Elia e la macchina volante con cavalli di fuoco
Nella Bibbia ci sono così tante storie dove i personaggi sono seguiti da ogni sorta di cose innaturali e incoerenti come le azioni che compiono, e che quindi rendono questo libro quasi assurdo e impossibile. Non c’è una sola storia in cui i suoi autori non descrivono qualcosa di fantastico legato a colui che adornano…Dio!Questa è la storia di Elia, un uomo prescelto da Dio, che viaggia insieme al suo schiavo Eliseo.
La vita e l’attività di Elia sono sostanzialmente narrate nei due Libri dei Re: operò come profeta di Yahwèh, che come sappiamo era un El, cioè un appartenete alla schiera degli Elohìm; originario di Tishbe di Galaad, svolse la sua missione al tempo del re Acab (IX secolo a.C.).
Nel primo capitolo del Secondo libro dei Re, Elia riesce “magicamente” a far bruciare 51 persone, per ben 2 volte!
2 Re 2
10/12 Elia rispose al capo della cinquantina: “Se sono uomo di Dio, scenda il fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta”. Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta …
Chissà da dove e come arrivava questo fuoco da cielo… certamente NON da una nuvoletta su cui è adagiato il vostro Dio! … ma, direi, che provenisse più probabilmente dal suo Ruach o dal suo Kavod!
… ma passiamo al 2′ capitolo che inizia con Dio (Yahweh) che vuol “rapire in cielo” Elia. Perchè non lo fa subito? Apparentemente non può, perché è venuto con Eliseo, che insiste nel non lasciarlo, anche se Elia insiste costantemente che deve andarsene perchè è Dio che lo sta ordinando.
2 Re 2
1 Poi, volendo Dio rapire in cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo. 2 Elia disse a Eliseo: “Rimani qui, perché il Signore mi manda fino a Betel”. Eliseo rispose: “Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò”. Scesero fino a Betel. 3 I figli dei profeti che erano a Betel andarono incontro a Eliseo e gli dissero: “Non sai tu che oggi il Signore ti toglierà il tuo padrone?”. Ed egli rispose: “Lo so anch’io, ma non lo dite” …
La stessa scena, con gli stessi dialoghi, si ripeterà altre due volte: a Gerico e al fiume Giordano. (2Re2 ;4/6).
Giunti sul fiume Giordano ecco che Elia fa uno dei suoi “Miracoli”!!
7 …. loro due si fermarono sul
Giordano. 8 Elia prese il mantello, l’avvolse e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di là; i due passarono sull’asciutto.
Il mantello doveva avere dei super poteri o semplicemente il flusso delle “acque” di quel momento non era molto.
Improvvisamente, un carro di fuoco con cavalli in fiamme appare dal nulla ed Elia vi si arrampica sopra e volerà verso il cielo.
11 Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. ….. 12 Eliseo …non lo vide più.
Bene, direte voi “é andato in paradiso”! …ma non è proprio così, poichè Elia ci è andato VIVO e con le sue gambe!… a voi la risposta!
Eliseo si dispera, e andato via il suo padrone vede il mantello che Elia aveva lasciato e lo prende. E cosa succede? Eliseo diventa come Elia! un mini-Mosè che “divide le acque” fermandone la corrente e “asciugando” il fiume per attraversarlo.
2 Re 2
14 Prese il mantello, che era caduto a Elia, e colpì con esso le acque, dicendo: “Dove è il Signore, Dio di Elia?”. Quando ebbe percosso le acque, queste si separarono di qua e di là; così Eliseo passò dall’altra parte.
I “figli dei profeti”, quindi, lo vedono fare la stessa cosa che Elia aveva fatto e in uno spettacolo di intelligenza e deduzione concludono che Eliseo ora ha parte dello “spirito” di Elia su di lui.
15 Vistolo da una certa distanza, i figli dei profeti di Gèrico dissero: “Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo”. Gli andarono incontro e si prostrarono a terra davanti a lui …
(A quanto pare, lo “spirito” è come la pizza: può essere divisa in porzioni.)
Conclusione
” Il “rapimento” di Elia è un evento che con terminologia moderna potrebbe essere definito una vera e propria “abduction”, cioè un rapimento a opera di alieni che lo prelevano sul loro carro volante.
Ci limitiamo qui a ribadire che il termine “rapimento” usato normalmente non appare appropriato, perché quanto successo al profeta era conosciuto in anticipo: Elia vi si è avviato consapevolmente ed era accompagnato dai suoi seguaci, che erano a loro volta a conoscenza di quanto stava per avvenire. Il prelevamento sul carro volante era dunque stato debitamente programmato.
Sottolineiamo, per inciso, che questo evento viene indebitamente utilizzato da coloro che affermano che nei Vangeli cristiani è presente la dottrina della reincarnazione. In sintesi, i sostenitori di questa tesi affermano che la dottrina della reincarnazione è presente nei passi evangelici in cui il popolo identifica Giovanni Battista con il profeta Elia tornato nella nuova veste (Mt 11,12-14; 17,10-13). La Bibbia però dice chiaramente che Elia è salito “vivo” sul carro degli Elohìm; vi è salito volontariamente per compiere un viaggio dal quale poi non ha più fatto ritorno: è evidente dunque che “non può reincarnarsi chi non è morto”, e infatti gli ebrei del tempo ne attendevano il ritorno e non la rinascita.” (tratto da un articolo di Mauro Biglino)
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