SECONDA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SECONDA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SECONDA TAVOLETTA

ENUMA ELISH

SECONDA TAVOLETTA ENUMA ELISH[v. 1-90] Ea informato dei preparativi di Tiāmat, conferisce con il padre Anšar che lo invita a incontrare Tiāmat, ma Ea si ritira.

1. Tiamat, avendo dunque aizzato la sua progenie,
2. riunì le truppe per la battaglia contro gli dèi, sua discendenza!
3. Ormai più di Apzu, Tiamat si mostrò malvagia!
4. Fu spiegato ad Ea che ella bardava le sue milizie.
5. Quando dunque Ea apprese questo fatto,
6. inizialmente senza muoversi, attonito, rimase sbalordito.
7. Ma, dopo aver riflettuto e calmata le sua rabbia,
8. andò di persona davanti a suo nonno, Anshar.
9. Giunto in presenza di Anshar, padre del suo progenitore,
10. ripetè, anche lui, tutto ciò che Tiamat aveva ordito:
11. “Padre mio, Tiamat, nostra genitrice, ci ha preso in odio.
12. Avendo tenuto consiglio, freme con furia
13. e i suoi dèi, al completo, la circondano:
14. anche tra quelli che voi avete creato, alcuni sono passati dalla sua parte!
15. In piedi in cerchio intorno a Tiamat,
16. furibondi, complottano senza sosta, notte e giorno,
17. aizzandosi al combattimento. Battendo i piedi, arrabbiati,
18. hanno tenuto un consiglio per programmare la guerra.
19. La Madre-abisso, che tutto ha formato,
20. ha preparato armi irresistibili: ha messo al mondo dragoni giganti
21. dai denti aguzzi, dalle fauci spietate,
22. a cui a riempito il corpo di veleno al posto del sangue;
23. e ha messo al mondo leviatani feroci, a cui ha dato aspetto spaventoso
24. e li ha circonfusi di uno splendore soprannaturale, equiparandoli così agli dèi:
25. “Chi li veda (ha detto) perda i sensi!
26. E che una volta lanciati non indietreggino mai!”
27. Ha creato ancora Idre, Dragoni formidabili, Mostri marini,
28. Leoni colossali, Molossi rabbiosi, Uomini-scorpioni,
29. Mostri aggressivi, Uomini-pesci, Bisonti giganteschi:
30. brandenti tutti armi spietate e senza tema del combattimento;
31. i loro poteri delegati, smisurati, ed essi, irresistibili!
32. In verità, quegli undici erano proprio tali gli ha fatti!
33. Dopo di che, tra gli dèi suoi rampolli, che avevano tenuto consiglio con lei,
34. ha esaltato Quingu, conferendogli il rango più alto tra loro:
35. il comando dell’armata, la direzione del consiglio di guerra,
36. il compito dell’arruolamento, la condotta in battaglia,
37. l’autorità sui combattenti.
38. Ha affidato tutto ciò nelle sue mani e l’ha insediato sul trono d’onore,
39. dicendo: “Ho proferito per te la formula e ti ho reso superiore nell’Assemblea degli dèi;
40. ti ho offerto il principato su tutti loro!
41. Sii il più grande! Sii il mio unico sposo!
42. Che si esalti il tuo nome su tutti gli Anunnaki!”
43. E gli ha rimesso la Tavoletta dei destini, che ha fissato sul suo petto:
44. “Che il tuo ordine sia irrevocabile! Che la tua parola si realizzi!”
45. Quingu così esaltato e posto in possesso della supremazia,
46. per gli dèi suoi figli, ella ha stabilito questo destino:
47. “Aprendo soltanto la bocca, spegnete il fuoco!
48. Che il vostro veleno concentrato faccia cadere la tirannide!”
49. Quando Anshar ebbe appreso questo fatto molto inquietante,
50. si battè la coscia e si morse le labbra:
51. la sua anima era a disagio e lo spirito inquieto.
52. Ma alla vista di Ea, suo rampollo, le sue recriminazioni scomparvero:
53. “Tu stesso (gli disse) sii l’avversario nel combattimento:
54. sostieni l’urto dell’azione che condurà contro di te.
55. Tu hai incatenato Mummu, tu hai messo Apsu a morte:
56. di Tiamat arrabbiata, dove trovare migliore antagonista?
57. Non sei tu l’oracolo della saggezza,
58. il consigliere degli dèi, Nudimmud?
59. …
60. Allora Ea aprì la bocca:
61. “Oh spirito profondo, che arresti il destino,
62. che solo hai il potere di creare e di annientare!
63. Anshar, spirito profondo, che arresti il destino,
64. che solo hai il potere di creare e di annientare,
65. l’ordine che mi hai dato, noi lo eseguiremo sul campo.
66. non appena (?) ho (? fatto ……
67. Io stessoioApsù per/in
68. Ora ….
69. …. ho soppresso (?) il Ribelle, sterminato ….
70. Annientato ….
71. Quando Anshar ebbe udito questo discorso, gli piacque.
72. D’accordo con lui disse Ea:
73. “La tua animain festa.
74. Il comportamento sconveniente di Tiamat deve essere castigato.
75. Ingaggia dunque il combattimento contro Tiamat
76. …
77. Ea se ne andò dunque cercando di scoprire i piani di Tiamat.
78. Ma … tornò indietro.
79. E non ha così potuto essere il vendicatore degli dèì.
80. Essendo andato a trovare Anshar, si rivolse a lui:
81. … …. Il suo/sua …….. l’ha portato
82. (?) su di me ….. ……
83. … Di Qingu (?) … , suo sposo …..
84. Temere (?) il combattimento ….. Chi dunque avanzerà contro di lei
85. e ridurrà al silenzio ….
86. Ecco perchè (?) sono tornato indietro!
87. Resta tuttavia Anu (?): Invialo al mio posto (?)
88. ….
89. ….
90. ….

[v. 91-115] Dopo Ea, Anu tenta di sconfiggere Tiāmat.

91. ….
92. ….
93. ….
94. Anshar rivolse dunque queste parole ad Anu, suo figlio:
95. “Anu, ecco l’arma soprannaturale dei campioni:
96. il suo potere è prodigioso, irresistibile è il suo attacco!
97. Và dunque, tu stesso, a pararti davanti a Tiamat
98. affinchè la sua anima sia placata e il suo cuore allargato,
99. ma se lei non vuole ascoltare le tue parole,
100. scongiurala con un sortilegio, si placherà!”
101. Dopo che ebbe udito l’invito di suo padre Anshar,
102. Anu prese la strada verso lei, verso di lei diresse i suoi passi.
103. Anu se ne andò: ma quando ebbe compreso il piano di Tiamat,
104. gli venne paura e tornò indietro.
105. Essendo allora andato a trovare Anshar, suo padre e procreatore,
106. egli ….. si rivolse a lui:
107. … “L’ha portato (?) su di me!” (Possibile lacuna di circa una dozzina di linee. La numerazione che segue è puramente convenzionale: è comunque possibile che, quando il testo riprende, non vi siano affatto interruzioni e che la linea rappresenti, in modo più completo, il precedente verso 106)
       “Ella ha posato la sua mano su di me!”
108. Anshar, colpito, guardava verso terra.
109. Scuotendo la testa, rivolgeva cenni ad Ea.
110. Ora, gli Igigi si trovavano radunati, con gli Anunnaki al completo;
111. le loro labbra erano chiuse, rimanevano muti.
112. Non un dio voleva offrirsi …
113. nè uscire … ad affrontare Tiamat.
114. Il padre dei grandi dèi, Anshar, era … .

[v. 137-151] Marduk, su consiglio del padre si reca al cospetto di Anshar.

115. Allora il benevolente, il protettore universale,
116. il delfino potente, il vendicatore dei suoi padri,
117. Marduk, il campione, impaziente di combattere,
118. Ea, avendolo chiamato nel suo ritiro,
119. gli spiegò il piano elaborato dal suo cuore:
120. “Marduk, ascolta il consiglio di tuo padre,
121. tu, figlio mio, che gli diletti l’anima!
122. Incontro ad Anshar avvicinati, ben vicino;
123. annunciati, resta in piedi: al vederti sarà rilassato!”
124. Il signore (Marduk) si rallegrò alle parole di suo padre.
125. E, avvicinatosi, si portò di fronte ad Anshar.
126. Anshar lo vide e se ne rallegrò.
127. Marduk baciò le sue labbra e allontanò la sua ansietà:
128. “Padre, non chiudere, ma apri le tue labbra:
129. io parto per realizzare quello che tu vuoi!
130. Anshar, non chiudere, ma apri le tue labbra:
131. io parto per realizzare quello che tu vuoi!
132. Quale maschio, fin qui, ha intrapreso la lotta contro di te?”
133. (Anshar:) “Mia figlia, Tiamat, donna, avanzerà contro di me armata!”
134. (Marduk:) “Padre mio e progenitore, rallegrati e sii felice:
135. vai subito a calpestare di persona la nuca di Tiamat!
136. Anshar, padre mio e progenitore, rallegrati e sii felice:
137. vai subito a calpestare di persona la nuca di Tiamat!”
138. (Anshar:) “Parti dunque, figlio mio, esperto in tanta saggezza!
139. Placa Tiamat con il tuo sortilegio augusto!
140. Fà avanzare in fretta il carro da guerra delle tempeste!
141. Ma se non cede all’attacco, torna indietro!”
142. Il signore (Marduk) si rallegrò del discorso di suo padre
143. e, con il cuore in festa, dichiarò a quest’ultimo:
144. “Signore degli dèi, che fissi il destino dei grandi dèi,
145. se io vi devo vendicare,
146. sbaragliare Tiamat, per salvarvi,
147. tenete consiglio e proclamate per me un destino trascendente!
148. Nella sala delle deliberazioni, sedete lietamente insieme
149. e fate sì che, con una parola, in vorsta vece, io fissi i destini:
150. che nulla sia mutato di ciò che io disporrò.
151. E che ogni ordine proferito dalle mie labbra rimanga irreversibile e irrevocabile!”.


FONTE ==>> http://enki-anunnaki.blogspot.it/p/enuma-elish.html

LA BATTAGLIA CELESTE

LA BATTAGLIA CELESTE

LA BATTAGLIA CELESTE

La Battaglia Celeste è un’evento ricordato nella mitologia sumera. Secondo Zecharia Sitchin è la descrizione della collisione primordiale fra Nibiru e Tiamat, che generò la Terra, la Luna e la Cintura degli Asteroidi [1] (il Bracciale Martellato della tradizione sumera). Equivale alla moderna “Teoria dell’Impatto Gigante“.
Secondo la letteratura sumera un passaggio di Nibiru avrebbe anche strappato un satellite a Saturno facendolo diventare un pianeta fuori dall’attrazione gravitazionale di Saturno: sarebbe Plutone (Gaga in sumero).

Dal sesto paragrafo della seconda tavoletta del “Libro Perduto del Dio Enki” di Zecharia Sitchin:

« Questo è ora il racconto della Battaglia Celeste e di come la Terra fu creata e del destino di Nibiru.

Il Signore Nibiru andò avanti, seguì la sua strada decisa dal Fato. COLLISIONE TRA PIANETI LA BATTAGLIA CELESTE
Si rivolse verso la rabbiosa Tiamat, con le sue stesse labbra pronunciò un’incantesimo. Indossò come vestito di protezione Ciò Che Pulsa e Ciò Che Irradia. La sua testa fu incoronata da terribile fulgore.
Alla sua destra posizionò Ciò Che Colpisce, alla sua sinistra mise Ciò Che Respinge.

Mandò avanti come una tempesta i Sette Venti [2], la sua schiera di aiutanti, per scrutare il piano di Kingu, comandante della schiera di Tiamat.
Quando scorse il valoroso Kingu, la sua vista si offuscò; mentre guardava i mostri, il suo corso si sconvolgeva, non riusciva a mantenere la direzione, compiva gesti confusi.

Gli aiutanti di Tiamat le si strinsero attorno, tremanti di terrore. Le radici di Tiamat si scossero, emise un terribile ruggito. Su Nibiru operò un’incantesimo, lo avviluppò con il suo fascino.

Fra i due si arrivò allo scontro, la battaglia era inevitabile! Tiamat e Nibiru si trovarono faccia a faccia; avanzavano l’uno contro l’altro. Si avvicinavano alla battaglia, si preparavano ad un duello.

Il Signore distese la sua Rete (gravitazionale), la gettò per avvilupparla. Con furia Tiamat gridò, perse i sensi come se fosse posseduta.
TIAMAT e satellite - TEORIA DELL'IMPATTO GIGANTEIl Vento del male [3], che lo seguiva, Nibiru le scatenò contro; il Vento del Male le scagliò in faccia.
Tiamat aprì la bocca per divorare il Vento del Male, ma non riuscì più a chiudere le labbra. Il Vento del Male caricò il suo ventre, penetrò nelle viscere. Le sue viscere erano dilaniate, il suo corpo si gonfiò, la sua bocca si spalancò.
Attraverso l’apertura Nibiru scagliò una freccia lucente, un lampo divino. Penetrò nelle sue viscere, le dilaniò il ventre; le si conficcò nel grembo, le spezzò il cuore.
Dopo averla così domata, egli Spense il suo Soffio Vitale.

Nibiru esaminò il corpo senza vita, Tiamat era ora come una carcassa macellata. Vicino alla padrona senza vita, i suoi undici aiutanti erano tremanti di paura. Nella rete di Nibiru furono catturati; furono incapaci di fuggire.
Anche Kingu, proclamato da Tiamat capo della schiera, era fra di loro. Il Signore lo incatenò, lo legò alla padrona senza vita.
Strappò da Kingu le Tavolette dei Destini [4], ingiustamente a lui date. Vi impresse il suo sigillo, fissò il Destino al suo petto.
Gli altri della schiera di Tiamat legò come prigionieri, li intrappolò nel suo circuito. Li calpestò sotto i suoi piedi, li fece a pezzi. Li legò al suo circuito; le fece orbitare indietro.

Nibiru partì poi dal Luogo della Battaglia, si recò ad annunciare la vittoria agli dèi che lo avevano prescelto. Compì un circuito attorno ad Apsu (Sole), viaggiò verso Kishar (Giove) e Anshar (Saturno). Gaga (Plutone) venne a salutarlo, poi fece rotta come messaggero verso gli altri.
Nibiru oltrepassò An (Urano) ed Antu, si diresse verso la Dimora del Profondo.

Ripensò poi al fato di Tiamat ormai senza vita e a quello di Kingu. Il Signore Nibiru allora ritornò a Tiamat, che prima aveva domato.
Le si avvicinò, si soffermò a vedere il suo corpo senza vita. Nel suo cuore concepì ingegnosamente un piano per dividere il mostro.

terra tiamat e kinguPoi come si fa con una cozza, la divise in due parti, le separò il petto dalle parti inferiori. Recise i canali del suo sangue, guardò con stupore le sue vene d’oro.

Calpestando la sua Parte Posteriore, il Signore Nibiru le tranciò di netto la parte Superiore. Convocò accanto a sé il Vento del Nord, suo aiutante. Comandò al Vento di portare via il cranio staccato, di gettarlo nel vuoto.
Allora il Vento di Nibiru si librò su Tiamat, investendola con un fiotto di acque. Nibiru scoccò un lampo, impartì il segnale al Vento del Nord.
Con un fulgore, la parte superiore di Tiamat venne portata in un luogo sconosciuto.
Anche Kingu, a lei legato, fu con lei esiliato, per essere compagno della parte staccata.

Nibiru riflettè poi sul fato della Parte Posteriore: che fosse un eterno trofeo di battaglia, questo era il suo volere. Che fosse per sempre ricordato nei cieli, per custodire il Luogo della Battaglia.
Con la sua mazza schiacciò in mille pezzi la parte posteriore, poi li unì per formare il Bracciale Martellato.
Unendoli insieme, li posizionò come guardiani, un Firmamento per dividere le “Acque dalle Acque” (cioè diverse zone spaziali del Sistema Solare). Separò i “Mari Superiori” (corrispondenti ai nostri pianeti gioviani – Giove, Saturno, Urano e Nettuno) sopra il Firmamento dei “Mari Inferiori” (corrispondente grosso modo ai nostri pianeti terrestri – Mercurio, Venere, Terra e Marte).
Tutto questo Nibiru creò con molto ingegno.
sistema solare - fascia di asteroidi e fascia di kuiper

Il Signore Nibiru attraversò i cieli per scandagliare le regioni. Misurò le dimensioni dal regno di Apsu alla dimora di Gaga.
Nibiru esaminò poi il limite del Profondo, gettò lo sguardo verso il suo luogo natale. Si soffermò ed esitò; poi lentamente ritornò al Firmamento, al Luogo della Battaglia.

Nell’attraversare di nuovo la reglione di Apsu, ripensò con rimorso alla sposa del Sole che più non c’era.
Guardò la metà ferita di Tiamat, prestò attenzione alla sua Parte Superiore. Le acque della vita, la sua ricchezza, stillavano ancora dalle ferite. Le sue vene d’oro riflettevano i raggi di Apsu.
Allora Nibiru si ricordò del Seme della Vita, ereditata del suo Creatore. Quando aveva calpestato Tiamat, quando l’aveva separata, sicuramente le aveva trasmesso il seme!
Si rivolse ad Apsu, così gli parlò: “Con i tuoi caldi raggi, risana le ferite! Che nuova vita sia data alla parte staccata, che possa essere accolta nella tua famiglia come una figlia! Che le acque siano tutte raccolte in un luogo, che possa apparire la terraferma! Che sia chiamata terraferma, che il suo nome d’ora in poi sia Ki!”
Apsu prestò attenzione alle parole di Nibiru: “Che la Terra si unisca alla mia famiglia!” Così decretò. “Ki, Terraferma del Mondo Inferiore [5], che il suo nome d’ora in poi sia Terra! Che , con la sua rotazione, ci siano notte e giorno; che di giorno io la possa irradiare con i miei raggi risanatori.
Che Kingu sia una creatura della notte, di notte brillerà come compagna della Terra, che per sempre sia la Luna!”
Nibiru ascoltò con compiacimento le parole di Apsu.

Attraversò i cieli ed ispezionò le regioni. Agli dèi, che lo avevano reso supremo, concesse stazioni permanenti.
Decise che non dovessero trasgredire i confini dei propri circuiti, né darsi battaglia. Rafforzò le serrature dei cieli, ai loro lati posizionò dei cancelli.
Scelse per sé una dimora esterna; si estendeva al dilà di Gaga.
Supplico Apsu perché decretasse che il grande circuito fosse il suo destino. Dalle loro stazioni tutti gli dèi decretarono: “Che la sovranità di Nibiru sia senza pari! Lui è il più radioso degli dèi, che lui sia veramente il Figlio del Sole!”
Dalla sua dimora Apsu concesse la sua benedizione: “Nibiru deve essere il Luogo dell’Attraversamento del Cielo e della Terra; Luogo dell’Attraversamento sarà chiamato! Sopra o sotto Nibiru gli dèi non dovranno mai attraversare. Una posizione centrale è stata conferita per sempre a Nibiru, per essere così il pastore degli dèi. Il suo circuito sarà uno Shar [6]; questo sarà per sempre il suo Destino!” »

Questa è una versione mitologica di avvenimenti esclusivamente astronomici, propri di un certo punto del passato del Sistema Solare. Una versione in termini più attuali si trova alla voce Teoria dell’impatto gigante.


[1] La Fascia principale degli Asteroidi è una regione del sistema Solare compresa fra le orbite di Marte e Giove, che contiene la maggiore concentrazione di asteroidi del sistema.
[2] Le Lune o Satelliti naturali di Nibiru, tra le quali Vento dell’Est, Vento del Nord, Vento del Sud, Vento del male e Vento Occidentale.
[3] Il Vento del Male è un concetto della mitologia sumera. Si riferisce secondo Zecharia Sitchin alla nube nucleare portatrice di morte (della Grande Calamità), che si era spinta da Canaan verso oriente, in direzione di Sumer.
[4] Le Tavolette dei Destini o Tavole dei Destini erano dei testi contenenti il destino degli dèi e dell’umanità, secondo la mitologia mesopotamica, che il possessore era in grado di modificare a proprio piacimento. Secondo Zecharia Sitchin le Tavole dei Destini erano strumenti utilizzati nel Centro di Controllo Missione per seguire e controllare orbite e traiettorie dei pianeti (soprattutto Marte e Nibiru); in seguito designarono la registrazione di decisioni inalterabili.
[5] Secondo la tradizione sumerica e secondo Zecharia Sitchin, il Mondo Inferiore è l’emisfero meridionale che include anche l’Africa meridionale (Abzu) e l’Antartide. Era cioè la Via celeste sotto il 30° parallelo sud. Sopra il 30° nord c’era la Via di Enlil e nella fascia centrale la Via di Anu. Il termine Mondo Inferirore era però anche usato (come Ki) per designare le terraferma (contrapposta alle acque dei mari) per il fatto che lo scudo africano e l’antartide apparivano alle navi spaziali come la terraferma più sviluppata. Un ultimo significato del termine Mondo Inferiore è quello di sinonimo di Mari Inferiori, cioè la parte interna del Sistema Solare.
[6] Lo Shar è un’unità di misura del tempo dei Sumeri, che equivale a 3.600 anni. Secondo Zecharia Sitchin è il periodo orbitale di Nibiru attorno al Sole.


==>> VEDI ANCHE “LA TEORIA DELL’IMPATTO GIGANTE”

==>> VEDI ANCHE “IL LIBRO PERDUTO DI ENKI”

==>> VEDI ANCHE L’ENUMA ELISH


FONTE ==>> http://www.ufopedia.it/Battaglia_Celeste.html

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