SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 55/104
SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 55/104
ENUMA ELISH
SINOSSI PRIMA TAVOLETTA 55/104
Ea uccide Apsû e si stabilisce nelle Acque abissali con Damkina, generando il dio Marduk: versi 55-104
59. Superiore in comprensione, saggio e capace,
60. Ea che tutto comprende intuì il loro piano.
61. …. e dispose un piano d’insieme: …
I giovani dèi vengono a conoscenza delle intenzioni di Apsu e si ammutoliscono dalla paura; ma uno di loro, Nudimmud/Enki/Ea, che era il più intelligente e forte dei rampolli, precedette Apsu nel suo intento di uccidere le giovani divinità e predisponendo un sortilegio che recitò e diffuse sulle acque facendo così addormentare Apsû.
Quindi priva della corona e dello “splendore divino” (accadico: melammû; la radiosità terrificante che promana dalla figura divina mesopotamica) il dio primordiale rivestendone se stesso, e dopo averlo costretto in catene, lo uccide.
Dopodichè lega e imprigiona Mummu, il paggio di Apsu.
Continuando con la linea dell’interpretazione astronomica, il rapporto Apsu-Mummu sembra la descrizione metaforica di un Sistema binario quale evidentemente era una volta il Sole, degenerato poi in un sistema ad una sola stella (per fusione delle due).
71. Installò la sua abitazione sulla cima di Apsu
78. ed Ea e la sua sposa Damkina abitarono nello splendore.
Compiute le gesta, Nudimmud/Enki si pose al di sopra degli altri giovani dèi, e stabilisce nelle Acque dolci dell’Abisso la propria residenza, indicandole con lo stesso nome del dio primordiale che aveva appena ucciso: Apsu.
Qui, nell’abisso dove erano gelosamente conservate le acque dolci necessarie alla vita, si trasferì con la sua compagna Damkina (la cui origine non viene specificata. Astronomicamente Damkina in effetti può essere un “punto oscuro” oppure si può identificare come un oggetto trans-nettuniano simile ai vari Eris, Quoar o Sedna scoperti recentemente, ma ciò rimane comunque e solo un’ipotesi e come tale va presa.), diventando così il dio della saggezza e del sottosuolo.
82. …dentro il puro Apsu, Marduk è nato.
Nel luogo dei Destini, nel cuore del Profondo dell’Apsu (lo spazio cosmico. In versione astronomica implicherebbe che il “profondo” sia una zona del sistema solare oltre Nettuno), un nuovo Dio fu generato, Marduk, più capace e saggio di tutti gli Dei.
Qui il riferimento è doppio: sia per la figura storica di Marduk figlio di Enki, sia al pianeta Marduk o Nibiru o Pianeta X, patria degli Anunnaki.
Infatti secondo l’interpretazione planetaria, a questo punto e in questa fase rischiosa, il dio celeste più esterno, Nudimmud (Nettuno), superiore in grandezza, abilità e intraprendenza, riequilibrò l’instabile sistema solare invitando un “dio celeste più grande”, il quale non era come gli altri dei, era uno straniero venuto da lontano.
Questi, soggetto alla trazione gravitazionale di Nudimmud/Ea ed entrando sotto l’influenza degli altri pianeti, curvò il proprio corso verso il centro del sistema solare.
Nacque quindi dall’unione di Nudimmud/Enki con Damkina, il possente Marduk .
Per la seconda volta assistiamo alla nascita di un nuovo dio che supera in forza, bellezza ed intelligenza i suoi predecessori. Nonostante lo stile narrativo dell’opera sia estremamente conciso, viene dedicato un’ampio spazio all’esaltazione di Marduk trasmettendo riverenza nei confronti del nuovo nascituro.
In questa parte della I Tavola, dal verso 85 al verso 104, viene esaltata la figura del nuovo dio, destinato a diventare l’ordinatore del mondo e il preminente fra gli dei.
Viene descritto come un uomo fatto fin dalla nascita, pieno di forza e molto più sublime delle altre divinità.
In particolare nel versetto 93 viene indicato come “….superiore in ogni via”; ma qui probabilmente entra in gioco il senso astronomico che può alludere alla lunghissima orbita di Marduk/Nibiru rispetto a quella degli altri pianeti del Sistema Solare.
Similitudine che troviamo nel versetto 95 “Quattro sono i suoi occhi, quattro sono i suoi orecchi”, che probabilmente allude alle lune di Marduk/Nibiru (chiamate i sette Venti) ed ai suoi anelli.
Mentre nei versetti 98/99/100 viene descritto di enormi fattezze e incomparabile agli altri dei, cosa che fa pensare alla sua dimensione assai superiore a quella della terra. Questo nuovo pianeta, infatti, secondo moderni studi scientifici che lo hanno identificato con l’appellativo di Pianeta X, in quanto a noi ancora sconosciuto, dovrebbe avere addirittura una massa tre volte superiore quella di Giove.
La sua orbita, invece, potremmo percepirla nel versetto 100, “i suoi occhi …. ispezionano l’universo”, che lo porta per 3600 anni lontano dal nostro sole, e quindi immerso nello spazio.