SINOSSI SECONDA TAVOLETTA ENUMA ELISH

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ENUMA ELISH

SINOSSI SECONDA TAVOLETTA 

Ea conferisce con il padre Anshar che lo invita a incontrare Tiamat, ma Ea si ritira: versi 1-90

La seconda Tavoletta descrive il terrore, lo sdegno e la costernazione che gli altri Dei/Pianeti provano di fronte ai propositi di Tiamat nei riguardi sulle esaltazione di Kingu, e ci viene raccontato di come si arriva alla formazione di due schiere planetarie avversarie in vista della guerra finale.

Mentre Tiamat è impegnata a formare la sua schiera di 11 satelliti, Nudimmud/Ea infuriato si rivolge a suo nonno Anshar (Saturno) per organizzare i vari pianeti.
Anshar gli risponde che l’unico responsabile della furia di Tiamat è lui, Ea , che ha ucciso Apsu.
Ea replica che non era a conoscenza di ciò che avrebbe causato, ma la morte di Apsu era stata determinata da precise circostanze.
Anshar viene convinto dalle risposte di suo nipote e lo invita a recarsi dalla progenitrice Tiamat per calmarla con i suoi incantesimi.
Ea si reca verso Tiamat ma si rende subito conto che non è in grado di sconfiggerla con i suoi scongiuri, quindi torna da Anshar.

Dopo Ea, Anu tenta di sconfiggere Tiamat: versi 91-115

Anshar convoca il proprio figlio, dio Cielo Anu, e lo invita a recarsi al cospetto di Tiamat, ma anche Anu si rende conto che la potenza della dea madre del Cosmo è troppo grande per lui e si ritira.
Tutti gli Dèi si ammutoliscono e nessuno vuole muovere contro Tiamat.

l figlio di Ea, il dio Marduk, su consiglio del padre si reca al cospetto di Anshar: versi 115-151

Ea a questo punto convoca il figlio Marduk , sperando che gli Dei lo accetteranno come loro comandante nella battaglie contro Tiamat e la sua terribile schiera, e lo invita a recarsi da Anshar, offrendosi contro Tiamat.
Anshar accetta entusiasta l’offerta di Marduk rallegrandosi, e lo sprona a sconfiggere la dea madre.
NIBIRU SCONTRA SATURNO SINOSSI SECONDA TAVOLETTA ENUMA ELISHUna fase cruciale del poema subentra quando Marduk/Nibiru si avvicina al colossale Anshar (Saturno) e alle sue “Labbra Maestose” (probabilmente una collisione tra gli anelli di Saturno e Nibiru) e lo bacia [v.127]  in segno di rispetto e quest’ultimo Anshar da la sua accettazione e approvazione.

Marduk chiede, tuttavia, la convocazione dell’assemblea degli dèi nell’Ubšukkinakku (è quella parte dell’area templare di Nippur riservata alle assemblee divine degli Anunnaki) di modo che, in quella sede, gli sia concessa la regalità su tutti gli dèi, e di avere la facoltà di “stabilire e controllare i destini celesti”, ossia la ricompensa di un’orbita più grande di quella degli altri pianeti. Astronomicamente ciò si traduce nell’avere una forza di attrazione e un’orbita tali da “controllare” la struttura del sistema solare.


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