13′ Tavoletta [A] “Ritorno di Lugal.Banda e Gilgamesh”

Sinossi della 13′ Tavoletta  del Libro Perduto di Enki
[A] “Ritoro di Lugal.Banda e Gilgamesh”

Ciò che era stato affidato a Inanna, lei lo trascurò; covava in cuor suo il desiderio di avere altri domini, che non le erano stati concessi.

Quando, al conto di mille anni, a Unug–ki venne tolta la sovranità,(La sovranità della Prima Regione venne trasferita a Urim, città di Nannar e Ningal.) chi avrebbe potuto prevedere la calamità che si sarebbe abbattuta alla fine del successivo millennio, chi avrebbe potuto evitare il disastro?
Chi avrebbe potuto prevedere che, in meno di un terzo di uno Shar, si sarebbe abbattuta una calamità sconosciuta?
L’amara fine venne scatenata da Inanna, Marduk come Ra rimase legato al Destino.
Ninurta e Nergal furono essi stessi i latori di una fine indicibile!

Perché Inanna non era soddisfatta del proprio dominio. Perché non riuscì mai a perdonare Marduk?
Viaggiando fra Unug–ki e Aratta, Inanna si sentiva inquieta e non gratificata.
Per il suo amato Dumuzi ancora versava lacrime, il suo desiderio di amore non era ancora stato saziato.
Quando viaggiava nei cieli, nei raggi del Sole vedeva l’immagine di Dumuzi, che brillava e ammiccava.
Alla notte le appariva in sogno: Tornerò! Così le diceva.
Le prometteva le glorie del suo dominio nella Terra dei Due Canali.
Nel Sacro Recinto di Unug–ki creò la Casa del Piacere Notturno. A Gigunu con dolci lusinghe lei attirava giovani eroi la sera delle loro nozze.
Prometteva loro una vita lunga e felice; si illudeva che il suo amante fosse Dumuzi.
Ciascuno di loro, al mattino, giaceva morto nel suo letto.
Fu in quel periodo che l’eroe Banda, creduto morto, fece ritorno vivo a Unug–ki.
Per grazia di Utu, del cui seme egli era nato, Banda fece ritorno dal mondo dei morti.
Un miracolo! Un miracolo! Così urlò Inanna in preda all’eccitazione. Il mio amato Dumuzi è tornato a me!
Nella sua dimora Banda venne lavato, venne avvolto in un abito frangiato, cinto da una fascia.
Dumuzi, mio amato! Così lo chiamò. Lo attirò al suo letto, ricoperto di fiori.
Quando il mattino seguente Banda era ancora vivo, Inanna gridò di gioia:
Nelle mie mani è stato deposto il potere di immortalità: sono la custode dell’immortalità!
Inanna decise di assurgere a dèa con il Potere dell’Immortalità.
Nannar e Ningal, genitori di Inanna, non furono compiaciuti della sua proclamazione.
Enlil e Ninurta erano perplessi alle parole di Inanna; Utu suo fratello, era confuso.
Non è possibile riportare i morti in vita! Così si dicevano Enki e Ninharsag.
Nelle terre di Ki–Engi, il popolo lodava la sua buona sorte.
Gli dèi sono fra di noi, possono abolire la morte! Così diceva la gente.
Sul trono di Unug.Ki Banda succedette al proprio padre Enmerkar: Lugal, Grande Uomo, fu il suo titolo.
La dèa Ninsun, del seme di Enlil, lo prese quale suo sposo.

L’eroe Gilgamesh, loro figlio, seguì Lugal.Banda sul trono di Unug.Ki.

Col trascorrere degli anni Gilgamesh divenne più adulto; a sua madre Ninsun di vita e di morte parlava. Si chiedeva della morte dei
suoi antenati, che, pur se discendenti degli Anunnaki, erano morti.
Gli dèi muoiono? Così chiese a sua madre. Anch’io, pur se divino per due terzi, in quanto mortale dovrò ascendere quel muro? Così le domandò. Fintantoché dimorerai sulla Terra, avrai la morte dei Terrestri! Così Ninsun disse al proprio figlio.
Ma se vorrai essere condotto a Nibiru, lì avrai lunga vita. Per portare Gilgamesh in alto, per farlo viaggiare fino a Nibiru, Ninsun si rivolse a Utu, il comandante. Infinite volte Ninsun si rivolse a Utu, giorno dopo giorno lo supplicò: Conduci Gilgamesh al Luogo dell’Atterraggio!
Così alla fine Utu acconsentì.
Per guidarlo e proteggerlo, Ninharsag creò un sosia di Gilgamesh. Venne chiamato Enkidu, Come Creato da Enki; non era nato da utero, sangue non scorreva nelle sue vene. Gilgamesh, insieme al suo compagno Enkidu, viaggiò fino al Luogo dell’Atterraggio, Utu con gli oracoli controllava il suo cammino. All’ingresso della Foresta del Cedro, il mostro che sputava fuoco bloccò loro la strada. Con astuzia riuscirono a confondere il mostro, lo ridussero a pezzi.
Quando trovarono l’ingresso segreto ai tunnel degli Anunnaki, con sbuffi mortali li sfidò il Toro dei Cieli, creatura di Enlil.
Fino ai cancelli di Unug–ki li inseguì il mostro; ai bastioni della città Enkidu lo uccise.
Quando Enlil lo venne a sapere, urlò per lo strazio; il suo lamento si udì nei cieli di Anu.
Perché Enlil in cuor suo lo sapeva per certo: infausto era il presagio!
Per aver ucciso il Toro dei Cieli, Enkidu fu punito, fu condannato a morire nelle acque.
Gilgamesh, istruito da Ninsun e Utu, fu assolto per l’uccisione.
Ancora alla ricerca della lunga vita di Nibiru, Gilgamesh ottenne da Utu il permesso di proseguire verso il Luogo dei Carri.
Dopo molte avventure raggiunse la Terra di Tilmun, la Quarta Regione.
Proseguì il viaggio attraverso i suoi tunnel sotterranei, in un giardino di pietre preziose incontrò Ziusudra!
Ziusudra raccontò a Gilgamesh gli avvenimenti del Diluvio, a lui rivelò il segreto della lunga vita.
Nel pozzo del giardino cresceva una pianta che impediva a Ziusudra e a sua moglie di diventare vecchi!
Era unica di tutte le piante della Terra; grazie a essa un uomo può riavere il suo pieno vigore.
L’Uomo Anziano ridiventa Giovane! Questo era il nome della pianta. Così raccontò Ziusudra a Gilgamesh.
Sul Monte della Salvezza ci fu concessa come dono di Enki, con la benedizione di Enlil.
Mentre Ziusudra e la sua sposa dormivano, Gilgamesh ai loro piedi legò delle pietre.
Si calò nel pozzo, afferrò e sradicò la pianta per ridiventare giovani.
Con la pianta nella sacca, si affrettò lungo i tunnel, fece ritorno a Unug–ki.
Quando si sentì stanco e si addormentò, un serpente venne attratto dalla fragranza della pianta.
Il serpente strappò la pianta da Gilgamesh addormentato; con la pianta sparì.
Al mattino, scoprendo la perdita, Gilgamesh si sedette e pianse.
Ritornò a mani vuote a Unug–ki, come mortale vi morì.
Dopo Gilgamesh altri sette re regnarono a Unug–ki, poi la sua sovranità giunse alla fine.
Questo accade quando erano trascorsi esattamente mille anni della Terra!

CONTINUA ==> Sinossi della 13′ Tavoletta  del Libro Perduto di Enki [B] “L’inquietudine di Marduk”

==> LIBRO PERDUTO DI ENKI

Una risposta a “13′ Tavoletta [A] “Ritorno di Lugal.Banda e Gilgamesh””

  1. It’s sad that some people lack manners. I’ve encountered similar people. There were times I stood my ground but there were moments when I just let them be (avoiding arguments that could ruin my day)..-= Rach (Heart of Ra0h;l)&#18ces last blog .. =-.

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