ARTICOLI BIBBIA

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LA BIBBIA, DUBBI E DOMANDE

L’ORO NELLA BIBBIA

ERE ZODIACALI NELLA BIBBIA

GLI DEI DELLA BIBBIA

TRADUZIONE LETTERALE DELLA BIBBIA FATTA DA MAURO BIGLINO

IRONIA BIBLICA

UFO NELLA BIBBIA

10 FATTI CHE NON SAI SULLA BIBBIA

5 STORIE BIBLICHE RUBATE DALLA MITOLOGIA GRECA 

ANGELI, ALIENI E DEI – 25 SIMILITUDINI / 1′ parte / 2′ parte / 3′ parte

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15 MOTIVI PER CUI DIO NON è PERFETTO

GESU’, CAPRO ESPIATORIO DI DIO

COME DIO COMMETTE I 7 PECCATI CAPITALI

I SACRIFICI UMANI DI DIO

GLI OMICIDI DI DIO (tabella con la lista completa e la stima totale)

Tabella con la lista completa delle persone uccise da Dio nella Bibbia

DIO E IL SUO FOLLE DESIDERIO DI UMILIAZIONE UMANA

PERCHE’ DIO ODIA LE DONNE. MISOGINIA NELLA BIBBIA

PERCHE’ DIO ODIA I BAMBINI – Prima Parte

PERCHE’ DIO ODIA I BAMBINI – Seconda Parte

DIO, ASSASSINO DI BAMBINI

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I RACCONTI BIBLICI NON SONO ALTRO CHE COPIE DEI RACCONTI MESOPOTAMICI

BIBBIA: COPIATA E RIVEDUTA

IL PLAGIO DELLA CREAZIONE DELLA TERRA

# IL PLAGIO DELL’EDEN E DEL PARADISO TERRESTRE

# IL PLAGIO DEL DILUVIO UNIVERSALE

# IL PLAGIO DELLA TORRE DI BABELE

# IL PLAGIO DI SODOMA E GOMORRA

# IL PLAGIO DEL PADRE NOSTRO

# IL PLAGIO DEI 10 COMANDAMENTI

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IL PLAGIO DEI 10 COMANDAMENTI

IL PLAGIO DEI 10 COMANDAMENTI

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Tutti noi, quando da bambini siamo stati indotti, più o meno volontariamente, a frequentare le lezioni di catechismo, siamo stati indottrinati al contenuto dei dieci comandamenti consegnati, secondo la Bibbia, a Mosè sul monte Sinai, decalogo obbligatoriamente da rispettare affinché un fedele possa definirsi “Cattolico”.
Ma se vi dicessi che i dieci comandamenti che ci sono stati finora propinati sono stati quasi completamente inventati dalla Chiesa, perché nel decalogo della Bibbia originale… non esistono …la situazione come cambierebbe?

Innanzitutto bisogna dire che i comandamenti che sono arrivati a noi, ossia quelli che “Dio” dettò a Mosè in origine, sono stati ampliamente riveduti.
Ma non solo, queste regole sono state riprese in parte dal codice di Hammurabi (dove si fa uso della Legge del taglione, ben nota nel mondo giudaico-cristiano e alla base della legge del profeta biblico Mosè), ma sopratutto dalla formula magica n°125 del Libro Egizio dei Morti, un libro che parla di riti magici e dei vari stati dell’anima prima e dopo la morte, e che serviva alla risurrezione per raggiungere il campo dei giunchi, ovvero il paradiso.
Questo papiro conteneva vari artifizi per poter superare delle prove davanti agli dèi chiamate “confessioni in negativo”, che permettevano l’approdo alla porta successiva.

Davanti ad ogni porta, quindi, ci si trovava di fronte ad un dio, e l’uomo, o meglio la sua anima, rispondeva dicendo “non ho commesso furto”, “non ho ucciso gente”; e quindi, quello che nel papiro era “non ho commesso furto” diventa per la Bibbia “Non rubare”, “non ho ucciso gente” diventa “Non uccidere”, “non ho detto menzogne” diventa “Non dire false testimonianza” e via dicendo.
Superate le quarantadue porte infine, il defunto si trovava davanti ad Horus che, attraverso la pesa del cuore, decideva il suo destino. Il defunto estraeva il suo cuore da una scatolina ed Horus lo poneva sul piatto di una bilancia, controbilanciata dalla parte opposta da una piuma. Se la bilancia si manteneva in equilibrio l’uomo andava nel campo dei giunchi, altrimenti era…l’inferno, o la sua distruzione.

Gli alti dirigenti egizi pensarono bene di far credere ai loro polli che, in caso di risposta sbagliata, gli dèi li avrebbero puniti per l’eternità, questo per costringerli a comprare il papiro che permetteva di ingannare gli dèi celesti, anche con l’ausilio di altri amuleti.

Il costo del papiro era quasi la metà del lavoro di un anno di un artigiano, più il costo di altri amuleti che venivano venduti a parte per superare la prova finale, ossia ingannare gli dèi dalle bugie del morto.
(…nacque così il primo merchandising religioso da parte dei sacerdoti egizi, normali uomini che, per sbarcare il lunario, preferirono vendere un prodotto molto richiesto, ieri come oggi “l’illusione della vita eterna”)

Ed ecco quindi cosa è “probabilmente” successo, Mosè, per dare delle leggi al suo popolo che era molto disubbidiente, e lo dice la Bibbia “un popolo di dura cervice”, si è ritirato sul monte Sinai ed ha estrapolato e semplificato il testo egizio riassumendo il tutto in 10 semplici leggi chiamate comandamenti, e per dare credibilità alla cosa ha detto che era stato Dio a dettarle.
Ricordiamoci che Mosè è stato consigliere del Faraone in Egitto fino al momento dell’esodo, quindi conosceva molto bene i testi e i riti egiziani.

Ma torniamo alla Bibbia.
I Dieci Comandamenti possiamo leggerli nei libri dell’Esodo 20,3/17 e in Deuteronomio 5,6/21; ma, come è in “uso” dalla Chiesa, questi sono stati ancora una volta riveduti e semplificati, quindi quelli che noi tutti abbiamo imparato al catechismo non sono altro che la versione ulteriormente falsificata dai traduttori biblici.

Ma andiamo nello specifico:
10 COMANDAMENTI
Come è possibile constatare dalla tabella comparativa, nel “Primo Comandamento” del decalogo del Deuteronomio (il comandamento originale per intenderci), Dio comanda al suo popolo di “non avere altri dèi al di fuori di lui”, ammettendo implicitamente l’esistenza e la presenza di più dèi (Anunnaki??). Il vero motivo per cui l’ipotetico redattore della Bibbia (di certo un alto dirigente ebreo, e non Dio!) ha imposto agli ebrei questo comandamento è perché, nonostante vi fossero diversi tentativi di unificare il popolo ebraico ormai allo sbaraglio dopo la cacciata dall’Egitto, gli ebrei, infischiandosene altamente di ciò che diceva il loro dio, o di chi glielo voleva imporre, non furono mai fedeli a questa divinità dimostrando addirittura in molti casi di non conoscerla neppure, adorando ogni sorta di divinità egizia, sumera, assira, fenicia ed altre divinità di tutte le razze e religioni; tutte eccetto il dio biblico.
Per poter riparare a tutte queste chimeriche anomalie, poiché sarebbe potuto sembrare ridicolo agli occhi di un credente non ebreo che il dio Creatore dell’Universo fosse in competenza con altre divinità, la Chiesa decise di trasmutare grammaticalmente il “numero” della parola “dèi” dal plurale al singolare (dio), in modo tale da cambiare il significato all’intero contesto della frase.

Nel “Secondo Comandamento” originale Dio vieta di fare immagini, dipinti, statue e quindi ogni sorta di raffigurazioni “di ciò che è lassù in cielo, di ciò che è quaggiù sulla terra e di ciò che è nelle acque sotto la Terra”, ovvero di ogni eventuale immagine sacra e divina riguardante sia la presente religione sia le religioni straniere, alle quali era comunque vietato aderire, (pena la morte, altro che i tormenti dell’inferno!). Nel proseguo del comandamento lo stesso Dio, onnisciente e perfettissimo, ammette di essere un dio geloso e vendicativo, ponendo questa sua irascibilità come valido motivo per il quale agli ebrei era vietato fare immagini e raffigurazioni d’ogni genere e forma: “Perché io, il Signore tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano”.
Il vero Secondo Comandamento, insomma, vieta alla religione cristiana di essere una religione idolatra; di conseguenza, se ci si attenesse alla lettera, paradossalmente per Dio chiunque abbia adorato almeno una volta nella vita una immagine od una rappresentazione della Madonna, del Crocifisso, di padre Pio, o qualunque sorta di immagine sacra riconosciuta o meno dalla religione Cattolica e Cristiana, compreso ovviamente chi si sia recato almeno una volta nella propria vita in un edificio sacro come una chiesa, dovrebbe essere immediatamente scaraventato all’inferno! Questo comandamento deciso dal dio biblico mette anche fine ad ogni discussione sull’eventuale presenza del simbolo del crocifisso nelle aule scolastiche e di tribunale; ed opporsi a questo vorrebbe dire rinnegare e mettersi contro le stesse leggi proclamate dal dio degli Ebrei.
Inoltre come può un’entità perfetta, onnipotente, onnipresente ed onnisciente, che dovrebbe quindi esulare da ogni legge fisica e terrestre, e perciò essere una forza trascendente, dichiarare per sua stessa ammissione di essere una entità gelosa e vendicativa, e peraltro farlo in un libro scritto da lei stessa colmo di incongruenze logiche ed anacronismi storici?
Se Dio è geloso non è perfetto, se Dio è perfetto allora non è il dio della Bibbia!
Poiché il secondo comandamento del decalogo del Deuteronomio va contro ogni etica e morale del Cattolicesimo, questo comandamento viene completamente soppresso ed eliminato dal Decalogo secondo la Chiesa Cattolica.

Con la stessa furbizia ed insostituibile acribia, il cupolone del Vaticano si è anche reso conto che probabilmente i credenti odierni non avrebbero più accettato e seguito ciecamente la religione Cattolica sapendo che le loro principali leggi avrebbero proclamato ed esacerbato la schiavizzazione dell’uomo, e così si è reso necessario un altro taglio della “pia forbice Cristiana” che ha dato una bella spuntata al “Quarto” ed al “Decimo Comandamento”; nel quarto troviamo, infatti, di non far lavorare il proprio schiavo e la propria schiava nel giorno di Sabato, mentre nel decimo di non desiderare lo schiavo o la schiava d’altri, relegando così gli schiavi alla pari della merce e calpestando ogni loro più bassa dignità.
Avendo rimosso completamente il Secondo comandamento originale, a questo punto la Chiesa si è ritrovata con soli nove comandamenti, anziché dieci; così, per riportare il numero dei comandamenti falsificati uguale a quello degli originali, i falsari hanno diviso in due il decimo comandamento, formando il nono dalla prima parte di esso ed il decimo dalla seconda parte, semplificandolo ed omettendo ovviamente le frasi dove venivano citati gli schiavi.
Così il comandamento “Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo” viene diviso in due e trasformato in “Non desiderare la donna d’altri” nel nono comandamento ed in “Non desiderare la roba d’altri” nel decimo”.

Raggion per cui…La Bibbia è la negazione totale dei 10 Comandamenti! …che poi, stando sempre a ciò che ci racconta la Bibbia, è proprio Dio colui che non rispetta i suoi stessi comandamenti!

FONTE ==> http://www.altrogiornale.org/i-veri-dieci-comandamenti/

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IL PLAGIO DI SODOMA E GOMORRA

IL PLAGIO DI SODOMA E GOMORRA

C’è un episodio della Bibbia, quello della distruzione di Sodoma e Gomorra, che analizzato in alcuni dettagli (più che nella storia completa) ci rimanda a un lungo testo sumero chiamato Epica di Erra.
Entrambi i racconti contengono elementi che hanno quasi del fantascientifico: piogge di fuoco e zolfo, un vento maligno che semina morte, divinità iraconde, la distruzione di una zona geografica ben identificabile.
Nel racconto della Bibbia la distruzione arriva su Sodoma e Gomorra, due città ‘corrotte allo sguardo di Dio’, mentre nell’Epica di Erra ad essere distrutte sono Sumer e la zona del Mar Morto e il Sinai.
Nel racconto biblico è Dio che distrugge queste città dopo averne constatato la corruzione, mentre nel testo sumero a condurre l’attacco sono si due divinità distinte, ma delle quali una in particolare si accanisce in maniera spietata, appunto il dio Erra, questo nome è uno degli epiteti di Nergal, figlio di Enki e fratello di Marduk.
La distruzione avviene a causa del tentativo di Marduk (ancora una volta) e di suo figlio Nabu di prendere il controllo della zona di Babilonia e di Nippur ed è per questo che Ninurta e Nergal, chiamati rispettivamente nell’epica Ishum (colui che brucia) ed Erra (colui che annienta), vengono autorizzati a usare le ‘sette armi del terrore’ contro le città conquistate da Nabu.

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IL PLAGIO DELLA TORRE DI BABELE

Il plagio della Torre di Babele.

Anche questo racconto della Bibbia, seppur di poche righe, contiene una traccia utile a identificare la storia Sumera.
Nella Bibbia mentre Nimrod che con il suo popolo si è stanziato nella “Valle di Shinar”, costruisce una città con la torre, “Dio” dopo aver visto ciò che gli uomini avevano creato si rende conto che essi si erano totalmente civilizzati da pensare non più come un “popolo” o come tribù, e vede in questo un pericolo.
Il Signore prende quindi una decisione ed esorta altri non precisati dei a seguirlo (?): Gensi 11,7 Orsù, scendiamo e confondiamo quivi il loro linguaggio, sicché l’uno non capisca il parlare dell’altro!’
Subito dopo questa esortazione ci viene raccontato di come il Signore confuse le loro lingue, e scacciò gli uomini in varie zone della terra.

Il corrispondente racconto sumero racconta la medesima storia, ma qui il protagonista è Marduk che, dopo il suo esilio, insieme a suo figlio Nabu si dirige nelle terre di Canaan, dove raggruppa dei seguaci si avvia in Mesopotamia dove fonda una nuova città, Babilonia nella quale costruisce una grande torre a gradini (una Ziggurat). Fu allora che En.Lil, considerandolo un affronto al suo ruolo, decide di intervenire per scacciare Marduk, e lancia un appello a suo padre Anu e a Damkina, madre di Marduk, ma entrambi gli rifiutano il loro appoggio.
Infine Enlil insieme suo figlio Ninirta rade al suolo la città e disperse il popolo di Marduk.

Al di la quindi degli epiteti e dei nomi, abbiamo gli stessi elementi che identificano il racconto biblico con quello sumero; la costruzione di una città con la torre, l’appello di un (singolare) dio ad altri dei (Ninurta, Anu e Damkina), la distruzione della torre, e la dispersione del popolo in varie terre.

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IL PLAGIO DEL DILUVIO UNIVERSALE

Il plagio del Diluvio Universale.

La testimonianza di Grande Alluvione è onnipresente nel mondo antico con oltre 200 differenti citazioni in differenti periodi ed epoche, ad esempio la Leggenda di Gilgamesh risalente che parla di una Grande Alluvione ordinata da Dio, di un’arca che trasportava animali e perfino della liberazione e il ritorno di una colomba che corrispondono del tutto alla storia biblica.
Ma tuttavia, diversamente dalla Bibbia, la storia di Gilgamesh è sempre stata considerata una leggenda.

Nel racconto biblico Dio decide di sterminare gli uomini a causa della loro ‘corruzione morale’ e decide di mandare un diluvio che avrebbe distrutto ogni forma di vita e simbolicamente lavato il peccato dal mondo, però improvvisamente leggiamo che ‘Noè trovò grazia nel suo cuore perché era un uomo giusto’.
Quindi Dio cambia idea, va da Noè e gli dà istruzioni per costruire una barca nella quale dovrà salire con la famiglia e stipare provviste, animali e vegetali per poter far ripartire la vita dopo la catastrofe.
Il racconto sumero però è molto più dettagliato e ci dice che è En.Lil che decide di distruggere i discendenti di Adamo a causa del loro proliferare: “Le loro voci mi arrecano fastidio, il loro accoppiarsi mi toglie il sonno, […]
Nel racconto sumero però troviamo una differenza significativa infatti mentre nella Genesi è Dio a cambiare idea all’ultimo momento e decidere di salvare Noè e la famiglia, nel corrispondente passaggio sumero è En.Ki (Satana) a voler salvare Ziusutra (Noè), dirigendosi fuori dalla sua casa e facendo finta di parlare a un paravento di canne (in modo che comunque Ziusutra potesse sentirlo), perché En.Lil (Yahwe) aveva fatto giurare agli altri dei di non rivelare la sua intenzione.

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IL PLAGIO DELL’EDEN

Il Plagio dell’Eden e del Paradiso Terrestre.

Secondo i Testi Sumerici quando gli Anunnaki arrivarono sulla terra costruirono un “giardino” che chiamarono E.Din “la casa dei giusti”, dove piantarono ogni sorta di piante e alberi da frutto, e in Genesi 2,8-9 troviamo scritto che “l’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in “oriente”, …e fece spuntare dal suolo ogni sorta d’alberi piacevoli a vedersi e il cui frutto era buono da mangiare…

EDENLa Bibbia ci parla di “Oriente”, il che è esatto dato che la regione di cui sta parlando è proprio la Mesopotamia, e questo si evince poco più avanti quando descrive i 4 fiumi: Genesi 2,10-11-13-14 “E un fiume usciva d’Eden per adacquare il giardino, e di là si spartiva in quattro bracci… Il nome del primo è Pishon,… Il nome del secondo fiume è Ghihon,… Il nome del terzo fiume è Hiddekel, ed è quello che scorre a oriente dell’Assiria. E il quarto fiume è l’Eufrate.”
Le generazioni che vissero in epoca biblica sapevano bene dove si trovasse questo “giardino”, ovvero in una terra in cui scorrevano quattro grandi fiumi, tra i quali il Tigri e l’Eufrate.
Non vi è alcun dubbio quindi che il Libro della Genesi lo collocasse proprio sugli altipiani da cui nascevano questi fiumi, ossia nel nord-est della Mesopotamia.

Possiamo quindi asserire che gli Anunnaki/Elohim siano stati i fondatori del giardino dell’Eden, Bibbia e scienza dunque, sono in perfetto accordo, manca solo l’ufficializzazione.
Lo stesso Vaticano sta intensificando le sue attività in tale direzione per prepararsi a gestire il momento in cui la possibile verità non potrà più essere nascosta.

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IL PLAGIO DELLA CREAZIONE DELLA TERRA

IL PLAGIO DELLA CREAZIONE DELLA TERRA

“Nel principio Iddio creò i cieli e la terra”

Il primo plagio che riscontriamo nella Bibbia è in Genesi 1, dove viene descritta la creazione dei Cieli e della Terra.

Uno testi Sumerici, racconta di come, il Dio Ea (Enki), i primi giorni organizzò il luogo dell’atterraggio.
Con il suo “Carro” (astronave) ammarò nelle aque del Golfo Persico, e con la sua muta si tuffò nella palude per raggiungere la riva. Come si evince già dai primi versetti biblici la similitudine è molto chiara: Genesi 1,2 “E la terra era informe e vuota, …e lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.”
Il 2′ giorno Ea esamina le acque, e valuta come poter procurasi acqua da bere. Nomina dei suoi sottoposti affinche costruissero argini e e fossati così da poter raccogliere e separare le acque salate da quelle dolci.
Anche il Dio biblico si adopera in questa operazione: Genesi 1,6-7 “Poi Dio disse: ‘Ci sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque’….E Dio fece la distesa e separò le acque ch’erano sotto la distesa, dalle acque ch’erano sopra la distesa….Così fu sera, poi fu mattina: e fu il secondo giorno.”
Il mattino dopo Ea esaminò tutto ciò che cresceva nell’E.din, e affidò il compito di procurare il cibo da piante e alberi ad un’altro suo sottoposto. Genesi 1,11-12-13 Poi Dio disse: ‘Produca la terra della verdura, dell’erbe che faccian seme e degli alberi fruttiferi…Così fu sera, poi fu mattina: e fu il 3′ giorno.
Per il 4′ giorni i racconti si discostano completamente, poichè le tavolette sumere ci dicono di come Ea ordina di costruire delle dimore per l’accampamento, mentre nel testo biblico viene raffigurata la creazione del sole, della luna e delle stelle. Qui per gli autori biblici, in effetti, era parecchio difficile trascrivere il fatto, poichè “Dio” non aveva ancora “creato” l’uomo.
Il quinto giorno vengono esaminati pesci e uccelli; vennero create barriere per separare i pesci buoni da quelli cattivi e costruite gabbie per distinguere i volatili commestibili da quelli immangiabili.
Gensi 1,21/23 E Dio creò i grandi animali acquatici… secondo la loro specie, ed ogni volatile secondo la sua specie. E Dio vide che questo era buono. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il quinto giorno.
Il sesto giorno Ea si occupò di distinguere le varie specie di animali, da quelle che strisciano e quelle che camminano, e accortosi delle belve più feroci ordinò che l’accampamento fosse finito in fretta e che fosse circondato da uno steccato per protezione.
Anche stavolta la Bibbia ci dice che Dio ha creato gli animali: Genesi 1,24/31 “Poi Dio disse: ‘Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali salvatici della terra, secondo la loro specie’.” ma ancora una volta viene omessa la vicenda dell’accampamento, e in compenso i “traduttori” aggiungono, e anticipano, la vicenda della “crezione” di Adamo.
Infine l’ultimo giorno, il settimo, Dio finito di compiere l’opera, si riposa, Genesi 2, 2-3 “Il settimo giorno, Iddio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno….E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta.”
Questo è l’ennesimo scopiazzamento della Bibbia, poichè in questo giorno gli eroi Anunnaki si riuniscono nell’accampamento che verrà chiamato Eridu, ed Ea dichiara che ogni 7 giorni tutti dovranno riposare.

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