ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

ENUMA ELISH

IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

Le parole Enûma Eliš o Enuma Elish, equivalgono alle prime parole del poema “Quando lassù…”.
E’ un poema Teogonico e Cosmogonico, in lingua accadica, appartenente alla tradizione religiosa babilonese, che tratta in particolar modo il Mito della Creazione e le Imprese del Dio Marduk.
E’ il testo scritto più antico mai documentato sulla creazione e, invece di essere annoverato tra i più validi testi di studio, viene censurato e dimenticato come tutta l’Epica Babilonese e Proto-Babilonese.

marduk e tiamat ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONELa versione originale di questo poema, è di data incerta e di autore totalmente sconosciuto, poichè presso i babilonesi non si teneva conto della paternità delle opere letterarie di nessun tipo (=>Vedi Datazione).

Dal punto di vista letterario ha un linguaggio altamente poetico e molto raffinato, che fa pensare alle classi colte. Ogni distico (strofa formata da una coppia di versi) consta di due emistichi (ciascuna delle due parti in cui un verso è suscettibile di ripartizione), separati da una specie di cesura (è la denominazione che in metrica definisce ogni demarcazione ritmica statisticamente significativa all’interno di un verso sufficientemente lungo), che non coincide solo con la pausa del ritmo e del respiro, ma anche con il senso di ciò che si dice.
I racconti Babilonesi contenuti nell’Enuma Elish, come nel caso dell’ “Epopea di Gilgamesh”, derivano da una versione originale ancora più antica; quella “Sumera”, alla quale, dopo l’improvvisa e inspiegabile scomparsa (o forse evacuazione) della Sumeria a causa del “Vento di Ur” (Esplosione atomica, di cui ne troviamo traccia anche nella Bibbia), i Babilonesi ne saranno i loro diretti prosecutori.

Come abbiamo già accennato prima, l’Enuma Elish si rivela essere un misto di Teogonia e di Cosmogonia. Essendo ogni Divinità associata ad un Pianeta o a una Stella secondo le usanze sumere e babilonesi; infatti i Sumeri solevano descrivere la creazione di tutte le cose in “Chiave Mitologica”, ma nello stesso tempo conoscevano perfettamente il Sistema Solare e la sua origine. Anzi, conoscevano qualcosa che oggi noi stentiamo a credere: la presenza di un pianeta chiamato Nibiru.

Inoltre, l’Enuma Elish, riesce a conformare le vicende degli dei e le loro battaglie rispettivamente alla fisica dei corpi celesti e alle loro collisioni,
I protagonisti sono gli “Dei” che, attraverso battaglie e divine alleanze, donano all’opera una struttura epica e avvincente, con tanto di ribellioni, uccisioni e trionfi.
I nomi di questi Dei sono attribuibili ai nomi dei pianeti; le azioni degli dei, le loro decisioni, le loro alleanze, le uccisioni coincidono incredibilmente con i moti dei corpi celesti, con le attrazioni reciproche dovute alle forze di gravità, con le loro orbite, con le loro inevitabili collisioni.
Si ottiene così un forte parallelismo tra epica e documentazione scientifica di cosmologia.

AKITù
Akītu

Queste divinità presentano caratteri antropomorfici, ma il racconto è permeato di Simbologie Astrali dell’ultimo periodo della religione mesopotamica, anche se non conosciamo con precisione il significato di questi riferimenti astrali.
Ogni dio rappresenta un carattere naturale, e lo si vede specialmente nel conflitto fra Marduk e Tiamat; il primo rappresenterebbe la primavera, il secondo l’inverno.
Il mito infatti si celebrava in primavera, per propiziare il favore degli dei sulle seminagioni: può essere il racconto del sorgere del sole (Marduk) e del suo affermarsi all’orizzonte, con riferimento all’anno che sorge. Ma l’antropomorfizzazione è talmente evoluta che si fatica a riconoscere il significato che sta dietro al racconto. Anche le prime divinità, che si riferiscono all’acqua, potrebbero avere un significato legato al ciclo delle stagioni, ma potrebbero avere anche un significato di vittoria del bene sul male, dell’ordine sul disordine.

L’Enuma Elish o “Poema della Creazione” veniva recitato durante “l’Akītu“, il quarto giorno della Festa del Capodanno di Babilonia, come Inno di Propiziazione.
L’Urigallu, il Gran Sacerdote, lo declamava davanti alla statua di “Baal” (Marduk), verso sera. In quell’occasione le statue degli altri dei dovevano restare coperte, per deferenza verso il Dio Nazionale, Marduk. Lo scopo dell’inno era pertanto celebrativo, della capacità di Marduk come ordinatore del cosmo, capacità che gli ha permesso di salire da un secondo rango di divinità fino ad essere di diritto il capo del Pantheon.
le sette tavolette dell'enuma elishL’opera è composta da Sette Tavole (la settima parte, ricordiamo, è la celebrazione dei nomi di Marduk e appare quasi come a se stante) contenenti tra le 115 e le 170 versi ciascuna e, oltre a quello celebrativo, ha anche un significato astrale con lo scopo di descrivere la cosmogonia.
Per conservare la divisione il Poeta a volte chiude nel bel mezzo di un’azione una certa parte, per proseguire l’azione nella parte successiva.

L’epopea può essere divisa in Cinque Parti:
⦁ la Genealogia degli Dei, che è certamente sumera, con qualche lieve aggiunta,
⦁ la Vicenda di Ea e Apsu (Mito Eridiano del Drago),
⦁ il Mito del Drago,
⦁ il Racconto della Creazione,
⦁ e l’Inno dei Cinquanta Nomi.

La sua traduzione ci regala una delle versioni più affascinati della creazione; è un patrimonio dell’umanità di inestimabile valore!!!


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==>> SINOSSI DELLE TAVOLETTE

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LA BATTAGLIA CELESTE

LA BATTAGLIA CELESTE

LA BATTAGLIA CELESTE

La Battaglia Celeste è un’evento ricordato nella mitologia sumera. Secondo Zecharia Sitchin è la descrizione della collisione primordiale fra Nibiru e Tiamat, che generò la Terra, la Luna e la Cintura degli Asteroidi [1] (il Bracciale Martellato della tradizione sumera). Equivale alla moderna “Teoria dell’Impatto Gigante“.
Secondo la letteratura sumera un passaggio di Nibiru avrebbe anche strappato un satellite a Saturno facendolo diventare un pianeta fuori dall’attrazione gravitazionale di Saturno: sarebbe Plutone (Gaga in sumero).

Dal sesto paragrafo della seconda tavoletta del “Libro Perduto del Dio Enki” di Zecharia Sitchin:

« Questo è ora il racconto della Battaglia Celeste e di come la Terra fu creata e del destino di Nibiru.

Il Signore Nibiru andò avanti, seguì la sua strada decisa dal Fato. COLLISIONE TRA PIANETI LA BATTAGLIA CELESTE
Si rivolse verso la rabbiosa Tiamat, con le sue stesse labbra pronunciò un’incantesimo. Indossò come vestito di protezione Ciò Che Pulsa e Ciò Che Irradia. La sua testa fu incoronata da terribile fulgore.
Alla sua destra posizionò Ciò Che Colpisce, alla sua sinistra mise Ciò Che Respinge.

Mandò avanti come una tempesta i Sette Venti [2], la sua schiera di aiutanti, per scrutare il piano di Kingu, comandante della schiera di Tiamat.
Quando scorse il valoroso Kingu, la sua vista si offuscò; mentre guardava i mostri, il suo corso si sconvolgeva, non riusciva a mantenere la direzione, compiva gesti confusi.

Gli aiutanti di Tiamat le si strinsero attorno, tremanti di terrore. Le radici di Tiamat si scossero, emise un terribile ruggito. Su Nibiru operò un’incantesimo, lo avviluppò con il suo fascino.

Fra i due si arrivò allo scontro, la battaglia era inevitabile! Tiamat e Nibiru si trovarono faccia a faccia; avanzavano l’uno contro l’altro. Si avvicinavano alla battaglia, si preparavano ad un duello.

Il Signore distese la sua Rete (gravitazionale), la gettò per avvilupparla. Con furia Tiamat gridò, perse i sensi come se fosse posseduta.
TIAMAT e satellite - TEORIA DELL'IMPATTO GIGANTEIl Vento del male [3], che lo seguiva, Nibiru le scatenò contro; il Vento del Male le scagliò in faccia.
Tiamat aprì la bocca per divorare il Vento del Male, ma non riuscì più a chiudere le labbra. Il Vento del Male caricò il suo ventre, penetrò nelle viscere. Le sue viscere erano dilaniate, il suo corpo si gonfiò, la sua bocca si spalancò.
Attraverso l’apertura Nibiru scagliò una freccia lucente, un lampo divino. Penetrò nelle sue viscere, le dilaniò il ventre; le si conficcò nel grembo, le spezzò il cuore.
Dopo averla così domata, egli Spense il suo Soffio Vitale.

Nibiru esaminò il corpo senza vita, Tiamat era ora come una carcassa macellata. Vicino alla padrona senza vita, i suoi undici aiutanti erano tremanti di paura. Nella rete di Nibiru furono catturati; furono incapaci di fuggire.
Anche Kingu, proclamato da Tiamat capo della schiera, era fra di loro. Il Signore lo incatenò, lo legò alla padrona senza vita.
Strappò da Kingu le Tavolette dei Destini [4], ingiustamente a lui date. Vi impresse il suo sigillo, fissò il Destino al suo petto.
Gli altri della schiera di Tiamat legò come prigionieri, li intrappolò nel suo circuito. Li calpestò sotto i suoi piedi, li fece a pezzi. Li legò al suo circuito; le fece orbitare indietro.

Nibiru partì poi dal Luogo della Battaglia, si recò ad annunciare la vittoria agli dèi che lo avevano prescelto. Compì un circuito attorno ad Apsu (Sole), viaggiò verso Kishar (Giove) e Anshar (Saturno). Gaga (Plutone) venne a salutarlo, poi fece rotta come messaggero verso gli altri.
Nibiru oltrepassò An (Urano) ed Antu, si diresse verso la Dimora del Profondo.

Ripensò poi al fato di Tiamat ormai senza vita e a quello di Kingu. Il Signore Nibiru allora ritornò a Tiamat, che prima aveva domato.
Le si avvicinò, si soffermò a vedere il suo corpo senza vita. Nel suo cuore concepì ingegnosamente un piano per dividere il mostro.

terra tiamat e kinguPoi come si fa con una cozza, la divise in due parti, le separò il petto dalle parti inferiori. Recise i canali del suo sangue, guardò con stupore le sue vene d’oro.

Calpestando la sua Parte Posteriore, il Signore Nibiru le tranciò di netto la parte Superiore. Convocò accanto a sé il Vento del Nord, suo aiutante. Comandò al Vento di portare via il cranio staccato, di gettarlo nel vuoto.
Allora il Vento di Nibiru si librò su Tiamat, investendola con un fiotto di acque. Nibiru scoccò un lampo, impartì il segnale al Vento del Nord.
Con un fulgore, la parte superiore di Tiamat venne portata in un luogo sconosciuto.
Anche Kingu, a lei legato, fu con lei esiliato, per essere compagno della parte staccata.

Nibiru riflettè poi sul fato della Parte Posteriore: che fosse un eterno trofeo di battaglia, questo era il suo volere. Che fosse per sempre ricordato nei cieli, per custodire il Luogo della Battaglia.
Con la sua mazza schiacciò in mille pezzi la parte posteriore, poi li unì per formare il Bracciale Martellato.
Unendoli insieme, li posizionò come guardiani, un Firmamento per dividere le “Acque dalle Acque” (cioè diverse zone spaziali del Sistema Solare). Separò i “Mari Superiori” (corrispondenti ai nostri pianeti gioviani – Giove, Saturno, Urano e Nettuno) sopra il Firmamento dei “Mari Inferiori” (corrispondente grosso modo ai nostri pianeti terrestri – Mercurio, Venere, Terra e Marte).
Tutto questo Nibiru creò con molto ingegno.
sistema solare - fascia di asteroidi e fascia di kuiper

Il Signore Nibiru attraversò i cieli per scandagliare le regioni. Misurò le dimensioni dal regno di Apsu alla dimora di Gaga.
Nibiru esaminò poi il limite del Profondo, gettò lo sguardo verso il suo luogo natale. Si soffermò ed esitò; poi lentamente ritornò al Firmamento, al Luogo della Battaglia.

Nell’attraversare di nuovo la reglione di Apsu, ripensò con rimorso alla sposa del Sole che più non c’era.
Guardò la metà ferita di Tiamat, prestò attenzione alla sua Parte Superiore. Le acque della vita, la sua ricchezza, stillavano ancora dalle ferite. Le sue vene d’oro riflettevano i raggi di Apsu.
Allora Nibiru si ricordò del Seme della Vita, ereditata del suo Creatore. Quando aveva calpestato Tiamat, quando l’aveva separata, sicuramente le aveva trasmesso il seme!
Si rivolse ad Apsu, così gli parlò: “Con i tuoi caldi raggi, risana le ferite! Che nuova vita sia data alla parte staccata, che possa essere accolta nella tua famiglia come una figlia! Che le acque siano tutte raccolte in un luogo, che possa apparire la terraferma! Che sia chiamata terraferma, che il suo nome d’ora in poi sia Ki!”
Apsu prestò attenzione alle parole di Nibiru: “Che la Terra si unisca alla mia famiglia!” Così decretò. “Ki, Terraferma del Mondo Inferiore [5], che il suo nome d’ora in poi sia Terra! Che , con la sua rotazione, ci siano notte e giorno; che di giorno io la possa irradiare con i miei raggi risanatori.
Che Kingu sia una creatura della notte, di notte brillerà come compagna della Terra, che per sempre sia la Luna!”
Nibiru ascoltò con compiacimento le parole di Apsu.

Attraversò i cieli ed ispezionò le regioni. Agli dèi, che lo avevano reso supremo, concesse stazioni permanenti.
Decise che non dovessero trasgredire i confini dei propri circuiti, né darsi battaglia. Rafforzò le serrature dei cieli, ai loro lati posizionò dei cancelli.
Scelse per sé una dimora esterna; si estendeva al dilà di Gaga.
Supplico Apsu perché decretasse che il grande circuito fosse il suo destino. Dalle loro stazioni tutti gli dèi decretarono: “Che la sovranità di Nibiru sia senza pari! Lui è il più radioso degli dèi, che lui sia veramente il Figlio del Sole!”
Dalla sua dimora Apsu concesse la sua benedizione: “Nibiru deve essere il Luogo dell’Attraversamento del Cielo e della Terra; Luogo dell’Attraversamento sarà chiamato! Sopra o sotto Nibiru gli dèi non dovranno mai attraversare. Una posizione centrale è stata conferita per sempre a Nibiru, per essere così il pastore degli dèi. Il suo circuito sarà uno Shar [6]; questo sarà per sempre il suo Destino!” »

Questa è una versione mitologica di avvenimenti esclusivamente astronomici, propri di un certo punto del passato del Sistema Solare. Una versione in termini più attuali si trova alla voce Teoria dell’impatto gigante.


[1] La Fascia principale degli Asteroidi è una regione del sistema Solare compresa fra le orbite di Marte e Giove, che contiene la maggiore concentrazione di asteroidi del sistema.
[2] Le Lune o Satelliti naturali di Nibiru, tra le quali Vento dell’Est, Vento del Nord, Vento del Sud, Vento del male e Vento Occidentale.
[3] Il Vento del Male è un concetto della mitologia sumera. Si riferisce secondo Zecharia Sitchin alla nube nucleare portatrice di morte (della Grande Calamità), che si era spinta da Canaan verso oriente, in direzione di Sumer.
[4] Le Tavolette dei Destini o Tavole dei Destini erano dei testi contenenti il destino degli dèi e dell’umanità, secondo la mitologia mesopotamica, che il possessore era in grado di modificare a proprio piacimento. Secondo Zecharia Sitchin le Tavole dei Destini erano strumenti utilizzati nel Centro di Controllo Missione per seguire e controllare orbite e traiettorie dei pianeti (soprattutto Marte e Nibiru); in seguito designarono la registrazione di decisioni inalterabili.
[5] Secondo la tradizione sumerica e secondo Zecharia Sitchin, il Mondo Inferiore è l’emisfero meridionale che include anche l’Africa meridionale (Abzu) e l’Antartide. Era cioè la Via celeste sotto il 30° parallelo sud. Sopra il 30° nord c’era la Via di Enlil e nella fascia centrale la Via di Anu. Il termine Mondo Inferirore era però anche usato (come Ki) per designare le terraferma (contrapposta alle acque dei mari) per il fatto che lo scudo africano e l’antartide apparivano alle navi spaziali come la terraferma più sviluppata. Un ultimo significato del termine Mondo Inferiore è quello di sinonimo di Mari Inferiori, cioè la parte interna del Sistema Solare.
[6] Lo Shar è un’unità di misura del tempo dei Sumeri, che equivale a 3.600 anni. Secondo Zecharia Sitchin è il periodo orbitale di Nibiru attorno al Sole.


==>> VEDI ANCHE “LA TEORIA DELL’IMPATTO GIGANTE”

==>> VEDI ANCHE “IL LIBRO PERDUTO DI ENKI”

==>> VEDI ANCHE L’ENUMA ELISH


FONTE ==>> http://www.ufopedia.it/Battaglia_Celeste.html

NEL MITO E NELLA TRADIZIONE IL GATTO IMPERA

NEL MITO E NELLA TRADIZIONE IL GATTO IMPERA

NEL MITO E NELLA TRADIZIONE IL GATTO IMPERA

Il Gatto, soprattutto quello nero, è l’animale più adatto ad affiancare le Dee lunari della notte. Nero, silenzioso e furtivo si muove nell’oscurità, caccia abilmente, ha occhi che penetrano l’oscurità, brillano e, come le Dee lunari notturne, veglia mentre gli altri dormono.

Gli antichi Greci infatti, ritenevano il Gatto un animale sacro alla dea Artemide, Dea della Caccia e della Luna. Narra la leggenda che la Dea potesse liberamente trasformarsi in un Gatto.
Anche nell’antica Roma i Gatti erano sacri a Diana (Artemide in Grecia), si credeva che avessero poteri magici, concessi loro dalla Dea. Quando moriva un Gatto nero, veniva cremato e le sue ceneri sparse sui campi per propiziare un buon raccolto ed eliminare le erbe infestanti.

bastet

Nella civiltà dell’antico Egitto, gli Egizi raffiguravano la loro Dea con sembianze feline, chiamata Bastet, avente corpo di donna e testa di Gatto, simbolo della vita della fecondità e della maturità. Gli Egizi onoravano ed idolatravano questo animale. Il Gatto era assurto a livello di divinità, venerato per la sua propensione alla caccia dei roditori che infestavano i granai, ed in quanto ottimo animale da compagnia.
Presso gli Egizi infatti, l’uccisione del gatto era punita più severamente di quella di qualsiasi altro animale, sia che avvenisse inavvertitamente o che fosse provocata di proposito. Chi uccideva un Gatto era sempre criminale, e tale crimine si espiava solo col supplizio.
Ma, quando un Gatto moriva naturalmente, dice Erodoto, le persone della casa piangevano il lutto come se fosse scomparso un membro della famiglia. Se moriva il Gatto di casa, tutta la famiglia egizia si rasava le sopracciglia, e il Gatto veniva imbalsamato e degnamente seppellito.
Nell’antico Egitto il Gatto era ritenuto animale sacro e divino, ed è quindi naturale che, alla loro morte, essi venissero imbalsamati e sepolti con ogni onore. Attraverso l’Egitto il Gatto giunse persino nei Paesi Arabi dove l’animale eletto era il cavallo, tuttavia anche il nostro amico felino venne preso in simpatia e la sua fama ben presto eguagliò quella equina.
Pare anche che, mentre il Gatto era sacro al Sole e a Osiride, la Gatta era sacra alla Luna e a Iside.

Il Gatto, la cui pupilla subisce delle variazioni che ricordavano le fasi della luna, veniva paragonato alla Sfinge per la sua natura segreta e misteriosa, e per la sensibilità alle manifestazioni magnetiche ed elettriche. Inoltre la sua abituale posizione raggomitolata e la facoltà di dormire per giornate intere ne facevano, agli occhi degli ierofanti (guida/sacerdote), l’immagine della meditazione, mostrata come esempio ai candidati all’iniziazione rituale.

Matou contro Apophis
Matou contro Apophis

Nel Libro dei Morti egizio, il Gatto è chiamato Matou allorché combatte contro Apophis, il serpente pitone della paludi, simbolo delle forze malvagie. Si affermava infine che il Gatto possedesse nove anime, e godesse di nove vite successive.

I Gatti erano quindi considerati sacri ed attorno a loro o alle loro immagini si svolgevano riti religiosi, danze e riti sessuali.

Questo culto, anche se meno sentito, venne mutuato anche dall’Impero Romano e, mentre il Gatto continuava a vivere pacificamente, attorno ad esso si scatenavano gli istinti più brutali dell’essere umano.

Ben presto il periodo di gloria dei Gatti fu destinato a tramontare, e nei loro occhi dove un tempo era stato visto il riflesso dello sguardo degli Dèi, furono temuti come se fossero l’espressione stessa del Demonio.

Con l’avvento del Cristianesimo i “gattofili” venivano guardati con sospetto, venne persino stabilita una relazione fra i Gatti e Satana, quindi i Gatti passarono dal rango di divinità a quello di Demoni minori. Da qui a farli passare per gli alleati, complici, confidenti delle Streghe, il passo non era lungo.

In Inghilterra i Gatti ed altri presunti Demoni al servizio delle Streghe vennero spesso esibiti come prove d’accusa nei processi del XVII secolo, con l’effetto di attirare sospetti sulle persone molto attaccate ai loro animali domestici.

I Gatti Celtici del mito irlandese diventarono pian piano miniature del demone che avanza, venuti a distruggere il mondo umano e ad oscurare la marea con il sangue del sacrificio: non erano amati perché considerati incarnazione di forze malvagie, i loro occhi mutevoli venivano ritenuti simbolo di falsità, ipocrisia e cattiveria, per cui era abituale che le cerimonie di purificazione si concludessero col sacrificio di un Gatto.

Oltre alle accuse dettate soltanto da gelosie o asti personali, consideriamo anche che una donna sola od uomo, che abbia come unica compagnia un animale, è portato a parlarci e a considerarlo quasi come un membro di una ipotetica famiglia, pertanto, in un periodo in cui gli animali erano considerati o carne da macello oppure esseri fondamentalmente inutili, questo atteggiamento nei confronti di alcuni animali faceva dunque nascere timori e sospetti: nella migliore delle ipotesi, la persona veniva considerata quantomeno bizzarra; nella peggiore delle ipotesi, finiva sul rogo poiché ritenuta una Strega. Del resto non si era ancora sviluppata la coscienza del legame profondo che può stabilirsi fra esseri umani ed animali. Durante la caccia alle Streghe, le donne sospettate di praticare la stregoneria venivano torturate e messe al rogo, ma anche i Gatti venivano arsi vivi, se ne sono contati otto milioni…

Un’antica leggenda ad esempio, dice che le Streghe usassero il cervello dei Gatti per provocare la morte del loro peggior nemico, ma solo se era direttamente minacciata la loro vita: il sacrificio del loro animale preferito era giustificato dalla gravità della situazione. E se il Gatto uccideva la Strega alla quale apparteneva, diventava invece un Demone quasi impossibile da eliminare, per merito delle sue nove vite.

Tuttavia i Gatti non erano gli unici animali che attiravano le attenzioni dell’Inquisizione: furetti, merli, gufi, civette, rospi e rane, venivano ugualmente ritenuti validi alleati delle Streghe.

Particolare attenzione fu data al Gatto nero: portatore di magia, egli era rappresentante delle tenebre, ma grazie alla pelliccia capace di assumere il bagliore luminoso del chiaro di luna, poteva contare su una duplice identità.

gatto neroInoltre il nero era un sottoprodotto del fuoco, che per gli antichi era una realtà positiva. Tutti questi aspetti erano, e sono ancora oggi, presenti nel Gatto nero e nelle leggende che ne derivano.

Nella mentalità occidentale viene visto in maniera sostanzialmente negativa, in quanto legato al buio delle tenebre, alla morte, al lutto, all’ignoto, ma in altre culture ha valenze positive: è il colore del vuoto primordiale, del principio, dell’assoluto che racchiude le potenzialità che precedono la creazione del mondo, quindi della creatività latente.
Era collegato alla morte anche per gli Egiziani, ma in senso positivo: infatti era il colore dell’aldilà, dove il defunto subiva le trasformazioni che gli avrebbero conferito la vita eterna. Osiride signore dell’Oltretomba era chiamato anche Il Nero.
Per le popolazioni classiche (greci e romani) era semplicemente il colore della notte con la Luna e le stelle. Era una delle tonalità preferite da Iside, la Dea della buona sorte dall’anima felina e, di conseguenza, il Gatto nero era il più sacro per suoi devoti.

Il nero era anche il colore del limo portatore di fertilità e rinnovamento, quindi era simbolo di rinascita e rigenerazione. 
Il nero, se indossato, assicura una certa inaccessibilità, una sorta di barriera protettiva. È il colore usato dalle Streghe per la sua capacità di ostacolare, assorbire e neutralizzare energie negative. Occorre fare però una distinzione fra il nero opaco, che è associato spesso a sensazioni negative (ad esempio il colore del lutto è opaco), e il nero lucido che ci trasmette sensazioni positive: è brillante, elegante e sensuale. Il Gatto nero, se in buona salute, ha un pelo lucidissimo che riflette la luce.

La prima donna, quando ancora Eva non era “nata”, la pura e la ribelle, Lilith, l’incontrollabile, l’imprevedibile, la vergine selvaggia, sovrana delle ombre, scelse per compagno lo spirito stesso della notte e del mistero: il Gatto.
Già ad opinione degli Gnostici, nel XVI secolo, il Gatto era legato a tutti gli aspetti diabolici della femminilità. “Il Gatto sta al cane”, dicevano, come “la donna sta all’uomo. La sua natura, la sua voluttà, la sua dolcezza, la sua astuzia sono simili a quelle della donna. Gatti dalle movenze sinuose, tanto da essere stati identificati con la femminilità, ma non la femmina positiva, madre e moglie, bensì quella seduttrice, misteriosa ed affascinante, affine alla notte e alle trame nascoste.

Il Gatto come “bestia satanica”

Partiamo dall’ovvio e con le dicerie che sentiamo oggigiorno: “il gatto nero che attraversa la strada porta sfortuna”; “guai a lasciar dormire il gatto sul letto accanto a sé, con il suo alito pestilenziale sarà causa di morte”; “il pelo del gatto è non soltanto nocivo, ma perfino velenoso”; “il gatto sparisce misteriosamente anche in una casa, riapparendo sempre altrettanto misteriosamente”; “il martedì grasso i gatti, essendo intenti a festeggiare con il demonio, non sono visibili in giro”; infine, essendo un animale infernale, “il gatto soffre particolarmente il freddo, quindi durante l’inverno ricerca il calore della fiamma del focolare, e perfino d’estate si crogiola al calore del sole”.
Queste sono soltanto alcune delle leggende luttuose o inquietanti che accompagnano il piccolo felino domestico, ne è passato di tempo da quando era deizzato nell’antico Egitto…

1090 SABBA2Fin dal primo Sabbah, di cui si ha notizia nel 1090, il Gatto fa la sua comparsa da protagonista, la Strega officiante infatti era travestita da gatto nero e le donne che partecipavano al festino danzavano attorno a Satana, con pelli di gatto o gatti appesi al corpo.
In uno Scritto del 1180 si descrive l’attesa per la discesa di un mostruoso gatto nero, personificazione del Demonio da parte degli eretici.

1231 Guillaume d’Auvergne
Guillaume d’Auvergne


Guillaume d’Auvergne, vescovo di Parigi (1231-1236), affermò senza ombra di dubbio che Satana si mostrasse ai suoi fedeli sotto forma di gatto.

1233 gregorioIX
Gregorio IX

 

 

Il Papa Gregorio IX, nella bolla Vox in Roma del 13 giugno 1233, fece menzione al gatto nero che cadde dal cielo, indicando in questa visione Lucifero, e che il giorno del giudizio si sarebbero visti i gatti arrampicarsi sui muri dell’inferno.

 

1427 San Bernardino da Siena
San Bernardino da Siena

San Bernardino da Siena, nel 1427, scrisse che le Streghe potevano trasformarsi in gatti tramite uno speciale unguento preparato la notte di San Giovanni, o la notte dell’Ascensione, a base di erbe cotte segrete.

Nel 1579 venne bruciata la strega Dewell di Windsor, il cui gatto Gille era stato testimone dei suoi patti col diavolo.

Nel 1586 anche la Strega Anna Winzelkipfel venne bruciata viva a Bergheim, in quanto colpevole di essersi introdotta, indossando pelli di gatto nero, nella camera di tale Jacques Potter per lanciargli il malocchio.
A Vesoul, nel 1620, la Strega Jeanne Boille confessò di essere in contatto con un potente demone che le appariva sotto le spoglie di un mostruoso gatto nero.
nel 1662, colpevole del medesimo crimine Isabel Gowdie, ad Auldearn, nella contea di Nairn, seguirà la medesima sorte di Jeanne sul rogo.

1681 JFRegnard
JFRegnard

 

Il drammaturgo Jean-François Regnard, a seguito di un viaggio nelle terre lapponi nel 1681, raccontò che in quella terra gli Stregoni vantavano di poter operare sulle persone malvagie una trasformazione: quella in gatti neri, poiché tali animali erano affini al demonio.

1764 voltaire
Voltaire

Qualcosa di diabolico in questo felino era trovato anche dall’illuminista Voltaire che, nel suo dizionario filosofico (1764), trattando delle costellazioni celesti fece notare che non vi si vede mai la costellazione di un gatto, ma sempre di altri animali, quasi i primi fossero perfino banditi dalla volta celeste.

 

 

Infine, non si può non menzionare un’assurda quanto crudele “ricetta” per ottenere una pozione per l’invisibilità: procurarsi una pentola nuova, una pietra d’agata, un gatto nero e dell’acqua attinta da una fontana a mezzanotte in punto. Mettere l’acqua nella pentola con l’agata, quindi metterci il gatto nero tenendo il coperchio con la mano sinistra (altrimenti la ricetta pare non si attivi), lasciar bollire per 24 ore, mettere la carne in un piatto nuovo, e gettarsela dietro le spalle. Guardatevi allo specchio e non vi vedrete più.

Non c’è limite alla crudeltà umana, e alla sua idiozia…!!!


NEL MITO E NELLA TRADIZIONE IL GATTO IMPERA


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FONTE ==>> https://giardinodellefate.wordpress.com/creature-magiche/il-gatto/

 

QIGONG GLI ELISIR INTERNI

QIGONG GLI ELISIR INTERNI

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GLI “ELISIR” INTERNI

Il termine Qì Gōng (IPA: /tɕ’i kuŋ/, 氣功T, 气功S) si riferisce a una serie di pratiche e di esercizi collegati alla medicina tradizionale cinese e in parte alle arti marziali che prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione e particolari movimenti di esercizio fisico.
Il QiGong si pratica generalmente per il mantenimento della buona salute e del benessere sia fisici sia psicologici, tramite la cura e l’accrescimento della propria energia interna (il Qi).

La parola 氣 (cinese semplificato 气, pinyin qi) significa sia aria sia spirito, esprimendo così un concetto di “soffio vitale”, con un’accezione simile a quella del greco antico pnéuma (πνεῦμα) e del sanscrito prana (प्राण). La parola 功 (pinyin gōng) significa tecnica o abilità

QIGONG GLI ELISIR INTERNI

Il termine completo QiGong vuol dire quindi “tecnica del respiro” o “tecnica dello spirito”, indicando l’arte di far circolare l’aria nel modo più adatto per raggiungere e mantenere il benessere psicofisico.

I Tre principi fondamentali del QiGong sono il Jing, il Chi (Qi) e lo Shen, chiamati anche i “Tre tesori”. Sono tre forme di “Energia”, dalla più grossolana alla più sottile; Jing eShen sono anche definite come le forme yin e yang del Qi. Si possono anche collegare i tre Tesori con corpo, respiro e mente.
Questi tre principi del QiGong dovranno lavorare contemporaneamente con tutti gli aspetti della persona: non è possibile dare attenzione al corpo, senza darla alla mente, o al respiro, o viceversa non si può praticare solo la meditazione senza considerare il corpo (come si fa in molte tecniche religiose).

———-   Jing   ———-

JING

L’ideogramma che lo indica comprende un germe di un chicco di riso (perché formato dal radicale significante riso, più quello che significa germe o giovane, o anche verde. Gli è stato poi dato un significato più esteso: “germe di vita”, “essenza vitale”, “energia sessuale”. Se usato in una parola composta, dà ancora di più l’idea dell’essenza, la quintessenza di qualcosa, la purezza (es. jing+oro=oro puro, jing+erba=estratto concentrato).
Nel QiGong il Jing è la forma più yin del Qi, e tende ad andare in basso, come l’acqua, muovendosi attraverso i genitali e trovando espressioni nei fluidi collegati con la riproduzione: il seme, lo sperma, i lubrificanti vaginali, gli ovuli e il sangue mestruale. Queste sono tutte manifestazioni fisiche del Jing di natura yang.
Inoltre, se esso è yin rispetto al Qi, ha esso stesso espressioni yin e yang. L’aspetto yang è rappresentato dalla saliva. Questa, nonostante sia fisicamente composta di enzimi digestivi, e di anticorpi protettivi, energeticamente è legata alla sessualità.
Nelle tecniche sessuali del QiGong taoista, i partners sono consigliati di ingerire la saliva del compagno come scambio del qi sessuale durante il rapporto. Per la medicina cinese il Jing cresce e si sviluppa lentamente durante la fanciullezza, raggiungendo il suo massimo all’età di 21 anni, poi decresce, a meno che non controlli e si aumenti con la pratica del QiGong.
La diminuzione di Jing è associata, per questo, con molti dei segni di invecchiamento come osteoporosi, abbassamento della funzionalità del sistema immunitario, mancanza dalla libido, capelli bianchi, rallentamento dei riflessi, memoria povera.

Jing è l’energia che crea il midollo osseo e la materia grigia del cervello (cervello era chiamato anche “sui hai”, o mare dei midolli.). Una delle tecniche più famose del QiGong taoista era “huan jing bu nao” (lett. “invertire il Jing per ristabilire il cervello”).

Ci sono tre risorse esterne per accumulare Jing: è ereditato dai parenti; deriva dalle parti raffinate e purificate del cibo; e, nel QiGong taoista, è dato e assorbito dal proprio partner sessuale.
Ci sono anche varie risorse interne di Jing: la maggiore riserva è il Dantian inferiore; tra gli organi interni la sua sede è nel sistema dei reni (che include non solo i reni, ma anche le surreni e il sistema urogenitale). Secondo i testi alchemici taoisti, il Jing è prodotto internamente dalle energie combinate di reni e polmoni. Qualunque cosa migliori la salute di questi organi, aumenterà anche la riserva di Jing.

———-   Chi (Qi)  ———-

Il carattere di Qi ha un’etimologia più complessa, essendo utilizzato per migliaia di anni, fin dalle ossa oracolari risalenti ad almeno 700 anni prima di Cristo. Prima raffigurava solo del vapore che sale (prima immagine del carattere), poi vi è stato aggiunto lo stesso radicale che forma il Jing, indicante il chicco di riso (seconda immagine).

QI

Quindi qui si uniscono i vapori che dalla terra salgono verso il cielo a formare nubi, ed il riso, quindi la parte materiale che cuocendo rilascia quei vapori, tendendo a rimanere in basso. Si sintetizzano le convergenze dei due elementi fondamentali: l’elemento celeste, yang, e quello terrestre, yin.
Il Qi del cielo che preme da sopra, insieme a quello che viene dalla terra che preme da sotto. Inoltre vi era un secondo carattere connesso con lo stesso concetto (terza immagine), formato dal radicale indicante il fuoco, unito ad un carattere con un significato di astrazione, un quid non quantificabile, non visibile, formato da un uomo che lotta contro un ostacolo. Quel carattere da solo ora significa no, negazione. Entrambi i caratteri danno bene il senso di un certo stato di materia-energia non quantificabile, non visibile, che trasmette informazioni ed è in continuo movimento.

Il concetto di Qi si è sviluppato nel tempo, insieme alla medicina cinese. Infatti, via via che le basi teoriche della medicina delle corrispondenze sistematiche diventavano più solide e specifiche, anche il significato di vecchi termini, utilizzati in passato, cambiò. E’ questo il periodo in cui apparve per la prima volta un termine che aveva il significato di influenza sottile (qi) e scompare il termine “Gui”, (“demone”). Quindi, dove in passato si definiva un’influenza esterna maligna “demone cattivo” (xiegui), ora si cominciò ad utilizzare al suo posto la definizione di “influenza sottile maligna” (xieqi). Il termine Qi mantenne questo significato fino all’undicesimo, dodicesimo secolo d.C., quando, probabilmente, apparve anche il chicco di riso sotto il vapore. Da qui in poi, si può veramente tradurre il carattere di “Qi” come energia, soffio, energia vitale.

Il Qi nella medicina cinese è poi classificato in base alla sua qualità nella fisiologia del corpo umano: Yingqi (Qi nutritivo), Weiqi (Qi protettivo), Xieqi (Qi patologico, perverso), Yuanqi (Qi primordiale), Zongqi (Qi primario), Zhengqi o Zhenqi (Qi autentico o immunitario).

———-   SHEN  ———-

SHEN-

Lo Shen è il terzo dei tre tesori. Il carattere ha due significati in cinese: spirito e stirare. Lo Shen rappresenta l’energia spirituale e psichica, la parte divina di ogni essere vivente, ed ha una natura essenzialmente luminosa.
Considerandolo come energia corrispondente al cuore-mente, esso si identifica sia con la mente sia con la parte spirituale della vita emotiva della persona. Anche lo Shen può essere coltivato nel corpo e raccolto dall’universo. Tutte le forme tranquille di QiGong sviluppano Shen.
E’ associato con il fegato e con il cuore. Quando questi organi sono in salute, il loro Qi si combina e produce Shen. Se sono malati, anche lo spirito della persona è compromesso, e la mente può tendere ad una continua stanchezza, agitazione. Lo Shen è la luce degli occhi; è conservata e aumentata quando giriamo gli occhi verso l’interno, praticando introspezione e meditazione.
La sua energia è invece perduta quando passiamo troppo tempo a guardare fuori, preoccupandoci degli avvenimenti esterni o delle nostre idee rispetto a quelli. Gli stati di mente disturbata, confusa, … sono malattie dello Shen.

Mentre il Jing scorre attraverso le ossa e il Qi attraverso i meridiani principali, lo Shen scorre attraverso una serie di canali chiamati “Otto meridiani straordinari”. Questi sono quei percorsi su cui si focalizza l’attenzione attraverso alcune classiche meditazioni di QiGong, come “La piccola Circolazione celeste” (Xiao Zhoutian).

———-   I TRE TIAO   ———-

Le tre armonizzazioni

Questi sono i tre principi fondamentali della pratica del QiGong, che lo rendono completo come sistema di pratica, perché non tralascia alcuno dei principali componenti dell’organismo umano: corpo, respiro e cuore-mente:

1. Tiao Shen (Armonizzare, regolare il corpo)

Essenzialmente, questo significa fare in modo che il corpo si rilassi: che ogni cellula del proprio corpo raggiunga un rilassamento completo, cosicché anche la mente si rilassi di conseguenza. Quando vi è un disturbo in qualche parte del corpo, vuol dire che il Qi non scorre liberamente.
Attraverso le tecniche che permettono il “Tiao Shen”, e quindi, attraverso la regolazione del corpo ed il raggiungimento dell’equilibrio, è eliminato il blocco di energia (Qi), che può così scorrere in modo fluido e, se c’era dolore, scompare disciogliendo le tensioni. Si lavora sullo scorrimento, perciò, del Qi all’interno dei meridiani, si controlla lo Zheng qi (Qi autentico), regolando il corpo ed anche la mente, in modo che questa controlli le funzioni dell’intero organismo, anche attraverso l’incanalamento dell’energia data o ricevuta, negli organi malati.
Nelle arti marziali, questo controllo del Qi avviene, fino ad emetterla per attaccare o difendersi dal nemico. In termini più occidentali, si punta al rilassamento di muscoli, giunture, ed alla bonificazione dei tendini. tre-tesori
La corteccia cerebrale entra in uno stato di inibizione protettiva, di tranquillità. In questa situazione di rilassamento, i segnali trasmessi dalla corteccia cerebrale, di cui un terzo sono emessi dalle mani (soprattutto dal palmo), la posizione statica o il lento movimento fa sì che rivolgiamo la direzione dei campi magnetici dove più ci serve.

2. Tiao Xi (Armonizzazione del respiro)

Regolare la respirazione, significa far sì che l’energia presente nell’atmosfera possa entrare ed essere utilizzata bene dal corpo, in modo da allungare la vita di tutte le cellule, e così anche la vita umana. Inoltre regolare il respiro serve ad aprire la mente, a potenziare le capacità del cervello, a far uscire le tossine dal corpo attraverso i polmoni e la pelle. La respirazione naturale dovrebbe essere regolare, lunga, sottile e profonda, ma mai forzata. 

Ma cosa si intende per respirazione, quando si lavora con essa? Ci sono tre fasi che completano il ciclo respiratorio. 

– Respirazione esterna, la prima, è quella di solito considerata da sola come respirazione; in realtà è solo il primo scambio di aria che avviene all’interno dei polmoni, tra gli alveoli e i capillari polmonari, dove il gas passa nel sangue.
– La Distribuzione dell’aria, seconda fase, avviene nel sangue, dai capillari della circolazione polmonare attraverso tutta la rete di vasi e capillari periferici.
– La terza fase, quella della Respirazione interna, coincide con lo scambio interno, tra la circolazione sanguigna e le cellule dei tessuti. Da lì, poi, effettuato il nutrimento, la circolazione sanguigna serve al contrario, per riportare ai polmoni il gas già utilizzato, l’aria vecchia, da eliminare, per completare la purificazione di tutte le cellule nutrite.

Quindi, il sistema respiratorio e quello circolatorio, sono strettamente connessi: il cuore comanda la circolazione, ma il sangue raggiunge le varie parti del corpo solo quando l’energia dei polmoni fluisce senza interruzione. Il compito dei polmoni non è perciò solo di scambio con l’esterno, ma anche di distribuzione del nutrimento in tutto il corpo.

3. Tiao Xin (Armonizzazione del cuore-mente)

Visto che cuore e mente sono indicati qui da un unico carattere (anticamente la sede della mente era considerata essere proprio il cuore), il lavoro di regolazione è questa volta rivolto al cuore-mente, come sistema di emozioni, sensibilità, reattività, apparato psicofisico. Bisogna sgomberare la mente da ogni preoccupazione, coltivare pensieri positivi.

“Noi siamo come un pino fermo e stabile, esternamente sereni e rivolti verso la natura. Tutto quello che riguarda il nostro corpo è come gli uccelli, e i fiori della natura esterna”.

La mente deve essere calma e rilassata come l’acqua di un lago. Lo scopo più alto è non sentire più i limiti tra noi e la natura intorno a noi. “Il piccolo non ha confini interni, il grande non ha confini esterni.”
Dal punto di vista mentale, quindi, il QiGong regola la corteccia cerebrale ed il cervello su cui sono riflessi i pensieri e le attività mentali. La visualizzazione e la meditazione sono potenti mezzi di regolazione delle emozioni, ed attraverso quelle, degli impulsi nervosi che causano la produzione, tra l’altro di sostanze fisiologiche e chimiche (come l’adrenalina, o la produzione della saliva).
Si ha una sistematizzazione dell’attività elettrica delle cellule cerebrali nella corteccia, e un incremento della stessa funzione cerebrale, con l’entrata in uno stato inibitorio protettivo, che aiuta la riparazione degli organi interni.
Regola la funzione del Sistema Nervoso Vegetativo, cura l’ipertensione, l’ulcera gastrica, la nevrastenia, diminuisce e riequilibra le secrezioni interne, abbassa il colesterolo e cura le malattie cardiovascolari. Migliora i focolai causati da riflessi patologici, tratta malattie croniche di cuore, fegato, polmoni, milza, nevrosi e cancro; può far aumentare la secrezione di bile, bilanciando così le funzioni digestive.
Tutto questo avviene sempre se si fa un lavoro costante su tutti i componenti dell’organismo, e quindi, lavorando insieme con le tre armonizzazioni.

———-   DANTIANS   ———-

lett. “Campo del Cinabro”

Dantian è un termine proprio dei taoisti, della loro concezione del corpo umano e del suo funzionamento. Il termine esiste anche nella medicina cinese, ma nel taoismo e nel QiGong ha un significato particolare che sotto certi aspetti differisce da quello medico. Indica certi luoghi del corpo che sono sede di trasformazioni e di mutazioni.

dantian

Il cinabro, o solfuro di mercurio, sotto forma di pietra rossa, nell’alchimia è la materia prima della pietra filosofale, è il materiale di base per l’elaborazione dell’oro nell’alchimia esterna, e dell’elisir di immortalità nell’alchimia interiore.

Il carattere cinese “dan” o “cinabro” (come è spiegato anche nello “Shu Wen”, un antico dizionario della din. Han 221 a.C. – 206 d.C.), raffigura una cavità o pozzo, dove è contenuta una pietra, poiché il cinabro, molto abbondante in Cina, si estraeva da cave nelle montagne. Il termine “tian” o “campo”, preso dal vocabolario agricolo, introduce l’idea della coltivazione. Perciò i campi di cinabro, non sono né dei serbatoi, né dei punti concreti, ma veri e propri campi di trasformazione di determinati materiali dell’alchimia interiore.
Il termine compare durante la din. Han, ma poi dal terzo o quarto secolo, si comincia a distinguere tre diversi campi di cinabro nel corpo, su piani diversi: il campo di cinabro inferiore al di sotto dell’ombellico, il campo di cinabro mediano all’ altezza del cuore, ed il campo di cinabro superiore nel capo al centro all’altezza delle sopracciglia.

Il Dantian inferiore è considerato la radice dell’uomo, è il luogo di origine dei “cinque soffi” (altra antica denominazione dei cinque Qi, elementi o movimenti), racchiude l’essenza ed è il luogo dove si raccoglie il rimedio, il Dan. E’ la porta di unione di Yin e Yang.

A partire dal dodicesimo secolo, i campi di cinabro sono prima di tutto sede di trasformazione del Jing, del Qi e dello Shen, sono tre regioni del corpo attorno alle quali sono concentrate le tre tappe del lavoro psico-fisiologico del QiGong, chiamato anche Neidan, perché rappresenta l’insieme delle tecniche che permettono la coltivazione del Dan interno e quindi la possibilità di ottenere la longevità. Ecco perché in molte delle tecniche usate, si sviluppa la capacità di concentrazione sui Dantian, per sviluppare, coltivandolo, il principio vitale, chiamato anche “embrione della longevità”.

  —–  Teoria del Binomio Yin-yang e dei Wuxing  —–

Le Cinque fasi, Movimenti

Per quanto riguarda la teoria del binomio Yin-yang, l’abbiamo già brevemente trattata sopra. Ora brevemente introduciamo quella dei Wuxing, collegandola a quanto già detto di Yin e Yang.
Tutto ciò che esiste è il prodotto di un’unica energia che si manifesta a vari livelli.

qigong schema-

Nella cosmologia  cinese, il cosmo è un’immagine del principio (Dao), non il principio stesso. Il Taiji (lett. “Il Grande Polo”, raffigurazione della apparente dualità in continua trasformazione di Yin-yang) rappresenta che l’unità rimane anche dopo la trasformazione avvenuta durante e dopo la creazione dall’ Wuji (lett. “Non Polo”, “L’ultima vacuità” a cui si tende come scopo ultimo di tutte le pratiche spirituali).

Dunque, nella manifestazione dell’universo: dall’ Wuji si giunge al Taiji (dal Nulla si arriva all’Uno); dal Taiji si hanno Yin e Yang (dall’Uno si passa al Due), da Yin e Yang e dalla loro continua trasformazione in tre (cielo, terra e uomo al centro), quattro (le quattro direzioni che l’uomo vede intorno a se), cinque (le quattro direzioni più il centro, come comprensioni della relatività delle direzioni stesse, e della propria centralità), man mano si arriva alla differenziazione più particolareggiata con le “Diecimila cose”.

Ma la differenziazione è solo relativa, qualitativa, legata al continuo movimento trasformatore circolare di Yin e Yang. Dire che tutto è materia, o tutto è energia, a questo punto è la stessa cosa. L’energia è materia indifferenziata (stato yang), la materia è energia differenziata (stato yin). Più l’energia prende forma più essa è yin, meno ha forma più è yang.

Nello “Huangti Neijing” si dice: “Per trattare le malattie bisogna andare fino alla radice. Ora lo Yang

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accumulato forma il cielo, lo Yin accumulato forma la terra. Lo Yin è tranquillità, lo Yang è movimento. Lo Yang fa nascere, lo Yin fa crescere. Lo Yang fa morire, lo Yin sotterra…” Yin e Yang fermi si combinano, movendosi si separano, si differenziano, ed è proprio attraverso questa differenziazione dovuta al movimento continuo, inevitabile, che si hanno gli Wuxing, le cinque fasi (o cinque elementi, movimenti, come sono definiti sui testi occidentali).

Il fondatore della teoria filosofica degli Wuxing, connessa con la natura e che influenzò il sistema di corrispondenza della medicina cinese, fu Zou Yan (circa 350 – 270 a.C.). Secondo questa teoria, l’autore suddivise le connessioni di fenomeni naturali e concetti astratti, non in due (come nella teoria yinyang), ma in cinque linee di corrispondenza, scegliendo come simboli i cinque elementi naturali: metallo, legno, acqua, fuoco e terra. Il principio dinamico di trasformazione ciclico era lo stesso: ognuno di questi elementi era solo una fase nel continuo ciclo di trasformazione.

cinque-elementi

Secondo questa teoria: il metallo crea l’acqua, l’acqua crea il legno, il legno crea il fuoco, il fuoco crea la terra, la terra crea il metallo. Invece secondo il ciclo di controllo, l’acqua sottomette il fuoco, spegnendolo; il fuoco sottomette il metallo, fondendolo; il metallo sottomette il legno, tagliandolo sottoforma di sega; il legno sottomette la terra, come attrezzo agricolo; la terra sottomette l’acqua, come una diga. Questi cinque elementi sono solo simboli di corrispondenza e ad ognuno di essi corrisponde un organo ed un viscere, una stagione, un colore, un periodo delle ventiquattro ore, un organo di senso, una nota musicale, un percorso specifico lungo la superficie del corpo che in seguito fu chiamato “meridiano” o “canale”.


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FONTE ==>> http://www.QiGongdao.it/italiano/principi%20teorici.htm

 

DANTIAN INFERIORE

DANTIAN INFERIORE

DANTIAN INFERIORE

Il Dantian Inferiore è il Dantian più familiare agli artisti marziali e alla meditazione, in quanto è il primo luogo in cui essi sono addestrati a raccogliere la loro concentrazione. E’ considerato come il centro di forza fisica e la fonte di resistenza. Chiamato il “Hara” in giapponese, si trova nel basso addome, al centro del triangolo formato tracciando una linea tra l’ombelico, Mingmen (parte bassa della schiena), e il perineo. Questi tre punti formano una piramide rivolta verso il basso. Questa configurazione permette il Dantian inferiore a raccogliere l’energia dalla Terra.

Il Dantian inferiore è la principale area di stoccaggio per i vari tipi di energie renali (ieChi delle ovaie e testicoli). Le energie del rene a loro volta, sono strettamente collegati con le energie prenatali e forniscono la base per tutti gli altri tipi di energia (come Jing, Chi (Qi), Yin e Yang) nel corpo.

Il Dantian inferiore è collegato al primo livello di Wei Qi. Questo livello di protezione Chi (Qi) circola all’esterno del corpo, che si estende circa due pollici al di là dei tessuti del corpo. Come il Dantian inferiore riempie di Chi (Qi), il campo Wei Qi diventa naturalmente più spessa.

DANTIAN INFERIORE

Dantian inferiore Jing

Il Dantian inferiore raccoglie energia della Terra ed è associata con Jing e l’energia del corpo fisico. L’energia della Terra che si trasforma nel Basso Dantian è densa, piena, è l’energia di spessore. In analogia delle trasformazioni dell’acqua, l’energia del Dantian inferiore riguarda il ghiaccio, lo stato più denso dell’acqua.

Il Dantian inferiore è strettamente legata al Jing Gong (Essenza Palace), che si trova nel perineo, e funge da serbatoio di Jing. La nostra essenza prenatale (Yuan Jing) determina le nostre forze costituzionali e vitalità, ed è archiviato nella Dantian inferiore. Esso interagisce con le energie del rene per formare il “Rene Jing”.

Il Dantian inferiore agisce come un serbatoio per il calore e l’energia, ed è associato con i reni. I reni controllano l’elemento acqua nel corpo, e in termini alchemici, Jing si dice che sia analogo al dell’acqua nella caldaia. Attraverso la concentrazione focalizzata e la meditazione, il Jing (essenza) nel Basso Dantian è raffinato e trasformato per produrre Chi (Qi) di energia. Quando viene generato il sufficiente calore nel Basso Dantian, la trasformazione alchemica Jing nell’area inferiore Dantian provoca l’acqua del Jing di trasformarsi in vapore di Chi (Qi) . Questo è uno dei motivi per cui il carattere moderno per Chi (Qi) è composto dall’immagine di vapore che sale dal riso che sta scoppiando e decomponendosi. Questa trasformazione alchemica è noto come “cambiare Jing [essenza] in Chi (Qi) [energia]” e si svolge all’interno del Dantian inferiore.

JING

Le energie renali sono tutte strettamente intrecciate: Rene Jing, Rene Chi (Qi), Rene Yin, Rene Yang, e rene Mingmen Fuoco. Il Mingmen Fuoco, chiamato anche Rene Yang, aiuta a trasformare il Jing in vapore [Rene Chi (Qi)].

Kidney Jing circola in tutto il corpo attraverso gli otto vasi straordinari, in particolare, il Vaso Governatore, Vaso Concezione, e recipienti di spinta, i quali hanno origine nel Basso Dantian. Kidney Jing controlla le energie riproduttive e i cicli di vita del corpo. Alcuni degli antichi testi alchemici descrivono il Dantian inferiore nelle donne situato nel “Bao” o utero, che illustra l’importanza del ruolo dell’utero in relazione alla funzione di Jing nel corpo di una donna. Negli uomini, l’essenza riproduttiva si trova nella prostata e vescicole seminali, noto anche come il Jing Gong (Essenza Palace) in alchimia taoista. In alcuni taoisti, Chi Kung, e nella letteratura medica cinese, il termine Reni è talvolta usato come sinonimo di testicoli e ovaie.

La posizione esatta del Jing Gong differisce in uomini e donne a causa delle posizioni anatomiche del organi riproduttivi maschili e femminili. Negli uomini, questa zona si trova al centro del corpo a livello del bordo superiore del pube, posteriormente al punto Qugu CV-2 (Crooked Bone). L’area Jing Gong nelle donne si trova più in alto, al centro dell’utero, circa un pollice sopra il bordo superiore dell’osso pubico, posteriore al punto Zhongji CV-3 (Massima Center) .

Questa differenza di posizione influenza la produzione e lo stoccaggio di Jing. I testicoli nel maschio causano la trasformazione di energia che avviene nella parte inferiore del corpo al contraio che nella femmine, la quale avviene in una posizione leggermente più alta a causa della posizione delle ovaie della donna.

Jing è la forma più fisica e materiale di energia all’interno del corpo e corrisponde quindi Yin e all’energia Terra. Il Dantian inferiore è il luogo dove il Chi (Qi) della Terra è disegnato nel corpo e trasformata dal calore.

Dantian inferiore e Chi (QI)

Il Dantian inferiore è spesso chiamato “il Mare di Chi (Qi)“. E ‘il luogo in cui è alloggiato Chi (Qi), il Mingmen Fuoco si risveglia, il rene Yin e Yang Chi (Qi) sono raccolti, e la Yuan Qi è memorizzato. Chiamato anche Fonte Chi (Qi) o Chi Originale (Qi), la Yuan Qi è il fondamento di tutti gli altri tipi di Chi (Qi) nel corpo. Il Yuan Qi è strettamente legata con l’Essenza prenatale ( Yuan Jing ). Insieme, la Yuan Qi e Yuan Jing determinano la nostra salute, la vitalità, la resistenza, e la durata complessiva della vita.

Il Yuan Qi è la forza dietro l’attività di tutti gli organi ed energie nel corpo. E’ strettamente legato al Mingmen e lavora per fornire il calore del corpo. Il corpo Yuan Qi è l’agente catalizzatore che trasforma il cibo che mangiamo e l’aria che respiriamo in postnatale Chi (Qi). Esso facilita anche la produzione di sangue.

Qi
Qi

Yuan Qi è ospitato nel Dantian inferiore, e scorre a tutti gli organi interni e nei canali attraverso i bruciatori Triple. Nella teoria dell’agopuntura, l’Yuan Qi si inserisce nei dodici canali primari (dodici grandi percorsi energetici del corpo) attraverso i punti di Yuan (talvolta chiamati i punti di origine).

Dei tre Dantians, il Dantian inferiore è il più vicino alla Terra ed è il più Yin; è quindi il centro naturale per la raccolta e la conservazione della Terra Chi (Qi) all’interno del corpo. In Medica Chi Kung, una volta che gli studenti hanno imparato a conservare e diffondere la propria Chi (Qi), possono aumentare collegando ai serbatoi illimitati di Chi (Qi) esistenti all’interno dell’ambiente naturale. Essendo la più densa e più facile da sentire, energia della Terra è la prima forma di Chi esterna (Qi) con la quale il medico Chi Kung collega.

Questo collegamento energetico con la Terra è importante per due ragioni principali, descritto come segue:
1) I professionisti Chi Kung hanno bisogno della messa a terra di potenza Yin della Terra Chi (Qi) per controbilanciare l’energia Yang più attivo coltivato durante gli esercizi di Chi Kung. Senza la messa a terra Chi (Qi), molti praticanti Chi Kung sviluppano deviazioni Chi (Qi) sotto forma di calore in eccesso.

2) La fornitura di ogni persona di Chi (Qi) è limitata. Quando i Chi Kung medici estendono il loro Chi (Qi) per guarire gli altri, essi riducono il loro negozio personale di Chi (Qi) a meno che non siano in grado di rifornire contemporaneamente il loro approvvigionamento da fonti esterne. Anche le persone che non praticano la medicina Chi Kung, naturalmente, disegnano Terra Chi (Qi) nei loro Dantians bassi come un’azione inconscia di sopravvivenza e di adattamento ambientale.
Praticando Chi Kung per dirigere l’intento consapevole e la quantità di terra Chi (Qi) disegnato nel corpo, può essere notevolmente aumentato.

Dantian inferiore e Shen

Data la sua natura Yin e la vicinanza alla Terra, il Basso Dantian stesso è considerato un centro di coscienza. Questa coscienza è più fisico e cinestetica che la coscienza del Medio o superiore Dantian. Il Dantian inferiore è la casa energetica per la il basso Hun , ed è soggetta a modelli specifici di influenza, descritti come segue:

SHEN-
SHEN

Influenza della anima corporea (Po): Jing del corpo è collegato con le Sette Anime corporee, che sono noti collettivamente come il Po. Il Po controlla il nostro istinto di sopravvivenza e i riflessi fisici del subconscio ce sono associati con la sopravvivenza. Per questo motivo, gli artisti marziali trascorrono molte ore a coltivare le loro Dantians bassa per creare l’integrazione di Jing, Chi (Qi), e Shen necessari per quella frazione di secondo della chiarezza di messa a fuoco necessaria nelle lotte di vita o di morte.

Influenza dell’Anima Eterea (Hun): Il Dantian inferiore è la residenza del Basso Hun, chiamato Yu Jing , o essenza nascosta. Questo Hun è associato con la Terra, producendo il nostro desiderio di godersi la vita e di comfort, così come la nostra capacità di provare pienamente le passioni pure di vita.

Dan-tian inferiore E consapevolezza cinestetica

Oltre ad essere il centro di forza fisica e la fonte di resistenza , il Dantian inferiore è anche considerato la “casa della fisica” (sensoriale), della sensazione, della comunicazione e della sensibilizzazione.

La Comunicazione cinestetica è il livello di consapevolezza denominato “l’intuizione del corpo fisico”, ed è stimolato da particolari aspetti del subconscio. La mente subconscia raccoglie molti segnali provenienti dall’ambiente che non vengono elaborati dalla mente logica. La mente subconscia può reagire a questi segnali con i movimenti del corpo spontanei, o con risposte emotive sottili ma potenti e a volte viene indicata come “sentimenti viscerali”.

La Cinestesia è definita come “le esperienze sensoriali mediati da elementi nervosi dei muscoli, tendini e articolazioni, e stimolate da movimenti corporei e tensioni caratterizzate dal movimento”. E’ questo lo stato di cinetica di consapevolezza che permette al medico Chi Kung per sentire le vibrazioni risonanti interni del paziente. Quando il corpo dei medici si sente improvvisamente caldo o freddo, comincia a tremare, questo può indicare che il subconscio sta cercando di comunicare, ed è in risonanza con la posizione e lo stato delle zone malate all’interno dei tessuti del paziente.

Spesso, le sensazioni vissute nel Dantian inferiore sono molto sottili. Per questo motivo, i Chi Kung medici sono addestrati a stabilire un grado di consapevolezza del proprio corpo, e sono quindi in grado di raccogliere sottili variazioni e cambiamenti energetici in se stessi e negli altri. Quando i medici raccolgono l’energia nel Basso Dantian, una maggiore consapevolezza e sensibilità si verifica naturalmente. Coltivando questa capacità richiede la pratica di prestare attenzione al corpo fisico (la formazione di consapevolezza cinestetica). Un elevato livello di consapevolezza del corpo fisico, l’ambiente circostante, e la relazione tra i due, è necessaria al fine di massimizzare la comunicazione cinestetica. Quando la consapevolezza fisica è aumentata, il sentimento e i movimenti del corpo cinestetico accadano naturalmente. Questi sottili sensi permettono ai Chi Kung medici di sentire gli odore o i fenomeni energetici che vengono rilasciati dai tessuti malati del paziente.

Dantian inferiore e Scienza

Il “Brain” (cervello), del Dantian inferiore è conosciuto in termini occidentali come l’Enterica (intestinale) del sistema nervoso.
Secondo una ricerca condotta dal Dr. Michael Gershon, professore di anatomia e biologia cellulare presso la Columbia Presbyterian Medical Center di New York, il Dantian inferiore invia e riceve impulsi, registra le esperienze, e risponde alle emozioni. Le cellule nervose sono bagnate e influenzate dallo stesso tipo di neurotrasmettitori che esistono nel cervello.

L’intero sistema nervoso rispecchia il sistema nervoso centrale del corpo ed è una rete di 100 milioni di neuroni (più neuroni che midollo spinale), di neurotrasmettitori e di proteine che possono agire indipendentemente dal cervello dal corpo e può inviare messaggi, imparare, ricordare, e produrre sentimenti.

Il dottor Gershon spiega che i principali neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina, la glutammina, la noradrenalina, l’ossido di azoto, l’encefaline (un tipo di oppiacei naturali), e le benzodiazepine (sostanze chimiche psicoattive che alleviano l’ansia) sono attivi all’interno del sistema neurale della zona addominale inferiore. L’addome inferiore ha anche due dozzine di piccole proteine cerebrali chiamate neuropeptidi. La ricerca del Dott Gershon fornisce una moderna verifica scientifica di ciò che la saggezza orientale ha insegnato per millenni; cioè che esistono centri di coscienza in vari posti nel corpo a parte l’organo del cervello. L’addome o inferiore Dantian, è uno di questi grandi centri di consapevolezza.

Posizione anatomica del Basso Dantian

Il Dantian inferiore è centrato sotto l’ombelico, e dentro il basso addome, formando un triangolo che punta verso il basso. I suoi confini sono definiti da tre porte chakra inferiori, descritto come segue:

DANTIAN INFERIORE FEMMINILE
DANTIAN INFERIORE FEMMINILE

Huiyin (Riunione del Yin): Il punto più basso del Basso Dantian si estende fino al Huiyin CV-l punto al perineo. Questo punto si trova a metà strada tra i genitali (anteriore Yin o Qianyin ) e l’ano (posteriore Yin o Houyin ), tradizionalmente conosciuta come la “Huiyin.” Il nome “Huiyin” si riferisce alla zona del corpo responsabile per la raccolta e l’assorbimento della Terra energia. Questa zona è responsabile della raccolta dell’energia Yin nel corpo e della zona inferiore Dantian tramite i tre canali Yin delle gambe (fegato, milza, e rene), ed è il punto di intersezione per il Vaso Governatore, Vaso Concezione e recipienti di spinta. Questa zona è nota anche come la porta inferiore del Polo Taiji, o il cancello fondo del Basso Chakra

Shen Que (Watch Tower Spirito): La zona anteriore del Basso Dantian si trova posteriormente al punto Shenque CV-8 presso l’ombelico. Il nome si riferisce al luogo in cui il Chi della madre (Qi) e Shen entrano nell’embrione durante lo sviluppo fetale. Dopo che il cordone ombelicale viene tagliato, il cavo che si estende fuori l’ombelico assomiglia ad una torre sopra l’addome del neonato, da cui il nome di “Spiritual Tower.” Questa zona è a volte conosciuta come il “Fronte Dantian”, o il cancello anteriore del Secondo Chakra. Nell’antica Cina, si credeva che la torsione del cordone ombelicale e l’avvolgimento interno degli intestini intorno ad esso segue gli schemi del vortice energetico conosciuto come il “Taizhong” (Supreme Center), che si avvolge tra cielo (la testa del feto’) e Terra (il feto’ basso addome). E ‘stato attraverso questo movimento energetico del Taizhong che tutte le cose polarizzate (diventando Yin o Yang) hanno ricevuto la loro forma. Si è anche ritenuto che il centro celeste di questo vortice energetico (nel centro dell’ombelico) era pari alla stella polare nel cielo, attorno al quale ruotano le costellazioni continuamente. Pertanto, la zona dell’ombelico è stato talvolta chiamato “Tianshu”, ”Pivot del Cielo”, o la “Capitale dello Spirito”.

In cosmologia cinese, Yin e Yang e i tre mondi dello spirito, energia e materia si polarizzano dal centro energetico indifferenziato della Wuji. Poiché questo centro energetico comincia a polarizzare, viene creato un vortice di filatura, impostando il modello che costituisce il modello energetico per tutte le cose. Nell’antica Taoismo, questa interazione energetica imposta le basi per la creazione della prenatale e postnatale Bagua, le originali Otto Trigram e la formazione del Yi-Jing.

Grazie a questo collegamento interno, la zona dell’ombelico è considerata la tana di Chi (Qi) e Shen, come energicamente, sia Chi (Qi) che Shen, sono continuamente conseguenze della zona ombelicale, allo stesso modo come le stelle e le costellazioni che girano intorno alla stella Polare.
Gli antichi taoisti considerano la zona ombelicale la “radice di conservazione della vita”, perché il tesoro energetico del suo Chi (Qi) e Shen scorre verso l’esterno e si collega con tutti gli organi interni. Un antico detto cinese afferma: “Quando si apre l’ombelico, gli organi interni del corpo possono interagire con il grembo del Cielo e della Terra”.

Secondo l’antica filosofia taoista, una volta che il cordone ombelicale viene tagliato, il Cielo e la Terra verngono separati; e il feto Yin (Terra: Acqua Chi (Qi)) e la polarità Yang (il cielo: Fuoco Chi (Qi)) si dividono. La Shen Yang sale verso l’alto (nel torace) e quindi nella zona centro Dantian e diventa il fuoco del cuore; Yin Jing scende nella parte inferiore dell’addome e del Basso Dantian e diventa l’acqua dei reni.

DANTIAN INFERIORE MASCHILE
DANTIAN INFERIORE MASCHILE

Mingmen (Porta del Destino): La zona posteriore del Basso Dantian si trova nel punto Mingmen GV-4 sulla parte bassa della schiena, inferiore alla seconda vertebra lombare. Il Mingrnen “Porta della Vita” e si trova tra i reni; in tempi antichi veniva chiamato anche la “Porta del Fato”“Porta del Destino”“Il Portale d’Oro”“Passaggio Misterioso”“Porta di tutti i misteri nascosti”. Si credeva che tutta la creazione passasse attraverso questa porta, come è emerso dall’eterna “Dao” per formare il Taiji Polo dell’individuo al suo concepimento. Fisiologicamente, gli antichi taoisti credevano anche che la funzione spirituale del Mingmen autorizzasse l’individuo alla capacità di compenetrazione energetica. Questa capacità permette all’individuo di spostarsi all’interno delle forme energetiche di Yin e Yang, Jing e Shen, nonché alle forme energetiche degli aspetti interiori del primo e poi il cielo.

Nell’antica Cina, il concetto di “virtù dell’individuo” (De) e il suo destino (Ming) sono stati strettamente connessi. Il Destino (associato al Yuan Jing, Chi (Qi) e Shen), è stato dato dal cielo al momento della nascita e riposto nella zona Mingmen dell’individuo tra i reni. Il Ming del singolo diventa la scintilla della vita e il potenziale dinamico esistente dietro i suoi pensieri e le azioni. Anche se gli impulsi sottili che emanano dal Ming dell’individuo sono generalmente nascosti dalla mente cosciente, attraverso le Meditazioni ed il regno più profondo di comprensione, possono essere intuitivamente scoperti e accessibili.

Spetta al singolo individuo l’agire in modo coerente in conformità con la sua Ming per tutta la vita. Questa azione si basa sull’uso consapevole dell’individuo della sua intenzione ( Yi ). L’intenzione di rimanere congruente con la “Volontà e l’intento del cielo” ( Zhi Yi Tian ) è ciò che dà la “virtù dell’individuo” (De). E ‘attraverso lo sviluppo della sua virtù che l’individuo instaura un rapporto sano con il Tao, il cielo e il mondo spirituale.

Il Mingrnen è la radice di Yuan Qi, e quindi determina la vita e la morte. Il Mingmen fornisce ad un terzo del corpo il “vero fuoco,” che fornisce il calore per i bruciatori Triple, ed è responsabile per la stabilizzazione dei reni e del Basso Dantian. Questa zona anatomica è nota anche come il “Back Dantian”, o “la porta posteriore del secondo Chakra“.

Centro Dantian Inferiore: il centro del Dantian si riferisce alla sua posizione e si trova tra l’ombelico e le aree Mingmen. Scuole mediche Chi Kung in Cina si differenziano per le loro opinioni su dove si trova il centro del Basso Dantian. Alcune scuole insegnano che il centro del Basso Dantian è influenzato dalle diverse sedi anatomiche del organi riproduttivi maschili e femminili. In queste scuole particolari, agli studenti viene insegnato che negli uomini, il centro del Basso Dantian si trova posteriormente al punto Guanyuan CV-4 (Porta della Chi Originale (Qi)). quello della donna si dice che sia situato più in alto, posteriore al punto Qihai CV-6 [Mare di Chi (Qi)], all’interno del centro del Bao o utero.

FORMAZIONE DEL DANTIAN INFERIORE

La formazione di Tutti i Chi Kung inizia con la focalizzazione del Dantian inferiore. Nelle fasi iniziali della formazione medica Chi Kung, il medico incoraggia gli studenti a concentrare la loro mente e il respiro nella Dantian inferiore. Lo scopo di questa formazione è quello di raccogliere il corpo Yuan Qi nel Dantian inferiore (chiamato “ritorno alla sorgente”) per rafforzare la radice fondamentale dell’energia del corpo.

I medici Chi Kung si sforzano di raccogliere ed equilibrare l’energia Yin e Yang all’interno del Dantian inferiore. Nell’antica Cina, l’unione dell’energia di Yin e Yang all’interno del Dantian inferiore è stato chiamato “Dragon e Tiger vorticano nel fiume tortuoso.” Gli antichi sciamani taoisti credevano che lo “spirito essenza vitale” appare sempre in energia di luce bianca all’interno del Dantian inferiore.

E ‘pericoloso per gli studenti di medicina Chi Kung di bypassare la disciplina della formazione del Dantian inferiore, nel tentativo di spostarsi rapidamente nella formazione intuitiva e psichica più avanzata del Dantian superiore (Shen Kung). Tale approccio alla formazione può portare a deviazioni di Chi (Qi) e causare instabilità emotiva.


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FONTE ==>> http://www.ichikung.com/html/dantians.php

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