preso carico della loro esistenza e che ha loro assegnato i loro posti!
18. Che si considerino le sue grandi gesta, indimenticabili, tra la moltitudine!
19. Tutu.zi.kù, lo chiamarono per terzo! Il custode della purificazione,
20. il dio dal soffio benefico, il signore dell’esaudimento e della grazia,
21. il produttore della ricchezza e dell’opulenza, il consolidatore della prosperità,
22. colui che rende abbondante tutto ciò che era raro!
23. In un terribile pericolo, abbiamo respirato il suo soffio benefico!
24. Che lo si ripeta, nel celebrarlo! Che si canti la sua lode!
25. Per quarto, gli umani dovranno glorificare Tutu.aga.kù:
26. il padrone del santo incantesimo, il vivificatore dei morenti,
27. lui che provò pena per gli dèi vinti,
28. che fece liberare gli dèi ostili dal giogo loro imposto
29. e che, per risparmiarli, creò l’umanità!
30. Il misericordioso, al quale è concesso di ridare la vita!
31. Che la sua azione resti indimenticabile,
32. sulle labbra delle teste-nere, che ha creato con le sue mani!
33. La loro bocca pronuncerà un sortilegio augusto nel chiamarlo, in quinto luogo,
34. Tutu.tu.kù: colui che, con il suo santo incantesimo, ha arrestato tutto il male!
35. Sà.zu: il conoscitore del cuore degli dèi, lo scrutatore delle loro anime!
36. Colui che dalle mani non si lascia affatto sfuggire i malvagi!
37. Il custode dell’assemblea degli dèi, colui che ne appaga il cuore!
38. La loro ampia protezione che curva i ribelli!
39. Colui che fa trionfare la verità, vanifica il parlare astuto.
40. E che riconosce, ovunque, menzogna e verità!
41. Quindi lo si glorifichi come Sà.zu.zi.si: che impone il silenzio ai rivoltosi
42. e che, nella persona degli dèi, suoi padri, ha generato stupore!
43. In terzo luogo come Sà.zu.suh.rim: che estirpò a mani armate tutti gli avversari,
44. ne dissipò le macchinazioni e li mutò in vento,
45. annientò il gruppo di criminali: tutti coloro che marciavano contro di lui!
46. Che tutti gli dèi, in coro, continuino ad acclamarlo come tale!
47. Quarto, come Sà.zu.gù.rim: che ristabilì la sottomissione agli dèi, suoi padri,
48. che estirpò tutti gli avversari, ne annintò la discendenza,
49. dissipò le manovre, senza risparmiare alcuno!
50. Così sia pronunciato e ripetuto questo nome sulla Terra!
51. Quinto, che in futuro lo si trasmetta anche come Sà.zu.zàh.rim:
52. colui che ridusse in nulla tutti gli avversari e i ribelli, al completo!
53. Colui che reintegrò tutti gli dèi in fuga nelle loro sale di cerimonia!
54. Che esista per sempre questo suo appellativo!
55. Sesto, che lo si celebri ovunque come Sà.zu.zàh.gù.rim:
56. colui che, personalmente, in un corpo a corpo annientò tutti gli avversari!
57. En.bi.lulu: è il Signore munifico per natura!
58. Il potente pastore degli dèi, che promosse le loro offerte,
59. che fondò e fece prosperare, sulla Terra, pascoli e acquazzoni,
60. che creò i fiumi [1] e ne distribuì l’acqua fertilizzatrice!
61. Che lo si chiami anche En.bi.lulu.e.pa.dun: il Signore della pianura e del fiume,
62. il fontaniere dell’universo, il fondatore dei solchi! Colui che fondò, in piena steppa, la santa agricoltura,
63. che allineò argini e canali e definì le linee delle arature!
64. Terzo, che lo si celebri come En.bi.lulu.gù.gal: il fontaniere dei corsi d’acqua divini,
65. signore dell’abbondanza, dell’opulenza e dei ricchi raccolti!
66. Colui che istituì la ricchezza e fece traboccare i beni dell’Ecumene,
67. concesse il frumento e creò il grano!
68. Infine, come En.bi.lulu.hè.gàl: colui che accumula l’abbondanza per tutte le popolazioni,
69. fa piovere la prosperità sulla Terra e fa crescere rigogliosa la verdura!
70. Sir.sir: colui che ammucchiò montagne su Tiamat
71. e che, a mani armate, ne riportò come bottino il cadavere!
72. Colui che sorveglia la Terra; il vero pastore degli uomini!
73. Colui la cui capigliatura non è che piantagioni, campi coltivati, solchi!
74. Colui che, nel suo corruccio, traversava e riattraversava l’immensa Tiamat,
75. passava e ripassava, come un ponte, il luogo del duello con lei!
76. Lo chiamarono anche Sir.sir.malah: e così sia per sempre,
77. Tiamat essendo per lui barca e per lui nocchiero!
78. Gilim: l’ammucchiatore di enormi mucchi nei granai,
79. il creatore dei cereali e delle greggi, colui che garantisce la semenza nel paese!
80. Gilim.ma: il consolidatore del mutuo legame tra gli dèi, il creatore del buon diritto,
81. la briglia che frenò i malvagi, inaugurando il buon ordine!
82. A.gilim.ma: il posto in alto, che allontana l’inondazione, tiene a bada la neve,
83. che, consolidate le regioni superiori, ha creato la terra sull’acqua!
84. Zu.lum: colui che assegnò agli dèi le campagne e che ne suddivide per loro il prodotto,
85. distribuIsce ad essi porzioni ed offerte e provvede alle sale da cerimonia!
86. Il demiurgo dell’universo e colui che ne dirige la marcia!
87. Come dio purificatore del cielo e della terra, lo chiamarono ancora Zu.lum.um.mu:
88. colui che, per potenza, non ha eguali fra gli dèi!
89. Gis.numun.àb: il creatore di tutte le popolazioni, il fabbricatore dei continenti:
90. colui che, distrutti gli dèi di Tiamat, ha creato i popoli con qualcosa di essi [2]!
91. Lagal.àb.du.bùr: il Re che vanificò le manovre di Tiamat e le strappò le armi;
92. colui il cui regno è solidamente stabilito: nell’avvenire come nel passato!
93. Pa.gal.gu.enna: il Capo di tutti i Signori, il cui potere è eccelso!
94. Il più grande tra gli dèi, suoi fratelli, loro sovrano per tutti!
95. Lugal.dur.mah: il Re che costituì il legame tra gli dèi, il signore del sublime legame,
96. il più grande sul seggio reale, tra gli dèi il più maestoso!
97. A.rà.nunna: il consigliere di Ea; il creatore degli dèi, suoi padri;
98. colui al quale, per principio, nessun dio è comparabile!
99. Dumu.du.kù, la cui dimora sacra si rinnova nel “Santo Monticello”!
100. Il “figlio del Santo Monticello”, senza il quale il “re della santa cappella” [3] non prende alcuna decisione!
101. Lugal.su.anna: il Re il cui potere è sublime tra gli dèi!
102. Il Signore della forza di Anu, ancora più in alto di Anshar!
103. Ir.ug.ga che, dentro Tiamat, li ha fatti tutti prigionieri!
104. Che ha unito ogni sapere ad un’intelligenza infinita!
105. Ir.qin.gu, che fece Quingu prigioniero, durante il combattimento;
106. che organizzò le delegazioni del potere dell’universo e stabilì la sovranità!
107. Kin.ma: il governatore di tutti gli dèi, il loro consigliere,
108. al cui nome tutti gli dèi sono scossi dal timore, come sotto la tempesta!
109. In qualità di E.siskur, in maestà siederà nella casa delle preghiere
110. e degli dèi, davanti a lui, introdurranno doni,
111. mentre egli riceverà i loro omaggi!
112. Nessun altro oltre a lui ha potuto creare tali meraviglie!
113. I quattro gruppi delle Teste-nere [4] sono sue creature:
114. eccetto lui, nessun dio ne sa guidare l’esistenza!
115. Gibil: colui che assicurò la riuscita della guerra
116. e, dopo il corpo a corpo con Tiamat, si mise a creare meraviglie!
117. Vasto è il suo intelletto, è capace, intelligente
118. e gli dèi, tra tutti, non giungono a comprenderne il cuore insondabile!
119. Addu sarà ancora un suo nome: come tale, che ricopra la faccia intera del cielo!
120. Che il suo boato benefico echeggi al di sopra della terra!
121. Che evacui, con la pioggia, la sostanza delle nubi
122. e che, quaggiù, fornisca il sostentamento alle popolazioni!
123. Asaru: colui che, conformemente al suo nome, ha dato regole ai destini degli dèi
124. e preso egli stesso in carico tutta l’universalità dei popoli. 
125. Nebiru: è colui che controlla i flussi Cielo-Terra: nulla accade in-alto i in-basso senza che venga da lui voluto [5]!
126. Nebiru è la sua stella che brilla nel cielo:
127. vi occupa il polo e gli dèi la ammirano,
128. dicendo: “Egli che, instancabilmente, passa e ripassa all’interno di Tiamat,
129. che Nebiru sia il suo nome poichè ne domina l’interno [6]!
130. A questo titolo, determina le traiettorie delle stelle nel Cielo
131. e pascola, come pecore, tutti gli dèi stellari [7]!
132. Possa abbattere Tiamat e affievolirne, estinguerne il respiro:
133. che, nel seguito della Storia, nel lungo declino dei giorni,
134. ella scompaia, senza che alcuno la trattenga e scompaia per sempre!”
135. E giacchè aveva creato il Cielo e fabbricato gli inferi,
136. suo padre Enlil gli conferì, in più, il nome di En.kur.kur!
137. Tali sono le designazioni che gli Igigi enumerarono.
138. Quando Ea le ebbe intese, nel suo cuore esultò e disse:
139. “Colui i cui padri hanno glorificato le denominazioni,
140. che il suo nome, per lui come per me, sia ugualmente Ea!
141. Che promuova, nella sua totalità, il complesso dei miei statuti
142. e che ponga in opera, lui stesso, l’universalità dei miei mandati!”
143. Con queste cinquanta denominazioni, i grandi dèi,
144. conferendo cinquanta nomi a Marduk, gli hanno attribuito personalità eccezionale!
145. Che vengano tramandati e che gli anziani gli espongano!
146. Che il saggio e il sapiente ugualmente li meditino!
147. Che il padre li ripeta e li inculchi nei suoi bambini!
148. Che il pastore del popolo ne acquisisca l’intelligenza,
149. perchè sia esente da ogni tiepido sentire verso Marduk, l’Enlil degli dèi.
150. Il suo reame prosperi e lui stesso, viva sano e salvo!
151. Eterna è la parola di Marduk, immutabile il suo ordine:
152. nessuno degli dèi può modificare ciò che esce dalla sua bocca!
153. Se si ostina a scagliare uno sguardo malevolo,
154. nella sua foga, nessun dio può affrontarne il corruccio!
155. Il suo cuore è insondabile, immenso ne è lo spirito!
156. Colpevoli e malvagi sono innanzi a lui!
157. Tale è la rivelazione che un Anziano, davanti al quale era stata esposta,
158. mise e fissò per iscritto, per insegnarla alla posterità!
159. Le prodezze di Marduk che creò gli dèi Igigi,
160. che le si narri pronunciando il suo nome
161. e che si salmodi il canto di Marduk
162. che, dopo aver abbattuto Tiamat, ricevette il potere sovrano.

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NOTE
[1] Qui si allude ai lavori di bonifica (terrapieni, canali, ecc.) che gli Anunnaki fecero in mesopotamia per permettere l’agricoltura.
[2] Qui si allude al fatto che Adamu, il primo uomo, venne creato per mezzo del sacrificio di un prigioniero alieno, di nome Kingu.
[3] Cioè Enki.
[4] I Sumeri, gli Egiziani, i popoli della Cultura dell’Indo e del sud africa (le colonie aliene della fazione di Enlil nelle americhe sono successive).
[5] Nebiru è come Nibiru e ciò significa che Marduk era diventato Re di Nibiru (in-alto) e della Terra (in-basso): vedi i Sovrani di Nibiru. Questo perchè in un’orbita di Nibiru, il pianeta era in dirittura di impatto con il pianeta Tiamat e Marduk fu l’unico tra gli Anunnaki che accettò di dirigere le contromisure d’emergenza (come nel film Armageddon – Giudizio finale), ruolo che ricoprì con successo, in cambio della reggenza.
[6] Con questo passo si intende che l’orbita di Nibiru aveva (e tuttora ha) un perielio interno alla fascia dei pianeti terrestri (di cui faceva parte Tiamat).
[7] Significa che nel Sistema Solare i pianeti (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno) sistemano le proprie orbite in relazione a quella di Nibiru e quando quest’ultimo giunge dal suo afelio, ne sconvolge tutte le orbite.

 

ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

ENUMA ELISH

IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

Le parole Enûma Eliš o Enuma Elish, equivalgono alle prime parole del poema “Quando lassù…”.
E’ un poema Teogonico e Cosmogonico, in lingua accadica, appartenente alla tradizione religiosa babilonese, che tratta in particolar modo il Mito della Creazione e le Imprese del Dio Marduk.
E’ il testo scritto più antico mai documentato sulla creazione e, invece di essere annoverato tra i più validi testi di studio, viene censurato e dimenticato come tutta l’Epica Babilonese e Proto-Babilonese.

marduk e tiamat ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONELa versione originale di questo poema, è di data incerta e di autore totalmente sconosciuto, poichè presso i babilonesi non si teneva conto della paternità delle opere letterarie di nessun tipo (=>Vedi Datazione).

Dal punto di vista letterario ha un linguaggio altamente poetico e molto raffinato, che fa pensare alle classi colte. Ogni distico (strofa formata da una coppia di versi) consta di due emistichi (ciascuna delle due parti in cui un verso è suscettibile di ripartizione), separati da una specie di cesura (è la denominazione che in metrica definisce ogni demarcazione ritmica statisticamente significativa all’interno di un verso sufficientemente lungo), che non coincide solo con la pausa del ritmo e del respiro, ma anche con il senso di ciò che si dice.
I racconti Babilonesi contenuti nell’Enuma Elish, come nel caso dell’ “Epopea di Gilgamesh”, derivano da una versione originale ancora più antica; quella “Sumera”, alla quale, dopo l’improvvisa e inspiegabile scomparsa (o forse evacuazione) della Sumeria a causa del “Vento di Ur” (Esplosione atomica, di cui ne troviamo traccia anche nella Bibbia), i Babilonesi ne saranno i loro diretti prosecutori.

Come abbiamo già accennato prima, l’Enuma Elish si rivela essere un misto di Teogonia e di Cosmogonia. Essendo ogni Divinità associata ad un Pianeta o a una Stella secondo le usanze sumere e babilonesi; infatti i Sumeri solevano descrivere la creazione di tutte le cose in “Chiave Mitologica”, ma nello stesso tempo conoscevano perfettamente il Sistema Solare e la sua origine. Anzi, conoscevano qualcosa che oggi noi stentiamo a credere: la presenza di un pianeta chiamato Nibiru.

Inoltre, l’Enuma Elish, riesce a conformare le vicende degli dei e le loro battaglie rispettivamente alla fisica dei corpi celesti e alle loro collisioni,
I protagonisti sono gli “Dei” che, attraverso battaglie e divine alleanze, donano all’opera una struttura epica e avvincente, con tanto di ribellioni, uccisioni e trionfi.
I nomi di questi Dei sono attribuibili ai nomi dei pianeti; le azioni degli dei, le loro decisioni, le loro alleanze, le uccisioni coincidono incredibilmente con i moti dei corpi celesti, con le attrazioni reciproche dovute alle forze di gravità, con le loro orbite, con le loro inevitabili collisioni.
Si ottiene così un forte parallelismo tra epica e documentazione scientifica di cosmologia.

AKITù
Akītu

Queste divinità presentano caratteri antropomorfici, ma il racconto è permeato di Simbologie Astrali dell’ultimo periodo della religione mesopotamica, anche se non conosciamo con precisione il significato di questi riferimenti astrali.
Ogni dio rappresenta un carattere naturale, e lo si vede specialmente nel conflitto fra Marduk e Tiamat; il primo rappresenterebbe la primavera, il secondo l’inverno.
Il mito infatti si celebrava in primavera, per propiziare il favore degli dei sulle seminagioni: può essere il racconto del sorgere del sole (Marduk) e del suo affermarsi all’orizzonte, con riferimento all’anno che sorge. Ma l’antropomorfizzazione è talmente evoluta che si fatica a riconoscere il significato che sta dietro al racconto. Anche le prime divinità, che si riferiscono all’acqua, potrebbero avere un significato legato al ciclo delle stagioni, ma potrebbero avere anche un significato di vittoria del bene sul male, dell’ordine sul disordine.

L’Enuma Elish o “Poema della Creazione” veniva recitato durante “l’Akītu“, il quarto giorno della Festa del Capodanno di Babilonia, come Inno di Propiziazione.
L’Urigallu, il Gran Sacerdote, lo declamava davanti alla statua di “Baal” (Marduk), verso sera. In quell’occasione le statue degli altri dei dovevano restare coperte, per deferenza verso il Dio Nazionale, Marduk. Lo scopo dell’inno era pertanto celebrativo, della capacità di Marduk come ordinatore del cosmo, capacità che gli ha permesso di salire da un secondo rango di divinità fino ad essere di diritto il capo del Pantheon.
le sette tavolette dell'enuma elishL’opera è composta da Sette Tavole (la settima parte, ricordiamo, è la celebrazione dei nomi di Marduk e appare quasi come a se stante) contenenti tra le 115 e le 170 versi ciascuna e, oltre a quello celebrativo, ha anche un significato astrale con lo scopo di descrivere la cosmogonia.
Per conservare la divisione il Poeta a volte chiude nel bel mezzo di un’azione una certa parte, per proseguire l’azione nella parte successiva.

L’epopea può essere divisa in Cinque Parti:
⦁ la Genealogia degli Dei, che è certamente sumera, con qualche lieve aggiunta,
⦁ la Vicenda di Ea e Apsu (Mito Eridiano del Drago),
⦁ il Mito del Drago,
⦁ il Racconto della Creazione,
⦁ e l’Inno dei Cinquanta Nomi.

La sua traduzione ci regala una delle versioni più affascinati della creazione; è un patrimonio dell’umanità di inestimabile valore!!!


==>> DATAZIONE DEL POEMA 

==>> TRADUZIONI DELLE TAVOLETTE  1′  2′  3′  4′  5′  6′  7′ 

==>> SINOSSI DELLE TAVOLETTE

 ==>> MENU’ ENUMA ELISH

==>> VEDI ANCHE “IL LIBRO PERDUTO DI ENKI”

LA NASCITA DI SATANA

LA NASCITA DI SATANA

Siamo tutti abituati a considerare Satana come un’entità malvagia, dotata di determinati poteri che ha lo scopo fondamentale di combattere Dio, sottrargli le nostre anime, e per mezzo della tentazione ci fa peccare e quindi ci condanna all’Inferno.
Questo “essere maligno” ci viene sempre descritto, e raffigurato, come un essere ferino, mezzo uomo e mezzo animale, con gambe e corna da caprone, e a volte munito di ali piumate o di pipistrello, ma stranamente egli era l’Angelo più amato e splendente di Dio, che in seguito alla sua ribellione è stato cacciato dal paradiso e “buttato giu” sulla terra.
Quindi questo Satana/Lucifero/Belzebù, che ci racconta la Chiesa, è un essere “splendido”? o è una “bestia immonda”??

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Risposta….. “Era Bellissimo e Perfetto” e dopo la caduta, è diventato “Immondo”!! (??) …
… e questa “mutazione”, infatti, la osserviamo perfettamente col passare dei secoli, e vediamo che, inizialmente, all’epoca paleocristiana, aveva un bell’aspetto ed era più incantevole, fino ad tramutarsi nel tardo medioevo in quell’essere animalesco che tutti conosciamo (simile all’antico dio agreste Pan? …si, esso influì moltissimo a conferire l’aspetto bestiale e terrificante al diavolo).

Ma da dove arriva questo mito?
In effetti, della sua origine ne sappiamo ben poco, o meglio ancora per sentito dire.
Nella Bibbia la parola “Satana” appare solo 47 vole, e si vuole attribuire la sua origine nei versetti di Isaia, 14,12 “Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino (Lucifero), figliuol dell’aurora?! Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni?!”
Ma questi versetti, che continuano fino al num. 20, in realtà alludono alla caduta del re di Babilonia, Baldassar, che va in rovina con tutta la sua arroganza (ennesima incongruena -copiata, scritta e riveduta- del Libro Sacro ispirato da Dio).

Ma passiamo ora ad un Simbolo/Icona fondamentale di Satana, cioè il “Serpente”.

Inannzitutto è doveroso dire che il serpente in passato e in moltissime culture, ha sempre avuto un valore positivo, esso cambia le pelle e si rinnova, ma in ognuno di noi richiama alla memoria il “tentatore” per antonomasia, colui che tentò Eva nell’Eden.
Nelle prime raffigurazioni sumere, questo animale, viene chiamato Bur o Buzur, parola che in quell’antica lingua significa “dio che scioglie i segreti”.
In ebraico serpente viene tradotto “Nahash”, ma in realtà il suo vero significato è, guarda caso, “colui che scioglie i segreti”.
In arabo invece lo stesso termine si dice “Al Ayyah” che darà poi inizio al culto di ad Allah e significa “vivificante” ossia “colui che da la vita”.

Ma solo se andiamo ad analizzare la storia archeologica possiamo capire cosa sia successo 4000 anni fa quando iniziò a diffondersi l’ ebraismo, e ad avere il sopravvento sulle altre religioni della Mesopotamia.

Sappiamo che l’ebraismo, nella sua fase iniziale (II millennio a.C.) era per lo più una religione enoteista, cioè che aveva una divinità principale (El/Enlil) ma che riconosceva anche le divinità dei paesi in cui si diffondeva, come quella camita di stampo Enkita (che adoravano Enki, fratello di Enlil), ma col passare del tempo questa ebbe la meglio sulle altre religioni finendo per bandire le divinità non affini e quindi diventare monoteista, fino ad arrivare a qualche secolo fa, con un gruppo di individui che ha voluto creare due personaggi fittizzi, Yahweh e Satana, che hanno portato avanti, con metodi subdoli, una nuova concezione di “Santo” e “Demone” e che dura fino ai giorni nostri.

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Pur essendo Satana un personaggio “relativamente nuovo”, che nasce iconograficamente con il Cristianesimo, le antiche e recenti fonti ci vengono in aiuto per quanto riguarda l’ identificazione dei due personaggi principali; la personalità di Yahweh viene creata fondendo diversi “dei” Anunnaki, di entrambe le stirpi, mentre per forgiare il personaggio di Satana ne sono stati usati fondamentalmente quattro, i cui caratteri sono stati fusi in un’ unica entità dalle presunte e molteplici sfaccettature. 

Questi sono Enki e i suoi tre figli, Marduk, Ningishzidda e Dumuzi.

enkiIl primo e più importante dei 4 è Enki, uno dei massimi signori Anunnaki, il grande scienziato, sapiente signore che conosceva ogni cosa (…se c’era, a Sumer, un personaggio dal quale Yahweh poteva rubare la caratteristica dell’onniscenza, era proprio Enki), e figlio maggiore di Anu, ma non era l’ erede ufficiale poichè il titolo spettava ad Enlil (Signore del vento); ed Enlil era il padre di Ishkur (anche loro identificati con Yahweh).

Enki era un signore benevolo, giusto, rigoroso anche se parecchio libertino, ben disposto nei confronti degli uomini, fu lui infatti, insieme alla sorellastra Ninmah, a creare l’ uomo, inoltre salvò l’ umanità dal Diluvio, e donò ai popoli due importanti conquiste: la scrittura e il calcolo del tempo.

Nei sigilli veniva rappresentato quasi sempre con dei getti d’ acqua che fuoriuscivano dalle spalle contenenti dei pesci, ma il simbolo che lo rappresentava per antonomasia era il SERPENTE.
Sigillo della TentazioneLa sua più famosa raffigurazioni è forse quella di una tavoletta chiamata ‘Sigillo della Tentazione’, in cui Enki compare seduto dinanzi a una donna, tra loro un albero, e dietro il dio appunto un serpente.
(Facile dedurre che Enki é il ‘proto-satana’ per eccellenza)

 


Poi abbiamo MARDUK, che era il figlio primogenito di Enki, nato dall’ unione con Damkina. Sposato con Sarpanit (mezza umana) aveva almeno un figlio: Nabu.

marduk con dragoneMarduk era assocciato all’ ariete in Egitto, ove era venerato con il nome di Ra e poi Amon-Ra (il Ra nascosto / lontano), e nelle sue rappresentazioni é quasi sempre accompagnato dal serpente dragone Mushushu.
Eterno rivale della fazione Enlilita, Marduk caratterialmente era iracondo, guerrafondaio, superbo, orgoglioso e ribelle, ed è dunque servito a modello per la creazione di Satana.

Un’altro modello perfetto per identificare Satana, è Ningishzidda, ma non nella concezione di “diavolo” o “demone” medievale, ma piuttosto in quella di “donatore di luce” e quindi il Lucifero Paleocristiano.

Tutti i sumerologi concordano nel collegare Ningishzidda all’Abzu, il “mondo inferiore”, territorio enkita.
Una delle sue rarissime rappresentazioni lo ritrae con due serpenti cornuti che spuntano dalle sue spalle, oppure con un bastone al quale stanno attorcigliati due serpenti (Caduceo).
A questo signore Anunnako si attribuisce la costruzione di almeno tre centri megalitici sparsi per il globo: le piramidi di Giza, Teotihuacan, e Stonehenge.
drago apocalisse-alatoPer gli Egiziani egli era il dio Thot, mentre per per gli Aztechi era Quetzalcoatl, il dio ‘serpente piumato’ o ‘serpente alato’. Il serpente era il simbolo della sua appartenenza alla dinastia enkita mentre l’ uccello rappresentava il falco degli dei sumeri e l’Ibis egiziano (in effetti non possiamo non pensare al Drago Leviatano e al fatto che Satana nell’ Apocalisse venga descritto come drago con 7 teste, 10 corna, e 7 diademi).

Quindi ciò che lega Ningishzidda a Satana/Lucifero sono le sue sapienti conoscenze, il suo essere così pratico del “mondo di sotto” (espressione e figura mitologica che serviranno secoli dopo a creare il concetto di “Inferno”) e l’ associazione con i serpenti cornuti e con i draghi. 
 

dumuziInfine abbiamo DUMUZI figlio minore di Enki e famoso per il suo fidanzamento con Inanna.
Nella lista degli Dei sumeri egli viene ricordato come “il Dio Pastore”, egli era infatti strettamente legato ai campi, agli animali, alle attività della terra.
Anche lui era associato al serpente, ma anche agli animali come la capra, e non c’ é dubbio che sia stato proprio lui a servire per la creazione del dio Pan e, forse, addirittura del Kernunno.
Era quindi il personaggio perfetto dal quale attingere per creare quel lato ‘pagano’ di Satana tanto caro a stregoni, studiosi di occultismo e di paganesimo inteso come contatto con le “forze della natura”.

EVOLUZIONE SATANA

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Dunque finora abbiamo trovato le tracce di alcune delle caratteristiche fondamentali di Satana:
 – il Serpente, simbolo che contraddistingue tutta la stirpe enkita.
 – la parte creatrice e libertina attraverso Enki;
 – la parte guerrafondaia, superba, orgogliosa, battagliera attraverso Marduk;
 – il legame con il mondo di sotto e la sapienza delle cose scientifiche e civilizzanti attraverso Ningishzidda;
 – e infine il lato Pagano delle forze della natura di Dumuzi;
Le basi per un’entità ostile ci sono, manca solo la demonizzazione del “Serpente”; e questo avvenne a Babilonia durante la schiavitù ebraica.

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FONTI ==> http://ningizhzidda.blogspot.it/2012/10/la-nascita-di-satana.html

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IL PLAGIO DELLA TORRE DI BABELE

Il plagio della Torre di Babele.

Anche questo racconto della Bibbia, seppur di poche righe, contiene una traccia utile a identificare la storia Sumera.
Nella Bibbia mentre Nimrod che con il suo popolo si è stanziato nella “Valle di Shinar”, costruisce una città con la torre, “Dio” dopo aver visto ciò che gli uomini avevano creato si rende conto che essi si erano totalmente civilizzati da pensare non più come un “popolo” o come tribù, e vede in questo un pericolo.
Il Signore prende quindi una decisione ed esorta altri non precisati dei a seguirlo (?): Gensi 11,7 Orsù, scendiamo e confondiamo quivi il loro linguaggio, sicché l’uno non capisca il parlare dell’altro!’
Subito dopo questa esortazione ci viene raccontato di come il Signore confuse le loro lingue, e scacciò gli uomini in varie zone della terra.

Il corrispondente racconto sumero racconta la medesima storia, ma qui il protagonista è Marduk che, dopo il suo esilio, insieme a suo figlio Nabu si dirige nelle terre di Canaan, dove raggruppa dei seguaci si avvia in Mesopotamia dove fonda una nuova città, Babilonia nella quale costruisce una grande torre a gradini (una Ziggurat). Fu allora che En.Lil, considerandolo un affronto al suo ruolo, decide di intervenire per scacciare Marduk, e lancia un appello a suo padre Anu e a Damkina, madre di Marduk, ma entrambi gli rifiutano il loro appoggio.
Infine Enlil insieme suo figlio Ninirta rade al suolo la città e disperse il popolo di Marduk.

Al di la quindi degli epiteti e dei nomi, abbiamo gli stessi elementi che identificano il racconto biblico con quello sumero; la costruzione di una città con la torre, l’appello di un (singolare) dio ad altri dei (Ninurta, Anu e Damkina), la distruzione della torre, e la dispersione del popolo in varie terre.

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ERE ZODIACALI NELLA BIBBIA

ERE ZODIACALI NELLA BIBBIA

La Bibbia, come già detto, è uno dei tanti libri di storia che racconta le vicende accadute ad un popolo nell’antichità e dovrebbe essere letta per com’è, senza interpretazioni o metafore come ci impone tutt’oggi la chiesa.

Tra le molte “metafore” (come ci dice la chiesa, ma che mai ci spiega) che riscontriamo in questo Testo “Sacro”, una molto importante riguarda l’astrologia, e più precisamente si riferisce alle ERE, ossia la suddivisione dell’età del mondo su base zodiacale, resa possibile dal fenomeno astronomico della precessione degli equinozi.
Secondo Charles Dupuis, un erudito illuminista, e molti altri studiosi, i riferimenti a questo argomento sono numerosi, e affermano inoltre che nella Bibbia sarebbero delineate le transizioni fra quattro ere.
La curiosità è che “per coincidenza”, anche altre culture parlano di ERE, come quella Sumera che racconta di Tempi e di Domini, ad ogni Era, un “Dio” dominava. Ad Enlil, capo degli Anunnaki apparteneva la costellazione del Toro, a Marduk quella dell’ Ariete, a Inanna la Vergine e così via.
Nella Bibbia la Prima Era che riscontriamo è quella del Toro e la troviamo in Esodo 32, quando gli Israeliti venerano un falso idolo, il vitello d’oro, e questo Totem bovino in effetti rappresenta Taurus, ossia il Toro (3400-2150 a.c.), mentre Mosè rappresenta la nuova Era di Aries, l’Ariete (2150 a.c. – 1 d.c.) e questa è la ragione per cui gli Ebrei ancora oggi suonano il corno di Ariete.
Mosè rappresenta la nuova era e con la nuova era tutti devono abbandonare quella vecchia, e Gesù quindi è la figura che introduce l’era successiva a quella di Mosè (Aries): l’Era dei Pesci (1-2150 d.c.).
Il Pesce è un simbolismo molto comune nel Nuovo Testamento, essendo Gesù conosciuto come il Grande Pescatore che ha sfamato 5000 persone con pane e due pesci (Matteo 14:17); inoltre la Mitra (cappello) del Papa è incontrovertibilmente una testa di pesce che rappresenta quindi l’Era dei Pesci di jesus lives2Gesù; e credo che tutti conosciamo il simbolo del pesce “Jesus Lives” ma pochi sanno realmente cosa significa veramente, esso è un simbolo astrologico pagano per il Regno del Sole durante l’Era dei Pesci.
In Luca (22:10), quando i discepoli chiedono a Gesù dove si preparerà la Pasqua dopo la sua morte, Gesù replicò:” Appena entrati in città, vi verrà incontro in uomo che porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà.”
Questa scrittura è di gran lunga uno fra i più significativi riferimenti astrologici della Bibbia, l’uomo che porta la brocca d’acqua è l’Acquario che è sempre rappresentato come un uomo che versa acqua da una brocca.
Esso rappresenta l’era dopo i Pesci, e quando il Sole, il “Dio Sole”, lascerà l’era dei Pesci (Gesù) entrerà nella Casa (Era) dell’Acquario (2150-4300 d.c.), dato che Acquario segue i Pesci nella Precessione degli Equinozi.
Gesù sta solo dicendo ai suoi discepoli che dopo l’Era dei Pesci, arriverà l’Era dell’Acquario, quindi nessuna fine dei tempi o fine del mondo, perchè in Matteo (28:20) dove Gesù disse: “Io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”, la traduzione della parola “mondo” è errata, (assieme a molti altri errori di traduzione che ritroviamo nella Bibbia), o meglio è stata sostituita, in quanto la parola originale del versetto è “AEON”, che significa “ERA” pertanto: “Io sarò con voi fino alla fine dell’era”, è solamente la personificazione dell’Era dei Pesci in Gesù-Sole che terminerà quando il Sole entrerà nell’Era dell’Acquario e quindi l’intero concetto di fine dei tempi e di fine del mondo è un errore di interpretazione.

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