SESTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SESTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SESTA TAVOLETTA

ENUMA ELISH

SESTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

[v. 1-44] La creazione dell’uomo.

1. Marduk, udita la dichiarazione degli dèi,
2. il suo cuore lo spingeva a creare nuove meraviglie!
3. Aprì dunque la bocca e disse ad Ea,
4. spiegandogli il progetto che aveva chiuso nel cuore:
5. “Voglio condensare del sangue, costituire un’ossatura
6. e creare così un prototipo umano, che si chiamerà Uomo!
7. Questo prototipo, questo Uomo, voglio crearlo
8. perchè gli siano imposte le fatiche degli dèi e che essi abbiano tempo libero.
9. Nuovamente, voglio render più gradevole la loro esistenza,
10. affinchè anche se separati in due gruppi, siano ugualmente onorati!”
11. Come risposta, Ea gli pronunciò queste parole,
12. comunicandogli il suo progetto per il divertimento degli dèi:
13. “Che mi sia dato uno dei loro fratelli:
14. costui perirà perchè siano creati gli uomini!
15. Che i grandi dèi si riuniscano
16. affichè sia scelto il colpevole, gli altri saranno sani e salvi!”
17. Marduk, radunati dunque gli dèi,
18. li comandò benevolmente e diede i suoi ordini
19. e, quando aprì la bocca, tutti gli dèi ascoltarono con rispetto;
20. il Re rivolse dunque queste parole agli Anunnaki:
21. “Fino ad ora voi non avete mai detto che la verità, certo!
22. Ebbene! Non pronunciate ancora che parole veritiere!
23. Chi ha ordito il combattimento,
24. spinto alla rivolta Tiamat e organizzato la battaglia?
25. Che me lo si porti, colui che ha ordito il combattimento,
26. che gli inflicca il suo castigo affinche voi stiate in ozio!”
27. Gli Igigi, i grandi dèi, gli risposero,
28. a lui Lugal.dimmer.ankia, il Sovrano degli dèi, loro Signore:
29. “Quingu solo ha ordito il combattimento,
30. spinto alla rivolta Tiamat e organizzato la battaglia!”
31. Venne dunque incatenato e messo di fronte ad Ea;
32. poi, per infliggergli il castigo, fu dissanguato
33. e con il suo sangue Ea creò l’umanità,
34. alla quale impose il lavoro degli dèi, liberando questi ultimi.
35. Dopo che Ea-il-saggio ebbe creato l’umanità
36. e che le ebbe imposto il lavoro degli dèi
37. – ora, c’era un’opera che va al di là della comprensione;
38. e se Nuddimud l’ha creata, è grazie alla genialità di Marduk! –
39. Mardk, il Re, divise gli dèi
40. – Gli Annunaki al completo – in-alto e in-basso:
41. la assegnò ad Anu, perchè obbedissero ai suoi ordini,
42. e ne installò come guardie trecento in cielo
43. e altrettanti per regolare il funzionamento della Terra.
44. Tra Cielo e Terra, ne insediò quasi seicento in tutto.

[v. 45-120] Gli Anunnaki costruiscono Babilonia.

45. Quando ebbe loro distribuito le totalità dei poteri delegati
46. e ne ebbe suddiviso gli attributi agli Anunnaki celesti e terrestri,
47. questi stessi Anunnaki avendo aperto la bocca,
48. si rivolsero personalmente a Marduk, loro Signore:
49. “Ora che, nostro Signore, hai deciso la nostra emancipazione,
50. quale beneficio, in cambio, ti offriremo?
51. Ebbene! Costruiamo il santuario di cui hai pronunciato il nome!
52. I tuoi quartieri saranno la nostra sosta: vi riposeremo!
53. Gettiamo le fondamenta di questo santuario, dove sarà installato il nostro Divano:
54. ogni volta che vi verremo, noi vi riposeremo!”
55. Marduk, quando ebbe udito ciò,
56. i suoi lineamenti brillarono infinitamente, come il pieno giorno,
57. e disse: “Erigete dunque Babilonia, poichè ve ne volete assumere la fatica!
58. Che ne venga preparata la muratura, poi alzatene la copertura!”
59. Gli Anunnaki scavarono il suolo con le loro zappe
60. e, per la durata di un’anno, fabbricarono mattoni;
61. poi, a partire dal secondo anno,
62. dell’Esagil, copi dell’Apsu, posero il coronamento.
63. Erassero anche, alta, la torre a gradoni di questo nuovo Apsu.
64. E vi apprestarono una dimora per Anu, Enlil ed Ea.
65. Allora, in maestà, egli venne a prender posto davanti a questi ultimi
66. dal piede dell’Esarra. Se ne poteva contemplare la cima!
67. Quando fu completata l’opera dell’Esagil
68. tutti gli Anunnaki vi portarono il loro luogo di culto:
69. Trecento Igigi del Cielo e seicento con quelli dell’Apsu, vi si erano stabiliti, in totale!
70. Il Signore, nel luogo molto augusto che gli avevano costruito come dimora,
71. al suo banchetto invitò gli dèi suoi padri
72. e disse loro: “Ecco, Babilonia, vostra dimora e residenza:
73. Trastullatevi! Riempitevi di letizia!”
74. I grandi dèi presero dunque posto
75. e, posando le loro coppe, restarono a banchettare.
76. Quando ebbero eseguito un’aria di festa
77. e, nel maestoso Esagil, ebbero proceduto all’oblazione
78. ed i loro poteri delegati furono confermatie anche tutti i loro uffici
79. e Marduk ebbe distribuito a tutti loro le Stazioni del Cielo e della Terra,
80. i grandi dèi, in numero di cinquanta, presero posto
81. e incaricarono delle decisioni gli dèi dei destini, in numero di sette.
82. Il Signore presentò allora il suo Arco e depose davanti ad essi questa arma
83. e gli dèi suoi padri contemplarono la Rete che si era costruito
84. e ammirarono quanto meravigliosa fosse la fattura dell’Arco
85. e lodarono le grandi gesta che aveva compiuto!
86. Anu, sollevato l’Arco, lo baciò
87. e declamò all’assemlea degli dèi: “Sì! E’ mio figlio!”
88. Ecco i nomi che attribuì all’arco:
89. “Il primo sarà Lungo-legno; il secondo Vittorioso;
90. il terzo Costellazione-dell’arca-che-brilla-in-cielo!”
91. – di cui stabilì la posizione tra gli astri divini, suoi fratelli!
92. Quando Anu ebbe stabilito i destini dell’Arco,
93. eresse un trono regale che superava quello degli altri dèi
94. e, nel mezzo di questa assemblea divina, Anu vi insediò Marduk:
95. e i grandi dèi, unanimi,
96. esaltarono i destini di Marduk e si inchinarono davanti a lui.
97. Formularono essi stessi un giuramento esecratorio,
98. giurando per l’acqua e per l’olio e la mano alla gola,
99. lo autorizzarono ad esercitare la regalità sugli dèi,
100. confermandolo nel potere assoluto sugli dèi del Cielo e della Terra.
101. Anshar aggiunse ai suoi nomi quello di Asalluhi
102. e disse: “Quando si pronuncerà questo nome logiamo il viso a terra!
103. Quando aprirà la bocca, che gli dèi lo ascoltino con rispetto
104. e che i suoi ordini prevalgano in-alto e in-basso!
105. Che sia esaltato nostro figlio e vendicatore!
106. Che la sua supremazia prevalga e che sia senza eguali!
107. Che eserciti l’ufficio del Pastore delle teste-nere [1], sue creature!
108. D’ora innanzi, senza mai dimenticarla, che si racconti la sua impresa!
109. Che assicuri ai suoi padri ricche offerte alimentari!
110. Che eserciti per loro l’ufficio del Curatore e si assuma l’incarico dei loro luoghi di culto!
111. Che faccia esalare il profumo delle fumigazioni! Che diriga i sortilegi contro il male!
112. Che realizzi sulla Terra la copia di ciò che ha realizzato in Cielo!
113. Che insegni alle teste-nere a riverirlo!
114. E che le popolazioni abbiano timore dei loro dèi e li invochino;
115. che alla sua parola trattino con rispetto le loro dèe!
116. Che alle loro dèe e dèi portino le offerte alimentari
117. e non dimentichino di offrirle ai loro dèi!
118. Che illuminino il loro paese costruendovi per essi Luoghi di culto!
119. E se le Teste-nere sono divise per i loro dèi personali,
120. per noi, in qualunque modo lo chiamiamo, che sia il nostro solo Dio!”

[v. 121-166] I primi 10 dei cinquanta nomi di Marduk.

121. “Recitiamo dunque i suoi cinquanta Nomi
122. per dimostrare la gloria della sua persona e anche le sue opere!”
123. Innanzi tutto: Marduk, come, alla nascita, lo chiamò il padre Anu [2]:
124. il Fornitore di pascoli e acquazzoni, colui che fa risorgere le stalle degli uomini!
125. Colui che con la sua arma Diluvio ha vinto i fautori dell’agitazione
126. e salvato dal grande pericolo gli dèi suoi padri!
127. E ancora: Mar.utu, il Figlio-Sole-degli-dèi, perchè brilla
128. e, nella sua luce sfolgorante, essi vi vanno e vengono in perpetuo!
129. Agli uomini che ha creato, esseri dotati di anima,
130. ha imposto il lavoro degli dèi, per lasciare questi ultimi in ozio!
131. Creare o annientare, liberare o punire!
132. E’ a suo piacimento – essi non fanno che contemplarlo!
133. Marukka: cioè il dio che li ha creati, lui stesso,
134. per la gioia degli Anunnaki e il piacere degli Igigi!
135. Marutukku: cioè il Sostegno del paese, della città e della sua popolazione!
136. Che mai i popoli smettono di celebrare!
137. Mar.sa.kus.ù: Irritato, ma che ragiona; infuriato ma che si contiene;
138. tollerante e che tiene a freno la sua anima!
139. Lugal.dimmer.ankia: è il nome che gli conferì la nostra assemblea,
140. dando così ancor più importanza alla sua parola che a quella degli dèi suoi padri:
141. infatti è il Signore di tutti gli dèi del Cielo e della terra,
142. il Re, davanti a cui gli dèi hanno pauram in-alto e in-basso.
143. Nade.lugal.dimmer.ankia: è il nome che gli abbiamo dato come reggente di tutti gli dèi;
144. colui che, nel Cielo e nella Terra, ha ristabilito la nostra posizione, fuori pericolo,
145. e assegnato i loro posti, agli Igigi ed Anunnaki!
146. Che a questo nome gli dèi tremino e tremino ovunque si trovino!
147. Asalluhi, tale è il nome che gli ha conferito suo padre Anshar [3]:
148. poichè è la luce degli dèi, loro potente capofila,
149. colui che, in accordo col suo nome, è il protettore degli dèi e del mondo
150. e che, con un formidabile duello, ha salvato la nostra situazione dal pericolo!
151. Lo si è anche chiamato Asalluhi.namtila: dio vivificatore,
152. egli che, in accordo con la propria natura, ha ripristinato tutti gli dèi in pericolo!
153. Il Signore che, con il suo snto incantesimo, ha reso la vita agli “Dèi Morti”
154. e distrutto i loro ostinati avversari! Celebriamo il suo coraggio!
155. Asalluhi.manru, secondo il nome che gli è stato conferito per terzo,
156. il Dio Puro, purificatore della nostra condotta”
157. Anshar, Lahmu e Lahamu, avendo attribuito ciascuno uno di questi ultimi tre nomi,
158. dichiararono agli dèi loro figli:
159. “Noi abbiamo conferito ognuno di questi tre nomi!
160. Ebbene! Voi, come noi, attribuitegli altri nomi!”
161. Avendo udito questi ordini, gli dèi ne furono lieti
162. e, nella sala delle deliberazioni, si scambiarono le proposte:
163. “Di nostro figlio, campione e vendicatore,
164. del nostro curatore, esprimiamo dunque i nomi, noi!”
165. E sedendo nell’assemblea, nominarono i suoi destini,
166. affinchè in tutte le cerimonie si invochi di lui un nome diverso.

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NOTE
[1] Cioè i Sumeri, per estensione tutti i terrestri.
[2] In questo passo sembrerebbe che il padre di Marduk fosse stato Anu e non Enki; oppure il padre fu Enki ma fu Anu a decidere il nome Marduk; oppure Anu è definito padre perchè della generazione di suo padre Ea.
[3] In questo passo sembrerebbe che il padre di Marduk fosse stato Anshar e non Enki; oppure il padre fu Enki ma fu Anshar a decidere il nome Asalluhi; oppure Anshar è definito padre perchè della generazione di suo padre Ea.

 

QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

QUINTA TAVOLETTA

ENUMA ELISH

QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

[v. 1-76] L’opera di creazione del Cosmo da parte di Marduk.

1. Vi sistemò le Stazioni per i grandi dèi;
2. vi applicò le Stelle Lumašu (costellazioni) che sono il modello di tutte le (altre) stelle.
3. limitandone i confini e stabilendo l’anno;
4. e per docici mesi attribuì a ciascuno tre stelle.
5. Quando del seguito dell’anno ebbe così tracciato il piano,
6. fissò la stazione di Neberu (la stella Polare) per definire la distanza degli astri
7. e, affinchè nessuno di essi commettesse errori o disattenzioni nel suo percorso,
8. stabilì, accanto alla suddetta Neberu, le stazioni di Enlil ed Ea [1].
9. Avendo allora, dalle due parti del Cielo, aperto grandi porte,
10. vi pose solidi catenacci a sinistra e a destra.
11. Nello stesso fegato di Tiamat sistemò le alte zone celesti [2].
12. Poi fece apparire Nanna (la Luna) al quale affidò la notte.
13. Gli assegnò il Gioiello notturno per definire i giorni,
14. gli disse: “Ogni mese, senza interruzione, mettiti in cammino con il tuo disco.
15. Al primo del mese illuminati al di sopra della Terra;
16. poi mantieni i tuoi corni brillanti per segnare i primi sei giorni;
17. al settimo giorno, il tuo disco dovrà essere a metà;
18. al quindicesimo, ogni mezzo mese, congiungiti con Shamash (il Sole).
19. E quando Shamash dall’orizzonte si dirigerà verso di te,
20. in modo acconcio diminuisci e scompari.
21. Nel giorno dell’oscuramento, riavvicinati alla traiettoria di Shamash,
22. affinchè al trentesimo, di nuovo, tu ti trovi in congiunzione con lui.
23. Seguendo questo cammino, definisci i presagi:
24. congiungetevi … per rendere le sentenze divinatorie.
25. Che Shamash … uccisioni e
26. spoliazioni
27. …. Quando
28. ….
29. …..Shamash
30. in
31. che (?) …
32. ….
33. Che non vi abbia ….
34. che (?) …
35. Nel
36. Ogni giorno
37. Da (?) ….
38. ….
39. ….
40. L’anno …..
41. al primo giorno dell’anno
42. L’anno ….
43. che ….
44. il chiavistello d’uscita (?) …
45. Quando ebbe assegnato il giorno a Shamash
46. e affidato a Nanna la guardia della notte e del giorno,
47. raccolse (?) … la bava di Tiamat
48. e Marduk ne formò la nuvola (?) che assegnò ad Adad (?) (Dio dei Fenomeni Meteorologici).
49. condensata in nuvole, la fece galleggiare nel firmamento.
50. Alzata di vento, Caduta di acquazzone,
51. Fumo di nebbia, Accumulo della schiuma di Tiamat (la Neve) [3],
52. ecco ciò che assegnò personalmente e ciò in cui tramutò (Tiamat).
53. Disposta allora la Testa di Tiamat, vi ammucchiò sopra una montagna,
54. dove aprì una fonte, nella quale un fiume fremeva.
55. Aprì nei suoi occhi l’Eufrate e il Tigri.
56. Otturò le sue narici che riservo a …
57. Sui suoi seni, ammucchiò le montagne nuove
58. e vi creò delle fonti per defluire in cascate.
59. Infine, curvò la sua coda e l’attaccò al Grande Cavo
60. al di sopra del quale egli … l’Apsu.
61. Dispose il sedere (?) di Tiamat a sostenere il Cielo
62. e soffitto la sua altra metà (?) a consolidare la Terra.
63. La sua opera così completata la equilibrò (?) all’interno (di Tiamat);
64. poi, svolgendo la sua Rete, la aprì in ogni sua parte,
65. formando così un involucro (?atmosfera) per il cielo e la Terra
66. e assicurandone perfettamente (?) la coesione (?).
67. Quindi, tracciò le Regole-della-buona-marcia e dispose gli Statuti-del-funzionamento:
68. stabilì i poteri delegati degli dèi e ne investì Ea.
69. Trasse la tavoletta dei destini che aveva preso a Quingu
70. e la prese per offrirla ad Anu, come primo dono di benvenuto.
71. Nella (?) rete-del-combattimento che si era sospesa al fianco,
72. condusse davanti ai suoi padri gli dèi della cricca di Tiamat,
73. non meno che le undici creature create da lei e che egli …
74. legò ai suoi piedi, dopo averne spezzato le armi,
75. e ne fece immagini che pose sulle porte dell’Apsu,
76. disse: “Affinchè questo resti come ricordo, per non dimenticare mai in seguito!”

[v. 77-116] L’intronizzazione di Marduk.

77. Quando gli dèi videro ciò, essi furono pieni di gioia e allegria, di tutto cuore,
78. come Lahmu e Lahamu, loro padri, al completo.
79. Anshar, avendolo abbracciato, lo salutò con rispetto come Re (?);
80. Anu, Enlil ed Ea lo coprirono di doni
81. e (?) Damkina, sua genitrice, lanciò grida di gioia davanti a lui:
82. per i suoi auspici di buona fortuna, gli fece brillare il viso.
83. Al dio Usmu, che aveva portato in segreta i doni di benvenuto di sua madre,
84. conferì la luogotenenza dell’Apsu, per ispezionare le sale da cerimonia.
85. Allora tutti gli Igigi, radunati, si inchinarono davanti a lui
86. e tutti gli Anunnaki gli baciarono i piedi:
87. la loro assemblea fu unanime nel porre il viso a terra,
88. poi, essendosi rialzati, davanti a lui si inchinarono, dicendo: “Ecco il Re!”
89. Quando gli dèi suoi padri si furono saziati del suo splendore,
90. Marduk, ancora ricoperto dalla polvere della battaglia,
91. … nell’acqua (?):
92. addolcì il suo corpo con unguenti di cipresso e di …,
93. si rivestì del mantello principesco,
94. dello splendore soprannaturale della regalità, della corona terrificante.
95. Sollevò la mazza d’armi e la afferrò con la destra
96. e tenne nella sinistra …
97. …..
98. mise su …
99. …. egli … ai suoi piedi;
100. sistemò sul suo fianco lo scettro del successo e della riuscita.
101. Quando il suo splendore soprannaturale …
102. e il suo irraggiamento terrificante ebbe ricoperto l’Apsu che gli serviva come stuoia,
103. installato come …
104. nella sala del trono …
105. nel sancta sanctorum …
106. tutto quello che aveva degli dèi …
107. Lahmu e Lahamu …
108. avendo aperto la bocca, dichiararono agli Igigi:
109. “Prima, Marduk non era che il nostro figlio amatissimo,
110. ora è il vostro Re, rispettate i suoi ordini!”
111. E, riprendendo la parola, dissero insieme:
112. “Il suo nome è Lugal.Dimmer.Ankia: Affidatevi a lui!”
113. Quando ebbero, in tal modo, conferito la regalità a Marduk,
114. pronunciarono ugualmente per lui la formula di buona fortuna e riuscita:
115. “A partire da questo giorno, sii il curatore dei nostri luoghi di culto!
116. Tutto ciò che ordinerai, noi lo eseguiremo!”

[v. 117-156] Babilonia.

117. Anche Marduk, avendo aperto la bocca, prese la parola
118. per rivolgere questo discorso agli dèi suoi padri:
119. “Al di sopra dell’Apsu, dimora che voi occupate;
120. come copia dell’Esarra che io stesso ho costruito per voi,
121. ma più in basso: in un luogo di cui ho consolidato la base,
122. voglio costruirmi un tempio che sarà la mia dimora preferita,
123. in mezzo al quale impianterò il mio santuario
124. e assegnerò i miei appartamenti, per stabilirvi il mio regno.
125. Quando voi lascerete l’Apsu per salire all’assemblea,
126. quella sarà la vostra sosta, per ricevervi tutti insieme!
127. quando lascerete il cielo per scendere all’Assemblea,
128. quella sarà la vostra sosta, per ricevervi tutti insieme!
129. Gli darò il nome di Babilonia: il Tempio dei grandi dèi,
130. ed è là che terremo le nostre feste, noi altri!”
131. Gli dèi suoi padri, sentitolo parlare,
132. fecero questa richiesta al loro rampollo Marduk:
133. “Su tutto ciò che le tue mani hanno edificato,
134. chi più di te avrà autorità?
135. Su queste fondamenta che le tue mani hanno edificato,
136. chi più di te avrà autorità?
137. A Babilonia, di cui tu hai pronunciato il nome,
138. in quel luogo puro, per sempre stabilisci la nostra residenza?
139. Che proprio là ci vengano portate le nostre provviste quotidiane [4]
140. e che ci si
141. ma che un altro in nostra vece compia questo lavoro
142. e, nello stesso luogo, ci permetta di valerci del suo lavoro!”
143. Marduk gioioso diede la seguente risposta,
144. a questi dèi che aveva …
145. e che, immolata Tiamat, aveva liberato.
146. Aprì dunque la bocca – ora la sua parola era sovrana! –
147. e … disse loro:
148. “E’ che saranno affidate le vostre provviste quotidiane!”
149. Allora, inchinati davanti a lui, gli dèi parlarono,
150. a Lugal.Dimmer.Ankia, loro signore, dissero:
151. “Prima, il Signore non era che il nostro figlio molto amato!
152. Oramai è il nostro Re, saggio e
153. è colui che con il suo saggio incantesimo ci ha reso la vita,
154. colui che ha splendore sprannaturale della mazza e dello scettro!
155. Che Ea, esperto nei procedimenti di tutte le tecniche,
156. prepari i piani …: noi li eseguiremo!”

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NOTE
[1] Qui il testo dice che fu Marduk a definire le “Vie Celesti” sulla Terra, simili alla “raja” del ‘500 nelle Americhe, che divideva i possedimenti spagnoli da quelli portoghesi.
[2] In mezzo ne ha fissato lo Zenit
[3] Tiamat, fatta a pezzi da Marduk, verrà usata come materiale da costruzione per il nuovo universo. Per esempio con la saliva di Tiamat verranno fabbricati gli elementi atmosferici, e dagli occhi di Tiamat i due fiumi della Mesopotamia: ilTigri e l’Eufrate.
[4] Qui probabilmente è indicata la ragione e l’inizio della Tradizione di Sacrificare animali agli Dèi, che erano il cibo degli Anunnaki, astronauti alieni di Nibiru, che avevano creato l’Homo Sapiens Sapiens per lavorare nelle loro miniere d’oro. Già che c’erano si erano fatti onorare come Dèi e si divertivano con banchetti nei loro templi, banchetti in cui si mangiavano i doni del sottomesso Uomo Primigenio.


QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

QUARTA TAVOLETTA

ENUMA ELISH

QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

[v. 1-34] L’assemblea degli dèi e le prove del dio Marduk.

1. Gli costruirono il podio regale
2. sul quale, davanti ai suoi padri, si installò come monarca.
3. Gli dissero: “Tu solo emergi tra i grandi dèi!
4. Il tuo destino è inegualiato, il tuo comando sovrano!
5. Oh Marduk, tu solo emergi tra i grandi dèi!
6. Il tuo destino è ineguagliato, il tuo comando sovrano!
7. D’ora innanzi, irrevocabili saranno i tuoi ordini!
8. Elevare o abbattere sarà in tuo potere!
9. C che esce dalla tua bocca si realizzerà, il tuo comando non sarà mai ingannevole!
10. Nessuno, tra gli dèi, oltrepasserà i limiti da te fissati!
11. E come i nostri luoghi di culto hanno bisogno di un curatore,
12. tu avrai il tuo posto assegnato in tutti i nostri santuari!
13. Oh Marduk, a te solo, nostro vendicatore,
14. abbiamo conferito la regalità sulla totalità dell’Universo intero!
15. La tua parola prevarrà quando siederai nell’Assemblea
16. e le tue armi, infallibilmente, faranno a pezzi i tuoi nemici!
17. Oh Signore, salva la vita di coloro che confidano in te!
18. Ma di chiunque abbia concepito il male, versa il sangue!”
19. Avendo allora suscitato in mezzo ad essi una costellazione unica,
20. rivolsero queste parole a Marduk, loro rampollo:
21. “Se il tuo destino, Signore, vale effettivamente quello degli altri dèi,
22. ordina che avvengano sparizione e poi riapparizione!
23. Una parola della tua bocca e che questa costellazione sparisca;
24. e di nuovo, un ordine e che riappaia intatta!”
25. Con una parola ordinò e la costellazione sparì;
26. poi diede un’altro ordine e la costellazione si riformò!
27. Quando gli dèi suoi padri ebbero constatato l’effetto di ciò che usciva dalla sua bocca,
28. lo salutarono con entusiasmo: “Marduk solo è re!”
29. E gli diedero, di seguito, scettro, trono e bastone reale.
30. Poi gli conferirono l’Arma senza pari che getta a terra i nemici:
31. “Parti dunque per tagliare la gola a Tiamat
32. e che in venti portino il suo sangue in Segreta!”
33. Avendo così stabilito per il Signore il suo destino, gli dèì suoi padri
34. lo misero sulla strada del successo e della riuscita.

[v. 35-64] Marduk si arma.

35. Si preparò un’arco, che designò come sua arma;
36. vi sistemò una freccia e ne tese la corda.
37. Per brandire la sua Mazza d’armi, l’impugnò nella sua destra.
38. Sospese sul suo fianco Arco e Faretra.
39. Dispose fulmini sul suo viso
40. e si adornò il corpo di ardenti fiamme.
41. Confezionando una rete, al fine di avvolgervi Tiamat,
42. radunò i Quattro venti, affinchè nulla di lei ne sfuggisse:
43. Vento del Sud, Vento del Nord, Vento dell’Est, Vento dell’Ovest;
44. e questa rete se la appese al fianco; il dono di suo nonno Anu!
45. Produsse ancora Venti malvagi, Tempesta, Turbine,
46. Vento quadruplo, Vento settuplo, Vento devastatore, Vento irresistibile
47. e, avendo dato libero sfogo a questi Venti, che aveva creato in numero di sette,
48. essi si lanciarono di lui per sconvolgere le viscere di Tiamat.
49. Poi il Signore sollevò Diluvio, sua grande arma,
50. e salì sul terrificante Carro di nome Tempesta Incontenibile.
51. Lo aveva fornito di un tiro a quattro che vi aveva attaccato:
52. l’Uccisore, lo Spietato, il Corto-Veloce, il Volante
53. dalle maschelle spalancate, dai denti carichi di veleno,
54. ammaestrati a calpestare, che non conoscevano fatica.
55. Si fece assistere, alla destra, dai terrificanti Corpo-a-corpo e Combattimento,
56. a sinistra, da Battaglia-che-getta-a-terra-gli-eserciti.
57. Coperto, in guisa di sopraveste, da un’Armatura spaventosa
58. e la sua testa circondata da un terrificante Splendore soprannaturale,
59. dritto davanti a sè il Signore prese dunque direzione
60. e puntò dove si trovava Tiamat infuriata.
61. Aveva sulle labbra un Sortilegio
62. e stringeva nel pugno una Pianta antidoto per il veleno.
63. Mentre gli dèi giravano attorno a lui, giravano attorno a lui,
64. gli dèì suoi padri gli erano attorno, gli dèi gli erano attorno.

[v. 65-134] Lo scontro tra Marduk e Tiāmat e l’uccisione della divina progenitrice.

65. Avvicinatosi dunque il Signore, studiava le intenzioni di Tiamat
66. e di Quingu, suo sposo; mirava a scoprirne i piani.
67. Ma quando li ebbe visti la sua riflessione fu annebbiata,
68. la volontà dissipata, sconvolta la capacità di agire!
69. Così gli dèi, suoi alleati, quelli dalla sua parte,
70. vedendo così il loro campione e capo, ne ebbero l’anima turbata.
71. Su di lui Tiamat, ostinata, proferì un sortilegio
72. e dalle sue labbra questo essere primitivo gli rivolse delle menzogne:
73. sebbene il loro signore …, gli dèi si rivolteranno contro di tè!
74. E’ a loro vantaggio, o al tuo, che si sono riuniti?”
75. Ma il Signore, avendo alzato Diluvio, sua grande arma,
76. mandò questo messaggio a tiamat che faceva le moine:
77. “Perchè ti comporti bene esteriormente,
78. mentre il tuo cuore medita di ingaggiare combattimento?
79. Per la tua falsità, i tuoi figli sono fuggiti e beffati i loro padri.
80. E tu, loro genitrice, tu rifiuti ogni pietà,
81. ti sei chiamata Quingu perchè ti serva da sposo;
82. ti sei insediata indebitamente sul podio supremo!
83. Contro Anshar, il vero re degli dèi, cerchi di fare male
84. e dimostri la tua malvagità contro gli dèi miei padri!
85. Che la tua armata si prepari, che prendano le armi
86. e vieni ad incontrarmi, che combattiamo noi, io e te!”
87. Avendo udito ciò, Tiamat
88. divenne folle di rabbia e perse la testa.
89. Si mise ad urlare, con furia, a squarciagola:
90. in alto e in basso, da ogni parte, le sue estremità fremevano.
91. Brontolava i suoi incantesimi, non cessava di lanciare i suoi incantesimi
92. mentre gli dèi suoi combattenti affilavano loro stessi le armi.
93. Essendosi dunque affrontati Tiamat e Marduk, il Saggio fra gli dèi,
94. si avvinghiarono nella lotta e si unirono nel corpo a corpo!
95. Ma il Signore, spiegata la sua Rete [1], ve la avviluppò,
96. poi lanciò contro di lei il Vento malvagio, che teneva in retrovia.
97. E quando Tiamat ebbe aperto la bocca, per inghiottirlo,
98. vi riversò il vento malvagio per impedirle di chiudere le labbra.
99. Tutti i venti, con furia, le riempirono allora il ventre,
100. così che il suo corpo fu gonfiato, la sua bocca larga aperta.
101. Allora lanciò la sua freccia e le lacerò il torace,
102. le divise il corpo a metà e le aprì aprì il ventre [2].
103. Così trionfò su di lei, ponendo termine alla sua vita.
104. Poi ne gettò a terra il cadavere e vi si mise in piedi.
105. Quando il capitano ebbe messo Tamat a morte,
106. le truppe di lei si dispersero, lo stato maggiore si sparpagliò,
107. mentre gli dèi suoi alleati, quelli che stavano dalla sua parte,
108. spaventati e tremanti, indietreggiarono
109. e fuggirono per salvarsi la vita.
110. Ma erano accerchiati da ogni parte, senza possibilità di fuga:
111. li circondò dunque e bruciò le loro armi.
112. Gettati nella rete, immobilizzati nella trappola,
113. stretti ai fianchi, pieni di gemiti,
114. subirono il castigo, detenuti nel carcere.
115. In quanto a quelle undici creature, quelle circondate di spavento,
116. corte malvagia che l’avevano accompagnata,
117. mise loro un guinzaglio e incatenò le braccia:
118. a spregio della loro bellicosità le calpestò.
119. Quanto a Quingu, infine, che era stato elevato fra tutti loro,
120. lo abbattè e ne fece un ‘dio morto’;
121. gli tolse la tavoletta dei destini che non gli si addiceva
122. e, sigillatala con il suo sigillo, la fissò sul proprio petto.
123. Una volta immobilizzati ed abbattuti questi malvagi,
124. che ad avversari pretenziosi ebbe abbassato la testa,
125. che ebbe completamente assicurato la vittoria di Anshar sui suoi nemici,
126. e che Marduk, il Campione, ebbe realizzato il desiderio di Nudimmud,
127. il suo dominio giustamente rinsaldato sugli dèi vinti,
128. se ne tornò alla fine su Tiamat, che aveva abbattuto.
129. Il Signore salito dunque sulla parte inferiore di Tiamat
130. con la sua spietata mazza d’armi, le ruppe il cranio,
131. poi tagliò i condotti del suo sangue
132. che fece, dal Vento del Nord, portare in segreta!
133. Ciò vedendo, i suoi padri furono in gioia ed allegria
134. e, loro stessi, gli fecero portare offerte e doni.

[v. 135-146] Marduk seziona il cadavere di Tiāmat per creare il mondo.

135. A mente fresca, il Signore contemplò il cadavere di Tiamat:
136. voleva tagliarne la carne mostruosa per trarne cose belle.
137. La tagliò in due, come un pesce da seccare,
138. e ne dispose una metà che incurvò come il Cielo.
139. Ne tese la pelle, su cui insediò guardiani
140. ai quali affidò la missione di impedire alle sue acque di erompere.
141. Traversando allora il Cielo, ne apprestò Sale da cerimonia
142. per farne una replica dell’Apsu, la dimora di Nudimmud.
143. E il Signore, prese le misure della pianta dell’Apsu,
144. edifico, sul suo modello, il grande tempio di Esarra [3]:
145. questo grande tempio di Esarra che ha così edificato è il Cielo!
146. Vi fece prender posto ad Anu, Enlil ed Ea.

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NOTE
[1] Probabilmente qui si intende il campo gravitazionale di Nibiru-Marduk, che era maggiore di quello di Tiamat (essendo un pianeta dalla massa maggiore).
[2] Vedi la “Teoria dell’Impatto Gigante”.
[3] Qui è il riferimento a Tiglatpileser III, in accadico Tukultī-Apil-Ešarra, e il tempio Esarra citato probabilmente era l’Esagila, il tempio di Marduk di Babilonia.

PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH

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PRIMA TAVOLETTA

ENUMA ELISH

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[v. 1/20] La Teogonia

1. Quando in alto [1] il cielo non aveva ancora un nome
2. nè in basso la terra era chiamata per nome,
3. Apsu, il primo [2] , il loro generatore (del cielo e della terra)
4. e madre Tiamat, che generò tutti loro,
5. mescolavano insieme le loro acque,
6. nè banchi di canne vi erano ancora raggruppati, nè ha scoperto letti di canna; [3]
7. quando ancora nessun dio si era manifestato,
8. nè i loro nomi pronunziati, nè i destini decretati,
9. allora in Apsu-Tiamat alcuni dèi furono creati.
10. Lahmu (e) Lahamu emersero, i loro nomi pronunciati.
11. Prima che fossero maturati e formati pienamente,
12. nacquero Anshar e Kishar, superiori a loro. [4]
13. Quando ebbero prolungato i propri giorni, moltiplicati i propri anni,
14. Anu fu il loro figlio primogenito e divenne simile ai suoi genitori:
15. come Anshar aveva fatto simile a lui Anu, suo rampollo,
16. Anu ugualmente ha generato Nudimmud a sua somiglianza.
17. Egli, Nudimmud, era superiore ai suoi antenati:
18. profondo di comprensione, era saggio, era molto forte con le armi.
19. Più possente da lontano del creatore di suo padre Anshar,
20. non aveva nessun concorrente fra gli dèi i suoi pari. [5]          [=> Sinossi]

[v. 21/54] I nuovi Dèi disturbano Apsû e Tiāmat, Apsû si prepara per ucciderli.

21. Gli dei di quella generazione si misero insieme
22. e il riverbero del loro clamore disturbò Tiamat.
23. Fecero sussultare la pancia di Tiamat,
24. con i loro svaghi turbarono l’interno della sua dimora divina.
25. Apsu non poteva reprimere il loro rumore
26. e tuttavia Tiamat rimase impassibile davanti a loro;
27. comunque i loro maneggi le erano sgraditi,
28. ma lei fu indulgente con loro per la loro condotta biasimevole. [6]
29. Finalmente Apsu, generatore dei grandi dèi, [7]
30. ha chiamato fuori indirizzando il suo Mummu:
31. “Oh Mummu, tu, mio paggio che mi appaghi l’anima!
32. Vieni, andiamo a trovare Tiamat!”
33. Quindi se ne andarono, sedettero di fronte a Tiamat
34. e discussero gli affari riguardanti gli dei loro figli.
35. Apsu fece sentire la sua voce e parlò
36. a Tiamat con voce forte:
37. “Le loro vie sono divenute molto angosciose a me,
38. di giorno non posso riposare, la notte non posso dormire.
39. Abolirò le loro vie e li disperderò!
40. Affinchè sia ristabilito il silenzio, così che possiamo dormire.”
41. Quando Tiamat sentì questo,
42. era furiosa e ha gridato al suo sposo;
43. ha gridato orrendamente ed era accanto a lui con ira,
44. perchè le aveva insinuato del male nell’animo:
45. “Come possiamo permettere di far perire quello che noi stessi abbiamo creato?
46. Sebbene le loro vie sono così angosciose, dovremo sopportare essi pazientemente.”
47. Mummu allora parlò e consigliò Apsu,
48. il paggio non era d’accordo col consiglio di sua madre:
49. “O padre, metti una fine alle loro vie fastidiose,
50. così che possiamo permetterci di riposare di giorno e dormire di notte.”
51. Così Apsu si è compiaciuto con lui, la sua faccia illuminata
52. divenne corrucciata per gli dèi suoi figli.
53. Mummu si sedette sul suo grembo
54. e Apsu l’abbracciò.          [=> Sinossi]

[v. 55/104] Ea, il dio figlio di Anu, uccide Apsû e si stabilisce nelle Acque Abissali con la propria paredra Damkina, generando il dio Marduk.

55. Ora, tutto ciò che avevano tramato tra di loro
56. fu riferito agli dèi loro figli.
57. Gli dèi ascoltarono e si agitarono;
58. poi, abbattuti e zitti, si sedettero muti.
59. Superiore in comprensione, saggio e capace,
60. Ea che tutto comprende intuì il loro piano.
61. Contro i progetti di Apsu progettò e dispose un piano d’insieme:
62. adottò contro di lui il suo puro incantesimo, che era superbo.
63. GIielo recitò e, con un filtro, lo fece riposare.
64. Ha versato sonno su lui così che dormiva sonoramente,
65. ha messo Apsu a dormire, l’ha inzuppato con il sonno.
66. Mummu il consigliere era in uno stato di stordimento e non stava in guardia.
67. Egli (Ea) quindi ha slegato la sua cintura, ha messo via la sua corona,
68. ha preso il suo manto di radianza e l’ha messo su di sè.
69. Abbattè Apsu e lo uccise;
70. legò Mummu e sbarrò su di lui la porta.
71. Installò la sua abitazione sulla cima di Apsu e,
72. afferrato Mummu, l’ha legato ad una corda. [8]
73. Quando quando ebbe immobilizzato ed ucciso questi malvagi,
74. Ea ebbe riportato il suo trionfo sopra i suoi nemici.
75. Allora riposò molto quietamente dentro i suoi alloggi privati
76. e li chiamò Palazzo Apsu; vi creò cappelle (sale da cerimonia [9])
77. e vi stabilì la sua residenza
78. ed Ea e la sua sposa Damkina abitarono nello splendore.
79. Nella camera di destini, sala dei disegni,
80. fu procreato il più intelligente degli dèi, il più saggio degli dei, il signore degli dèi.
81. E dentro l’Apsu, Marduk è stato creato;
82. dentro il puro Apsu, Marduk è nato. [10]
83. Ea suo padre l’ha creato,
84. Damkina sua madre l’ha fatto nascere.
85. Egli fu allattato ai capezzoli di dee;
86. la levatrice lo ha riempito di meraviglie.
87. La sua natura era orgogliosa, penetrante il suo sguardo fisso, il suo sguardo fulminante,
88. era potente sin dalla nascita, e pieno di forza sin dal principio.
89. Anu il generatore di suo padre lo vide
90. e fu allietato, radioso; il suo cuore si riempì di gioia.
91. “L’ha fatto così perfetto che la sua divinità è stata raddoppiata.
92. Elevato lontano sopra gli altri dèi (gli Anunnaki),
93. è superiore in ogni via. [11]
94. I suoi lembi sono ingegnosamente fatti oltre ogni comprensione, impossibili da capire, troppo difficili da percepire.
95. Quattro sono i suoi occhi, quattro sono i suoi orecchi. [12]
96. Quando le sue labbra si muovono, il fuoco divampa!
97. Quattro orecchi gli sono spuntati
98. e i suoi occhi, in numero uguale, Ispezionano l’Universo!
99. E’ il più alto degli dei, la sua statura è sovrastante:
100 I suoi lembi sono molto lunghi, la sua altezza notevole!”
101. Anu piange fuori: “Mio figlio è un’Utu, mio figlio è un’Utu
102. mio figlio è un Sole, il vero Sole degli dèi!”
103. Vestito nel manto raggiante dei dieci dèi, porta alto sopra la sua testa 104. cinquanta raggi terribili raggruppati sopra lui”.          [=> Sinossi]

[v. 105/162] Marduk provoca con i quattro venti Tiāmat, la Madre del Cosmo si prepara allo scontro.

105. Anu allora creò i quattro venti e ha dato loro nascita,
106. li mise nella mano di Marduk: “Figlio mio, lasciali giocare!” [13]
107. E Marduk fabbricò la polvere che fece portare dalla Tempesta;
108. e avendo provocato l’onda disturbò Tiamat.
109. Tiamat è stata svegliata e il cielo fu agitato giorno e notte.
110. Gli dei, incapaci di riposare, hanno dovuto sopportare i colpi del vento.
111. Hanno quindi ordito il male nei loro cuori
112. e si sono rivolti a Tiamat la loro madre, dicendo:
113. “Quando hanno ucciso Apsu tuo marito,
114. non sei stata dalla sua parte ma hai seduto muta,
115. ed ora avendo Anu creato i quattro venti terribili,
116. le tue viscere sono state fortemente disturbate e noi non possiamo più dormire!
117. Non è più in te il tuo amoroso Apsu,
118. nè Mummu che è stato catturato: nessuno si meraviglia che siedi sola! 119. Non sei tu nostra madre? Tu sei agitata dallo sforzo,
120. ma chi di noi, chi può riposare? Tu dunque non ci ami più?
121. A nostra presa è allentata, e i nostri occhi sono incavati.
122. Liberaci da questo giogo senza riposo e lasciaci dormire!
123. Alzati in piedi contro di loro (i venti) e vendicati! [14]
124. Conquista il nemico e riducilo a niente!”
125. Tiamat ascoltò e questo discorso le piacque:
126. “Già che abbiamo deciso insieme, creiamo tempeste!
127. Gli dèi in lui (Apsu) saranno disturbati,
128. perchè hanno adottato la cattiveria per gli dèi che li hanno generati.
129. Si sono accalcati attorno e correvano accanto a Tiamat.
130. Essi erano fieri, intriganti e inquieti notte e giorno.
131. Lavoravano per la guerra, ringhiosi e furiosi. [15]
132. Sono convenuti a un consiglio e hanno creato un conflitto.
133. La Madre-Abisso, che modella tutte le cose,
134. creò un’arma irresistibile: mise al mondo Dragoni giganti,
135. dai denti aguzzi e dalle zanne affilate.
136. Riempì i loro corpi con veleno invece di sangue;
137. e ricoprì i feroci Leviatani
138. con un mantello dotato di terribili raggi equiparandoli così agli Dei:
139. “Chiunque li guarderà crollerà in terrore assoluto!
140. Non arretreranno mai!”
141. Creò ancora le Idre, dragoni formidabile e mostri marini,
142. leoni colossali, molossi rabbiosi, uomini-scorpione, mostri aggressivi,
143. uomi-pesce bisonti giganteschi.
144. Tutti brandivano armi spietate, senza paura in battaglia.
145. I loro poteri erano così potenti, che non avrebbero potuto essere vinti.
146. In verità quegli undici erano proprio tali e quali li fece!
147. Quindi gli dèi suoi discendenti tennero consiglio con lei
148. ed ella esaltò Qingu, conferendogli il rango più alto tra loro,
149. il comando dell’esercito, la direzione del consiglio di guerra,
150. il compito dell’arruolamento, la condotta della battaglia.
151. l’autorità sui combattenti:
152. Ed ella lo mise sul trono dicendo:
153. “Io ho gettato l’incantesimo per te e ti ho fatto il più grande dell’assemblea degli dèi!
154. Io ti ho messo al potere al di sopra tutti gli dei!
155. Tu sarai il più grande, tu solo sarai il mio sposo!
156. I tuoi comandi prevarranno sempre sopra tutti gli Anunnaki!”
157. Allora gli ha dato le Tavolette dei Destini e lo ha messo stretto sul suo petto:
158. “La tua espressione non sarà alterata mai! La tua parola sarà legge!”
159. Quando Qingu è stato promosso e ricevette il potere di Anu
160. e aveva decretato destini per gli dèi suoi figli, ella disse:
161. “Quello che scaturisce dalla tua bocca estinguerà il Fuoco!
162. Il vostro veleno (dei mostri) accumulato paralizzerà il potente!”.  [=> Sinossi]


Note
[1] Dal nome delle prime due parole di apertura del poema: “Quando in alto….”
[2] Il primo del Sistema Solare, in quanto Apsu indicava il Sole, centrale e primo del nostro sistema stellare (che era indicato probabilmente dal termine “cielo”).
[3] Il riferimento alle canne è importante, in quanto la prima colonia aliena di Enki sulla Terra fu ad Eridu, nei canneti paludosi della mesopotamia meridionale, di fronte al Golfo Persico.
[4] Il fatto che Anshar e Kishar sono definiti superiori a Lahmu e Lahamu, conferma la traduzione di Zecharia Sitchin che indica in questo testo sumerico che i pianeti Saturno e Giove sono più grandi di Marte e Venere.
[5] Nell’interpretazione “Astronomica” di Zecharia Sitchin, Anu e Nudimmud erano pari ad Anshar in quanto Urano e Nettuno erano pianeti gassosi come Saturno.
[6] Nell’interpretazione “Astronomica” di Zecharia Sitchin, i pianeti citati del Sistema Solare orbitavano vicino al pianeta Tiamat, modificandone l’orbita, ma senza riuscire a farla uscire perennemente da essa e senza collidere con lei (vedi la Battaglia Celeste, testo sumerico sulla teoria dell’impatto gigante).
[7] Nell’interpretazione “Astronomica” di Zecharia Sitchin, il fatto riportato che Apsu generò gli altri dèi indica che il Sole generò i pianeti del Sistema Solare (vedi la creazione planetaria dal disco di accrescimento che si divide in stella principale e pianeti).
[8] Continuando con la linea dell’interpretazione astronomica, il rapporto Apsu-Mummu sembra la descrizione metaforica di un Sistema binario quale evidentemente era una volta il Sole, degenerato poi in un sistema ad una sola stella (per fusione delle due).
[9] Qui il testo sembra essere passato alla descrizione della edificazione di Eridu, prima colonia aliena degli Anunnaki installata sulla Terra dal gruppo di astronauti-coloni Enki, Ulmash, Ningirsig, Mushdammu, Guru, Engur, Enbilulu, Enursag, Kulla e Enkimdu.
[10] Qui il riferimento è doppio: sia alla figura storica di Marduk figlio di Enki, sia al pianeta Marduk (o Nibiru o Pianeta X, patria degli Anunnaki).
[11] Nel senso astronomico può alludere alla lunghissima orbita di Marduk-Nibiru rispetto a quella degli altri pianeti del Sistema Solare.
[12] Nel senso astronomico è forse un’allusione alle lune di Marduk-Nibiru (chiamate i sette Venti) ed ai suoi anelli.
[13] Forse 4 delle 7 lune di Marduk-Nibiru provenivano da Urano (indicato da Anu nel testo).
[14] Qui si tratta evidentemente delle influenze gravitazionali e del rischio collisione tra il pianeta Tiamat e 4 lune di Marduk-Nibiru.
[15] I pianeti del Sistema Solare primigenio, resi instabili da Tiamat e Marduk-Nibiru, si muovevano caoticamente attorno al Sole (Apsu), senza seguire le usuali orbite ellittiche (il movimento caotico è assolutamente possibile nel campo gravitazionale di un sistema stellare, soprattutto quando è sconvolto dall’entrata di un corpo estraneo).


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==>> VEDI ANCHE “LA TEORIA DELL’IMPATTO GIGANTE”

==>> VEDI ANCHE “LA BATTAGLIA CELESTE”

==>> VEDI ANCHE “IL LIBRO PERDUTO DI ENKI”


FONTE ==>> http://enki-anunnaki.blogspot.it/p/enuma-elish.html

TEORIA DELL’IMPATTO GIGANTE

TEORIA DELL’IMPATTO GIGANTE

TEORIA DELL’IMPATTO GIGANTE

Attualmente la migliore teoria che spiega l’origine della Luna si chiama “Teoria dell’Impatto Gigante” o “Teoria dell’Impatto Gigantesco” e include la collisione tra due proto pianeti durante il primo periodo di accrescimento del sistema solare.
COLLISIONE TRA PIANETIQuesta Teoria dell’Impatto Gigante, che divenne popolare nel 1984 (sebbene ebbe origine nella metà degli anni settanta), soddisfa le condizioni di orbita della Terra e della Luna e tiene conto del nucleo relativamente piccolo della Luna.
Si sa che collisioni tra planetesimi abbiano prodotto la crescita di corpi planetari durante l’evoluzione del sistema solare e in questo contesto è inevitabile che grossi impatti possano capitare a volte quando i pianeti si sono appena formati.
La teoria accademica richiede la collisione tra un corpo circa del 90% dell’attuale forma della Terra, e un altro del diametro di Marte (metà del raggio terrestre e un decimo della sua massa). Il corpo di collisione è stato chiamato Theia, la madre di Selene, la dea Luna della mitologia greca. Questa stima di dimensioni è necessaria perché il sistema risultante possa avere un sufficiente momento angolare per stabilirsi nella corrente configurazione orbitale. panspermia-diagram

Un tale impatto avrebbe messo abbastanza materiale nell’orbita terrestre, che opportunamente accumulato, dava forma alla Luna.

Contemporaneamente alla formazione della Terra e della Luna (secondo Zecharia Sitchin) si sarebbe verificata unaPanspermianon diretta, detta esogenesi.
Secondo Zecharia Sitchin la Battaglia Celeste della tradizione sumera sarebbe la collisione primordiale fra Nibiru e Tiamat, dalla quale (dopo l’allontanamento di Nibiru) sarebbero stati generati la Terra, la Luna e la Cintura degli Asteroidi [1].

Dal sesto paragrafo della seconda tavoletta, libero adattamento da Pag.60 del Libro Perduto del Dio Enki di Zecharia Sitchin:

« Questo è ora il racconto di un’antico Impatto Gigantesco avvenuto del Sistema Solare eoni fa.

Allora il pianeta Terra fu creato e si modificò il percorso del pianeta Nibiru, fissandone l’orbita attorno al Sole ed a Nemesis [2].
Nibiru e TiamatAllora Nibiru stava percorrendo il suo tracciato nello spazio siderale (tracciato deciso dal Fato), quando si trovò ad essere troppo vicina al pianeta Tiamat (del Sistema solare).
Gli Anunnaki, il popolo che abitava il pianeta Nibiru, allora si mobilitò per affrontare questo pericoloso avvenimento. Vennero attivati vari sistemi tecnologici di sicurezza planetaria (Ciò Che Pulsa, Ciò che Irradia, Ciò che Respinge, Ciò che Colpisce, probabilmente sistemi simili ai nostri laser di potenza satellitari o terrestri).

I primi ad avvicinarsi a Tiamat furono i sette satelliti naturali di Nibiru (i sette Venti [3]) e gli astronauti delle stazioni permanenti su detti satelliti fecero le prime rilevazioni del caso, soprattutto relativamente al satellite maggiore di Tiamat, cioè Kingu (la Luna).
Man mano che Nibiru si avvicinava a Kingu ed a Tiamat, il suo percorso veniva disturbato e deviato dalla loro attrazione gravitazionale.

I satelliti di Tiamat vennero spinti ad avvicinarsi al loro pianeta di riferimento.

Sul pianeta Tiamat i continenti vennero scossi da numerosi terremoti ed i vulcani eruttarono con grande fragore.
A questo punto anche Nibiru era caduto nel campo gravitazionale di Tiamat e fra i due pianeti si arrivò allo scontro!

TIAMAT e satellite - TEORIA DELL'IMPATTO GIGANTE
TEORIA DELL’IMPATTO GIGANTE

Il primo ad impattare Tiamat fu un satellite di Nibiru (Vento del male [4]), che si conficcò nel corpo roccioso di Tiamat.
A questo punto gli Annunaki utilizzarono le loro armi tecnologiche (Vento del Male-laser?) per spezzare in due il corpo Tiamat.
Dopo che venne colpita dal raggio degli Annunaki proveniente da Nibiru, Tiamat (o quello che ne rimaneva) interruppe la sua attività vulcanica e venne privata dei suoi undici satelliti, che vennero attirati permanentemente nel campo gravitazionale di Nibiru. Anche Kingu (la Luna) era fra di loro.

Quindi gli Anunnaki di Nibiru decisero di cambiare il destino gravitazionale dei questi corpi celesti (scritto nelle Tavolette dei Destini [5], specie di tavole astronomiche) e di lasciare Kingu a Tiamat; perciò distrussero gli altri satelliti, creando laFascia degli Asteroidi“.fascia degli asteroidi

A questo punto Nibiru si allontanò trascinando gli asteroidi con sé (e portandoli tra Marte e Giove) e quindi si allontanò dal Luogo della Battaglia (celeste tra Nibiru e Tiamat). Compì un’orbita attorno ad Apsu/Sole (cioè passò il perielio della sua nuova orbita) e quindi si diresse verso Kishar/Giove e Anshar/Saturno. Incontrò Gaga/Plutone e quindi oltrepassò An/Urano ed Antu/Nettuno e si diresse verso la Dimora nel Profondo (il resto della sua orbita al di là del Sistema Solare, verso Nemesis).

Nella successiva orbita di ritorno (dopo circa 3600 anni) Nibiru si riavvicinò a Tiamat e a Kingu e gli Annunaki con telescopi e satelliti videro che Tiamat era senza vita. 

Allora gli Anunnaki decisero di dividere il pianeta in due e facendo questo videro il Magma e l’Oro del suo interno.
Un satellite di Nibiru (Vento del Nord) agganciò gravitazionalmente la parte superiore di Tiamat, staccata di netto dal resto del pianeta, e la portò nel vuoto lontano da Tiamat. Allora “Vento del Nord” riversò le sue acque su Tiamat e Kingu venne agganciata gravitazionalmente a Tiamat (staccandola da Nibiru).
Gli Anunnaki decisero che Tiamat sarebbe stata ricordata nella loro storia come il “Luogo della Battaglia” (che i Nibiruani vinsero, nel senso che lo scontro cosmico non causò la loro estinzione).

Con un’altra azione Nibiru distrusse la parte posteriore del pianeta riducendola ad un gruppo di asteroidi, che si unirono al resto della Fascia degli Asteroidi. sistema solare - fascia di asteroidi e fascia di kuiperGli Anunnaki allora decisero che nelle loro carte spaziali la Fascia degli Asteroidi avrebbe diviso le “Acque dalle Acque” (cioè diverse zone spaziali del Sistema Solare).
La Fascia degli Asteroidi avrebbe diviso i “mari inferiori” (corrispondente grosso modo ai nostri pianeti terrestri – Mercurio, Venere, Terra e Marte) dai “mari superiori” (corrispondenti ai nostri pianeti gioviani – Giove, Saturno, Urano e Nettuno).

Di nuovo Nibiru percorse la sua orbita fino al Sole/Apsu e dal Sole fino a Plutone/Gaga, poi verso Nemesis.
Nel successivo ciclo di Nibiru (dopo i soliti 3600 anni) tornò nel Sistema Solare, dalle parti della Cintura degli Asteroidi.
Gli astronomi degli Anunnaki osservarono di nuovo Tiamat. Nell’area del polo nord ancora vi erano i segni dell’impatto (vulcani attivi e faglie aperte): si vedevano le sue acque e le sue vene d’oro a cielo aperto.
Allora gli Anunnaki si resero conto che nell’impatto i semi della vita (spore, batteri di Nibiru) erano passati su Tiamat ed avevano attecchito. Tiamat si stava trasformando in un pianeta vivente e gli Anunnaki lo chiamarono Ki (la nostra Terra).
Notarono l’alternarsi del giorno e della notte, nella rotazione di Ki/Terra. Kingu (la luna) divenne il satellite naturale di Ki/Terra.

Nibiru compì ancora il suo passaggio al perigeo. Quindi gli Annunaki misero delle stazioni di controllo e collegamento (Marte e Luna) in tutti i pianeti di questo Sistema Solare, a cui si erano ormai legati, e dei radiofari (Monolito Spaziale e Monolito su Phobos) ai suoi limiti.

Decisero che il loro pianeta Nibiru si sarebbe chiamato Luogo dell’Attraversamento, il Pastore dei pianeti del Sistema Solare.
Calcolarono che un’intera orbita (anno nibiruriano) sarebbe durato uno Shar [6] (3600 anni terrestri) e che questa orbita era il loro destino. »

Il testo originale di Zecharia Sitchin è nella voce Battaglia Celeste. Più precisamente il nome Theia, quindi, dovrebbe essere dato non a Nibiru, ma a due sue lune (Vento del male e Vento del Nord) che furono gli oggetti che effettivamente fecero la collisione con la Terra.


[1] La Fascia principale degli Asteroidi è una regione del sistema Solare compresa fra le orbite di Marte e Giove, che contiene la maggiore concentrazione di asteroidi del sistema.
[2] Nemesis o Dark Star è il nome attribuito ad un’ipotetica stella, una nana bruna o nana rossa orbitante attorno al Sole in un possibile sistema binario, alla distanza variabile da 50.000 a 100.000 UA, molto al di là della Nube di Oort. Le teorie riguardo a Nibiru comprenderebbero Nemesis, in quanto questa nana bruna (stella scura) sarebbe all’afelio dell’orbita di Nibiru, ai confini del sistema solare. In questo caso Nemesis si collocherebbe nella regione tra la fascia di Kuiper e la nube di Oort, a 448 UA dal Sole.
[3] Le Lune o Satelliti naturali di Nibiru, tra le quali Vento dell’Est, Vento del Nord, Vento del Sud, Vento del male e Vento Occidentale.
[4] Il Vento del Male è un concetto della mitologia sumera. Si riferisce secondo Zecharia Sitchin alla nube nucleare portatrice di morte (della Grande Calamità), che si era spinta da Canaan verso oriente, in direzione di Sumer.
[5] Le Tavolette dei Destini o Tavole dei Destini erano dei testi contenenti il destino degli dèi e dell’umanità, secondo la mitologia mesopotamica, che il possessore era in grado di modificare a proprio piacimento. Secondo Zecharia Sitchin le Tavole dei Destini erano strumenti utilizzati nel Centro di Controllo Missione per seguire e controllare orbite e traiettorie dei pianeti (soprattutto Marte e Nibiru); in seguito designarono la registrazione di decisioni inalterabili.
[6] Lo Shar è un’unità di misura del tempo dei Sumeri, che equivale a 3.600 anni. Secondo Zecharia Sitchin è il periodo orbitale di Nibiru attorno al Sole.


==>> VEDI ANCHE “LA BATTAGLIA CELESTE”

==>> VEDI ANCHE “IL LIBRO PERDUTO DI ENKI”

==>> VEDI ANCHE ENUMA ELISH


FONTE ==>> http://www.ufopedia.it/Teoria_dell’impatto_gigante.html

LA BATTAGLIA CELESTE

LA BATTAGLIA CELESTE

LA BATTAGLIA CELESTE

La Battaglia Celeste è un’evento ricordato nella mitologia sumera. Secondo Zecharia Sitchin è la descrizione della collisione primordiale fra Nibiru e Tiamat, che generò la Terra, la Luna e la Cintura degli Asteroidi [1] (il Bracciale Martellato della tradizione sumera). Equivale alla moderna “Teoria dell’Impatto Gigante“.
Secondo la letteratura sumera un passaggio di Nibiru avrebbe anche strappato un satellite a Saturno facendolo diventare un pianeta fuori dall’attrazione gravitazionale di Saturno: sarebbe Plutone (Gaga in sumero).

Dal sesto paragrafo della seconda tavoletta del “Libro Perduto del Dio Enki” di Zecharia Sitchin:

« Questo è ora il racconto della Battaglia Celeste e di come la Terra fu creata e del destino di Nibiru.

Il Signore Nibiru andò avanti, seguì la sua strada decisa dal Fato. COLLISIONE TRA PIANETI LA BATTAGLIA CELESTE
Si rivolse verso la rabbiosa Tiamat, con le sue stesse labbra pronunciò un’incantesimo. Indossò come vestito di protezione Ciò Che Pulsa e Ciò Che Irradia. La sua testa fu incoronata da terribile fulgore.
Alla sua destra posizionò Ciò Che Colpisce, alla sua sinistra mise Ciò Che Respinge.

Mandò avanti come una tempesta i Sette Venti [2], la sua schiera di aiutanti, per scrutare il piano di Kingu, comandante della schiera di Tiamat.
Quando scorse il valoroso Kingu, la sua vista si offuscò; mentre guardava i mostri, il suo corso si sconvolgeva, non riusciva a mantenere la direzione, compiva gesti confusi.

Gli aiutanti di Tiamat le si strinsero attorno, tremanti di terrore. Le radici di Tiamat si scossero, emise un terribile ruggito. Su Nibiru operò un’incantesimo, lo avviluppò con il suo fascino.

Fra i due si arrivò allo scontro, la battaglia era inevitabile! Tiamat e Nibiru si trovarono faccia a faccia; avanzavano l’uno contro l’altro. Si avvicinavano alla battaglia, si preparavano ad un duello.

Il Signore distese la sua Rete (gravitazionale), la gettò per avvilupparla. Con furia Tiamat gridò, perse i sensi come se fosse posseduta.
TIAMAT e satellite - TEORIA DELL'IMPATTO GIGANTEIl Vento del male [3], che lo seguiva, Nibiru le scatenò contro; il Vento del Male le scagliò in faccia.
Tiamat aprì la bocca per divorare il Vento del Male, ma non riuscì più a chiudere le labbra. Il Vento del Male caricò il suo ventre, penetrò nelle viscere. Le sue viscere erano dilaniate, il suo corpo si gonfiò, la sua bocca si spalancò.
Attraverso l’apertura Nibiru scagliò una freccia lucente, un lampo divino. Penetrò nelle sue viscere, le dilaniò il ventre; le si conficcò nel grembo, le spezzò il cuore.
Dopo averla così domata, egli Spense il suo Soffio Vitale.

Nibiru esaminò il corpo senza vita, Tiamat era ora come una carcassa macellata. Vicino alla padrona senza vita, i suoi undici aiutanti erano tremanti di paura. Nella rete di Nibiru furono catturati; furono incapaci di fuggire.
Anche Kingu, proclamato da Tiamat capo della schiera, era fra di loro. Il Signore lo incatenò, lo legò alla padrona senza vita.
Strappò da Kingu le Tavolette dei Destini [4], ingiustamente a lui date. Vi impresse il suo sigillo, fissò il Destino al suo petto.
Gli altri della schiera di Tiamat legò come prigionieri, li intrappolò nel suo circuito. Li calpestò sotto i suoi piedi, li fece a pezzi. Li legò al suo circuito; le fece orbitare indietro.

Nibiru partì poi dal Luogo della Battaglia, si recò ad annunciare la vittoria agli dèi che lo avevano prescelto. Compì un circuito attorno ad Apsu (Sole), viaggiò verso Kishar (Giove) e Anshar (Saturno). Gaga (Plutone) venne a salutarlo, poi fece rotta come messaggero verso gli altri.
Nibiru oltrepassò An (Urano) ed Antu, si diresse verso la Dimora del Profondo.

Ripensò poi al fato di Tiamat ormai senza vita e a quello di Kingu. Il Signore Nibiru allora ritornò a Tiamat, che prima aveva domato.
Le si avvicinò, si soffermò a vedere il suo corpo senza vita. Nel suo cuore concepì ingegnosamente un piano per dividere il mostro.

terra tiamat e kinguPoi come si fa con una cozza, la divise in due parti, le separò il petto dalle parti inferiori. Recise i canali del suo sangue, guardò con stupore le sue vene d’oro.

Calpestando la sua Parte Posteriore, il Signore Nibiru le tranciò di netto la parte Superiore. Convocò accanto a sé il Vento del Nord, suo aiutante. Comandò al Vento di portare via il cranio staccato, di gettarlo nel vuoto.
Allora il Vento di Nibiru si librò su Tiamat, investendola con un fiotto di acque. Nibiru scoccò un lampo, impartì il segnale al Vento del Nord.
Con un fulgore, la parte superiore di Tiamat venne portata in un luogo sconosciuto.
Anche Kingu, a lei legato, fu con lei esiliato, per essere compagno della parte staccata.

Nibiru riflettè poi sul fato della Parte Posteriore: che fosse un eterno trofeo di battaglia, questo era il suo volere. Che fosse per sempre ricordato nei cieli, per custodire il Luogo della Battaglia.
Con la sua mazza schiacciò in mille pezzi la parte posteriore, poi li unì per formare il Bracciale Martellato.
Unendoli insieme, li posizionò come guardiani, un Firmamento per dividere le “Acque dalle Acque” (cioè diverse zone spaziali del Sistema Solare). Separò i “Mari Superiori” (corrispondenti ai nostri pianeti gioviani – Giove, Saturno, Urano e Nettuno) sopra il Firmamento dei “Mari Inferiori” (corrispondente grosso modo ai nostri pianeti terrestri – Mercurio, Venere, Terra e Marte).
Tutto questo Nibiru creò con molto ingegno.
sistema solare - fascia di asteroidi e fascia di kuiper

Il Signore Nibiru attraversò i cieli per scandagliare le regioni. Misurò le dimensioni dal regno di Apsu alla dimora di Gaga.
Nibiru esaminò poi il limite del Profondo, gettò lo sguardo verso il suo luogo natale. Si soffermò ed esitò; poi lentamente ritornò al Firmamento, al Luogo della Battaglia.

Nell’attraversare di nuovo la reglione di Apsu, ripensò con rimorso alla sposa del Sole che più non c’era.
Guardò la metà ferita di Tiamat, prestò attenzione alla sua Parte Superiore. Le acque della vita, la sua ricchezza, stillavano ancora dalle ferite. Le sue vene d’oro riflettevano i raggi di Apsu.
Allora Nibiru si ricordò del Seme della Vita, ereditata del suo Creatore. Quando aveva calpestato Tiamat, quando l’aveva separata, sicuramente le aveva trasmesso il seme!
Si rivolse ad Apsu, così gli parlò: “Con i tuoi caldi raggi, risana le ferite! Che nuova vita sia data alla parte staccata, che possa essere accolta nella tua famiglia come una figlia! Che le acque siano tutte raccolte in un luogo, che possa apparire la terraferma! Che sia chiamata terraferma, che il suo nome d’ora in poi sia Ki!”
Apsu prestò attenzione alle parole di Nibiru: “Che la Terra si unisca alla mia famiglia!” Così decretò. “Ki, Terraferma del Mondo Inferiore [5], che il suo nome d’ora in poi sia Terra! Che , con la sua rotazione, ci siano notte e giorno; che di giorno io la possa irradiare con i miei raggi risanatori.
Che Kingu sia una creatura della notte, di notte brillerà come compagna della Terra, che per sempre sia la Luna!”
Nibiru ascoltò con compiacimento le parole di Apsu.

Attraversò i cieli ed ispezionò le regioni. Agli dèi, che lo avevano reso supremo, concesse stazioni permanenti.
Decise che non dovessero trasgredire i confini dei propri circuiti, né darsi battaglia. Rafforzò le serrature dei cieli, ai loro lati posizionò dei cancelli.
Scelse per sé una dimora esterna; si estendeva al dilà di Gaga.
Supplico Apsu perché decretasse che il grande circuito fosse il suo destino. Dalle loro stazioni tutti gli dèi decretarono: “Che la sovranità di Nibiru sia senza pari! Lui è il più radioso degli dèi, che lui sia veramente il Figlio del Sole!”
Dalla sua dimora Apsu concesse la sua benedizione: “Nibiru deve essere il Luogo dell’Attraversamento del Cielo e della Terra; Luogo dell’Attraversamento sarà chiamato! Sopra o sotto Nibiru gli dèi non dovranno mai attraversare. Una posizione centrale è stata conferita per sempre a Nibiru, per essere così il pastore degli dèi. Il suo circuito sarà uno Shar [6]; questo sarà per sempre il suo Destino!” »

Questa è una versione mitologica di avvenimenti esclusivamente astronomici, propri di un certo punto del passato del Sistema Solare. Una versione in termini più attuali si trova alla voce Teoria dell’impatto gigante.


[1] La Fascia principale degli Asteroidi è una regione del sistema Solare compresa fra le orbite di Marte e Giove, che contiene la maggiore concentrazione di asteroidi del sistema.
[2] Le Lune o Satelliti naturali di Nibiru, tra le quali Vento dell’Est, Vento del Nord, Vento del Sud, Vento del male e Vento Occidentale.
[3] Il Vento del Male è un concetto della mitologia sumera. Si riferisce secondo Zecharia Sitchin alla nube nucleare portatrice di morte (della Grande Calamità), che si era spinta da Canaan verso oriente, in direzione di Sumer.
[4] Le Tavolette dei Destini o Tavole dei Destini erano dei testi contenenti il destino degli dèi e dell’umanità, secondo la mitologia mesopotamica, che il possessore era in grado di modificare a proprio piacimento. Secondo Zecharia Sitchin le Tavole dei Destini erano strumenti utilizzati nel Centro di Controllo Missione per seguire e controllare orbite e traiettorie dei pianeti (soprattutto Marte e Nibiru); in seguito designarono la registrazione di decisioni inalterabili.
[5] Secondo la tradizione sumerica e secondo Zecharia Sitchin, il Mondo Inferiore è l’emisfero meridionale che include anche l’Africa meridionale (Abzu) e l’Antartide. Era cioè la Via celeste sotto il 30° parallelo sud. Sopra il 30° nord c’era la Via di Enlil e nella fascia centrale la Via di Anu. Il termine Mondo Inferirore era però anche usato (come Ki) per designare le terraferma (contrapposta alle acque dei mari) per il fatto che lo scudo africano e l’antartide apparivano alle navi spaziali come la terraferma più sviluppata. Un ultimo significato del termine Mondo Inferiore è quello di sinonimo di Mari Inferiori, cioè la parte interna del Sistema Solare.
[6] Lo Shar è un’unità di misura del tempo dei Sumeri, che equivale a 3.600 anni. Secondo Zecharia Sitchin è il periodo orbitale di Nibiru attorno al Sole.


==>> VEDI ANCHE “LA TEORIA DELL’IMPATTO GIGANTE”

==>> VEDI ANCHE “IL LIBRO PERDUTO DI ENKI”

==>> VEDI ANCHE L’ENUMA ELISH


FONTE ==>> http://www.ufopedia.it/Battaglia_Celeste.html

ANUNNAKI

ANUNNAKI

Il termine Anunnaki significa “coloro che dal cielo scesero sulla terra“;

Anunnaki1
I signori provenienti da Nibiru, hanno avuto un ruolo importante nella veloce evoluzione della civiltà umana; e sarebbero scesi sulla Terra per sfruttare le risorse minerarie del nostro pianeta.

Anunnaki per i Sumeri – Nephilim per i versi della Bibbia – Neteru li chiamarono gli Egiziani – e Signori delle Stelle per il Mesoamerica.

 – Nella mitologia sumerica il termine Anunna, poi reso in akkadico come Anunnaki/Anunnaku, indica l’insieme degli dèi sumeri, e più tardi assiro-babilonesi.
Nelle cronache giornaliere, compilate dai Sumeri, con abbondanti particolari, gli Anunnaki venivano spesso menzionati mediante un altro epiteto, i Din.Gir. letteralmente ” I Puri dei razzi fiammeggianti“,

– Nella bibbia ebraica invece trovano riscontro negli equivalenti “NEPHILIM” (termine il cui significato è “coloro che sono stati buttati giù”)

– La bibbia italiana gli Annunaki vengono descritti come giganti nei miti dei nostri antenati;
cita in Genesi, cap.6, vers.1, i “famosi eroi giganti”, nati da un incrocio tra le figlie degli uomini e i figli di dio; “Numeri 13,33 e Deuteronomio 9,2 addirittura si citano i figli di Anak, della razza dei giganti.

I vertici di questo popolo presiedeva un’assemblea, composta dai 7 dei supremi; ne facevano parte: i 4 principali Creatori, AN ( il dio del cielo),ENLIL ed ENKI ( figli di AN), e NINHURSAG; con l’aggiunta di INANNA, UTU e NANNA.
Inoltre vi erano 50 dei minori, detti IGIGI.

La monarchia di allora era basata su un concetto matematico di Ereditarieta’ Esagesimale :
Anu aveva il rango di 60
ENLIL ( figlio successore non primogenito ) avevea il rango di 50
ENKI ( primogenito ) fu’ declassato al rango di 40 ( non si conoscono le ragioni)

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Si racconta anche che spesso indossavano maschere e abiti strani e possedevano alcune abilità sorprendenti. Avevano lati buoni e anche alcuni lati davvero terribili, ed erano dotati di una tecnologia incomprensibile per l’essere umano di quel tempo.
Secondo il Libro di Enoch, il popolo Anunnako aveva dei tratti fisici ben precisi; erano molto alti con corporatura talmente imponente da terrorizzare i piccoli umani che vi avevano contatto, e avevano la pelle color del latte quindi bianca. I loro visi splendevano come il sole e i loro occhi chiari/azzurri come lampade. I loro piedi erano purpurei e le loro mani più bianche della neve. Capelli molto chiari dal biondo al rossiccio e la testa probabilmente allungata.

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Secondo alcune teorie e ipotesi, La civilità Annunaka si sviluppò a partire da milioni di anni fa sul pianeta Annunakia, un pianeta orbitante attorno alla nana bruna Nemesis orbitante a sua volta a 300-400 UA; unità di misura pari a circa la distanza media tra il pianeta Terra e il Sole (circa 150 milioni di km) dal Sole.

1-Sistema-Binario-descrizione-numerato
A partire da 10 milioni di anni fa, quando gli ANUNNAKI avessero già un grado tecnologico sufficiente da costituire sul proprio pianeta delle colonie autosufficienti ed autosostenibili. Iniziarono a esplorare i pianeti orbitanti attorno a Nemesis colonizzando quelli adatti alla vita (NIBIRU fu già 600.000 anni fa), e sfruttando le risorse degli altri (Sedna ed Hercobulus a partire da 200.000 anni fa).
Ma per consentire meglio il sostentamento della vita su NIBIRU, (450.000 anni fa) dato che andava lentamente estinguendosi a causa dell’erosione dell’atmosfera del pianeta, gli Annunaki hanno avuto bisogno di molte più risorse naturali quali oro, uranio e altri minerali, oltre che del prezioso elio-3.
E così, sfuttando le orbite di questi ultimi pianeti più esterni, e utilizzandoli come “Astronavi Generazionali”, gli ANUNNAKI riuscirono a raggiungere il nostro sistema solare.

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In un tempo, che per comodità definiremo pre-diluviano e che abbraccia un arco temporale che va da 500.000 anni fa a 100.000 anni fa, quando il pianeta Nibiru giunse nel punto della sua orbita più vicino alla Terra, questi esseri ancestrali misero piede su KI (Terra), colonizzandola alla ricerca di un materiale molto prezioso, l’oro, che doveva servire per rigenerare l’atmosfera di NIBIRU, gravemente compromessa, e quindi per la sopravvivenza del proprio mondo.

Ecco spiegata l’importanza riconosciuta all’ORO da parte degli ANUNNAKI, ed ecco perchè, forse, spiegata la tanta devozione da parte dei nostri antichi antenati umani nei confronti di questa pietra, che in realtà doveva apparire del tutto inutile non avendo quegli scopi pratici che invece sono tipici di società più avanzate; basti pensare all’utilizzo dell’oro nei circuiti integrati dell’industria elettronica odierna.

I popoli antichi consideravano così importante l’oro perchè lo collegavano agli dei, e possederne in quantità era per loro motivo di vanto, perché permetteva loro di assomigliarli ed esercitare il potere sulle genti.
Pensiamo ai sovrani Egizi, ai Sumeri o ai Maya, essi si ricoprivano di monili d’oro, nonostante fosse un materiale perfettamente inutile.
L’oro traeva importanza sul semplice fatto che la sua raccolta era uno degli scopi principali della Missione Terra Annunaka e ciò è rimasto come retaggio nelle prime civiltà umane.

 

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