Angeli-Alieni-Dei-25 similitudini-2parte

Angeli-Alieni-Dei-25 similitudini-2parte

Angeli-Alieni-Dei-25 similitudini-2parte

Nella prima parte abbiamo parlato delle similitudini che hanno Angeli, Alieni e Dei Mitologici, riguardo alla loro provenienza; a cosa utilizzano per spostarsi da un posto all’altro o da un mondo o dimensione all’altra; a come possono essere contattati e a come si impossessano di noi; o ancora della loro “libidine” nel confronto delle donne umane e di come poi hanno avuto “Figli Ibridi”.

Angeli-Alieni-Dei-25 similitudini-2parteIn questa seconda parte invece affrontiamo il loro lato più oscuro, ossia del loro essere violento, egoico e guerrofondaio, o di come ci avvertono di un’apocalisse catastrofica, ma anche di come ci aiutano passandoci “qualche informazione “tecnologica”.

Iniziamo….

9 SONO PIU’ VECCHI DEGLI UMANI

Non importa se parliamo di Angeli, Alieni i Divinità Mitologiche. Ogni testo esistente fino ad oggi dice che “Loro” esistono da prima che l’uomo sia apparso sulla Terra.
In tutta la Bibbia gli Angeli sono conosciuti come “Stelle” e come “Figli di Dio“.
Giobbe 38:1 Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine: … 4 Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra? … 7 mentre gioivano in coro le stelle del mattino
e plaudivano tutti i figli di Dio?

10 SI RIBELLANO CONTRO IL LORO CREATORE

Purtroppo fino ad oggi non abbiamo elementi che ci dicono da dove e chi sono questi benedetti alieni, quindi, non sapendo la loro storia, non possiamo dire se anche loro si sono mai ribellati al loro Dio.

Cosa che invece possiamo affermare per i miti antichi. I racconti Sumeri infatti ci dicono che gli Igigi si sono rivoltati contro i loro capi Anunnaki, mentre sull’Olimpo Zeus si ribbellò contro suo padre Crono uccidendolo.

Così avviene nella Bibbia quando Satana e i suoi Angeli insorsero contro Dio:
Apocalisse 12:7 Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 8ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo.

11 CONDIVIDONO VISIONI APOCALITTICHE

Angeli, Alieni e Divinità Mitologiche; tutti sembrano avere la capacità di condividere visioni apocalittiche con gli umani.
Molti addotti riferiscono di aver ricevuto visioni di futuri eventi cataclismici che si terranno sulla terra.

In modo simile, anche gli angeli biblici condividono visioni di distruzione futura.
Daniele 10:14 ora sono venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c’è ancora una visione per quei giorni”.
… vedi anche tutta l’Apocalisse!

12 HANNO DATO LA TECNOLOGIA

Molte persone credono che la tecnologia moderna ci sia stata data dagli Alieni.
Se pensiamo agli Dei mitici, di solito ci viene in mente Prometeo che diede la luce all’umanità.
La Bibbia non dice questo sugli Angeli, ma alcuni Libri Apocrifi, (Di Enoch o dei Giubilei) affermano che gli Angeli, di fatto, hanno dato all’umanità diverse tecnologie.

Ad esempio all’uomo hanno dato l’abilità di forgiare il ferro, il rame, l’oro e l’argento; mentre alla donna hanno insegnato l’antimonio, la tintura e creare le gemme ecc… .
Studi recenti, comunque, riferiscono e affermano che grazie ad alcuni versetti della Bibbia, alcuni scienziati sono riusciti a produrre la Clonazione .
Genesi 1:26 E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, … Genesi 2:21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
(… più tecnologia di questa!)

13 SONO TERRITORIALI E VIOLENTI

Ci sono rapporti secondo cui gli alieni sono territoriali e violenti, ma sono pochi e lontani tra loro, come i Rettiliani, gli Insettoidi o i Grigi.

Allo stesso modo, gli Dei della mitologia governano diversi domini e territori e combattono continuamente tra loro per diverse ragioni. Zeus governa il cielo, Poseidone il mare, Ade gli inferi ecc… . Anche la mitologia Indù racconta di guerre territoriali di queste divinità.

Risultati immagini per arcangeliE come potrebbe mancare la Bibbia?   (Leggi Qui l’articolo)
Secondo le Sacre Scritture, ci sono diversi “Principi” (Angeli) che governato determinate Regioni e Regni.
Ecco un elenco dei Principi Angelici menzionati nella Bibbia:
Principe di Persia (Daniele 10:13)
     ”        di Grecia (Daniele 10:20)
     ”        di Israele (Daniele 12:1)
     ”        del potere dell’Aria (Efesini 2:2)
     ”        dei Demoni (Matteo 12:24)
I Principi Caduti ( 2 Pietro 2:4 – Salmo 82:7)

Secondo le Scritture, Gabriel doveva combattere contro il Principe di Persia insieme a Daniele, e poi doveva tornare a lottare contro il Principe di Grecia.
Comunque, l’intera Bibbia parla di guerre per sottrarre territori in “nome di Dio“; e la sua collera era abbastanza violenta se qualcuno non si inchinava ai suoi comandi.

14 SONO IN GUERRA TRA LORO

Nelle mitologie di tutto il mondo, gli Dei erano costantemente in guerra tra loro per una ragione o per l’altra, e lo stesso vale per gli Angeli.
– Olimpo vs Titani
– Anunnaki vs Igigi
– Angeli di Dio (tra di loro come spiegato nel punto precedente) vs Angeli Caduti.
Apocalisse 12:7 Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli,

15 VOGLIONO ESSERE ADORATI

Non ci sono rapporti (che possiamo menzionare) che indicano che gli alieni cercano il culto, tuttavia cercano di minimizzare la divinità del Messia (Cristo).
Da parte loro, gli Dei di varie mitologie erano adorati da persone che credevano in loro.

Da “La Furia dei Titani“: “Tu li hai creati per una sola ragione, perchè le loro preghiere alimentassero la nostra immortalità …

La Bibbia dice che Satana, il cherubino che voleva perpetrare un “colpo di stato celeste“, cerca anche di essere adorato come Dio.      (Leggi Qui l’articolo)
Isaia 14:13 Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell’assemblea, nelle parti più remote del settentrione. 14 Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo.

16 UCCIDONO

Una delle cose più strane che i tre esseri condividono (angeli, alieni e dei) è che uccidono umani, animali … e tutto ciò che capita a tiro.
Gli alieni sono accusati, oltre ad uccidere, anche di mutilazione umana, così come animale.
Gli Dei mitologici hanno ucciso gli umani tutto il tempo; per non parlare delle stragi che leggiamo nella Bibbia:     (Leggi Gli Omicidi di Dio)
… uno tra tanti:

2Re 19:35 Quella stessa notte l’angelo del SIGNORE uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò la mattina, erano tutti cadaveri.


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Dio, il Vero Ingannatore dell’Uomo

Dio, il Vero Ingannatore dell’Uomo

Dio, il Vero Ingannatore dell’Uomo

Attualmente la maggior parte della popolazione dell’emisfero occidentale, il Medio Oriente e il continente africano crede in una varietà di monoteismo abramitico e riconosce il Signore “El” come il Dio biblico creatore buono e giusto del nostro mondo.

Dio, il Vero Ingannatore dell'UomoGli ebrei vedono il loro Dio come il signore della giustizia che ha salvato il popolo israelita dando a Mosè la sua santa legge.
I cristiani affermano che lo stesso Dio è il padre amorevole che ha sacrificato il suo primogenito per salvare l’umanità dalle conseguenze del peccato.
Mentre i seguaci dell’Islam lo chiamano con il nome arabo Allah, e riconoscono questa divinità ebrea e cristiana come un Dio giusto e misericordioso.

L’idea che il Dio Biblico sia una grande figura di bene e giustizia ha lasciato un’impressione così radicata nelle menti collettive dei popoli occidentali, che persino i non credenti pensano che il carattere di “Yahweh” rappresenti la giustizia.
Tuttavia, sono sicuro che se i credenti iniziassero a leggere i “Sacri Testi” biblici, oggettivamente e senza i loro pregiudizi condizionati, molti di loro resterebbe inorriditi dal “moralità” di quel Dio. E finirebbero col capire che l’insegnamento che il Signore è un padre giusto e Benevolente è contrario alla ragione e, peggio ancora, è una menzogna flagrante.

Ma Chi è davvero Yahweh?

Nel corso della storia diversi piccoli gruppi hanno riconosciuto che il Dio biblico del giudaismo e del cristianesimo è il vero ingannatore dell’uomo.

Prima della cristianizzazione dell’Europa e la nascita dell’islam in Medio Oriente, le varie scuole esoteriche gnostiche come Ofitas in Siria e in Egitto e Naassenes in Palestina, hanno capito che Yahweh era un impostore e che aveva catturato l’uomo in un sistema di inganni; mentre il serpente ribelle dell’Eden, nella Genesi, era il vero benefattore dell’umanità. Colui che ci ha illuminati alla conoscenza e ci ha liberati dalla schiavitù del male del demiurgo Dio degli ebrei.

Dio, il Vero Ingannatore dell'Uomo

Gli gnostici lo chiamavano “Yaldabaoth” o “il falso Dio di questo mondo” e hanno riconosciuto il loro male. Conoscevano il grande segreto: il Dio degli ebrei era il vero Diavolo che aveva assunto il titolo di “Dio creatore” e invertito i ruoli del bene e del male attraverso l’inganno, presentando se stesso come il “padre benevolo” dell’umanità e calunniare il saggio Serpente come il “diavolo” e “nemico dell’uomo“. Questa inversione accusatoria iniziò con la creazione della Bibbia Cristiana alla fine del primo secolo, e avrebbe ingannato molte generazioni durante i millenni.

Perché gli gnostici credevano che Yahweh fosse un Dio falso e malevolo?

A differenza delle persone medievali che sono stati sottoposti alla teocrazia della Chiesa cattolica e non sapeva leggere la Bibbia stessa, gli intellettuali gnostici, dei primi secoli dell’era cristiana, ha avuto accesso a tutte le scritture bibliche e quindi hanno potuto studiarle liberamente. Sapevano che la Bibbia ebraica era piena di mali crudeli, genocidi spietati, richieste di sacrifici cruenti, atti di barbarie e comportamenti tirannici attribuiti a Yahweh. In altre parole, gli gnostici sapevano che il Dio biblico era un vero demone e le sue religioni erano brutali, sanguinarie, misantropiche e oscurantiste.


La verità è che la Bibbia stessa dà ampia testimonianza che il presunto padre amorevole degli ebrei e cristiani, ha una natura sadica, e il male e i suoi numerosi atti violenti sono documentati nelle Sacre Scritture.

Tutte le azioni compiute da Dio, sono così aberranti che la maggior parte della gente di oggi, se non sapesse che si parla di lui, penserebbe che sono caratteristici di un’entità demoniaca.

Leggendo la Bibbia oggettivamente, è chiaro che il Dio ebraico Yahweh ha un carattere bellicoso, assassino e depravato ed è chiaro che ha una grande mancanza di amore per l’umanità. Gli stessi testi biblici mettono in discussione la moralità e la benevolenza della divinità giudeo-cristiana e non fanno altro che confermare che Yahweh è il vero avversario dell’uomo.


Oggi non è più un segreto che il Dio della Bibbia sia un personaggio sanguinario e vendicativo.

Thomas Paine

Dal Rinascimento molti pensatori illuminati cominciarono a mettere in discussione la moralità, la depravazione, il desiderio di sangue, la misantropia e la deplorevole xenofobia di Yahweh.
Pertanto, molti filosofi dell’era moderna abbandonerebbero la religione giudaico-cristiana e favorirebbero visioni del mondo più umanistiche come il deismo e il naturalismo.
Ad esempio, l’intellettuale americano Thomas Paine, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, ha respinto il Dio biblico scrivendo in The Age of Reason (1794) che “la credenza in un Dio crudele rende l’uomo crudele“e sosteneva una teologia deista la cui divinità era il Dio della natura.


Nell’attuale era della scienza e di Internet, non è più una novità che il Dio dell’Antico Testamento sia un incubo abominevole.
In verità pochissime persone hanno una conoscenza completa del contenuto della Bibbia. Pochissimi credenti sono abbastanza onesti da analizzare la sua fede e il criterio morale del suo Dio in modo oggettivo.


Fonte: https://www.enkiptahsatya.com

Gesù, capro espiatorio di Dio

Gesù, capro espiatorio di Dio


Un Dio crudele?

Gesù, capro espiatorio di Diodi José Maria Castillo
Gli scritti del Nuovo Testamento insistono nel sostenere che nella morte di Gesù «apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini» e anche che «È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini».
Per le comunità primitive, «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito» . Da questo punto di vista, la vita, la Passione, la morte e la risurrezione di Gesù il Cristo sono la manifestazione dell’amore di Dio che ci viene incontro per redimerci o per liberare l’umanità. Lo professa il Concilio di Trento, affermando che l’autore della nostra redenzione è «Dio misericordioso»­.Risultati immagini per dio misericordiosoE tuttavia, pur essendo questo concetto espresso così chiaramente nei primi scritti del cristianesimo, è necessario riconoscere che questo modo ragionevole e persino attraente di intendere Dio non è giunto negli stessi termini fino a noi.
La teologia successiva si preoccupò infatti di deformare le cose. E lo fece subito.
Primo, perché i concetti di “sacrificio” ed “espiazione” si prestavano a essere interpretati nel modo più “tradizionale”,­ nel senso peggiore di queste parole, cioè come vennero intesi i sacrifici e le espiazioni nelle religioni antiche, senza tenere conto della radicale trasformazione del concetto stesso di “sacrificio” che il Nuovo Testamento introduce.
Ma soprattutto perché, con il passare del tempo, nella teologia cristiana prese forza l’idea secondo la quale la morte di Gesù fu la «soddisfazione»­ che Dio esigeva e di cui aveva bisogno per poter perdonare i peccati dell’umanità. In questo modo, alla teologia del sacrificio e dell’espiazion­e si venne a sommare la teoria della soddisfazione­. Per cui la violenza del peccato si accanì tanto contro l’immagine di Dio che, a pensarci, risulta quasi incomprensibile­ che la gente non veda in un simile Dio un essere assolutamente intollerabile.
L’idea della morte di Cristo come «soddisfazione»­ per i nostri peccati non è contenuta nel Nuovo Testamento. Compare, per la prima volta, in Tertulliano (sec. III) e poi in Ambrogio di Milano (sec. IV).
Risultati immagini per Anselmo di CanterburyMa fu Anselmo di Canterbury (sec. XI) a elaborare questa teoria così come è giunta fino a noi e come la si suole predicare al popolo cristiano.
Anselmo volle dimostrare che l’incarnazione di Dio in Cristo fu assolutamente necessaria. Per questo scrisse il suo libro «Cur Deus homo» (titolo che, tradotto alla lettera, significa: «Perché Dio si è fatto uomo»).
Il suo argomento parte dalla teoria del diritto romano riguardo la «soddisfazione»­.
Secondo questa teoria chi commette un’offesa deve rendere la dovuta soddisfazione all’offeso. Ma la gravità dell’offesa si misura in base alla dignità dell’offeso.
Ebbene, nel caso del peccato, poiché l’offeso è Dio (che ha dignità infinita), l’offesa è di una gravità infinita. E, pertanto, la soddisfazione richiesta, in questo caso, deve essere ugualmente infinita. Cosa che, come è logico, solo chi sia al tempo stesso Dio e uomo può offrire. Deve essere uomo per dare una soddisfazione umana. E deve essere Dio per offrire una soddisfazione di valore infinito.
Da qui, la necessità assoluta dell’incarnazio­ne di Dio.
Naturalmente la prima difficoltà che viene in mente a chiunque, in relazione a questa argomentazione,­ è che con essa si pretende di interpretare Dio e il disegno divino secondo una mentalità puramente giuridica. Di modo che i rapporti dell’uomo con suo Padre-Dio (rapporti di amore e di misericordia) sono regolati esclusivamente secondo l’ordine giuridico e legalista che codifica le relazioni più materiali (forse puramente “mondane”) di una società umana. Ciò appare subito come un’autentica assurdità.

Ma la questione non finisce qui. Anselmo di Canterbury, seguendo la logica del suo ragionamento, presenta Dio offeso in modo tale che «la collera divina altro non è che la sua volontà di castigare». Si tratta, dunque, di un Dio collerico e punitore.
E l’aspetto più grave è che fa ricadere il castigo sul suo stesso Figlio. Una punizione crudele, che consiste niente meno che nell’ordine che il Padre impone al Figlio di accettare la morte.
Si può addirittura affermare che il Padre spinse il Figlio a morire, lo trascinò a morire.
Lo stesso Anselmo si rende conto della barbarie che ciò rappresenta. Ecco perché afferma, senza esitazione, che «desta meraviglia che Dio goda e abbia bisogno del sangue di un innocente e che non voglia o non possa perdonare al colpevole senza la morte di un innocente».
Ma è lo stesso Anselmo a trovare la risposta. Tutto si risolve dal momento che, a giudizio di questo autore, comprendiamo in che cosa consiste il peccato. Peccare è «togliere a Dio l’onore che gli è dovuto». E chi lo fa non trova il suo scioglimento nemmeno nella misericordia divina, perché è estremamente sconveniente (valde inconveniens videtur), per una ragione che provoca in chiunque una sensazione di terrore, ma che Anselmo vede invece come la cosa più ragionevole: «Nessuno ha il diritto di vendicarsi se non colui che è il Signore di tutti».
L’argomentazion­e è tanto chiara quanto patetica. Dio è una sorta di signore feudale. Un signore che non sembra un Padre. Non segue gli impulsi della bontà e della misericordia. Un signore a cui interessa soltanto il proprio onore. E a chi osa privarlo di questo onore non resta altra via d’uscita che la morte.
Gesù, capro espiatorio di DioFu così che a morire quale “capro espiatorio” perché potessimo sfuggire al peccato e ai suoi castighi infernali fu il Figlio di Dio. Cioè Dio decise la morte di suo Figlio per salvaguardare e assicurare così il suo onore. Per cui la nostra salvezza fu in realtà un regolamento di conti” tra Dio e Dio, perché restasse intatto l’onore e la dignità dello stesso Dio.
Questa è l’esemplarità che noi mortali possiamo trovare in Dio, nel Dio giustiziere, crudele e vendicativo che ci presenta la teologia della “soddisfazione vicaria”, in virtù della quale Gesù ci salvò dai nostri peccati.
Senza alcun dubbio, Anselmo non si rese conto del danno che causava all’immagine santa e buona del Dio Padre di nostro Signore Gesù, come lo stesso Gesù ce lo rivela nel Vangelo.
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fonte: http://gruppodelguado.blogspot.com/2013/05/un-dio-crudele.html

SINOSSI SESTA E SETTIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SINOSSI SESTA E SETTIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH

ENUMA ELISH

SINOSSI SESTA E SETTIMA TAVOLETTA

Nell’ultima parte della sesta Tavoletta e gran parte della Settima, i cinquanta Dei riuniti, iniziano a recitare i Cinquanta Nomi solenni che onoreranno Marduk, per dimostrare la gloria della sua persona e anche le sue opere, e che rappresentano anche la sintesi di tutte le divine prerogative conferitegli.

Sesta Tavoletta

I primi 10 dei cinquanta nomi di Marduk Versi 121-166

MARDUK SINOSSI SESTA E SETTIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH1/ Innanzitutto Marduk: così lo chiamò il nonno Anu fin dalla nascita.
Il primo e più potente nome in grado di evocare il Trono del Cielo.
Si sostiene che in un primo momento non c’era nulla e poi una scintilla della creazione formò il cielo per cui gli dei sono stati poi in grado di formare l’universo conosciuto.
Colui che con la sua arma “Diluvio” ha vinto i fautori dell’agitazione e salvato dal grande pericolo e dalla sofferenza gli dèi suoi padri!
Colui che è il Fornitore di pascoli e acquazzoni, colui che fa risorgere le stalle degli uomini e arricchisce le loro bancarelle.

2/ Mar.utu, il “Figlio Sole degli Dei”, perchè brilla e, nella sua luce sfolgorante, I Potenti viaggino in perpetuo.
Agli uomini che ha creato, esseri dotati di anima, ha imposto il lavoro degli dèi, per lasciare questi ultimi in ozio. Creare o annientare, liberare o punire è a suo piacimento. Tutti gli esseri viventi devono sempre contemplarlo.

3/ Marukka: il “Dio Verità” , “Creatore di Tutto”.
E’ il dio che ha creato gli umani, per la gioia degli Anunnaki e il piacere degli Igigi, dando così pace agli dèi.  E’ il Dio che allieta il cuore del Anunnaki (spiriti della terra) e placa i loro/gli spiriti.

4/ Marutukku: il “Sostegno del Paese, delle Città e delle Popolazioni”.
E’ il rifugio del territorio e la tutela della sua gente; A lui il popolo non smetta mai di celebrare e di dare lode.

5/ Maršakušu (Barašakušu): “Portato all’Ira, ma pur sempre tollerante”.
Irritato, ma che ragiona; infuriato ma che si contiene; tollerante e che tiene a freno la sua anima! Ampio è il suo cuore, scalda la sua simpatia.

6/ Lugal.dimmer.ankia: il “Re del Cosmo”.
E’ il nome proclamato nell’assemblea, “Re degli Dèi del Cielo e della Terra”, il Re, davanti a cui gli dèi hanno paura “in alto e in basso”.
Con questo nome si dà ancor più importanza alla sua parola che a quella degli dèi suoi padri.
Traducendo letteralmente il nome: “Lu.gal.dim.mer.an.kia” otteniamo “Grande Signore della violenta Tempesta che lega il Cielo alla Terra” o “Grande Signore della violenta Tempesta che squote il Cielo e la Terra”
In qualità di Nibiru, infatti, ha proiettato le stelle nelle loro orbite, e da allora gli “Dei Erranti” obbediscono alle leggi del suo passaggio. Nibiru, fermo al centro, é il dio che adorano; di questo splendente dicono: “Colui che un giorno attraversò il firmamento ora é il fulcro dell’ Universo”.

Da questo il prossimo nome…
7/ Nari.lugal.dimmer.ankia: il “Dio che si prende cura degli dèi”.
E’ il nome che gli hanno dato come reggente di tutti gli Dèi; colui che, nel Cielo e nella Terra, ha ristabilito la loro posizione, e assegnato i loro posti, agli Igigi ed Anunnaki!
“Che a questo nome gli dèi tremino e tremino ovunque si trovino!”

8/ Asallūḫi (Asaruludu): lo “Spirito Protettivo degli Dei e del Mondo”.
Tale è il (primo) nome che gli e stato conferito da Anshar (Saturno) poichè è la luce degli dèi, loro potente capofila, colui che, in accordo col suo nome, è il protettore degli dèi e del mondo e che, con un formidabile e feroce duello, ha salvato la situazione dal pericolo!

9/ Asallūḫi.namtila (Namtilaku): Così lo nominò Lahmu (Marte), “Dio che dona e mantiene la vita” (Il secondo nome che gli stato conferito).
Il Dio Vivificatore; egli che, in accordo con la propria natura, ha ripristinato tutti gli Dei perduti!
Il Signore che, con il suo santo incantesimo, ha reso la vita agli “Dèi Morti” e distrutto i loro ostinati avversari ribelli! Celebrano così il suo coraggio e valore.

10/ Asallūḫi.namru: il “Dio che Purifica la nostra Condotta”, “Il Dio Brillante che Illumina le nostre Vie”
(ancora per la terza volta nominato da Lahamu (Venere))Così lo proclamano Anshar (Saturno), Laḫmu (Marte) e Laḫamu (Venere).

Settima Tavoletta

I cinquanta nomi di Marduk versi 1-136

11/ Asari (Asaru): il “Donatore dell’Agricoltura”.
Che crea il terreno agricolo e che stabilisce i livelli dell’acqua. Il creatore dei cereali e della canapa, il produttore di tutta la verdura, colui che fa crescere l’erba.

12/ Asar.alim (Asar.ualim): “Colui che ignora la paura e che eccelle e prevale ed è onorato in Assemblea”.
Il suo consiglio è stimato e ben accolto, la sua opinione prevale, e tutti gli dèi lo seguono e lo temono.

13/ Asar.alim.nunna: “la Grazia, la Luce, il Venerabile, luce dei suoi Padri e Progenitori”.
E’ lui, il loro curatore, che assegna loro le loro posizioni, è lui che guida e dirige e porta a termine gli ordini, le decisioni e i decreti di Anu, Enlil ed Ea. Lui che, per il bene del paese, aumenta nei campi l’abbondanza.

14/ Tutu: “il Vero Autore del loro Rinnovamento”è la sua prima nomina.
Egli è supremo nel Assemblea degli dei e dei suoi padri. Nessuno tra loro potrà mai essergli pari.
Egli organizza il loro rinnovo e crea l’incantesimo, affichè gli Dèi si plachino e anche se si lanciassero, in corruccio, indietreggerebbero. Egli purifica e libera i loro Santuari affinchè stiano in ozio.

15/ Tutu.zi.ukkinna per secondo: “Colui che ha creato, per gli dèi, il cielo chiaro e puro, stabilendo le loro postazioni”.
Egli mantiene una stretta sui loro modi, prende carico della loro esistenza e determina il loro corso.
Egli non deve essere dimenticato ed accultato dai suoi sudditi.
Essi devono sempre ricordare e considerare le sue opere e le sue grandi gesta, indimenticabili, tra la moltitudine.

16/ Tutu.zi.kù: “il Dio del Soffio Benefico che Opera la Purificazione” lo chiamarono per terzo.
Il “Dio del Respiro Benigno”. Il “Custode della Purificazione”.
Il “Signore che si pone in Ascolto”. Il “Signore dell’Esaudimento e della Grazia”.
Il “Produttore della Ricchezza e dell’Opulenza”, e che “Stabilisce la Santità”.
Il “Consolidatore della Prosperità” e che “Decreta l’abbondanza”. Colui che rende abbondante tutto ciò che era raro.

17/ Tutu.aga.kù: per quarto, gli umani dovranno glorificare il padrone del Santo Incantesimo, il “Misericordioso nel cui Potere è la Resurrezione”.
Il Signore che fa rivivere i morti; il Vivificatore dei morenti, al quale è concesso ridare la vita.
Colui che ha avuto pietà degli dèi vinti, che li liberò dal giogo loro imposto; che ha sottratto la fatica agli dei, e che ha creato l’uomo; Possano le sue parole non essere dimenticate, e che la sua azione restino indimenticabili, sulle labbra delle Teste-Nere

18/ Tutu.tu.kù : “Colui che ha Estirpato ogni Male con il suo Scongiuro” quinta e ultima assegnazione.
Colui che con il suo Santo Incantesimo, ha sradicato i cattivi e arrestato tutto il male.

19/ Sà.zu: “Colui che non fa fuggire i malvagi e che diffonde la Verità”.
Il conoscitore del cuore degli dèi, che scruta le loro anime. Colui che dalle mani non si lascia sfuggire i malfattori. Il Custode e protettore dell’Assemblea degli Dei. Colui che ne appaga e allieta il cuore, e che sottomette l’indomabile. Colui che fa trionfare la verità e la giustizia, vanifica il parlare astuto e che riconosce, ovunque, menzogna e verità

Quindi lo si glorifichi come:
20/ Sà.zu.zi.si: “Colui che piega e impone il silenzio ai Rivoltosi”.
E che, nella persona degli dèi, suoi padri, ha generato stupore.

21/ Sà.zu.suh.rim in terzo luogo: “Colui che estirpò a mani armate tutti coloro che marciavano contro di lui”, ne dissipò le macchinazioni e li disperse nel vento.
Egli ha cancella tutti i malvagi che tremano davanti a lui.

22/ Sà.zu.gù.rim in quarto luogo: “Colui chesradicò i nemici, cancellandone la discendenza”.
Che ristabilì la sottomissione agli dèi suoi padri, e che estirpò le radici di tutti gli avversari ennientandone la discendenza.
Chi frustra le loro azioni e dissipa le loro manovre, senza risparmiare alcuno.

23/ Sà.zu.zàh.rim come quinto nome: “Colui che ridusse in nulla tutti ribelli e i disobbedienti”.
Colui che reintegrò tutti gli dèi in fuga nelle loro sale di cerimonia (orbite).

Per Shazu, inoltre, in sesto luogo, venga celebrato come
24/ Sà.zu.zàh.gù.rim: “Colui che annientò i nemici.
Colui che, personalmente, in un corpo a corpo annientò tutti gli avversari.

25/ En.bi.lulu ancora per prima designazione: il “Signore generoso per natura”.
Il Signore che fornisce la Ricchezza. Il Potente Pastore degli Dèi e che promuove le loro offerte.
Il Signore che fondò la Terra, che fece fiorire i pascoli e che fece prosperare gli acquazzoni.
Il Signore che creò i fiumi (qui si allude ai lavori di bonifica (terrapieni, canali, ecc.) che gli Anunnaki fecero in mesopotamia per permettere l’agricoltura) e che mise in funzione i canali e i luoghi di irrigazione; che ha aperto i pozzi fornendoli d’acqua e dopo averli ripartiti ne distribuì il fertilizzante.

Enbilulu, in secondo, che lo si glorifichi anche come E.pa.dun:
26/ En.bi.lulu.e.pa.dun: Il “Signore delle pianure, dei fiumi e dei canali”.
Il “Fontaniere” dell’universo e dei corsi d’acqua divini, il “Signore che spruzza il campo”; “Irrigatore” delle piantagioni degli Dei e del Cielo e della Terra.
Colui che fondò, in piena steppa, la santa agricoltura, e che allineò i pascoli, che arginò e regolò i canali e che definì le linee delle arature.

27/ En.bi.lulu.gù.gal: “Signore dell’abbondanza e dei grandi raccolti”, che lo si celebri per terzo.
signore dell’abbondanza, dell’opulenza e dei ricchi raccolti
Colui che istituì e fornisce la ricchezza, che arricchisce tutte le abitazioni facendo traboccare i beni dell’Ecumene (la parte della Terra dove si trovano condizioni ambientali favorevoli alla dimora permanente dell’uomo). Colui che concesse il frumento e creò il grano, che fornisce miglio, e fa apparire l’orzo.

28/ Infine, come En.bi.lulu.hè.gàl: “Colui che accumula abbondanza per tutte le popolazioni”.
Chi provoca piogge ricche piene di prosperità sulla Terra e che fa accumulare ricchezza abbondante agli uomini. Colui che fa crescere rigogliose le piante assicurandone verdura grassa.

29/ Sirsir: “Colui che spogliò con le sue armi il cadavere di Tiāmat” e ne ammucchiò montagne e bottino.
Colui che dirige e sorveglia la Terra; il vero pastore degli uomini.
Di chi i capelli sono piantagioni e campi coltivati e i solchi sono le sue corna.
Colui che, nel suo sdegno, traversava e riattraversava l’immensa Tiamat, passava e ripassava, come un ponte, nel luogo del duello con lei.

30/ Lo chiamarono anche Sir.sir.malah: poichè Tiamat era la nave ed egli era il suo “Nocchiero”.

31/ Gilim: “l’Ammucchiatore di cumuli di grano, il Creatore dei cereali e Procuratore di Greggi”.
Colui che garantisce la semenza nel paese e che produce orzo e miglio, per la terra.

32/ E ancora Gilim.ma: il “Consolidatore del legame tra gli Dei”, Il “Creatore del Buon Diritto” il “Creatore di sicurezza”.
Colui che, con la sua briglia, frenò i malvagi rendendo duratura la nobile associazione degli Dei e tutto il paese, inaugurando così il buon ordine.

33/ A.gilim.ma per la terza volta: “Chi crea le nuvole sopra le acque rendendo duraturi e stabili i cieli”.
Colui che controlla e allontana le inondazioni, che procura e tiene a bada la neve e che, consolidate le regioni superiori, ha creato la terra sull’acqua.

34/ Zu.lum: Il “Demiurgo dell’Universo e Colui che ne dirige la marcia”.
Che distrugge tutti i nemici e che mantiene buone le cose.
Chi concede e amministra i santuari e le sale da cerimonia, colui che assegna e distribuisce agli dèi i campi (terreno da pascolo), ne designa le porzioni e suddivide le offerte di cibo.

Come dio purificatore del cielo e della terra, lo chiamarono ancora Mummu
35/ Zu.lum.um.mu: il “Dio Creatore” e “Colui che santifica il cielo e la terra”, “Colui che, per potenza, non ha eguali fra gli Dei e che protegge i fuggiaschi”.
Tuono e fragore del mare, chi nessun altro tra gli dei può competere in termini di forza.

36/ Gis.numun.àb: il “Distruttore degli dèi di Tiamat e che ha fatto gli uomini di loro sostanza”.
Il fabbricatore dei continenti, colui che hanno fatto le regioni del mondo.
Colui che, annientando gli dei di Tiamat, ha creato i popoli della terra con le loro parti (qui si allude al fatto che Adamu, il primo uomo, venne creato per mezzo del sacrificio di un prigioniero alieno, di nome Kingu).

37/ Lagal.àb.du.bùr: il “Re che vanificò le manovre di Tiamat e ne strappò le armi”
Il suo fondamento è ovunque sicuro, il suo regno è solidamente stabilito; nell’avvenire come nel passato.

38/ Pa.gal.gu.enna: il più “Nobile fra gli Dei, il cui Potere è Eccelso”.
Chi è preminente tra tutti i Signori, i suoi fratelli, sovrano e maestro di tutti.

39/ Lugal.dur.mah: il “Re che costituì il legame tra gli Dèi, il Signore del sublime Legame”.
Infinitamente superiore agli altri dèi, il più maestoso, il più grande sul seggio reale, che stabilì il sacro legame dei Signori del Cielo e della Terra.

40/ A.rà.nunna: il “Consigliere di Ea, il “Creatore degli Dèi, suoi Padri”.
Le cui vie principesche, per principio, nessun Dio gli può essere comparabile.

41/ Dumu.du.kù: “Colui che rinnova Duku, il “Santo Monticello”, il suo puro luogo”.
Il “figlio del Santo Monticello”, senza il quale Ea, il “re della santa cappella” non prende alcuna decisione.

42/ Lugal.su.anna: “Forza di Anu”, “Re sublime tra gli Dei”.
Il Signore della forza di Anu (Urano), che divenne ancor più supremo di Anshar (Saturno); il Re il cui potere è eccezionale fra gli dei.

43/ Ir.ug.ga: “Colui che he ha unito ogni Sapere ad un’Intelligenza Infinita”.
Colui che abbraccia tutto l’equilibrio; ampia percezione, onnicomprensivo nella saggezza.

44/ Ir.Qin.gu: il “Combattente che imprigionò Quingu e che trasmette una guida per tutti”.
Colui che fece prigioniero Quingu durante il combattimento e lo portò via nel vivo della battaglia. Che ha derubato i suoi mari e portò tutti loro in mezzo alla lotta, e dentro Tiamat li ha fatti tutti prigionieri stabilendo il proprio dominio.
Il Re che organizzò le delegazioni del potere dell’universo e ne stabilì la sovranità e il dominio.

45/ Kin.ma: il “Governatore e Consigliere degli Dei”.
Colui che guida gli dèi, che ne dirige i passi e che dona consiglio, al cui nome tutti gli dèi vengono scossi dal timore e si piegano impauriti come di fronte ad una tempesta.

46/ E.siskur (Diĝir.e.siskur): il “Creatore di Meraviglie, delle Teste Nere suoi Figli”
In qualità di E.siskur, in maestà siederà sul Trono nella casa della benedizione e delle preghiere; e gli dèi, davanti a lui, introdurranno doni, mentre egli riceverà i loro omaggi e da lui ne riceveranno i compiti.
Nessun altro oltre a lui ha potuto creare tali prodigi; grazie a lui sono state create le Quattro Regioni delle Teste Nere (Sumeri, Egiziani, i popoli della Cultura dell’Indo e del Sinai).
Eccetto lui, nessun dio conosce la risposta e il numero dei loro giorni e ne sa guidare l’esistenza.

47/ Gibil (Girru): “Colui che assicurò la riuscita della guerra e che creò abili opere dopo la battaglia con Tiamat”.
Colui che mantiene la punta acuminata dell’arma e che dopo il corpo a corpo con Tiamat, con grande intelligenza, si mise a creare meraviglie.
Vasto è il suo intelletto, ampia la sua saggezza e capace la sua intelligenza. Tra tutti gli Dei, nessuno mai riuscirà a comprendere la sua mente e il suo cuore, tanto sono vasti e insondabili.

48/ Addu: “Il Signore che, il suo ruggito benefico, echeggia al di sopra della terra”.
Colui che ricopre la faccia intera del cielo e tuona sulla terra con la sua voce armoniosa e che, come tale possa egli diminuire la sostanza delle nubi piene di pioggia, così che quaggiù, possa fornire il sostentamento alle popolazioni.

49/ Asaru: “Colui che guida il Destino degli Dei e e che governa la condotta degli Uomini.”
In verità è il Sovrano che prende in carico tutto l’universo, e conformemente al suo nome, dà regole ai destini degli dèi e controlla la condotta dei popoli.

50/ Nebiru (Neberu): “E’ la stella più brillante del firmamento”, è “Colui che controlla i flussi delle stelle, del Cielo e della Terra”.
Il Re indiscusso dell’Universo, colui che tiene gli incroci del cielo (in alto) e della terra (in basso); coloro che attraversano “sopra” e “sotto” a lui devono sempre chiedere il permesso (Il termine Nibiru, significa “attraversare” o “colui che attraversa”. In qualità di “Nibiru” egli stabilisce le orbite dei pianeti. Questi devono obbedire alla “legge del passaggio”, che é facile identificare nelle leggi che governano le orbite e la gravitazione planetaria;)
Egli occupa il polo, il posto del Solstizio, e gli Dei lo ammirano; attraversa senza sosta l’interno (il centro) di Tiamat e lo domina: con questo passo si intende che l’orbita di Nibiru aveva (e ha tuttora) un perielio interno alla fascia dei pianeti terrestri, di cui faceva parte Tiamat. Nibiru, infatti, si trova “nel centro”, esattamente la posizione occupata dalla fascia degli asteroidi che divide il sistema solare in due gruppi di 5 elementi: da un lato: Mercurio ,Venere, Terra, Luna, Marte e dall’ altro: Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone.
Con questo “Titolo” egli determina e sostiene il corso e la traiettoria delle stelle del cielo; e come un gregge egli pascola tutti gli “Dei Stellari”; significa che nel Sistema Solare i pianeti Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno sistemano le proprie orbite in relazione a quella di Nibiru e quando quest’ultimo giunge dal suo afelio, ne sconvolge tutte le orbite.
E dal momento in cui il grande Re aveva creato il Cielo e fabbricato gli inferi, Enlil gli conferisce anche il nome di En.kur.kur (Bêl.Mātāti), il “Signore dei paesi”.


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SINOSSI SESTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

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SINOSSI SESTA TAVOLETTA

La creazione dell’uomo: versi 1-44

Ottenuta l’approvazione degli dèi, Marduk concepisce cose meravigliose.

Si rivolge a Ea, suo padre, definendolo “architetto” cioé ideatore e pianificatore delle sue azioni e gli comunica l’intenzione di creare Lullu (dal sumerico: LU2.LU7, LÙ. [v. 6] LU, il “primo uomo) e chiamarlo “uomo“, coagulando il suo sangue e formandogli le ossa.
Marduk vuole creare Lullu, l’uomo, affinché gli sia destinata la fatica che prima competeva agli dèi.
Il desiderio di Marduk, espresso al padre, é descritto nell’epica in modo formidabile nei versetti che vanno dal 5 al 10.

Ea, che i sumeri hanno sempre descritto come un saggio scienziato (e al quale Sitchin attribuisce notevoli conoscenze in campo medico – biologico), gli risponde di non voler usare il proprio sangue, ma di usare quello di uno dei servitori di Tiamat, e quindi che uno degli dèi deve perire per poter creare l’uomo [v. 13/16],
Allora Marduk, re degli dèi, convoca il consiglio degli dei e tutti gli Anunnaki, al quale presenziano anche i ribelli prigionieri e gli chiede chi abbia aizzato Tiāmat provocando la guerra divina; gli Igigi gli rispondono che è stato Kingu (che era stato messo a capo dell’ orda da Tiamat), quindi conducono, legato, lo sposo di Tiamat al cospetto di Ea [v. 17/30], gli aprono le vene e viene ucciso.KINGU UCCISO DA ENKI SINOSSI SESTA TAVOLETTA ENUMA ELISHCon il sangue di Kingu Ea, nella sua saggezza, crea l’umanità addossando a quest’ultima il lavoro che prima spettava agli dèi [v. 31/34].
Vennero così creati gli uomini, una meraviglia di finezza concepita da Marduk ed eseguita da Ea/Nudimmud.

Marduk suddivide quindi gli dèi: 300 Anunnaki stabilisce nel Cielo (Marte?), 300 li organizza per far funzionare la Terra [v. 39/44].

E’ evidente che in questi passaggi i nomi delle divinità, che prima appartenevano ai pianeti, adesso descrivono dei veri e propri personaggi in carne ed ossa che compiono azioni. Ciò é percepito inizialmente nella quinta tavoletta, quando nel versetto 139 e 148, vengono nominate le “provviste quotidiane“, ma ora l’intuizione viene confermata nel momento in cui Marduk decide di creare l’ uomo.
La presenza dell’uomo però, in questo poema, è solo una vicenda di contorno, di secondaria importanza, al contrario di altre epopee come “Il Libro Perduto di Enki“, dove viene spiegato nel dettaglio i vari passaggi che Ea compie per creare l’Uomo.
Gli Dei infatti non hanno nessuno che li serva, e così vengono formati gli uomini. Secondo questo mito dunque gli uomini sono stati creati per servire gli Dei. Anche per questo la religione babilonese prevedeva che il sacerdote nel tempio offrisse per quattro volte al giorno del cibo agli Dei.

Gli Anunnaki costruiscono Babilonia: versi 45-120

Gli Anunnaki intendono mostrare riconoscenza a Marduk per averli liberati dal pericolo. Per questa ragione Marduk li invita a costruire la città di Babilonia.
Gli Anunnaki impugnano allora le zappe e per un anno fabbricano i mattoni, poi, a partire dal secondo anno, finirono l’Esagila ed eressero la grande torre a gradoni, la Ziggurat e realizzando infine i santuari per Anu, Enlil ed Ea e gli altri Dei.
Quindi, finiti tutti i lavori, i 300 Igigi del cielo e i 600 dell’Apsu si stabiliscono tutti nell’Esagila [v. 45/69].BABILONIA-ESAGILA

Marduk organizza un banchetto con i cinquanta dèi maggiori, invitandoli a permanere gioiosamente in Babilonia, la loro residenza; di rimando Anu gli costruisce un Trono Regale, sul quale Marduk si insedia e gli dèi tutti si inchinano a lui e gli conferiscono la regalità.

Nel versetto 107 per la prima volta vengono nominati “le Teste Nere“, ossia i “Sumeri, che per estensione sono tutti i terrestri.


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SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 45/156

SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 45/156

ENUMA ELISH

SINOSSI QUINTA TAVOLETTA 45/156

[v.45/66] Con la “saliva” di Tiamat , Marduk fabbrica gli Elementi Atmosferici, e ne nomina “Dio” il cugino Adad (figlio di Enlil).

ADAD
ADAD

Sopraggiungono così le nubi e le pioggie, i fiumi cominciano a scorrere, che con il calore del sole infine le acque di addensano aumentando così l’atmosfera.
Quindi apre il cranio di Tiamat riempendone la cavità di acqua e così facendo fa sgorgare dai suoi “Occhi” i fiumi Tigri ed Eufrate (fiumi della Mesopotamia).

La parte superiore di Tiamat comincia ad assumere una forma planetaria: le acque si raccolgono nella parte cava del pianeta (dove l’Oceano Pacifico è quella più grande e profonda), rivelando così le terre emerse; compaiono i continenti, vengono innalzate le montagne e i vulcani.

PANGEA-Panthalassa SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 45/156Nel petto della divina progenitrice predispone le montagne, e crea delle fonti che defluiscono in cascate. La restante metà la stende e la rende Terra.

Questi passi del poema sono in pieno accordo con le moderne scoperte che parlano di un primordiale supercontinente chiamato Pangea, emerso quando tutte le acque della Terra si riunirono in una sola grande massa d’acqua chiamata Panthalassa.

Compiuta l’opera con Tiamat, Marduk fa venire ad essere “il Tutto“.
In questa parte finale della creazione, Marduk stabilisce delle “leggi” (le “Regole-della-buona-marcia” e gli “Statuti-del-funzionamento” [v. 67]) per far sì che la Terra non si perdesse nel cosmo.
Egli infatti lega il giovane pianeta al “Grande Cavo“, il Durmaḫ, ossia la “Corda Cosmica” che tiene unite le parti del Cosmo. Allo stesso modo dispone il “sedere” per ancorare il cielo.

Rinnovata la creazione, e stabilite le regole, Marduk affida tutto ciò al padre Ea, e dona la Tavola dei destini (che aveva preso a Quingu) ad Anu .

Infine si ricorda delle “Undici Creature” di Tiamat, che si era legato al fianco.
Li prende e li Distrugge e predispone le loro “immagini” che appende come monito all’ingresso dell’Apsû. Viene ora creata la Fascia di Kuiper.Fascia di Kuiper

Tutto è dunque compiuto. Tiamat si sta trasformando in un pianeta vivente. I pianeti e le stelle hanno preso posto e il cosmo ha le sue Leggi.
La Terra è pronta per la Vita.

L’intronizzazione di Marduk: versi 77-156

88. poi, essendosi rialzati, davanti a lui si inchinarono, dicendo: “Ecco il Re!”

Marduk finalmente si può sedere sul suo trono e ricevere il riconoscimento della sua grandezza.

Il giubilo degli dèi per la vittoria di Marduk è grande.
Tutti gli dei e gli Igigi accorrono festosi e si presentano davanti a Marduk a portare i loro doni, compresa sua madre Damkina, il cui dono Marduk apprezza in modo particolare tanto che ….gli fece brillare il viso [v.82]

Marduk a questo punto parla ai suoi progenitori divini comunicandogli l’intenzione di edificare la sua “Dimora” sopra l’Apsû e sotto il Cielo (al di là di Gaga), e che intende chiamarla Babilonia, “la casa dei grandi dèi[v. 119/130], e lì intende organizzare la sua festa.

Questo ultimo passaggio, oltre ad essere una attestazione di grandezza della neoeletta Divinità Principale, sembra anche descrivere l’ effettiva presa di importanza del pianeta della battaglia celeste. Infatti egli prima, come “invasore” era solo un “amato figlio[v.109] generato da Ea e Damkina… ma dopo aver distrutto Tiamat e stabilito la propria orbita tra Marte e Giove ed equilibrando le orbite dei vari pianeti, diventò a tutti gli effetti il “Regolatore” del sistema solare, il “Grande Re[v.152].
E’ evidente comunque che in questi passaggi i nomi delle divinità, che prima descrivevano pianeti, ora descrivono veri e propri personaggi in carne ed ossa che compiono azioni.
Come ad esempio quando nel versetto 139 e 148, vengono nominate le “provviste quotidiane“; qui probabilmente è indicata la ragione e l’inizio della tradizione di sacrificare animali agli dèi, che erano il cibo degli Anunnaki.


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SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 1/44

SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISH

ENUMA ELISH

SINOSSI QUINTA TAVOLETTA 1/44

L’opera di creazione del Cosmo da parte di Marduk: versi 1-44

Il tema della quinta tavoletta dell’Enuma Elish è la creazione della Terra e del nostro Sistema Solare fatta da Marduk. Sappiamo infatti che fino ad allora c’erano si delle forze primordiali, ma non esisteva ancora nulla di definito.
Nell’attraversare di nuovo i cieli (3.600 anni dopo) e la regione di Apsu, Marduk ripensò con rimorso alla sposa del Sole che più non c’era e ispezionò quindi le regioni.

1. Vi sistemò le Stazioni per i grandi dèi;

Marduk così definisce le Vie Celesti e stabilisce il corso delle stelle, che danno ordine a questo universo.

Agli dèi, che lo avevano reso supremo, concede Stazioni Permanenti, decidendo che non dovessero trasgredire i confini dei propri circuiti, né darsi battaglia.
Divide poi il Cielo in Tre Zone e raggruppa le stelle in Costellazioni Zodiacali (Lumašu) dotandole di simboli, ne limita i confini e ne stabilisce l’anno.FASCIA ZODIACO SINOSSI QUINTA TAVOLETTA ENUMA ELISHQuindi colloca Neberu, la Stella Polare, che noi tutti conosciamo, decidendo in questo modo la distanza tra le stelle.
Decretato infine le varie posizioni e le svariate leggi, Marduk stabilisce lo Zenith in mezzo a tutti loro.

12/44. …Quando ebbe assegnato il giorno a Shamash
e affidato a Nanna la guardia della notte e del giorno…

Nannar
Nannar
utu
Utu/Shamash

In questa fase del Poema, viene attribuita a Marduk la fondazione dei “recinti del giorno e della notte” assegnando la notte alla Luna e il giorno alla Sole, creando così l’istituzione del calendario lunisolare.
Il mito qui affronta il tema della disposizione della Luna e del Sole nel cielo, viene descritto minuziosamente il modo in cui sono state “decise” le fasi lunari e come queste dovessero scandire il tempo.
Non ci sorprenda questa importanza rivestita dalla Luna rispetto al Sole, infatti il dio della Luna, Nannar, era figlio di Enlil, mentre il dio del Sole, Utu era suo nipote. E’ molto bella la descrizione del susseguirsi delle fasi lunari [12/17].

Marduk fa “apparireNanna (il dio Luna, Sîn, Nanna-Suen – ossia il Dio Morto Kingu [v. 12]) affidandogli la notte, che incoronandolo stabilisce il suo movimento e che con la sua rotazione, decide i giorni sulla Terra.
Successivamente dispone Shamash/Utu (il Sole), ad Est [v.18], che stabilisce il calcolo degli anni.

Nel successivo ciclo, Marduk (dopo i soliti 3600 anni) torna nel Sistema Solare, dalle parti della Cintura degli Asteroidi. Osserva di nuovo la metà ferita di Tiamat, e presta attenzione alla sua Parte Superiore.
Nell’area del polo nord ancora vi erano i segni dell’impatto (vulcani attivi e faglie aperte): vede le acque della vita, le sue ricchezze che stillano ancora dalle ferite e le vene d’oro, a cielo aperto, che riflettono i raggi di Apsu.
Allora si rende conto che, nell’impatto, i “Semi della Vita” (spore, batteri di Nibiru), sua eredità, erano passati su Tiamat ed avevano attecchito.
Quindi, dopo essersi occupato di tutte le questioni celesti, e dopo aver affidato i loro incarichi al Sole e alla Luna, Marduk rivolge la sua attenzione e la sua energia creativa alla trasformazione della nuova Tiamat (la Terra) per renderla abitabile e un posto più vivibile.
La disposizione della carcassa di Tiamat, viene descritta in maniera minuziosa.


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SINOSSI QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 135/146

SINOSSI QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 135/146

ENUMA ELISH

SINOSSI QUARTA TAVOLETTA 135/146

Marduk seziona il cadavere di Tiāmat per creare il mondo: versi 135-146

Questa è la Seconda fase della grande Battaglia di Marduk e Tiamat:

135. A mente fresca, il Signore contemplò il cadavere di Tiamat:
136. voleva tagliarne la carne mostruosa per trarne cose belle.

Ci viene descritto a questo punto un gesto fondamentale nella teoria Sitchiniana e nella identificazione di questo mito, come “cronaca di una battaglia planetaria“, ossia il completamento del nostro Sistema Solare, come oggi noi lo conosciamo.

Ripensando poi al fato di Tiamat ormai senza vita e a quello di Kingu, nella successiva orbita di ritorno (dopo circa 3600 anni), il Signore Marduk ritornò a lei, che prima aveva domato. Ritornò sul luogo della battaglia. Le si avvicinò e si soffermò a vedere il suo corpo senza vita e ingegnosamente concepisce un piano per smembrare il mostro. Decide allora di suddividere in due il “Campo di Battaglia“.
Ora è lo stesso Marduk ad entrare in collisione diretta con Lei, che la urta e le separa il petto aprendola in due parti, …come un pesce da seccare [v.137].MARDUK-NIBIRU SPEZZA IN DUE TIAMAT 1aCon la parte superiore dà inizio alla “Terra“, mentre con la parte inferiore, che fissa in alto (fascia di asteroidi), da origine al “Cielo“.
La sorte delle due parti è di fondamentale importanza; nel testo antico ogni singola parola è significativa, poichè è qui che assistiamo alla sofisticata comprensione dei Sumeri sull’origine della Terra, della Luna e della fascia degli asteroidi.
MARDUK-NIBIRU SPEZZA IN DUE TIAMAT 2Il Pianeta Nibiru/Marduk, tornando verso il nostro Sistema Solare, incrocia ancora una volta l’orbita di Tiamat, e quindi collide ancora una volta con ciò che resta del vecchio Pianeta abbattuto; “calpestando“, ossia urtando la parte posteriore di Tiamat, il pianeta Nibiru ne trancia di netto la parte superiore.

138. e ne dispose una metà che incurvò come il Cielo.

In seguito all’impatto, un vento (satellite) di Marduk aggancia gravitazionalmente il “Cranio” (la metà superiore) di Tiamat e lo spinge nel vuoto, in un punto lontano del sistema solare e gli assegna una nuova traiettoria orbitale.
L’inanimato Quingu , che era stato incatenato alla sua “Padrona” e condannato a girargli in torno per sempre, viene con lei esiliato, e sarà, quindi, compagno eterno della parte staccata, diventando così la sua e nostra Luna.NUOVA ORBITA TERRA 1aMarduk, , aveva quindi generato, seguendo le indicazioni contenute in questo poema, il nostro pianeta Terra, la quale, ora, contiene il seme del suo DNA, ottenuto con la collisione con la ormai sconquassata Tiamat.

139. Ne tese la pelle, su cui insediò i guardiani…

Marduk riflettè poi sul fato della parte posteriore: che fosse un eterno trofeo di battaglia, questo era il suo volere. Che fosse per sempre ricordato nei cieli, per custodire il Luogo della Battaglia.

Con la sua mazza, quindi, schiacciò (distrusse) in mille pezzi la parte posteriore del pianeta, riducendola in frantumi, ossia in un gruppo di asteroidi, i cui detriti vengono sparsi nelle zone circostanti.

Poi lega insieme questi detriti per formare un “Bracciale Martellato“, e li posiziona come “Guardiani“, un “Firmamento” per “dividere le acque dalle acque“, dopodichè, allontanandosi li trascina con sé e li porta tra Marte e Giove. Tutto questo Marduk creò con molto ingegno.BRACCIALE MARTELLATO SINOSSI QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 135/146

Astronomicamente, quindi, viene descritta la formazione di una sezione del sistema solare. Questa sezione é identificata come la Fascia degli Asteroidi (il “bracciale martellato), tra Marte e Giove, nata dai frantumi della parte strappata dalla “Testa” di Tiamat.
Secondo i Sumeri, questa “Fascia degli Asteroidi” avrebbe diviso i “Mari Superiori“, sopra il Firmamento, dai “Mari Inferiori” sotto quindi separa le diverse zone spaziali del Sistema Solare. ( …ai quali affidò la missione di impedire alle sue “acque” di erompere [v.140])
I “Mari Inferiori” corrispondono, grosso modo, ai nostri Pianeti Terrestri (Mercurio, Venere, Terra e Marte), mentre i “Mari Superiori” avranno riscontro con i Pianeti Gioviani (Giove, Saturno, Urano e Nettuno).

141. Traversando allora il Cielo…

A questo punto, il Signore Marduk attraversa ancora una volta i cieli per scandagliare le regioni. Misura le dimensioni dal regno di Apsu alla dimora di Gaga, ne esamina il limite e si dirige poi verso “il profondo” (l’Apsu).
Scruta la struttura degli abissi, (si potrebbe trattare della zona periferica del sistema solare in cui orbitano i pianeti più esterni), quindi stabilisce e fonda una dimora, l’E-Sara, dove farà abitare, in questi distretti, Anu, Ea e Bel (Bel sostituisce Gaga, che sarebbe Enlil e, in chiave astronomica, Plutone).MARI SUPERIORI E INFERIORI-ESARRA

Il termine E-Sara é alquanto ostico perché di non univoca traduzione.
Il riferimento potrebbe riferirsi a Tiglatpileser III, in accadico Tukultī-Apil-Ešarra, il “Tempio Esarra“, che era probabilmente l’Esagila, il tempio di Marduk di Babilonia.
Ma potrebbe anche significare “casa o zona che delimita il tempo o lo spazio” (ricordiamo che il “sar” in sumero e in accadico era una “unità di misura” molteplice applicata con diversi valori sia alle misure del tempo che a quelle di spazio) ma anche “casa da cui si inizia” o “casa da cui si esce“.
E’ importante notare questi ultimi due significati perchè, per chi arriva dall’ esterno del sistema solare, la zona E-Sara sarebbe proprio il “punto iniziale” del sistema, e parimenti per chi viaggia verso l’esterno partendo, ad esempio, dalla Terra, l’E-Sara rappresenta la zona da cui “si esce” dal sistema solare.
Il significato di “entrare” del termine SHAR é anche attestato nei lexicon sumeri.


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SINOSSI QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 65/134

SINOSSI QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 65/134

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SINOSSI QUARTA TAVOLETTA  65/134

Lo scontro tra Marduk e Tiamat e l’uccisione della Divina Progenitrice: versi 65-134

65. Avvicinatosi dunque il Signore…

L’incontro dei due super titani viene descritto nell’Enuma Elish in maniera molto dettagliata.
Man mano che l’Epica ne descrive l’avanzata, diventa chiaro che Marduk/Nibiru, viene proiettato all’interno del sistema solare, da un evento cosmico eclatante. Il pianeta invasore, si sta muovendo in senso orario, cioè in direzione opposta rispetto all’orbita antioraria degli altri pianeti, e venendo così attratto dalla forza gravitazionale del Sole, muta la propria traiettoria e nella sua corsa viene calamitato nell’orbita di Ea/Nettuno, dirigendosi poi verso Anu/Urano, verso Anshar/Saturno e quindi verso Kishar/Giove, entrando così in Rotta di Colisione con il pianete Tiamat, e la “Battaglia Celeste” che ne derivò in seguito fu un dogma basilare dell’antica conoscenza.MARDUK-NIBIRU ENTRA NEL SISTEMA SOLARE 1

Lo scontro fra i due pianeti avvenne in due fasi ben distinte:

Prima fase:
Marduk attacca Tiamat con i suoi venti (satelliti), “spezzandole il cuore” e “spegnendo il suo soffio vitale“.

65. Avvicinatosi dunque il Signore, studiava le intenzioni di Tiamat e di Quingu, suo sposo…

Man mano che Marduk/Nibiru si avvicina e scorge Kingu ed a Tiamat, la sua vista si offusca (il suo percoso viene disturbato e deviato dalla loro attrazione gravitazionale). Mentre guarda i mostri, il suo corso si sconvolge, e non riesce più a mantenere la direzione, compiendo gesti confusi.
Il Signore Marduk/Nibiru segue comunque la sua strada decisa dal Fato, mandando avanti, come una tempesta, i sette venti (satelliti), la sua schiera di aiutanti, per scrutare il piano di Kingu, comandante della schiera di Tiamat.
Mentre gli aiutanti (satelliti) di Tiamat vennero spinti (dalla forza gravitazionale di Nibiru) ad avvicinarsi al loro pianeta di riferimento, le si strinsero attorno tremanti di terrore.MARDUK-NIBIRU INCONTRA TIAMAT
Marduk allora si rivolge verso la rabbiosa Tiamat e con le sue stesse labbra pronuncia un’incantesimo e solleva il Ciclone che lo scaglia contro di lei, accusandola di essere senza pietà per i propri figli, anche se questi erano molesti e di aver privato Anu della sua dignità e di essere stata malvagia nei confronti del re degli dèi, Anshar.

88. Tiamat divenne folle di rabbia e perse la testa.

Udito le accuse che Marduk/Nibiru le infligge, le radici di Tiamat si scuotono emettendo un terribile ruggito.
Sul pianeta Tiamat, ora, i continenti vengono così scossi da numerosi terremoti, ed i vulcani eruttando con grande fragore.
Tiamat agitata, opera un incantesimo su Marduk, che lo avviluppa con il suo fascino.
Il campo gravitazionale di Tiamat adesso aumenta e a questo punto Nibiru cade prigioniero della sua gravità che sembra farlo vacillare.
Tiamat e Marduk si trovano quindi faccia a faccia; avanzano l’uno contro l’altro. Si avvicinano alla battaglia, si preparano al duello.

94. …si avvinghiarono nella lotta e si unirono nel corpo a corpo!

Il Signore allora si riprende e distende la sua rete (potenzia la sua gravità), gettandola addosso a Tiamat per avvilupparla arrivando così allo scontro vero e proprio dei due pianeti.

Il Vento del male, che lo seguiva, Marduk le scatenò contro; il Vento del Male le scagliò in faccia.
Il primo ad impattare su Tiamat fu il Vento del male, un satellite di Marduk, che si conficcò nel corpo roccioso di Tiamat, facendole perdere i seni quasi come fosse posseduta.VENTO DEL MALE IMPATTA TIAMAT SINOSSI QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 65/134

Tiamat allora scatena la sua ira e urlando cerca di inghiottire Marduk spalancando le sue labbra.

Costretta ad aprire la bocca per divorare il Vento del Male, altri venti le penetrano nelle viscere dilaniandone così il “ventre“. I venti cattivi la ingorgano, gonfiano il suo corpo e infine la paralizzano.
Attraverso l’apertura ancora spalancata, Marduk le scaglia una freccia lucente, un lampo divino, che le lacera il torace e gli spezza il cuore ed infine la distrugge.DISTRUZIONE DI TIAMAT

103. Così trionfò su di lei, ponendo termine alla sua vita.
107-108. mentre gli dèi suoi alleati, …. spaventati e tremanti, indietreggiarono…

Dopo che venne colpita e così così domata da Marduk, Tiamat (o quello che ne rimaneva) interruppe la sua attività vulcanica spegnendo così il suo soffio vitale.
Il Dio vincitore quindi esaminò il corpo senza vita; Tiamat era ora come una carcassa macellata privata anche dei suoi undici guerrieri e montando sul suo cadavere, Marduk ne fece scempio segnando così la vittoria dei nuovi Dei.

Vicino alla padrona senza vita, gli undici aiutanti sono tremanti di paura. Vengono quindi circondati, privati delle loro armi, e quindi attirati e catturati permanentemente nella “rete” (campo gravitazionale) di Marduk, così che da non potere scappare. Anche Kingu (la Luna) era fra di loro.I SATELLITI DI TIAMAT VENGONO ATTRATTI DA MARDUK-NIBIRU 1aIn senso astronomico possiamo dedurre che dopo l’impatto dei due pianeti, i satelliti di Tiamat iniziano a muoversi in modo erratico, perchè non più tenuti assieme dalla sua forza gravitazionale.
E qui entra in gioco la forza gravitazionale di Marduk che intercetta il loro movimento e attraendoli li fà orbitare indietro impedendogli così di disperdersi nello spazio. Ma con l’ennesimo impatto i piccoli satelliti vengono distrutti (…li calpestò. [v.118]) ed insieme ai frammenti della loro padrona verrà poi così creata la Fascia di Asteroidi.

119.120 Quanto a Quingu, infine, …lo abbattè e ne fece un “dio morto”

Infine volge lo sguardo verso il preferito di Tiamat, Kingu, il capo della schiera, lo cattura e strappa via dal suo petto la “Tavola dei destini“, ingiustamente a lui data. Vi impresse il suo sigillo e fissò definitivamente il Destino al suo petto, dopodichè annovera Kingu tra gli “Dèi morti[v.120].
A questo punto lo incatena alla padrona senza vita condannandolo a girare per sempre intorno a Tiamat; .
Oramai privo di atmosfera, Kingu viene relegato al ruolo di Dug.Ga.E., termine sumero che può essere tradotto con “circolatore senza vita“.
Esso diventerà quello che noi oggi conosciamo come la nostra Luna.RIMASUGLI DEI SATELLITI-KINGU CONDANNATO 1

131. …poi tagliò i condotti del suo sangue
133. Ciò vedendo, i suoi padri furono in gioia ed allegria

Infine Marduk rompe il cranio e recide i le “vene” (canali d’oro) di Tiamat, affinché il sangue scorra verso l’alto per comunicare al Cosmo la sua vittoria (qui si riferisce, probabilmente ai filoni d’oro che sono presenti sul nostro pianeta).MARDUK-NIBIRU TOCCA LA TESTA A TIAMAT 1a

Nibiru si allontana così dal Luogo della Battaglia, e si reca ad annunciare la vittoria agli dèi che lo avevano prescelto.
Compie un’orbita attorno ad Apsu/Sole (cioè passa il perielio della sua nuova orbita) , quindi si dirigge verso Kishar/Giove e Anshar/Saturno. Incontrò Gaga/Plutone che gli venne incontro per salutarlo, poi fa rotta come messaggero verso gli altri pianeti, oltrepassa An/Urano ed Antu/Nettuno
e si dirige verso la Dimora del Profondo (il resto della sua orbita al di là del Sistema Solare, verso Nemesis).MARDUK-NIBIRU SI ALLONTANA 1a


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SINOSSI QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 1/64

SINOSSI QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 1/64

ENUMA ELISH

SINOSSI QUARTA TAVOLETTA  1/64

L’assemblea degli Dèi e Marduk si prepara alla Battaglia: versi 1-34

La quarta Tavoletta inizia con un gran banchetto, dove gli Dèi riuniti in assemblea decidono il Destino del Dio Marduk, un destino che lo pone alla loro guida consegnandogli la supremazia sul Cosmo, quindi esigono una verifica delle sue capacità.
Gli chiedono di far scomparire e poi riapparire una costellazione, ed egli, senza alcun problema, supera questa prova. Anche qui si compie una magia? O semplicemente possiamo dedurre che, col suo avvicinamento al nostro Sistema Solare, sia entrato in contatto con una costellazione e che, a causa della sua potente forza gravitazionale, abbia dapprima spostato le stelle dalle loro posizioni e che poi esse stesse siano tornate alla loro posizione iniziale? (ma questa è solo una nostra idea personale!)
Sta di fatto che questo gesto risultò la manifestazione della potenza straordinaria di Marduk, così gli Dei, sazi e ubriachi di vino e di birra, lo proclamano Re, e affidano dunque il loro destino a Marduk, invitandolo a staccare la testa alla progenitrice divina Tiāmat.

29. E gli diedero, di seguito, scettro, trono e bastone reale.
30. Poi gli conferirono l’Arma senza pari che getta a terra i nemici:…

Proclamato “Re“, Marduk diviene a tutti gli effetti il decimo pianeta del nostro sistema solare; e fu proprio l’orbita assegnatagli a dare al nuovo membro il nome “Nibiru” ossia “Pianeta dell’Attraversamento“, in quanto la sua orbita ha il suo perigeo vicino al Sole e il suo apogeo ben oltre Nettuno. Quest’orbita è matematicamente pari a 3600 anni terrestri, e ad ogni suo anno ritorna al suo perigeo, intersecando l’eclittica dell’antica Terra “Tiamat” (Il genere umano che ha assistito a quest’evento eccezionale lo ha rappresentato come un pianeta radiante, simboleggiato dal segno della croce).

Marduk si arma: versi 35-64

Questo è, forse, il passo più emblematico e particolare di tutto il Poema Enuma Elish, che ancora oggi gli scienziati di tutto il mondo ne discutono.

Sappiamo che i fronti opposti coinvolti erano due:
Sul primo c’è Tiamat, con sua forte schiera di ruggenti satelliti, tra cui il preferito Kingu che era il più grande di tutti e che venne appunto nominato comandante della schiera.
Dall’altra parte troviamo Marduk/Nibiru che godeva di un arsenale basato sull’appoggio degli alleati e pianeti più esterni, quali Ea, Anshar, Lahmu, Lahamu e Kishar.

Marduk si prepara così allo scontro con Tiāmat e si arma di arco, frecce e mazza , e dispone dei fulmini sul suo viso [35/40].
Poi Kishar (Giove) riempe il suo corpo di una fiamma ardente, così da formare una rete per imbrigliare Tiamat, e la usa per radunare i quattro venti, che gli donò suo nonno Anu/Urano: chiamati rispettivamente “Vento del Sud, Vento del Nord, Vento dell’Est, Vento dell’Ovest“.
Quindi, sempre da Kishar, ricevette di altre sette spaventose armi per affrontare la battaglia: sette “venti” (satelliti) chiamati “Vento del Male“, “Vento di Tempesta“, “Turbine del Vento“, “Vento quadruplo“, “Vento settuplo“, “Vento devastatore“, “Vento irresistibile“; formando così una schiera terribile di Sette Satelliti.
NIBIRU E PIANETI CONTRO TIAMAT SINOSSI QUARTA TAVOLETTA ENUMA ELISH 1/64A questo punto sale sul suo “terribile Carro” di nome “Tempesta Incontenibile“, su cui dispone i sui quattro “Destrieri“: l’Uccisore, lo Spietato, il Corto-Veloce e il Volante
Si copre con un mantello (corazza), e sul suo capo pone lo splendore terrificante. Nella bocca serra un incantesimo e nella mano stringe una pianta contro il veleno di Tiāmat.

Dal punto di vista Astrologico l’avvicinamento di Nibiru al Sole provoca uno stravolgimento planetario, così da causare, con la sua potente forza (rete) gravitazionale, i vari spostamenti del Satelliti (venti), e probabilmente attira a se (nella sua “rete) i vari frammenti, o ammassi asteroidali (armi) che in quel momento vagano per lo spazio, e che saranno causa della rovina di Tiamat.

Ma a questo proposito Zecharia Sitchin ha una suo teoria, nella quale spiega che su Nibiru vi erano degli abitanti, e con l’avvicinamento del proprio pianeta a quello di Tiamat si adoperarono con vari sistemi tecnologici di sicurezza planetaria, tra cui Laser, Bombe e satelliti, così da poter proteggere Nibiru. (Vedi “Teoria dell’Impatto Gigante)

Tutto era pronto, la battaglia celeste tra Tiamat e Marduk stava per avere inizio.
Tutti gli dèi si pongono al suo fianco, e con questa schiera di satelliti Marduk/Nibiru, dotato di un forte campo magnetico, si appresta ad avvicinarsi a Tiamat e alla sua schiera: la collisione è imminente.
Marduk si appresta quindi ad avvicinarsi a Tiamat.


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SINOSSI TERZA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SINOSSI TERZA TAVOLETTA ENUMA ELISH

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SINOSSI TERZA TAVOLETTA 

Gli Dèi decidono di affidare il destino di gloria a Marduk: versi 1-138

3. “Kaka, paggio mio, ….

Anshar invia il suo paggio Kaka (Gaga/Plutone “messaggero di Anshar”); al cospetto degli antichi Dèi Laḫmu e Laḫamu per metterli al corrente delle gravi vicende che si stavano susseguendo, dell’odio di Tiāmat (odio che era giunto in seguito alla morte di Apsu e che terminò con la privazione della dignità regale del padre Anu che conferì a Kingu, il generale delle schiere di Tiāmat) e di alcuni Dèi (fascia asteroidale che gli gravita attorno) con lei schierati contro il restante Mondo Divino e sopratutto per appoggiare l’impresa di Marduk.

67. Kaka partì e diresse i suoi passi…

Nel terzo versetto Gaga/Plutone viene descritto come un “Araldo” di Saturno (Anshar), ossia un Satellite/Luna, che viene mandato in missione per appoggiare l’impresa di Marduk.
Astronomicamente parlando, in quel momento, Gaga sfugge all’attrazione di Anshar/Saturno e viene staccato a causa di una collisione (forse con Lahmu/Marte e Lahamu/Venere?? [V. 68-69]) dovuta all’arrivo della forza gravitazionale di Marduk/Nibiru. Collisione che, ipotizzato dagli astronomi, grazie ai detriti formatisi e amalgamatisi, crearono il proprio satellite Caronte.GAGA-PLUTONE TRASPORTATO DA MARDUK-NIBIRU SINOSSI TERZA TAVOLETTA ENUMA ELISH

In cambio di questo servigio, secondo la cosmogonia sumera, Gaga (Plutone) ottiene una “Tavoletta dei Destini”, ossia il proprio Status di Pianeta e una propria Orbita particolare, in quanto fino a quel momento non era altro che il “Messaggero di Anshar“, una sua luna.

129. E corsero (Lahmu, Lahamu e gli Igigi) a frotte per andar vicino ad Anshar.

In questa parte finale dell Terza Tavoletta, si racconta di come gli Dei reagirono terrorizzati alle parole del messaggero Gaga, e che subito dopo si riunirono al cospetto di Anshar/Saturno e banchettarono; questo probabilmente sta ad indicare ancora una volta di come la forza gravitazionale di Marduk/Nibiru abbia modificato e scombussolato notevolmente le traiettorie/orbite dei pianeti del nostro Sistema Solare.

Gli Dèi riuniti nell’Ubšukkinakku decidono quindi il destino di gloria per Marduk, affinché egli sconfigga la Progenitrice Divina.


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SINOSSI SECONDA TAVOLETTA ENUMA ELISH

SINOSSI SECONDA TAVOLETTA ENUMA ELISH

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SINOSSI SECONDA TAVOLETTA 

Ea conferisce con il padre Anshar che lo invita a incontrare Tiamat, ma Ea si ritira: versi 1-90

La seconda Tavoletta descrive il terrore, lo sdegno e la costernazione che gli altri Dei/Pianeti provano di fronte ai propositi di Tiamat nei riguardi sulle esaltazione di Kingu, e ci viene raccontato di come si arriva alla formazione di due schiere planetarie avversarie in vista della guerra finale.

Mentre Tiamat è impegnata a formare la sua schiera di 11 satelliti, Nudimmud/Ea infuriato si rivolge a suo nonno Anshar (Saturno) per organizzare i vari pianeti.
Anshar gli risponde che l’unico responsabile della furia di Tiamat è lui, Ea , che ha ucciso Apsu.
Ea replica che non era a conoscenza di ciò che avrebbe causato, ma la morte di Apsu era stata determinata da precise circostanze.
Anshar viene convinto dalle risposte di suo nipote e lo invita a recarsi dalla progenitrice Tiamat per calmarla con i suoi incantesimi.
Ea si reca verso Tiamat ma si rende subito conto che non è in grado di sconfiggerla con i suoi scongiuri, quindi torna da Anshar.

Dopo Ea, Anu tenta di sconfiggere Tiamat: versi 91-115

Anshar convoca il proprio figlio, dio Cielo Anu, e lo invita a recarsi al cospetto di Tiamat, ma anche Anu si rende conto che la potenza della dea madre del Cosmo è troppo grande per lui e si ritira.
Tutti gli Dèi si ammutoliscono e nessuno vuole muovere contro Tiamat.

l figlio di Ea, il dio Marduk, su consiglio del padre si reca al cospetto di Anshar: versi 115-151

Ea a questo punto convoca il figlio Marduk , sperando che gli Dei lo accetteranno come loro comandante nella battaglie contro Tiamat e la sua terribile schiera, e lo invita a recarsi da Anshar, offrendosi contro Tiamat.
Anshar accetta entusiasta l’offerta di Marduk rallegrandosi, e lo sprona a sconfiggere la dea madre.
NIBIRU SCONTRA SATURNO SINOSSI SECONDA TAVOLETTA ENUMA ELISHUna fase cruciale del poema subentra quando Marduk/Nibiru si avvicina al colossale Anshar (Saturno) e alle sue “Labbra Maestose” (probabilmente una collisione tra gli anelli di Saturno e Nibiru) e lo bacia [v.127]  in segno di rispetto e quest’ultimo Anshar da la sua accettazione e approvazione.

Marduk chiede, tuttavia, la convocazione dell’assemblea degli dèi nell’Ubšukkinakku (è quella parte dell’area templare di Nippur riservata alle assemblee divine degli Anunnaki) di modo che, in quella sede, gli sia concessa la regalità su tutti gli dèi, e di avere la facoltà di “stabilire e controllare i destini celesti”, ossia la ricompensa di un’orbita più grande di quella degli altri pianeti. Astronomicamente ciò si traduce nell’avere una forza di attrazione e un’orbita tali da “controllare” la struttura del sistema solare.


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SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 105/162

SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 105/162

ENUMA ELISH

SINOSSI PRIMA TAVOLETTA 105/162

Marduk provoca con i quattro venti Tiāmat, la madre del Cosmo si prepara allo scontro: versi 105-162

105/108. Anu allora creò i quattro venti e …. li mise nella mano di Marduk … e avendo provocato l’onda disturbò Tiamat.

Anu, rimane estasiato nel vedere il divino Marduk e decide di generare e regalargli i Quattro Venti, chiamati rispettivamente “Vento del Sud, Vento del Nord, Vento dell’Est, Vento dell’Ovest” (qui probabilmente si riferisce alle 4 delle 7 lune di Marduk/Nibiru. Quando Marduk, un vero e proprio super-titano che con la sua possente forza gravitazionale crea scombussolamenti non di poco conto, passa troppo vicino ad Anu (Urano), gli strappa pezzi di materia formando così quattro satelliti che cominciarono a ruotargli intorno e che il racconto chiama “venti).
NIBIRU e TIAMAT SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 105/162 LaVeritàconunClikIl giovane Dio li fa turbinare creando scompiglio e disturbando nuovamente Tiamat, riconfigurando così la medesima situazione che precedentemente aveva portato all’uccisione di Apsu da parte di Nudimmud/Enki.
Ancora una volta l’irrequietezza dei nuovi dèi, nello specifico Marduk, disturbano la tranquillità dell’entità primordiale, Tiamat, che ne rimane sconvolta.
Alcuni dèi, non meglio specificati, le ricordarono come non sia intervenuta
per difendere il suo sposo Apsu quando Nudimmud/Enki lo uccideva e imprigionava Mummu, il suo paggio, e che questo ha permesso la genesi dei venti e la sua solitudine.
Qui si tratta evidentemente delle influenze gravitazionali e del rischio collisione tra il pianeta Tiamat e 4 lune di Marduk-Nibiru [v. 123]
E così facendo attizzarono Tiamat alla guerra contro Marduk e la invitano a liberarli da questo fardello.

TIAMAT CON SATELLITI laveritàcounclickI pianeti del Sistema Solare primigenio con i loro comportamenti stravaganti in cielo e resi instabili da Marduk/Nibiru, iniziano e muoversi caoticamente attorno al Sole (Apsu), senza seguire più le usuali orbite ellittiche (il movimento caotico è assolutamente possibile nel campo gravitazionale di un sistema stellare, soprattutto quando è sconvolto dall’entrata di un corpo estraneo), turbando così il “Ventre” di Tiamat (E’ risaputo che in presenza di forza gravitazionale la parte del pianeta che prima si deforma è quella centrale l’Equatore (ventre) e il Nucleo interno è il primo punto della crosta terrestre che risente di un campo di attrazione allungandosi ovalmente.che la spinsero a formare una terribile “schiera” di lune e satelliti intorno ad essa.
La prima volta fu compassionevole nei confronti della progenie ma questa volta il suo impeto fu furioso.

133. La Madre-Abisso, …., creò un’arma irresistibile:
159. Quando Qingu è stato promosso e ricevette il potere di Anu.

Quindi Ḫubur (Nome di un fiume dell’Oltretomba, qui epiteto di Tiāmat.) la progenitrice Tiamat si decide per la guerra con gli dèi che la sostengono, disturbata dalle nuove forze gravitazionali, come già accennato sopra, crea la sua “schiera” difensiva di undici Lune/Satelliti, descritti dal testo babilonese come “draghi ruggenti, ammantati di terrore“.
I mostri intorno a Tiamat indicano, infatti, una fascia asteroidale che gli gravita attorno e che risultava pericolosa per tutti i pianeti vicini. [20]
Mostri di ogni genere ai quali conferisce forza pari agli dèi e Consegna loro armi terribili.
Ne genera undici in totale, differenti specie di creature mostruose: Girtablullû (gli “uomini scorpione”), Uridimmu (gli “uomini leone” o meglio “uomini cane feroce”), Kulullû (gli “uomini pesce”), Kusarikku (gli “uomini toro”), Lahamu (gli “eroi pelosi”), U’mu dabrutū (le “tempeste terribili”), Mušmahhu, Ušumgallu e Bašmu (tre differenti tipi di “serpente con corna”), Mušhuššu (il “serpente-drago”), Ugallu (i “demoni leone”).

TIAMAT CON SATELLITI LaVeritàconunClickTra i suoi figli divini, Tiamat sceglie Kingu, il più grande degli undici, (Qingu, un’altra divinità dall’origine non specifica e viene associato alla Luna), che pone a capo dell’armata e di tutti gli dèi, facendolo inoltre suo sposo [v. 155] e ponendo sul suo petto la “Tavola dei Destini” (accadico: ṭup šīmātu; sumerico: Dub.nam.(tar).Mesh.), che gli permette di “dominare il Vuoto, il Caos primordiale”, consegnandogli in questo modo la dignità che era e apparteneva ad Anu, e diventare così un pianeta a tutti gli effetti assegnandogli un “Destino Celeste”, ossia una traiettoria orbitale.
Sitchin interpreta questo passaggio come l’ intervento di 11 satelliti, e tra questi la crescita in dimensioni e influenza elettromagnetica e gravitazionale di uno in particolare, Kingu, il quale si sarebbe elevato alle proporzioni di un vero e proprio pianeta, acquisendo una sua proto-orbita indipendente non più necessariamente legata a Tiamat.
Tiamat, con gli dèi che la sostenevano, dichiarò guerra a Marduk.


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SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 55/104

SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 55/104

ENUMA ELISH

SINOSSI PRIMA TAVOLETTA  55/104

Ea uccide Apsû e si stabilisce nelle Acque abissali con Damkina, generando il dio Marduk: versi 55-104

59. Superiore in comprensione, saggio e capace,
60. Ea che tutto comprende intuì il loro piano.
61. …. e dispose un piano d’insieme: …

I giovani dèi vengono a conoscenza delle intenzioni di Apsu e si ammutoliscono dalla paura; ma uno di loro, Nudimmud/Enki/Ea, che era il più intelligente e forte dei rampolli, precedette Apsu nel suo intento di uccidere le giovani divinità e predisponendo un sortilegio che recitò e diffuse sulle acque facendo così addormentare Apsû.
Quindi priva della corona e dello “splendore divino” (accadico: melammû; la radiosità terrificante che promana dalla figura divina mesopotamica) il dio primordiale rivestendone se stesso, e dopo averlo costretto in catene, lo uccide.
Dopodichè lega e imprigiona Mummu, il paggio di Apsu.
Continuando con la linea dell’interpretazione astronomica, il rapporto Apsu-Mummu sembra la descrizione metaforica di un Sistema binario quale evidentemente era una volta il Sole, degenerato poi in un sistema ad una sola stella (per fusione delle due).

71. Installò la sua abitazione sulla cima di Apsu
78. ed Ea e la sua sposa Damkina abitarono nello splendore.

Compiute le gesta, Nudimmud/Enki si pose al di sopra degli altri giovani dèi, e stabilisce nelle Acque dolci dell’Abisso la propria residenza, indicandole con lo stesso nome del dio primordiale che aveva appena ucciso: Apsu.

Qui, nell’abisso dove erano gelosamente conservate le acque dolci necessarie alla vita, si trasferì con la sua compagna Damkina (la cui origine non viene specificata. Astronomicamente Damkina in effetti può essere un “punto oscuro” oppure si può identificare come un oggetto trans-nettuniano simile ai vari Eris, Quoar o Sedna scoperti recentemente, ma ciò rimane comunque e solo un’ipotesi e come tale va presa.), diventando così il dio della saggezza e del sottosuolo.

Enki e Damkina
ENKI E DAMKINA

82. …dentro il puro Apsu, Marduk è nato.

MARDUK
MARDUK

Nel luogo dei Destini, nel cuore del Profondo dell’Apsu (lo spazio cosmico. In versione astronomica implicherebbe che il “profondo” sia una zona del sistema solare oltre Nettuno), un nuovo Dio fu generato, Marduk, più capace e saggio di tutti gli Dei.
 Qui il riferimento è doppio: sia per la figura storica di Marduk figlio di Enki, sia al pianeta Marduk o Nibiru o Pianeta X, patria degli Anunnaki.
Infatti secondo l’interpretazione planetaria, a questo punto e in questa fase rischiosa, il dio celeste più esterno, Nudimmud (Nettuno), superiore in grandezza, abilità e intraprendenza, riequilibrò l’instabile sistema solare invitando un “dio celeste più grande”, il quale non era come gli altri dei, era uno straniero venuto da lontano.
Questi, soggetto alla trazione gravitazionale di Nudimmud/Ea ed entrando sotto l’influenza degli altri pianeti, curvò il proprio corso verso il centro del sistema solare.

Nacque quindi dall’unione di Nudimmud/Enki con Damkina, il possente Marduk .
Per la seconda volta assistiamo alla nascita di un nuovo dio che supera in forza, bellezza ed intelligenza i suoi predecessori. Nonostante lo stile narrativo dell’opera sia estremamente conciso, viene dedicato un’ampio spazio all’esaltazione di Marduk trasmettendo riverenza nei confronti del nuovo nascituro.

MARDUK NIBIRU SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 55/104In questa parte della I Tavola, dal verso 85 al verso 104, viene esaltata la figura del nuovo dio, destinato a diventare l’ordinatore del mondo e il preminente fra gli dei.
Viene descritto come un uomo fatto fin dalla nascita, pieno di forza e molto più sublime delle altre divinità.
In particolare nel versetto 93 viene indicato come “….superiore in ogni via”; ma qui probabilmente entra in gioco il senso astronomico che può alludere alla lunghissima orbita di Marduk/Nibiru rispetto a quella degli altri pianeti del Sistema Solare.
Similitudine che troviamo nel versetto 95 “Quattro sono i suoi occhi, quattro sono i suoi orecchi”, che probabilmente allude alle lune di Marduk/Nibiru (chiamate i sette Venti) ed ai suoi anelli.
Mentre nei versetti 98/99/100 viene descritto di enormi fattezze e incomparabile agli altri dei, cosa che fa pensare alla sua dimensione assai superiore a quella della terra. Questo nuovo pianeta, infatti, secondo moderni studi scientifici che lo hanno identificato con l’appellativo di Pianeta X, in quanto a noi ancora sconosciuto, dovrebbe avere addirittura una massa tre volte superiore quella di Giove.
La sua orbita, invece, potremmo percepirla nel versetto 100, “i suoi occhi …. ispezionano l’universo”, che lo porta per 3600 anni lontano dal nostro sole, e quindi immerso nello spazio.


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SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 21/54

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I nuovi dèi disturbano Apsû e Tiāmat, Apsû si prepara per ucciderli: versi 21-54

21. Gli dei di quella generazione si misero insieme
22. e il riverbero del loro clamore disturbò Tiamat.

Il testo prosegue narrando che Tiamat e Apsu vengono a un certo punto “disturbati” dal “trambusto” creato dai giovani Dei (i pianeti più esterni) che loro stessi avevano generato.
Questo modo di dire viene tradotto da termini sumeri che hanno il significato sia di “i loro modi” sia “le loro vie” cioé “le loro orbite’”.
Da un punto di vista astronomico questo indicherebbe le loro proto-orbite. Dobbiamo infatti ricordarci che poco tempo era passato dalla nascita di questi giovani dei. Si può quindi ipotizzare che questo momento, in scala astronomica, corrisponda a un periodo in cui i pianeti erano in via di formazione e con orbite ancora non definite. E’ in effetti assurdo pensare che il sistema solare sia nato e sia sempre stato così come noi lo conosciamo adesso, con le stesse masse, con le stesse distanze e le stesse orbite stabili e precise.

I divini fratelli portano scompiglio nell’Anduruna (anche Andurunna, lett. “dove abita il dio Anu”, “dove giocano gli dei” ovvero il Cosmo) si agitano con prepotenza e frastuono. Disturbano la tranquillità delle divinità primordiali (ciò che resta dei detriti cosmici) con le loro divine danze, andando avanti e indietro con i loro strani movimenti e con i loro rumori.SINOSSI PRIMA TAVOLETTA ENUMA ELISH 21/54

25. Apsu non poteva reprimere il loro rumore…

La formazione di questa schiera di pianeti produsse un disordine ancora maggiore nei cieli che mise in pericolo gli altri dei celesti.
Le orbite planetarie non erano ancora saldamente stabilite e i pianeti spostandosi in orbite instabili si spingevano verso Timat e perfino le forze gravitazionali e magnetiche di Apsu (Sole) risultavano inefficaci non riuscendo a frenare il loro clamore.
In una situazione del genere, con orbite erratiche, alcuni di questi pianeti in formazione sarebbero potuti trovarsi a brevi distanze e quindi interagire elettromagneticamente generando fenomeni particolari che potrebbero aver avuto l’effetto di “disturbare Apsu” cioè interferire con il Sole.

28. …ma lei fu indulgente con loro per la loro condotta biasimevole.

Tiamat era ammutolita dal loro comportamento e nonostante fosse infastidita dai giovani dèi, sopportava la loro condotta molesta.
Nell’interpretazione “astronomica” di Zecharia Sitchin, i pianeti citati del Sistema Solare orbitavano vicino al pianeta Tiamat, modificandone l’orbita, ma senza riuscire a farla uscire perennemente da essa e senza collidere con lei (vedi la Battaglia Celeste, testo sumerico sulla teoria dell’impatto gigante).

29/30. Finalmente Apsu, … ha chiamato fuori indirizzando il suo Mummu:
33. Quindi se ne andarono, sedettero di fronte a Tiamat
34. e discussero gli affari riguardanti gli dei loro figli.

Apsu non riuscendoli a placare convocò Mummu (nella veste di servitore e messaggero) e andò da Tiamat dichiarando il suo intento: …Abolirò le loro vie e li disperderò! [Tav.1 v. 39]; ossia vuole “uccidere” la prole. Ma “abolirò le loro vie“, astronomicamente, significherebbe porre un fine al “cammino erratico” dei pianeti.
Tiamat, pur disturbata anch’essa dal loro clamore e guidata dallo spirito materno lo invita a riflettere sul fatto che non si può distruggere ciò che si è creato e lo invita a educarli con dolcezza.
Qui si manifesta la contrapposizione, riscontrabile in molte mitologie, fra forze buone e giovani e forze primordiali.
Mummu interviene spronando invece Apsu a uccidere i giovani dèi, recuperando in questo modo la propria tranquillità e quindi il silenzio primordiale.
Tiamat se ne dispiace ma Apsu, consigliato non desiste.
Qui forse c’è la contrapposizione fra il mondo primordiale, fisso, e le nuove forze che si manifestano.


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