ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

ENUMA ELISH

IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONE

Le parole Enûma Eliš o Enuma Elish, equivalgono alle prime parole del poema “Quando lassù…”.
E’ un poema Teogonico e Cosmogonico, in lingua accadica, appartenente alla tradizione religiosa babilonese, che tratta in particolar modo il Mito della Creazione e le Imprese del Dio Marduk.
E’ il testo scritto più antico mai documentato sulla creazione e, invece di essere annoverato tra i più validi testi di studio, viene censurato e dimenticato come tutta l’Epica Babilonese e Proto-Babilonese.

marduk e tiamat ENUMA ELISH IL MITO BABILONESE DELLA CREAZIONELa versione originale di questo poema, è di data incerta e di autore totalmente sconosciuto, poichè presso i babilonesi non si teneva conto della paternità delle opere letterarie di nessun tipo (=>Vedi Datazione).

Dal punto di vista letterario ha un linguaggio altamente poetico e molto raffinato, che fa pensare alle classi colte. Ogni distico (strofa formata da una coppia di versi) consta di due emistichi (ciascuna delle due parti in cui un verso è suscettibile di ripartizione), separati da una specie di cesura (è la denominazione che in metrica definisce ogni demarcazione ritmica statisticamente significativa all’interno di un verso sufficientemente lungo), che non coincide solo con la pausa del ritmo e del respiro, ma anche con il senso di ciò che si dice.
I racconti Babilonesi contenuti nell’Enuma Elish, come nel caso dell’ “Epopea di Gilgamesh”, derivano da una versione originale ancora più antica; quella “Sumera”, alla quale, dopo l’improvvisa e inspiegabile scomparsa (o forse evacuazione) della Sumeria a causa del “Vento di Ur” (Esplosione atomica, di cui ne troviamo traccia anche nella Bibbia), i Babilonesi ne saranno i loro diretti prosecutori.

Come abbiamo già accennato prima, l’Enuma Elish si rivela essere un misto di Teogonia e di Cosmogonia. Essendo ogni Divinità associata ad un Pianeta o a una Stella secondo le usanze sumere e babilonesi; infatti i Sumeri solevano descrivere la creazione di tutte le cose in “Chiave Mitologica”, ma nello stesso tempo conoscevano perfettamente il Sistema Solare e la sua origine. Anzi, conoscevano qualcosa che oggi noi stentiamo a credere: la presenza di un pianeta chiamato Nibiru.

Inoltre, l’Enuma Elish, riesce a conformare le vicende degli dei e le loro battaglie rispettivamente alla fisica dei corpi celesti e alle loro collisioni,
I protagonisti sono gli “Dei” che, attraverso battaglie e divine alleanze, donano all’opera una struttura epica e avvincente, con tanto di ribellioni, uccisioni e trionfi.
I nomi di questi Dei sono attribuibili ai nomi dei pianeti; le azioni degli dei, le loro decisioni, le loro alleanze, le uccisioni coincidono incredibilmente con i moti dei corpi celesti, con le attrazioni reciproche dovute alle forze di gravità, con le loro orbite, con le loro inevitabili collisioni.
Si ottiene così un forte parallelismo tra epica e documentazione scientifica di cosmologia.

AKITù
Akītu

Queste divinità presentano caratteri antropomorfici, ma il racconto è permeato di Simbologie Astrali dell’ultimo periodo della religione mesopotamica, anche se non conosciamo con precisione il significato di questi riferimenti astrali.
Ogni dio rappresenta un carattere naturale, e lo si vede specialmente nel conflitto fra Marduk e Tiamat; il primo rappresenterebbe la primavera, il secondo l’inverno.
Il mito infatti si celebrava in primavera, per propiziare il favore degli dei sulle seminagioni: può essere il racconto del sorgere del sole (Marduk) e del suo affermarsi all’orizzonte, con riferimento all’anno che sorge. Ma l’antropomorfizzazione è talmente evoluta che si fatica a riconoscere il significato che sta dietro al racconto. Anche le prime divinità, che si riferiscono all’acqua, potrebbero avere un significato legato al ciclo delle stagioni, ma potrebbero avere anche un significato di vittoria del bene sul male, dell’ordine sul disordine.

L’Enuma Elish o “Poema della Creazione” veniva recitato durante “l’Akītu“, il quarto giorno della Festa del Capodanno di Babilonia, come Inno di Propiziazione.
L’Urigallu, il Gran Sacerdote, lo declamava davanti alla statua di “Baal” (Marduk), verso sera. In quell’occasione le statue degli altri dei dovevano restare coperte, per deferenza verso il Dio Nazionale, Marduk. Lo scopo dell’inno era pertanto celebrativo, della capacità di Marduk come ordinatore del cosmo, capacità che gli ha permesso di salire da un secondo rango di divinità fino ad essere di diritto il capo del Pantheon.
le sette tavolette dell'enuma elishL’opera è composta da Sette Tavole (la settima parte, ricordiamo, è la celebrazione dei nomi di Marduk e appare quasi come a se stante) contenenti tra le 115 e le 170 versi ciascuna e, oltre a quello celebrativo, ha anche un significato astrale con lo scopo di descrivere la cosmogonia.
Per conservare la divisione il Poeta a volte chiude nel bel mezzo di un’azione una certa parte, per proseguire l’azione nella parte successiva.

L’epopea può essere divisa in Cinque Parti:
⦁ la Genealogia degli Dei, che è certamente sumera, con qualche lieve aggiunta,
⦁ la Vicenda di Ea e Apsu (Mito Eridiano del Drago),
⦁ il Mito del Drago,
⦁ il Racconto della Creazione,
⦁ e l’Inno dei Cinquanta Nomi.

La sua traduzione ci regala una delle versioni più affascinati della creazione; è un patrimonio dell’umanità di inestimabile valore!!!


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==>> SINOSSI DELLE TAVOLETTE

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==>> VEDI ANCHE “IL LIBRO PERDUTO DI ENKI”

LA BIBBIA, Dubbi e Domande

LA BIBBIA, Dubbi e Domande

BIBBIA

La BIBBIA è un testo tramandato di generazione in generazione e il punto di riferimento è il cosiddetto Codice di Leningrado dei Masoreti, che sono i custodi della tradizione, dal quale derivano tutte le bibbie così come noi le conosciamo.

Secondo la religione cattolica il vecchio testamento è composto da 46 libri, “libri ispirati da Dio” e che “dobbiamo ritenere veri”, mentre secondo l’ebraismo i libri da ritenere attendibili sono soltanto 39.
Secondo la comunità cristiana-copta invece sono veri dei libri, che sia per il cristianesimo sia per l’ebraico sono falsi, come ad esempio il libro di Enoch.
Nelle nostre bibbie odierne sono citati ben 11 libri; libri che gli antichi autori biblici conoscevano e menzionavano e quindi ritenevano attendibili perché ispirati da Dio, ma che oggi sono scomparsi dalle Bibbie attuali. Questo perché nel corso della storia chi aveva in mano il potere di decidere della bibbia, decideva in base al momento storico quali erano le verità che dovevano essere conosciute e quindi di veicolare le masse verso una verità piuttosto che un’altra.
Ma allora se tutta la bibbia è ispirata da Dio quali sono i libri da ritenere attendibili? Perché non tutti i libri sono ritenuti veri? Chi decide quali sono i libri veri e quelli falsi?

Svelare la Bibbia è stato un esercizio secolare, e la maggior parte delle religioni e delle filosofie, che stanno ancora cercando queste verità assolute, hanno dato vita a incongruenze e contraddizioni tanto da rendere difficile la sua comprensione.
Ma chiunque abbia studiato la storia da vicino si rende conto che ogni vicenda viene inclinata a vantaggio degli autori stessi, e in questo caso gli eruditi Biblici l’hanno offuscata col mistero, abbandonandosi in spiegazioni utopistici tanto da imbambolare e spaventare l’umanità.

Quindi la Bibbia è realmente la Parola di Dio che non contiene errori di sorta?? In altre parole, la Bibbia è l’infallibile?

La chiesa ribadisce che la Bibbia va compresa, che quando leggiamo un versetto questo dev’essere interpretato, insomma quando dice una cosa ne intende dirne un’altra.
Ma se non fosse proprio così?? E se prendessimo atto che quando la Bibbia dice una cosa, sta esattamente dicendo quella cosa??!!

Così facendo possiamo scoprire cose molto interessanti, come ad esempio la cosa più semplice, ossia che la Bibbia è uno dei tanti libri di storia scritti nell’antichità, inoltre scopriremmo che quando ci parla di Elohim non si riferisce ai “Giudici”, agli “Idoli di Pietra” ecc.., ma semplicemente ad una molteplicità di individui dotati di un corpo materiale che camminavano, mangiavano, si riposavano e si lavavano come tutti; ma sopratutto quando ci racconta del “Dio Unico” o ” Signore Iddio” “JAHWEH”, non siamo di fronte “Alla Divinità Trascendentale” che ci hanno sempre fanno credere, ma egli è solamente uno degli Elohim fatti di carne ed ossa.
Di esso infatti, anche durante le messe, vengono letti dei passi in cui viene definito come” il Signore degli eserciti” … ma la gente deve interpretare, e quindi sorvola come se nulla fosse!!

Ma l’abbiamo mai davvero interpretata la Bibbia?? O meglio..l’abbiamo mai letta sul serio??

Si sa che la BIBBIA è il libro più venduto al mondo, ma è anche un dato di fatto che essa sia il testo meno letto dalla società, e per meno letto si intende il non limitarsi alla meccanica lettura dei Salmi durante la Messa.
Nessuno di noi ha mai avuto la necessità di leggerla poichè l’educazione religiosa a noi impartita, a scuola o in chiesa, è ricca di narrazioni colorite, e quindi quasi nessuno si è mai preso la briga di verificare ciò che ci è sempre stato raccontato in maniera così pittoresca e allegorica; e se poi aggiungiamo anche la cinematografia che ha contribuito ad arricchire la “nostra” conoscenza del testo biblico, non si vede effettivamente il perché si dovrebbe leggere ciò che si conosce così “bene” generando, in questo modo, in ognuno di noi l’errata convinzione di conoscere la materia senza alcuna ombra di dubbio.

Se riflettiamo, di interrogativi ce ne sono parecchi!

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